Che i videogiochi basati su giochi di carte collezionabili si stiano cominciando a diffondere a macchia d’olio non è affatto una cosa sorprendente. I temi fantasy che spesso e volentieri questi trattano, d’altronde, vanno a braccetto con i gusti di una larga fetta di videogiocatori appassionati di MMO e RPG cui non dispiace mai la visione di un elfo dei boschi, un troll o un golem sullo schermo del proprio PC o della propria console. Ma anche al di fuori del lato puramente stilistico, in un’epoca come questa in cui il casual domina la scena videoludica, la sfida intellettuale che un buon trading card game è capace di offrire può risultare un vero e proprio toccasana. Considerazioni di questo genere ci conducono quindi all’annuncio tenuto da Blizzard Entertainment in occasione del recente PAX East, annuncio che ha svelato l’avvento di Hearthstone: Heroes of Warcraft, un nuovo gioco di carte fantasy free-to-play in arrivo su PC, Mac e più tardi su iOS. La domanda è: sarà in grado di tenere testa all’annuale uscita di Magic: Duels of the Planeswalkers e soprattutto all’ottimo Might and Magic: Duel of Champions? Scopriamolo insieme.
Farsi il mazzoCome è consuetudine in ogni buon gioco di carte collezionabili, prima di iniziare la partita vera e propria occorre scegliere quale mazzo (o deck) si intende utilizzare in-game. In molti di voi avranno già intuito che i personaggi raffigurati sulle carte di in Hearthstone sono appunto tratti dalla mitologia di Warcraft e, in particolare, ogni set di carte sarà incentrato attorno alla figura di un particolare personaggio dell’immenso franchise in questione. In tutto saranno presenti nove eroi, per cui ad esempio scegliendo Garrosh Hellscream si avrà a disposizione un mazzo essenzialmente tamarro perché indirizzato alla classe del Guerriero, mentre alla naturalezza di Malfuriom Stormrage corrisponderà la classe del Druido. Qui possiamo già intravedere una piccola similitudine rispetto al competitor digitale targato Wizards of the Coast dal momento che, allo stesso modo di Duels of the Planeswalkers, in Hearthstone sarà possibile aggiungere alle build già presenti un mucchio di carte differenti vinte tramite incontri online o acquistate sull’apposito store previsto. Resta da vedere quanto sarà grande il pool delle carte disponibili in totale (si parla di oltre 300 per cominciare) e quante saranno le combinazioni effettivamente sensate da poter mettere insieme. Dal momento che il gioco è stato dichiaratamente pensato per essere casual, immediato e facile da padroneggiare, non vorremmo che la cosa si traducesse in un’impossibilità di creare strategie complesse o particolarmente profonde. La cosa potrebbe risultare piuttosto limitante. Fa invece piacere la presenza della solita divisione fra carte comuni, rare, epiche e leggendarie, diventata ormai universale e indispensabile in ogni TCG che si rispetti.
Scendere in campoUna volta scelto il mazzo e mescolate le carte, Hearthstone sarà pronto a mostrarvi di che pasta è fatto nella modalità Play, che per quanto visto finora consisterà in sostanza della sola sfida “testa a testa“ contro avversari pescati in rete via Battle.net. In maniera simile a quanto visto con le risorse di Duel of Champions, all’inizio del primissimo turno della partita il giocatore prescelto avrà a disposizione un solo punto mana da utilizzare per evocare minion, magie e via discorrendo. Il mana a disposizione verrà incrementato di una unità per ogni turno successivo, permettendo quindi evocazioni più grosse col passare dei minuti. Chiaramente l’ammontare di mana accumulato determinerà anche quante carte è possibile giocare prima di finire la fase preliminare del turno, passare all’attacco e infine dichiarare il turno concluso. La partita si evolve grossomodo come potrebbe immaginare chiunque abbia messo le mani almeno una volta nella vita su un qualsiasi gioco di carte collezionabili esistente. L’obiettivo è classicamente quello di far calare i punti vita dell’eroe avversario fino a zero, traguardo che potrà essere raggiunto soltanto facendo appello alla forza delle proprie creature e delle proprie magie in campo. L’eroe di ogni mazzo avrà un ruolo fondamentale in partita, perché oltre ad essere dotato di abilità peculiari in grado di nuocere all’avversario, rappresenterà in qualche modo la “barra dell’energia” del giocatore e sarà quindi presente sulla plancia di gioco dall’inizio alla fine del match. Per farsi del male a vicenda, i due contendenti dovranno quindi colpire la carta “Eroe” avversaria utilizzando le proprie creature, ma è chiaro che ad ostacolarle ci saranno quelle dell’avversario sempre pronte a contrattaccare. In caso di scontri fra minion, il danno si risolverà in modo simile a quanto visto in Magic The Gathering: l’attacco di una creatura viene inflitto ai punti vita dell’altra mentre quest’ultima ricambia contrattaccando e infliggendo alla prima la propria offesa. Come avrete già capito a questo punto, gran parte delle meccaniche di gameplay che avremo modo di vedere in Hearthstone saranno ereditate gioco forza dai rappresentanti più celebri dei trading card game. Il fatto è che i ragazzi di Blizzard sembrano essere intenzionati a pescare soltanto gli elementi semplici e basilari dei giochi succitati, per cui c’è da aspettarsi un gioco dotato di un’impalcatura molto meno complessa di quella che sta dietro ai competitor del genere.
World of ArtcraftDal punto di vista stilistico Hearthstone: Heroes of Warcraft non sembra aver alcuni intenzione di deluderci. Lo raffigurazioni sulle carte stesse, così come il layout della plancia da gioco, richiamano entrambe uno stile cartoonistico naturalmente dovuto al filone di World of Warcraft. Chiunque ami le tinte della serie originale e la mitologia legata alla stessa, amerà quindi per forza di cose anche lo stile scelto per questo trading card game. Particolarmente azzeccata ci pare infine la scelta di inserire sul tavolo di gioco, dalla parte di ogni giocatore, strutture e ornamenti abbinati all’eroe selezionato. Un piccolo dettaglio che seppur insignificante dal punto di vista del puro e semplice gameplay saprà certamente rendere le partite meno monotone a colpo d’occhio.
– Semplice, intuitivo, accessibile a tutti
– Grafica cartoon in perfetto stile WoW
Se saprà sfruttare a dovere le “carte” a sua disposizione, Hearthstone: Heroes of Warcraft potrà certamente ritagliarsi un posticino in mezzo ai potenti del trading card gaming. Per quanto capito finora, i ragazzi di Blizzard Entertainment non mirano di certo a creare il gioco più profondo e complesso della storia del genere, ma piuttosto a regalare un’esperienza di gioco veloce, intuitiva e accessibile a tutti. Pur pescando a piene mani d all’intramontabile Magic: The Gathering e dal più recente Might and Magic: Duel of Champions, Hearthstone si rivolge quindi a un pubblico certamente meno “hardcore”, che non vuole necessariamente passare giornate intere su un titolo per padroneggiarne le meccaniche. Le buone intenzioni comunque ci sono tutte, così come una direzione artistica piuttosto brillante. Non ci resta che aspettare per giudicare il risultato finale!