Calendario dell'Avvento 2018 | Giorno 5

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a cura di Matteo Bussani

La serie di appuntamenti dedicata alla riscoperta del 2018 con il Calendario dell’Avvento prosegue nella sua avanzata tra i giorni di dicembre. Dopo God of War, che ha dato uno spiraglio delle vette videoludiche raggiunte da questo 2018, cambiamo assolutamente fronte per finire tra le braccia di Microsoft e della sua, se così possiamo definirla, ripartenza. Ovvero tratteremo di quella Microsoft finalmente affamata, che vuole tornare alle luci della ribalta con il portafoglio pieno e i sogni di gloria nel mirino. Quella che nell’ultimo periodo può essere incarnata dalla “Filosofia Ybarra” del “Non so se avete capito, siamo Microsoft e possiamo realizzare qualsiasi idea”; con l’atteggiamento sfrontato da serata natalizia sul monopoli dopo i pranzi trimalchionici delle feste, quando l’alcol trasforma il cugino nerd in un uomo d’affari fatto e finito, e che con il suo impero edilizio ti prosciuga le tasche nel giro di due tirate di dadi.

inxile

Che la generazione sia andata maluccio per Microsoft è un dato di fatto. Vendite sottotono, sforzi immani per cercare di recuperare un’immagine dignitosa della propria idea di fare mercato e proprietà intellettuali e videogiochi dati per dispersi. Per fortuna che dalla metà in poi in quel di Redmond si è deciso di riprendere in mano il proprio destino. Da lì in poi di scelte disgraziate non se ne sono praticamente viste (anche se fino a quando uscirà Crackdown 3 è meglio non dare niente per certo).

Una ripresa che è nata dai servizi, su tutti Game Pass. Il Netflix dei videogiochi è un prodotto che sa di presente e futuro, solo considerando il paragone. Poter attingere a un catalogo sempre più vasto e ai titoli first party Xbox al Day1 è una pratica virtuosa tanto per l’azienda quando per il giocatore: da una parte fornisce una base di introiti costante e dall’altra chiede una spesa limitata dilazionata nel tempo. Sull’efficacia non abbiamo dubbi; peccato che il potenziale di quest’arma non si sia praticamente ancora visto, dato che nella categoria dei titoli system-seller il 2018 non è stato benevolo con Microsoft; ovviamente escludendo la fetta di utenza racing, da tempo ultra appagata dai vari Forza. Play Anywhere è poi una strategia oramai consolidata e integrante la filosofia di Microsoft e, dopo lo scalpore delle prime battute non fa più notizia. Nel 2018 c’è stata così la normalizzazione del concetto di gaming omogeneo tra Windows e Xbox, sempre più vicini e sempre più legati, un piccolo vantaggio per la diffusione dei propri contenuti di non poco conto.

xbox game pass

Non è tutto, perchè il 2018 è anche l’anno in cui Xbox One X è ufficialmente entrata nelle grazie del pubblico più esigente. Chi cerca la massima resa grafica dei titoli multipiattaforma di questa generazione deve rivolgersi lì. La macchina si è inoltre dimostrata davvero impeccabile sul fronte tecnico e, mentre da una parte il software vendeva come il pane una console tutt’altro che perfetta come PS4 Pro, dall’altra la lineup Xbox One, S e X, ci ha fatto dimenticare i brutti momenti della prima versione della One: un cassone VHS con il coraggio di avere anche l’alimentatore esterno.

Ovviamente non stiamo parlando di riconquistare il mercato, oramai perso nelle mani di Sony, ma perlomeno di recuperare un’immagine e un’identità agli occhi del pubblico e su questo il lavoro svolto è stato efficace, anche se la strada è ancora tutta in salita.

Arriviamo così infine alla parte che ci è piaciuta di più di Microsoft, quella che in apertura chiamavamo “filosofia Ybarra” in seguito a quanto accaduto e riportato in questa news. Con i quattrini a disposizione nelle tasche senza fondo di Microsoft, la divisione Xbox ha deciso di fare man bassa di studi di sviluppo, ma non solo, ha detto loro: prendete e sviluppate quello che volete, il limite è solo la vostra fantasia. Con 5 studi di sviluppo a giugno annunciati durante l’E3, Obsidian e Inxile di recente, e altri rumor che annunciano ulteriori arrivi, stavolta addirittura tra quelli storicamente legati all’avversaria Sony, non possiamo che aspettarci, se non la riscossa, sicuramente una competizione serratissima fra il mondo blu e quello verde per la prossima generazione, se ancora di generazione si può parlare.

E la competizione, si sa, va sempre a vantaggio del consumatore, che alla fine si diverte anche a tifare nella console war, ma non si tirerebbe mai indietro a passare le ore su un titolo indimenticabile, indipendentemente dalla piattaforma su cui gira.