Immagine di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg | Provato – L'inizio dell'alchimia
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Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg | Provato – L'inizio dell'alchimia

Gust ci riporta agli inizi della sua magica saga con Atelier Marie Remake The Alchemist of Salburg: lo abbiamo provato in anteprima!

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg
Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg
  • Sviluppatore: Koei Tecmo
  • Produttore: Koei Tecmo
  • Distributore: Koei Tecmo
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 13 luglio 2023

Nata come serie unicamente di nicchia, la saga di Atelier è riuscita con il tempo a conquistare sia le luci della ribalta che una più che discreta fetta di mercato, soprattutto grazie all'eccellente lavoro svolto dalla trilogia di Ryza e dalla tetralogia dei misteri.

La serie JRPG ha però dovuto affrontare numerose evoluzioni per modernizzare il suo gameplay e riuscire a conquistare il mercato globale: i primi capitoli non erano infatti stati pensati per il grande pubblico, dato che non vennero mai neanche pubblicati ufficialmente al di fuori del Giappone.

In vista del 26esimo anniversario della serie, Gust ha dunque pensato di riproporre il titolo che ha dato origine alla saga magica, annunciando Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg, in uscita il 13 luglio su PS5, PS4, Switch e PC.

Si tratta dunque della prima volta che il pubblico occidentale potrà apprezzare le origini della serie magica: abbiamo avuto l'opportunità di provare in anteprima le prime ore dell'avventura, che si preannuncia essere molto fedele all'opera originale.

Forse anche troppo, in un certo senso.

Qui non si salva il mondo

In Atelier Marie Remake torneremo a vivere una storia molto più rilassante e senza alcuna vera minaccia incombente: non dovremo per forza andare a caccia di pericolosi demoni o salvare il mondo, ma semplicemente dedicarci all'alchimia.

In questa avventura interpreteremo l'omonima protagonista Marie, che intende diventare un'alchimista ma che si sta rivelando la peggiore del corso, al punto da ricevere un ultimatum: dovrà essere in grado di creare un oggetto di una qualità sufficiente elevata entro cinque anni o sarà espulsa dall'accademia.

La scadenza non è stata inserita per puro caso: in questo remake tornerà infatti il time limit, una delle feature più controverse della serie e che — giustamente, aggiungiamo —  era stata abbandonata negli ultimi episodi del franchise.

Va comunque detto che anche Gust sembra essere consapevole che questo ritorno non piacerà a tutti, motivo per il quale ha pensato di introdurre fin da subito una modalità Unlimited: selezionandola non dovrete più preoccuparvi del limite di tempo, ma potrete divertirvi in maniera molto più rilassata e continuare a giocare anche dopo l'effettiva scadenza dei cinque anni in-game.

Ci viene però anticipato dal gioco che alcuni eventi potrebbero non essere disponibili selezionando tale modalità, ma siamo certi che si tratti di un sacrificio più che accettabile per chi vuole affrontare il tutto senza alcuna potenziale frustrazione.

La direzione artistica questa volta ha deciso di adottare un tenero stile chibi per i suoi personaggi, con la presenza di artwork speciali durante alcuni dialoghi del gioco: una scelta adottata per rispettare la cifra stilistica del capitolo originale, che utilizzava invece piccoli e adorabili sprite per ogni elemento di gioco.

Anche il gameplay è costretto a fare inevitabilmente più di un passo indietro, abbandonando la libertà di esplorazione vista nei Ryza (trovate il terzo capitolo su Amazon, se siete interessati) e tornando a un approccio a turni, anche in questo caso però molto più semplificato rispetto a quanto visto, per esempio, nel secondo Sophie.

Durante le fasi di battaglia potrete infatti scegliere semplicemente se utilizzare un attacco, la vostra mossa speciale, difendervi o utilizzare un oggetto, ma in alternativa potrete pure decidere di provare a scappare, qualora riteneste la battaglia troppo pericolosa.

Ma i combattimenti non sono l'unico aspetto del gameplay semplificato, dato che anche la raccolta dei materiali si è limitata a una semplice ricerca sulla mappa di gioco, solo sporadicamente interrotta da qualche mini-gioco.

E lo stesso ragionamento viene applicato perfino alla fase di sintesi dell'alchimia, qui ridotta a una semplice percentuale di successo in base alla nostra fatica o esperienza sul campo: tutti elementi presenti nel capitolo originale e che solo con l'evolversi della serie sono stati modificati.

Atelier Marie Remake è chiaramente un prodotto figlio del suo tempo — nonostante, sulla carta, rimanga comunque un remake.
Questo perché Atelier Marie Remake punta a essere, prima di tutto, un'esperienza strategica: ogni nostra decisione dovrà essere calcolata in base al tempo a disposizione e non potremo permetterci di commettere troppi errori. 

Perfino la scelta del party andrà vista in un'ottica strategica: non potremo semplicemente reclutare ogni singolo personaggio giocabile e depositarlo "in panchina", ma saremo costretti a scegliere un massimo di due eroi che potranno guardarci le spalle durante le battaglie. 

Trattandosi però naturalmente di avventurieri, sarà necessario offrire loro una paga: dovrete dunque tenere d'occhio anche le vostre finanze e valutare se provare a ingaggiare i mercenari più esperti o se puntare più in basso, almeno per gli inizi della storia.

Atelier Marie Remake incoraggerà comunque gli utenti a puntare fortemente sullo stesso team, non solo perché potremo potenziarlo acquistando equipaggiamenti e aumentandone il livello con le nostre spedizioni, ma anche perché sviluppando la loro amicizia potremo contemporaneamente ridurne le spese.

Curiosamente, a volte potrebbero però rifiutarsi di accompagnarci all'avventura: questo aspetto sembra essere legato unicamente a un elemento di casualità, dato che caricando il salvataggio siamo spesso stati in grado di fargli cambiare idea senza alcuno sforzo, nella stessa giornata.

Salvare la partita più volte può dunque rivelarsi una vera salvezza (!) e non riteniamo casuale l'inserimento del quick load, ovvero la possibilità di caricare immediatamente l'ultimo salvataggio, con un semplice pulsante: un chiaro tentativo di provare ad ovviare a quello che è forse il più grande limite dell'avventura, ovvero la sua dipendenza dalla fortuna. 

L'alchimia diventa strategica

Ogni nostra singola azione, che sia il semplice ritorno all'Atelier, il viaggio in una nuova area o anche semplicemente raccogliere un frutto da un albero, farà passare almeno un giorno in-game: se avrete accettato incarichi, dovrete dunque tenere costantemente d'occhio anche in questo caso il limite di giorni per avere il massimo delle ricompense.

In caso contrario, potrete comunque portare a termine l'obiettivo, ma la vostra fama non sarà riconosciuta allo stesso modo e riceverete meno denaro – cosa importante per acquistare tutti gli strumenti di cui avrete bisogno per l'alchimia e per continuare a supportare economicamente le vostre guardie del corpo.

Il primo capitolo della serie era particolarmente dispersivo e rischiava di creare confusione nei giocatori più inesperti: per questo motivo, Gust ha comunque pensato di proporre diversi incarichi da completare, che rappresentano non solo un'ottima occasione per guadagnare denaro extra, ma serviranno soprattutto a darvi un obiettivo e capire cosa fare in quel momento.

Sfortunatamente, per quanto si tratti comunque di un'aggiunta gradita, durante la nostra prova iniziale abbiamo comunque avuto la sensazione che si potesse fare di più: Atelier Marie Remake resta, nonostante l'intenzione di proporre un'avventura più rilassante, un gioco che basa troppi dei suoi elementi su una componente RNG e sul trial-and-error, rischiando di rovinare anche il consueto piacere della scoperta — soprattutto giocando con il time limit attivo.

Nel bene e nel male, sembra che questo remake non voglia fare troppi sforzi per limare i suoi difetti, ma semplicemente adattare l'esperienza di gioco originale alle esigenze moderne con il minimo sforzo: un apprezzabile tentativo di preservarne l'anima ma che temiamo rischi di creare non poche contraddizioni a livello ludico.

In ogni caso, l'amore che Gust possiede per il primo capitolo della serie è apparso davvero evidente, nonostante i già citati limiti: non solo lo stile grafico ha cercato di preservare in tutto lo stile originale, ma il team di sviluppo ha pensato bene di proporre agli utenti la scelta di abilitare la colonna sonora originale in qualunque momento, per aumentare anche solo leggermente l'effetto nostalgico.

Peccato che queste scelte stilistiche rischino di essere penalizzate da un gameplay che non sembra essere invecchiato benissimo, ma è pur sempre vero che abbiamo potuto provare solo i primi momenti dell'avventura: vedremo se con la release completa scopriremo rivoluzioni interessanti o se l'intero gioco riprenderà ancora una volta (troppo) fedelmente l'opera originale.

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • La traduzione inglese del primo capitolo di Atelier

  • Lo stile chibi e la direzione artistica sono semplicemente adorabili

  • Le meccaniche sono molto semplici, anche e soprattutto per i neofiti

Contro

  • Non sarà un po' troppo fedele al passato?

  • La fortuna e il caso potrebbero diventare troppo importanti

  • Nonostante le nuove aggiunte, rischia di essere dispersivo

Commento

Atelier Marie Remake: The Alchemist of Salburg intende distaccarsi notevolmente dalle ultime eccellenti evoluzioni della saga e vuole riproporre, semplicemente, una versione moderna del primo capitolo uscito su PS1 nel 1997 con tutti i suoi pregi e difetti, nonostante ci sia un chiaro tentativo di provare a renderne meno evidenti i limiti. L'eccessiva voglia di omaggiare il passato rischia però di diventare un boomerang per Gust, attirando l'interesse dei più grandi fan della saga ma allontanando chi l'ha conosciuta con produzioni come la trilogia di Ryza. Naturalmente, avendo potuto provare solo l'inizio è ancora presto per esprimere giudizi definitivi: non possiamo che augurarci che la versione completa riesca a smentire alcune delle nostre perplessità.
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