Annunciato all’E3 2008 e tornato in auge con le recenti dichiarazioni del producer Alexis Goddard, I Am Alive rappresenta, senza ombra di dubbio, uno dei progetti più ambiziosi del momento. Baluardo dello spirito innovatore che permea gli studi di casa Ubisoft, il titolo prodotto dai Darkworks sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi sul mercato, complice un concept di base particolarmente originale ed un’ambientazione catastrofica d’impatto. Riuscirà la software house francese a lanciare l’ennesimo brand di successo?
First Person AdventureMalgrado la visuale in prima persona possa trarre in inganno qualcuno, è doveroso puntualizzare che I Am Alive non è affatto un FPS, ma tutt’altro. Le armi rivestiranno il ruolo di semplici comparse, gli scontri a fuoco saranno sporadici e il gameplay si concentrerà intorno ad un unico concetto base: la sopravvivenza. Nei panni di Adam Collins (un ragazzo alla disperata ricerca della fidanzata scomparsa), il giocatore sarà chiamato a lottare per la propria incolumità attraverso location suggestive. Teatro dello scontro sarà infatti una decadente Chicago, sconquassata per l’occasione da una micidiale scossa tellurica.L’origine del sisma è tutt’ora avvolta dal mistero, tuttavia non è difficile immaginare che, alla base di una catastrofe naturale cotanto imponente, ci sia lo zampino di qualche particolare organizzazione. Si vocifera sul coinvolgimento di uno speciale ente governativo e questo potrebbe spiegare la totale assenza di medici o forze dell’ordine, quasi fosse stato deciso di tagliare fuori dal mondo la metropoli statunitense.A tal proposito, la vicenda verrà narrata a più livelli, sviluppandosi tanto nel passato quanto nel presente. Le vicissitudini del protagonista saranno quindi legate tramite determinati flashback e si dipaneranno nell’arco di nove giorni esatti. Infine, la confermata presenza di altri sopravvissuti (ostili e non), nonché la possibilità di effettuare scelte multiple, contribuisce ad allargare sensibilmente gli orizzonti dell’opera Ubisoft.
SopravvivenzaA dispetto della maggior parte delle produzioni odierne, I Am Alive propone un’ambientazione viva, in continuo mutamento, vuoi per la precarietà delle fragili strutture, vuoi per l’elevato tasso d’interazione.Concetto fondamentale sarà quello di risorsa: le bottiglie d’acqua diventeranno presto oggetto del contendere tra i cittadini e possederne una, oltre che garantire la sopravvivenza, provocherà ostilità nei vostri confronti.Come accennato in precedenza, imbattersi in un’arma da fuoco sarà un evento più unico che raro e considerando l’esiguità di munizioni disponibili, sarà necessario ingegnarsi al fine di escogitare soluzioni alternative.Per avere la meglio bisognerà sfruttare cinicamente la disperazione dei sopravvissuti, avvalendosi quindi di piccole scorte di cibo o acqua come esca. Utilizzando la risorsa giusta, non sarà difficile attirare le incoscienti vittime in elaborate trappole, complice ovviamente una sapiente interpretazione della morfologia del terreno di scontro.Ad esempio, posizionando una determinata risorsa su una piattaforma pericolante, sarà impossibile non incuriosire il civile di turno, provocando, al passaggio dell’uomo, un rovinoso crollo. Analogamente, destare l’attenzione di un gruppo ostile, per poi fuggire a gambe levate verso un punto prefissato dello scenario, guarda caso, proprio sotto una passerella cedevole, renderà possibile l’annientamento dei nemici con un singolo colpo di revolver, diretto esattamente al montante della passerella.L’incipit spiccatamente tattico del titolo offrirà quindi possibilità molteplici, varietà infinita e la formula, per quanto poco si sia visto, sembra funzionare abbastanza bene.
ChicagoFortunatamente Chicago non è popolata esclusivamente da manigoldi, ma, in maniera minore, anche da gente comune, spesso impegnata in situazioni critiche. La crudezza di momenti in cui alcuni cittadini, animati unicamente dal desiderio di ritrovare i propri cari, si trascinano per lo scenario ricoperti da sangue e polvere trasmette in maniera palpabile la violenza di una natura mai così devastante. Starà al giocatore scegliere se aiutarli o meno, affrontando delle brevi sub quest. Una volta completata la missione, l’utente dovrà scortare alcuni sopravvissuti al campo profughi di Peter, vera e propria base delle operazioni. Qui il protagonista potrà prendersi qualche momento di meritato riposo, rifocillarsi, e prepararsi ad affrontare la prossima missione. Dal punto di vista tecnico è ancora presto per fare considerazioni sulle reali capacità del prodotto Ubisoft, tuttavia gli stessi sviluppatori hanno parlato di un engine poligonale dinamico ed in grado di proporre un elevato senso di realismo accompagnato da una notevole cura per i dettagli sia a livello grafico, sia per quanto riguarda gli effetti ambientali, particolarmente importanti per snidare i propri nemici. Se a tutto ciò sarà accompagnata una struttura narrativa convincente ed un livello di sfida altrettanto adeguato sicuramente vi saranno ottime possibilità per mettere le mani sopra un titolo interessante e godibile.
I Am Alive si propone di portare una ventata d’aria fresca nel filone delle avventure in prima persona.
Il concetto di sopravvivenza, rapportato a uno scenario soggetto a cambiamenti profondi e coadiuvato da meccaniche di stampo prettamente tattico, rendono l’attesa per l’opera Ubisoft spasmodica. Le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte: riuscirete a sopravvivere fino agli ultimi mesi del 2009? Adam Collins, a quanto pare, potrebbe farcela. Restate sintonizzati su Spaziogames per tutti i futuri aggiornamenti.