Recensione

Fifa 17

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a cura di Dr Whi7es

Con il campionato di calcio ormai in pieno svolgimento, gli appassionati di videogiochi non vedono l’ora di rituffarsi sui campi da gioco virtuali per giocare con la propria squadra del cuore: in Italia tutto questo è particolarmente sentito. Dopo tutto da noi il calcio è considerato come un’immensa religione che ha la sua celebrazione, settimanale o infra, nella partita, e il suo apice dell’interesse videoludico nell’uscita dei vari Fifa e PES, sempre accompagnati da un hype che non trova pari negli altri generi. Dopo anni di passaggio dovuti all’arrivo delle console di nuova generazione, l’uscita della demo di Fifa 17, finalmente spinta dal motore proprietario Frostbite, ha riavvicinato parte della fanbase alla saga grazie alle migliorie evidenti apportate da EA al proprio titolo più importante.

Il gioco completo sarà stato all’altezza delle varie attese?

FrostbiteImpossibile parlare di Fifa 17 senza iniziare da Frostbite. Lo sbarco sulle console di nuova generazione aveva fino ad adesso portato in dote dalla precedente Ignite, motore che, nonostante la flessibilità, aveva creato ripercussioni negative sul gameplay tanto da costringere EA a correre ai ripari. Così, dopo uno sviluppo durato oltre due anni, Fifa 17 vede l’arrivo di un motore grafico tutto nuovo, quel Frostbite già visto su altre grandi produzioni come Battlefield e Battlefront e celebre per l’impatto grafico che è in grado di offrire. Anche Fifa non fa eccezione e il passo in avanti rispetto allo scorso capitolo è notevole, con modelli dei giocatori ben definiti e volti, specialmente per i giocatori di Premier e altri più conosciuti, praticamente identici alle controparti reali. E’ riscontrabile comunque qualche incertezza, come d’abitudine per la serie, per i giocatori di seconda fascia che sono difficilmente riconoscibili. Graficamente ottimo il colpo d’occhio anche per gli stadi, tutti riprodotti nei minimi dettagli, con l’introduzione di oltre 500 nuovi cori dei tifosi che trasmettono bene la sensazione di essere dentro ad una partita, con gli spettatori sugli spalti che reagiscono in maniera diversa a seconda dell’importanza del match. Novità per la serie è poi l’introduzione degli allenatori a bordo campo, pronti a spostarsi all’interno dell’area tecnica per dare indicazioni ai giocatori nel rettangolo di gioco; trattandosi del primo anno in cui vengono introdotti, EA ha deciso di scannerizzare solo i 20 allenatori delle squadre di Premier League, con quelli degli altri campionati che dovrebbero arrivare nel corso delle prossime edizioni. Passare a Frostibite, oltre all’ovvio vantaggio di un maggiore impatto grafico, ha poi permesso ad EA  di introdurre in Fifa 17 una delle modalità più richieste dagli appassionati di tutto il mondo: la carriera, da anni sognata e ora diventata finalmente realtà.

Il viaggioFifa 17 introduce finalmente una vera e propria modalità storia, feature richiesta a gran voce per superare il vecchio concetto della carriera allenatore, ancora presente nel gioco ma che non trasmette minimamente la sensazione di essere un calciatore. All’interno de “Il Viaggio” andremo ad impersonare Alex Hunter, giovane ragazzo di colore discendente da una famiglia di calciatori di successo che cercherà di scalare i vertici della Premier League partita dopo partita. Poco possiamo dirvi della vera e propria storia, tra questo c’è il fatto che l’avventura andrà a toccare tutti quei momenti che caratterizzano la carriera di molti calciatori, dalla paura dell’esordio al timore di finire in panchina per l’arrivo di un giocatore più forte, passando tra il rapporto con i compagni di squadra e la gloria della vittoria. Durante il corso della nostra avventura andremo ad interagire con diverse personalità, dal nostro amico di infanzia anche lui calciatore in rampa di lancio fino ad arrivare a giocatori reali come Reus e Di Maria. Proprio come ogni modalità campagna che si rispetti, potremo interagire con loro tramite un sistema di dialoghi a scelta multipla, realizzato in collaborazione con Bioware, che di esperienza nel settore ne ha parecchia. In ogni situazione avremo a disposizione tre diverse risposte che andranno ad influenzare il nostro rapporto con i vari interlocutori, scegliendo tra il tenere un atteggiamento impulsivo, equilibrato e pacato, con ripercussioni anche importanti sul comportamento in campo, con il nostro protagonista che si sbraccerà con insistenza per chiedere il pallone nel caso scegliessimo di comportarci da veri bad boy fuori dal campo. Durante il corso del nostro viaggio avremo la possibilità di partecipare a varie sessioni di allenamento, equivalenti ai classici skill game, dove dovremo ottenere buone valutazioni per migliorare le nostre caratteristiche prima di scendere in campo nelle partite ufficiali. In queste ultime avremo diversi compiti da portare a compimento, come segnare il gol vittoria o servire un assist per un nostro compagno per ottenere una valutazione positiva e scalare le gerarchie delle preferenze del nostro allenatore visto che all’inizio partiremo come una semplice promessa del calcio, non in grado di stare in campo per tutti i 90 minuti. Per il Viaggio, EA ha dovuto effettuare delle scelte giustificabili ma che non faranno felici tutti gli appassionati. Prima di tutto: questa è la storia di Alex Hunter, giocatore con un background già ben stabilito e fissato dagli sviluppatori. Non potremo dunque intervenire sulle sue caratteristiche fisiche, andando a modificare il volto per renderlo a noi somigliante o aumentandogli l’altezza per renderlo infallibile nel gioco aereo e potremo scegliere solo quattro diversi ruoli, ATT, AD, AS e COC, tutti ruoli offensivi utili per rimanere sempre nel vivo del gioco. Attenzione però, durante le varie partite vi capiterà di scendere in campo in diverse posizioni: durante la nostra carriera, nonostante avessimo scelto come posizione di base COC, siamo stati schierati da Walter Mazzarri sia come CC che come ATT. L’ultima limitazione riguarda il campionato, con la possibilità di scendere in campo solo nei 20 club di Premier League, senza l’opportunità di affrontare altri campionati: una scelta che farà discutere, ma è giustificabile con lo stretto accordo tra Premier e EA che permette al colosso canadese di includere in Fifa tutti gli stadi e le grafiche televisive ufficiali di uno dei campionati più affascinanti al mondo.

Modalità CarrieraDetto della nuova modalità “Il Viaggio”, EA ha sfruttato Fifa 17 per rinnovare anche la carriera allenatore, da anni senza innovazioni di rilievo. Dopo aver introdotto i tornei pre stagione nella scorsa edizione, i ragazzi di EA si sono concentrati maggiormente sulla gestione della squadra per Fifa 17 con l’introduzione della gestione totale. Ogni club ora, da quelli di maggior prestigio come il Real Madrid ai piccoli club della JLeague giapponese, porterà in dote diverse aspettative che dovremo andare a soddisfare, divise in diverse categorie come il successo nelle competizioni domestiche e il quello del brand negli altri paesi. Ignorare questi obiettivi potrebbe portarci velocemente ad un esonero, rispettarli diventerà quindi particolarmente importante. Ogni club avrà aspettative diverse a seconda del proprio prestigio, quindi difficilmente ci verrà chiesto di vincere il campionato di Serie A con una neopromossa mentre sarà facile che la dirigenza ci richieda di ingaggiare un giocatore di alto profilo qualora fossimo alla guida di un club in ottica champions. Ogni stagione ci obbligherà a raggiungere nuovi obiettivi: un modo per mantenere il gioco vario anno dopo anno, nonostante la struttura usuale dei campionati. E’ stato rivisto inoltre il sistema finanziario, con l’introduzione di una serie di grafici per tenere sotto controllo tutte le transazioni della nostra squadra, dalle spese di manutenzione dello stadio alle entrate generate dai diritti televisivi. Queste voci non sono però modificabili, aumentando automaticamente il costo del merchandising o dei biglietti per generare budget extra da spendere in estate. Una scelta abbastanza insensata visto che riduce le opzioni manageriali a nostra disposizione, dandoci soltanto la possibilità di modificare la distribuzione del budget a disposizione per ingaggi e trasferimenti. A completare la panoramica delle novità per la carriera allenatore troviamo un piccolo editor tramite il quale creare il nostro allenatore scegliendo tra uno dei modelli messi a disposizione degli sviluppatori. Nulla di particolarmente originale, si poteva osare decisamente di più e introdurre un editor uguale a quello utilizzato per creare il giocatore su Pro Club.

Pro ClubUna delle modalità più snobbate da parte di EA nel corso degli ultimi anni è sicuramente la Pro Club, capace, nonostante il poco supporto offerto negli ultimi anni, di attirare una buona community votata all’organizzazione di numerosi tornei a squadre. In Fifa 17 Pro Club è tutto nuovo, con la modifica principale che riguarda il sistema di crescita dei giocatori, ora influenzato dalle nostre prestazioni piuttosto che dal completamento di determinate sfide. Al termine di ogni partita, a seconda del voto che otterremo con la nostra prestazione, andremo a migliorare gli attributi del nostro alter ego virtuale, con la progressione che viene influenzata dal ruolo scelto, quindi un attaccante che migliorerà prima del tempo nei parametri di tiro rispetto ad un difensore. Durante le partite si guadagnano anche dei punti abilità da spendere per comprare diverse caratteristiche del nostro calciatore come una maggiore abilità nell’utilizzo del piede debole, la capacità di effettuare rimesse lunghe e molte altre ancora. Una delle novità richieste a gran voce dagli appassionati era una maggiore personalizzazione del proprio club, dando la possibilità agli utenti di renderlo davvero unico e riconoscibile. Gli sviluppatori di EA hanno quindi deciso di introdurre un piccolo editor interno tramite il quale personalizzare divise e stemmi, scegliendo uno dei 24 modelli predefiniti modificandone i colori. Niente editor libero dunque, scelta fatta per evitare di controllare tutte le creazioni degli utenti ed evitare situazioni spiacevoli.

Ultimate TeamLa modalità regina di Fifa rimane però, come ogni anno, Ultimate Team. La quantità di contenuti offerti da EA alla sua numerosa community è enorme ed è in grado di tenere viva l’attenzione sul gioco fino praticamente al mese di agosto. Due le novità di rilievo per questa edizione, una per gli amanti della componente offline e una per i giocatori più hardcore: gli SquadBuilding Challenge e il FUT Champions. Iniziamo dai primi, in grado di mettere alla prova i giocatori più bravi in sfide di creazione rosa via via più difficili. Durante l’anno avremo a disposizione variate sfide da completare, ognuna di diversa difficoltà e tema che ci ricompenseranno con crediti, divise uniche e pacchetti. Le sfide possono essere di diverso tipo, da quelle più facili che richiedono di costruire una squadra con giocatori di sole 2 nazionalità ad altre molto complesse che richiedono di creare una rosa con giocatori provenienti da 7 campionati diversi, di 9 nazionalità differenti e raggiungendo un valore di intesa pari a 82, una sfida in grado di mettere in crisi anche i giocatori più bravi. Una volta completata una sfida, per ottenere il relativo premio, dovremo sacrificare tutti i giocatori utilizzati che andranno persi per sempre, obbligandoci a riflettere bene su quali giocatori utilizzare per non essere costretti a sacrificare i nostri giocatori migliori. A rotazione troveremo poi delle sfide brandizzate per ogni campionato con premi unici: durante la nostra prova è toccato a MLS e campionato Portoghese che premiavano con versioni uniche e speciali di Giovinco e Jonas, ottenibili però solo sacrificando quasi 100 giocatori dei rispettivi campionati. Premi ambiti dunque ma anche molto costosi vista la necessità di avere sempre giocatori da utilizzare. Ad aiutarci nel compito di racimolare crediti troviamo invece FUT Champions, modalità che segna lo sbarco ufficiale di EA nel mondo degli E-Sport. Durante la settimana verranno organizzati dei tornei, con requisiti diversi come schierare una squadra argento o di giocatori dello stesso campionato, che garantiranno al vincitore l’accesso alla competizione del weekend in cui i migliori giocatori si sfideranno per vincere il maggior numero di partite su un massimo di 40 match a disposizione. A seconda del numero di partite vinte riceveremo premi via via diversi, con i giocatori ai vertici delle classifiche che potranno portarsi a casa centinaia di migliaia di crediti rendendo le partite sempre estremamente competitive vista l’elevata posta in palio. Piazzarsi con costanza ai vertici delle classifiche potrebbe inoltre permetterci di staccare un biglietto per le fasi finali del campionato mondiale di FUT organizzato direttamente da EA, con un montepremi superiore al milione di dollari che farà sicuramente gola a tutti gli utenti più bravi.

GameplayUltimo ma non ultimo il gameplay del gioco, con gli sviluppatori bravi a sfruttare gli oltre due anni di lavoro per correggere le varie problematiche emerse nelle scorse edizioni proponendo il Fifa migliore tra quelli usciti sulle console di nuova generazione. Iniziamo dal nuovo motore a capo della fisica di gioco, in grado di donare finalmente maggiore peso alla differenziazione fisica degli atleti. In Fifa 17 è infatti possibile sfruttare il proprio corpo per difendere il pallone dalle grinfie degli avversari dopo aver ricevuto un passaggio da un proprio compagno di squadra, facendo poi salire la squadra senza essere obbligati a puntare subito la porta. Ovviamente questo nuovo motore ha fornito nuove opzioni anche ai difensori, in grado ora di lottare per prendere posizione, spingere il proprio avversario per impedirgli di saltare e altro ancora. Il risultato è in generale buono e nelle situazioni di mischia in area sembra davvero di trovarsi di fronte a una partita reale, con giocatori che lottano per ottenere il minimo vantaggio rischiando però di vedersi fischiato un fallo in attacco dopo una carica rovinosa sul portiere. La differenza che salta all’occhio fin dalle prime partite è la nuova intelligenza artificiale dei giocatori in campo: negli scorsi capitoli i giocatori erano fondamentalmente stupidi, incapaci di proporsi da soli e mai nella posizione giusta per ricevere o dettare un passaggio. Fifa 17 cambia finalmente le carte in tavola: grazie al lavoro di EA, i giocatori in campo iniziano a muoversi con un senso logico e non affidandosi a meccaniche predefinite, identificando gli spazi più pericolosi e attaccandoli per far muovere la difesa, non avvicinandosi senza senso al portatore di palla per attirare un raddoppio e altro ancora. Se ad esempio decidessimo di schierare una coppia di attaccanti, mentre uno cercherà di offrire un passaggio sicuro al portatore di palla, l’altro attaccherà lo spazio lasciato libero per creare una situazione pericolosa. Gli attaccanti possono inoltre sfruttare nuovi comandi per mettere in crisi le difese più solide: tra i più importanti ci sono i tiri rasoterra, utilizzabili premendo due volte il pulsante del tiro e in grado di sorprendere i portieri più alti nelle situazioni di 1vs1. Fifa 17 introduce anche i rinvii tesi, utili per ripartire velocemente in contropiede, e i passaggi filtranti calibrati, caratterizzati da un forte effetto e utili per sorprendere la linea difensiva avversaria. Questo nuovo tipo di filtranti è però estremamente difficile da mandare a segno, sia perchè richiedono un certo tasso tecnico e sia perchè i difensori sono molto bravi a leggerli e ad intercettarli mettendosi sulla linea del passaggio. Chi ama invece andare sulla fascia a crossare, vista anche la rinnovata importanza dei giocatori fisici, troverà particolarmente utili i colpi di testa schiacciati a terra, capaci spesso di sorprendere e cogliere in controtempo i portieri. Completamente nuove infine anche le situazioni da palla inattiva, dalle semplici rimesse laterali, in cui ora è possibile spostarsi lungo la linea o effettuare finte prima di rimettere in gioco il pallone, fino ad arrivare a punizioni, corner e rigori. Iniziamo proprio da questi ultimi, vero tallone d’Achille del redattore, vista l’assoluta nostra incapacità nel realizzarli. A differenza di quanto accadeva negli scorsi capitoli ora potremo infatti modificare la rincorsa tramite l’uso della levetta analogica destra, decidendo di farla più o meno lunga a seconda della scelta di puntare sulla precisione o sulla potenza, mentre per la direzione del tiro utilizzeremo la classica levetta sinistra. Il sistema è apparentemente facile ma racchiude parecchie insidie e abbiamo riscontrato parecchie difficoltà nel mettere a segno il pallone. La direzione di EA è chiara: cercare di rendere più realistici i rigori per avvicinarli a quelli reali, dove tirare una botta all’incrocio dei pali è estremamente complicato visto il risicato margine d’errore. Buone invece le punizioni che, con il nuovo sistema simile a quello dei calci di rigore, permettono di segnare gol molto spettacolari, meno invece gli angoli. Così come i rigori, anche i tiri dalla bandierina sono stati depotenziati per diventare più simili a quelli reali e a differenza delle passate edizioni, su Fifa 17 avremo a disposizione una sorta di mirino per indirizzare con precisione il pallone, potendo controllare nello stesso momento uno degli uomini in area di rigore per creare un pericolo in più. però a farlo è comunque molto complicato e non è raro vedere i difensori o il portiere recuperare palla facilmente con la possibilità di esporsi ad un rapido contropiede. Rispetto a Fifa 16 abbiamo trovato poi una maggiore efficacia dei giocatori veloci, sicuramente determinati ma non tali da spaccare in due le partite. Non è raro infatti vederne alcuni allungarsi troppo il pallone o perdere un contrasto fisico con i difensori centrali, rendendo la velocità un valore tutto da sfruttare. Uno dei giocatori che abbiamo preferito nella nostra prova è stato infatti Banega, particolarmente tecnico e che non fa delle abilita fisiche il suo punto di forza. Il discorso cambia ovviamente nel caso ci trovassimo a fronteggiare gente come Cristiano Ronaldo, giocatore in grado di unire mezzi fisici fuori dal comune a una tecnica sopraffina tale da renderlo il giocatore più forte e difficile da fermare tra quelli da noi provati. Chiudiamo parlando di due aspetti controversi per la serie, l’arbitraggio e il livello di difficoltà mal calibrato. Iniziamo dal primo che, per certi aspetti, ha fatto netti passi in avanti rispetto allo scorso capitolo: già non dover assistere ai rigori ridicoli causati da collisioni leggere è un bel passo in avanti e abbiamo inoltre notato qualche fallo fischiato in più durante le partite. Anche il livello di difficoltà è stato ricalibrato, con le squadre di medio bassa classifica non più in grado di tenere il possesso del pallone per tutta la durata dell’incontro, incappando spesso anche in qualche errorino in fase d’impostazione che i giocatori più bravi non mancheranno di sfruttare. E’ indubbio però che siamo ancora lontani dall’eccellenza, con le squadre che ancora non rispecchiano lo sviluppo della manovra delle controparti reali.

LicenzeChiudiamo parlando delle licenze, da sempre vero e proprio cavallo di battaglia della serie. Citata la mancanza della licenza della Lega Serie A, presente comunque nel gioco con tutte le squadre completamente licenziate dagli stemmi alle divise, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta delle squadre tra cui scegliere. Gli ultimi arrivati sono della JLeague, campionato del Giappone inserito per aggredire il mercato asiatico, e il ritorno del campionato brasiliano per la felicità degli amanti delle skill. Il totale è ormai salito ad oltre 30 campionati e più di 650 squadre tra cui scegliere, numeri paurosi che rendono bene l’idea delle dimensioni del titoli. A questo si aggiungono tre nuovi stadi, nessuno però per l’Italia, e le grafiche ufficiali della FA CUP, storica competizione inglese ora presente con le stesse grafiche usate per la trasmissione in tv. Per quanto riguarda la telecronaca italiana, ancora affidata a Pardo e Nava, assistiamo a qualche passo in avanti, con la coppia di telecronisti brava ad inserire riferimenti ai fatti dei campionati dello scorso anno all’interno della cronaca delle partite. Ottima invece la scelta di non doppiare Il Viaggio, disponibile unicamente con doppiaggio in inglese, ma con dei buoni sottotitoli in italiano. Durante le partite invece, le telecronache saranno uniche, con Pardo e Nava che parleranno in maniera più specifica di Alex Hunter e degli eventi che gli capitano.

– Frostbite è uno splendore

– Grande lavoro sull’IA dei compagni di squadra

– Gameplay premia maggiormente il fisico

– La solita valanga di modalità e licenze

– FUT si prepara alla stagione più grande di sempre

– Ancora qualche incertezza sulla CPU ad alti livelli

– Si poteva osare maggiormente per la parte economica della carriera allenatore

– I rigori e l i calci d’angolo possono dare problemi

9.0

Fifa 17 è riuscito davvero a convincerci ed è, senza ombra di dubbio, il miglior capitolo della saga sulle console di nuova generazione. Con un buon passo in avanti nel gameplay, grazie in particolare all’intelligenza artificiale dei giocatori, la solita sterminata offerta di modalità, da Pro Club alla carriera allenatore, rappresenta un capitolo che gli appassionati della saga non possono farsi scappare. A tutto questo si aggiungono Frostbite, in grado di innalzare la qualità grafica del titolo, Il Viaggio, modalità che riesce a spezzare la monotonia della classica carriera giocatore, e FUT, ormai quasi un gioco dentro il gioco vista la mole di contenuti offerti per tutto l’anno. Fifa è finalmente tornato, sperando solo che non arrivi una patch nelle prime settimane a rovinare tutto

Voto Recensione di Fifa 17 - Recensione


9