Anteprima

Dead Or Alive 5

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a cura di Pregianza

Los Angeles – Se c’è un genere che negli ultimi anni si è riempito a dismisura è quello dei picchiaduro. Riaccese improvvisamente dal grande ritorno di Street Fighter e ravvivate da un sacco di uscite eccellenti, ora le fiamme delle botte virtuali sono più ardenti che mai, al punto che praticamente tutte le software house storiche del genere hanno deciso di ributtarsi nella mischia con qualche nuovo prodotto. Il mercato di questa tipologia di videogame sta però rapidamente perdendo presa sul pubblico, principalmente per l’eccesso di concorrenza di altissimo livello, che ha permesso solo a pochi nomi illustri di piazzarsi in vetta alle classifiche di vendita. Tecmo Koei però non s’è data per vinta, e ha deciso di rimettere in campo anche il suo brand da combattimento con Dead or Alive 5. Il progetto è stato affidato al Team ninja, che ha promesso una “rivoluzione”, parola che abbiamo già sentito nominare prima di Ninja Gaiden 3 e che ora ci fa salire un brivido lungo la schiena a ogni utilizzo. Per fugare ogni dubbio siamo dunque andati allo stand Tecmo per provare il titolo, nel bel mezzo di un torneone tra alcuni dei migliori giocatori al mondo della serie. Saranno botte da orbi con i principali avversari, o un K.O. istantaneo?

Spalle al muro? Qui meglio di noVolendo farci un’idea ben chiara delle meccaniche di gioco, ci siamo piazzati davanti a una bella postazione centrale, e attaccati a un paio dei partecipanti al torneo per chiedere qualche informazione. Il sistema su cui si basa il gioco è sempre lo stesso, ovvero il triangle system. Per chi non lo conoscesse, si stratta di un semplice sistema carta-sasso-forbice che usa prese, contromosse e colpi: gli attacchi battono le prese, le prese battono le contromosse e le contromosse battono gli attacchi. Una delle principali critiche ai precedenti giochi della serie riguardava proprio la finestra temporale delle contromosse, troppo ampia. Gli sviluppatori hanno ascoltato la fanbase, e reso molto più difficile l’esecuzione di contrasti di questo tipo, le partite dunque non saranno più una serie continua di counter ripetuti ma richiederanno tattiche avanzate. Inoltre la diversificazione delle contromosse (dovrebbero essere di quattro tipi, una per ogni tipo di attacco), renderà ancor più difficile difendersi in uno scontro concitato. Aumentata molto poi la velocità dei combattimenti, con personaggi che sferrano colpi con grande rapidità e si muovono fluidamente per tutto il campo di battaglia. Il gameplay è rimasto piuttosto familiare, e chiunque abbia giocato ai capitoli passati non dovrebbe metterci molto a capire il funzionamento delle meccaniche. Persino i veterani comunque si troveranno di fronte a qualche stravolgimento quando avranno a che fare con le Danger Zones, locazioni all’interno della mappa che provocano brevi quicktime events, e di conseguenza uno spostamento del combattente che vi finisce sopra. Nei precedenti titoli si trattava di semplici cadute giù da un dirupo in qualche locazione, ma ora le cose si sono fatte molto più complesse, quindi può capitare di venir scagliati a distanza da un carroarmato se si viene lanciati contro un muro, o di venir buttati dall’altra parte del ring da un’esplosione perché gettati a terra nel posto sbagliato. Le zone dovrebbero essere fisse, anche se l’apparizione dei QTE ci è parsa un po’ randomica. Difficile dirsi se agli alti livelli sarà necessario studiare attentamente la morfologia del campo di battaglia per sfruttarle a dovere, ma si tratta comunque di una meccanica interessante e piuttosto spettacolare, almeno dal punto di vista visivo. Dovrebbero esserci anche delle Danger Zones chiamate Cliffhanger in certe arene, dove è possibile interagire con la scena attivata per fare danni extra al nemico, tuttavia non siamo riusciti a farne partire una durante la nostra prova. Ultima meccanica aggiunta è il power attack, un attacco lento ma poderoso, utilizzabile quando la propria vita scende sotto al 50%. Il power attack lascia leggermente scoperti, ma se colpisce permette di spostare l’avversario a piacere con una breve combo, e se parato sbilancia per qualche istante permettendo di continuare l’assalto. Si tratta di un extra curioso e difficile da utilizzare, che potrebbe acquistare una discreta importanza nei combattimenti competitivi, non può essere evitato con una contromossa, ed è utilizzabile in congiunzione con le Danger Zones per infliggere danni enormi.L’ultima cosa che abbiamo osservato è stata la modalità casual, selezionabile prima di ogni scontro. Non si tratta di un nuovo sistema di controllo pensato per i neofiti, anche perché Dead Or Alive 5 è comunque un picchiaduro piuttosto accessibile e non necessita di grandissimi studi per essere giocato a un livello medio, bensì di un’opzione che rende le battaglie più randomiche e coreografiche rendendo le arene interattive e in continuo mutamento, scelta che può cambiare le sorti di un match poiché costringe a tenere d’occhio eventuali crolli o movimenti di oggetti enormi all’interno della mappa. I giocatori esperti probabilmente snobberanno l’esperienza, ma tutti gli altri probabilmente si divertiranno non poco a combattere in uno scenario identico a quello di un film d’azione. Ottimo il comparto tecnico, con combattenti curatissimi, arene davvero curate e spettacolari, e animazioni fluidissime. Pensate che è addirittura presente un sistema dedicato al sudore dei vari combattenti e allo sporco, per garantire il massimo del dettaglio.

– Tempo per le contromosse ridotto, che rende il gameplay molto più tecnico

– Estremamente veloce e spettacolare

– Tecnicamente ottimo

Dead or Alive 5 corregge alcuni dei problemi legati al sistema di gioco che avevano impedito ai capitoli precedenti di venir presi sul serio nell’ambiente competitivo, e vi aggiunge una notevole spettacolarità, unità a una serie di nuove meccaniche interessanti. Difficile dire se sarà abbastanza per competere con una concorrenza sempre più agguerrita, ma sembra un titolo molto solido, che difficilmente scontenterà gli amanti della serie e ha il potenziale per allargare ulteriormente la fanbase.

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