Una modalità multigiocatore è una questione su cui Eiji Aonuma, producer della serie, sta riflettendo da lungo tempo e per cui non ha ancora trovato una chiara risposta. In un’intervista a Wired, il game designer nipponico ha sottolineato come un esperimento in tal senso è stato fatto e si chiama Four Swords (uscito su GameCube, ndr), il cui risultato, però, “non ha offerto particolari sorprese per l’utente”.”Credo fermamente che ci sia un solo Link e tale filosofia funziona per Zelda. Ma esistono altri modi per incorporare una sorta di esperienza multigiocatore” ha dichiarato Aonuma. Un esempio è ciò che vedremo in The Legend of Zelda: Wind Waker HD: i giocatori potranno lasciare messaggi scritti in una bottiglia, lettere che gli altri utenti troveranno nel MiiVerse. “Attraverso la bottiglia Tingle, ecco come la comunicazione avviene con altri Link. Possono non apparire fisicamente in quello spazio, ma sei consapevole della loro presenza tramite quei messaggi nella bottiglia.”Aonuma fa quindi riferimento a un multigiocatore “mascherato” sulla falsa riga di giochi come Dark Souls e ZombiU, dove interagendo con l’ambiente circostante si può influenzare la partita altrui senza una reale modalità cooperativa o competitiva.Infine, Aonuma ha spiegato la differenza nei tempi di sviluppo tra un gioco della serie Super Mario e uno della serie The Legend of Zelda: “Hai detto che Nintendo pubblica episodi di Zelda regolarmente. È vero, è così, ma non li pubblichiamo così spesso” ha risposto all’intervistatore. “I giochi di Mario, se fatti in fretta, possono essere realizzati nell’arco di un anno. I giochi di Zelda richiedono almeno tre anni. Inoltre, vengo sollecitato ad accelerare i tempi di sviluppo ma allo stesso tempo gli utenti si aspettano esperienze sempre migliori. E queste due cose non si sposano. Quindi ci combatto tutto il tempo. Non ho idea di come far combaciare queste due necessità. Con la serie Mario ci sono due producer, Tezuka e Koizumi, con Zelda sono solo io“.
