Recensione

Zombie Revenge

Avatar

a cura di Star Platinum

Che cosa accadrebbe se Resident Evil incontrasse il genere action andando a miscelare gli elementi cardine della serie (la presenza di creature non-morte) con le dinamiche tipiche dei picchiaduro a scorrimento, andando a rivoluzionare in termini di possibilità e ritmo quelle consuetudini tanto care agli appassionati? Evidentemente questa domanda deve essere stata oggetto di analisi anche negli studi Sega, tanto è vero che Zombie Revenge rappresenta il classico titolo che non ti aspetti e già nella sua versione coin-op era riuscito a risultare fin da subito molto interessante. Il valore sarà rimasto inalterato nonostante il trascorrere del tempo?

Paura in cittàNon è mai semplice creare dal nulla concept originali e non a caso la storia che fa da cornice alle vicende narrate in Zombie Revenge non rappresenta che il classico pretesto per eliminare orde di creature non-morte piombate improvvisamente per le vie della città e più che mai desiderose di soddisfare il proprio desiderio di carne umana. Come era prevedibile, le ottime potenzialità tecniche del Dreamcast portarono gli sviluppatori alla realizzazione una conversione molto fedele all’originale per sala giochi, compensando la scarsità di idee con un divertimento decisamente elevato, che molti fortunati avevano potuto già pregustare in occasione della precedente versione arcade del gioco. Riprendendo buona parte delle dinamiche tipiche del genere, il giocatore poteva scegliere tra tre personaggi differenti e molto stereotipati, variando in parte l’approccio all’azione e beneficiando dell’importante valore aggiunto contraddistinto dalla modalità multiplayer, immancabile per questa categoria. A conti fatti l’esperimento di voler riproporre in chiave molto più caotica delle situazioni già in parte note non rappresenta una scelta tanto insensata, ma anzi riesce nell’intento di coinvolgere il giocatore all’interno di una meccanica decisamente più immediata e frenetica, sacrificando ovviamente la profondità ma per fortuna non limitando il divertimento offerto, che fin dalle fasi iniziali appare consistente e appagante anche a tanti anni di distanza. Per contrastare le orde di zombie che cercheranno di farvi la pelle dovrete utilizzare un certo senso tattico nel non affrontare indiscriminatamente il pericolo, ma al tempo stesso non dovrete ragionare più di tanto sulle corrette strategie da seguire, in quanto le offensive dei mostri saranno sempre molto frequenti e solo raccogliendo tutti gli oggetti sparsi per i livelli potrete riuscire a tenerli a bada senza troppe preoccupazioni. Il combattimento può essere affrontato anche alla leggera e senza disporre necessariamente di armi aggiuntive, ma il consiglio è quello di far buon uso non soltanto dell’arma base a propria disposizione, ma di tutto ciò che l’ambiente mette a disposizione per combattere, siano spranghe di ferro, tubi, o l’immancabile pistola. In quest’ultimo caso, bisognerà inoltre prestare attenzione a non fare un utilizzo sconsiderato delle munizioni a propria disposizione e al tempo stesso dovrete essere rapidi nel raccogliere tutto ciò che i nemici uccisi lasceranno sul vostro cammino. Il tutto ovviamente all’insegna della violenza e del caos più totale, ma nell’insieme perfettamente coerente con il contesto riprodotto dagli sviluppatori.

Due nel mirinoCome accennato in precedenza, la possibilità di poter utilizzare un’arma da fuoco varia in parte lo stile dei combattimenti mettendo a disposizione una sorta di mirino automatico e rendendo queste fasi piuttosto avvincenti, grazie al fatto che non vi libererete immediatamente del nemico di turno, ma potreste aver bisogno di vari colpi prima di farlo a pezzi (letteralmente!). Interessanti appaiono anche le diverse caratteristiche dei tre personaggi presenti, piacevoli anche a livello di caratterizzazione. Analizzando la meccanica nel suo insieme, appare evidente che i pochi elementi esplorativi richiesti non sono altro che un semplice diversivo all’azione vera e propria e come tali non interesseranno che sporadici momenti di gioco. La possibilità di poter disporre di alcune varianti identificabili, oltre che nell’Original Mode, con il Fighting Mode ed infine il VS Boss Mode è piacevole nel complesso, ma è indubbio che il vero valore aggiunto sia rappresentato dalla componente multiplayer, da sola in grado di arricchire a livelli incredibili la già ottima giocabilità, rendendo di fatto questa esperienza ludica più accattivante di quanto la stessa natura arcade non tenda a limitare, specialmente a livello di longevità. Tecnicamente il gioco si dimostra davvero apprezzabile. A livello grafico sia per quanto gli scenari che per i modelli poligonali presenti il lavoro svolto è davvero pregevole, supportato da un engine poligonale molto solido che alimenta ben 60 fps senza incertezze di sorta e gestendo al tempo stesso numerosi dettagli a schermo e textures di elevata qualità. Gradevoli anche alcune sfumature a livello fisico, per quanto riguarda la riproduzione di certe animazioni. Valido il comparto sonoro, che si avvale di una soundtrack nella media ma di effetti davvero ben riprodotti. Il principale difetto di questa produzione è rappresentato da una longevità piuttosto limitata e da un livello di sfida che, specialmente per le sessioni multigiocatore, non appare certo assai impegnativo. Tutto ciò, unito ad una meccanica piuttosto ripetitiva alla lunga, deriva ovviamente dalla stessa origine del gioco, che si dimostra comunque molto valido per partite veloci ed in generale offre comunque un livello di rigiocabilità piuttosto elevato, confermando le buone impressioni riscontrate durante le nostre prove. Forse non un capolavoro, ma un titolo da non trascurare se siete intenzionati ad ampliare la vostra ludoteca Dreamcast con un prodotto divertente e ben curato.

– Tecnicamente accattivante

– Giocabile ed immediato…

– Multiplayer appagante

– Longevità limitata

– …ma la meccanica è molto classica

– Alla lunga ripetitivo

7.6

Zombie Revenge è una di quelle produzioni non particolarmente approfondite dal punto di vista strutturale, né supportata da un concept originale, tuttavia in virtù di un ritmo molto elevato e di una solida giocabilità, specialmente in multiplayer, il gioco si rivela piacevole e divertente grazie alla fluidità con cui livello dopo livello è possibile darsi al massacro più sfrenato senza porsi particolari problemi di “logica”.

La longevità non è purtroppo molto elevata, ma viene in parte compensata da una rigiocabilità su buoni livelli, cui si aggiunge una realizzazione tecnica gradevole anche oggi. Se possedete un Dreamacast e siete alla ricerca di un bel gioco per arricchiere ulteriormente la vostra collezione fateci un pensierino, non ne rimarrete delusi.

Voto Recensione di Zombie Revenge - Recensione


7.6