Death Stranding, Kojima non ha scelto attori famosi per elevare il medium

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a cura di Paolo Sirio

Per alcuni è un vezzo, per altri è un modo per elevare lo stato dei videogiochi e la loro riconoscibilità presso pubblici diversi da quelli già abituati ai videogiochi.Ma come mai Hideo Kojima ha scelto di lavorare con così tante stelle hollywoodiane per Death Stranding? Il game designer e director giapponese lo ha spiegato in un’intervista concessa al Telegraph.“Non è per niente questo il mio obiettivo”, ha rivelato Kojima a proposito di un suo vociferato tentativo di ‘legittimare’ il medium ad occhi non avvezzi al gaming.“Lo sviluppo di un gioco è qualcosa che richiede tante energie e per i quale serve tanto tempo, ed è qualcosa in cui investi la tua intera vita. Sono sicuro che lo stesso valga per un film ma quando investi così tanto non pensi a se gli attori vendano oppure se siano famosi o riconosciuti. Per me, era più una questione di lavorare con persone di cui mi fido e persone con cui mi piace lavorare”.Il padre di Metal Gear ha aggiunto che collaborare con un attore così esperto e abile come Norman Reedus vuol dire ascoltare ed accettare i suoi suggerimenti su come girare una certa scena, qualcosa che soltanto una personalità del genere è in grado di offrire.Se volete saperne di più, abbiamo sviscerato il gameplay trailer dell’E3 2018 di Death Stranding per voi.