Zelda: La Cronologia - Seconda Parte

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a cura di Fatum92

Attenzione: SPOILER

Tempo fa avevamo ripercorso le avventure di Link partendo da The Legend of Zelda: Skyward Sword fino ad arrivare a The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Come avevamo ribadito in precedenza, dalla conclusione dell’episodio per Nintendo 64 la cronologia della saga si separa in tre diverse linee temporali. In questo secondo speciale analizzeremo quella originatasi dalla possibile sconfitta di Link.

The Legend of Zelda: A Link to The Past – L’arrivo di Agahnim“In un reame oltre la vista, il cielo risplende d’oro, non d’azzurro, lì, la Triforza potrà trasformare i sogni dei mortali in realtà” Ispirati da queste scritture, furono in molti a cercare la sacra reliquia, ma nessuno riuscì mai a trovarla. Tuttavia, un gruppo di banditi finì fortuitamente dinnanzi alle porte del Sacro Reame. In quel luogo purissimo, il capo della banda uccise i suoi compagni di viaggio e si impossessò della Triforza, il suo nome era Ganondorf. Da quel momento una forza oscura invase il regno. Ai sette saggi non restò altra scelta che sigillare il Sacro Reame. Passarono i secoli e la pace tornò, ma non per molto. Uno stregone, tale Agahnim, vuole ora rompere quell’immacolato sigillo. La principessa Zelda, tenuta prigioniera nel castello, riesce a contattare telepaticamente un ragazzo, Link, il quale, senza esitazione, si tuffa nell’impresa di salvarla dalle grinfie di Agahnim. Per sconfiggere le tenebre, però, egli avrà bisogno della spada suprema, la Master Sword. Una volta recuperata la spada, Link raggiunge il castello e, durante un difficile scontro con lo stregone, finisce nel Mondo Oscuro, una sorta di Hyrule parallela completamente soggiogata a Ganondorf. Il giovane eroe, però, ha dalla sua il coraggio e, ancora una volta, riesce a sconfiggere sia Agahnim che Ganondorf. La Master Sword viene così riposta nel suo piedistallo.

The Legend of Zelda: A Link to The Past è uno dei capitoli più apprezzati dal pubblico e dalla critica. L’assoluta genialità di alcuni dungeon, il dualismo dei mondi (tema riproposto più volte in seguito), le sub-quest e una Hyrule ben caratterizzata, graficamente e non, lo rendono il vero erede dell’episodio originale e un altro capolavoro indiscusso della saga.A livello narrativo, però, sorgono spontanee alcune incongruenze che hanno fatto discutere per molto tempo i fan. Secondo la cronologia ufficiale, A Link to ThePast si svolge in seguito alla morte del Link di Ocarina of Time. Si presume, quindi, che l’introduzione narrativa presente nel titolo per SNES sia il racconto dei fatti accaduti in Ocarina of Time: dopo che Link ha aperto il Sacro Reame, Ganondorf, con sorpresa e fortuna, vi entra e si impossessa della Triforza. Segue quindi una feroce guerra in cui Link, una volta risvegliatosi dal suo sonno, fallisce la missione. Bisogna perciò supporre che i sette saggi, con l’aiuto dei Cavalieri reali, abbiano trovato ugualmente il modo di rinchiudere il Signore del Male nel Sacro Reame, concludendo la cosiddetta Guerra dell’Imprigionamento, conosciuta in questo tempo come Guerra del Sigillo. Da queste premesse, inizia poi la vicenda vera e propria di A Link to The Past. Spiegato in questi termini, la correlazione tra i due titoli è evidente. Comunque sia, tale collegamento appare in alcuni casi forzato e di difficile interpretazione anche a causa delle differenze esposte rispettivamente nel manuale giapponese e occidentale del gioco. Le leggende, però, sono per natura opere che col passare degli anni subiscono variazioni. Si potrebbero spiegare in questo modo gli elementi meno convincenti o contraddittori. Essendo che, al momento, non sono presenti altri capitoli a fare da ponte tra Ocarina of Time e A Link to The Past questa è l’ipotesi più probabile, tuttavia, teniamo a ribadire che non è ancora chiaro se si tratti di due versioni della medesima storia o di fatti diversi, in quanto pare che in Hyrule Historia sia descritto un secondo intervento dei saggi per sigillare il Mondo Oscuro (il Sacro Reame sotto il dominio di Ganon).

The Legend of Zelda: Oracle of Seasons e The Legend of Zelda: Oracle of Ages – Storie paralleleSviluppati da Capcom, questi peculiari episodi narrano del viaggio di Link in un due diverse dimensioni: Holodrum e Labrynna. A spezzare la precaria armonia della prima ci pensa Onux, enigmatico individuo con il piano di distruggere la vita su Holodrum. A Link l’onere di salvarla. A Labrynna, invece, Link dovrà affrontare la maga Veran, la quale si impossessa del corpo dell’Oracolo delle Ere, Nayru. Comincia così un’avventura che vedrà il ragazzo vestito di verde attraversare le stagioni a Holodrum e le ere a Labrynna.

Così come per la serie Four Swords, anche Oracle of Seasons e Oracle of Ages occupano una parte secondaria nella cronologia complessiva della saga. La loro natura di episodi paralleli, slegati dalla trama principale, li rende meno interessanti da esaminare. Ciò nonostante, va sottolineato che, essendo giochi complementari, in grado di completarsi a vicenda (e non solo dal punto di vista narrativo), portando a compimento entrambi si viene a conoscenza che le macchinazioni malvagie attuate contro i due regni, altri non sono che due parti di un unico rito volto a far resuscitare Ganondorf. L’esperienza globale acquista in questo modo un senso maggiore, trovando un posto di tutto rispetto all’interno della complessa timeline della saga.

The Legend of Zelda: Link’s Awakening Il sogno di LinkLink’s Awakening è un capitolo veramente singolare. Link decide di abbandonare Hyrule per intraprendere un viaggio alla ricerca di sé stesso. I giorni trascorrono e lo stanco eroe affina sempre più le sue capacità e il suo spirito, fino a quando si sente pronto per tornare a casa. Sfortunatamente per lui, però, il destino ha deciso diversamente. La nave con la quale stava solcando l’oceano, infatti, viene colpita da un improvviso fulmine e Link viene inghiottito dalle onde del mare. Al suo risveglio scopre di essere stato soccorso da una ragazza di nome Marin e che si trova sull’isola di Koholint. Qui riposa il Wind Fish, un enorme pesce minacciato dalle forze del male che, secondo la profezia, sarà risvegliato dal prescelto tramite una particolare melodia. Ovviamente, si tratta proprio di Link. Raccolti gli otto strumenti necessari, il nostro coraggioso salvatore raggiunge il divino animale, suona la leggendaria “canzone” e lo libera dai suoi incubi.

Nonostante l’apparente semplicità della trama, la storia di The Legend of Zelda: Link’s Awakening è una delle più intriganti di tutta la saga. La visione onirica dell’esperienza e l’unicità narrativa dell’episodio lo rivestono di un fascino speciale. Ad ogni modo, oltre alla timeline presente in Hyrule Historia, a confermare che Link’s Awakening è successivo alla “serie” Oracle è un indizio piuttosto esplicito: si tratta del filmato finale visionabile completando i due titoli Capcom, il quale mostra Link pronto a solcare i mari con la sua barca; proprio ciò che accade all’inizio di The Legend of Zelda: Link’s Awakening. È anche interessante notare come durante l’incontro con il Wind Fish, Link affronti i suoi peggiori incubi, tra cui Ganon e Agahnim, lasciandoci supporre che si tratti dello stesso protagonista di The Legend of Zelda: A Link to The Past, oltre che di Oracle of Seasons e Oracle of Ages.

The Legend of Zelda – Come tutto ha avuto inizioIn un’epoca non meglio precisata, il malvagio Ganon ricompare misteriosamente. Il suo scopo è sempre il medesimo: mettere le mani sulla sacra Triforza. La sua ambizione gli permette di recuperare la parte della Forza. La principessa Zelda attua così una manovra estrema: spezza la sua Triforza della Saggezza in otto parti e li sparpaglia per tutta Hyrule, in modo che Ganon non possa mai venire in possesso di tutti i frammenti. Suo malgrado, questa azione attira le ire del Signore del Male, il quale rapisce la principessa. Venuto a conoscenza di quanto accaduto, un ragazzino di nome Link si mette subito alla ricerca dei pezzi della Triforza della Saggezza. Trovati tutti e otto affronta e sconfigge Ganon. Ancora una volta, Zelda e Hyrule sono salvi.The Legend of Zelda è il primissimo capitolo della saga, uscito il 21 febbraio 1986 in Giappone. Prendendo in considerazione la lontana data d’uscita, appare chiaro il motivo della banalità del plot, oltre che la poca valenza nella storyline generale. In ogni caso, proprio per essere il precursore di tutta la serie e per aver, a suo tempo, rivoluzionato in parte l’industria, The Legend of Zelda è un’opera imprescindibile per ogni videogiocatore.

Zelda II: The Adventure of Link – L’avventura continuaZelda è sotto l’influsso di una potente maledizione ed è sprofondata in un sonno eterno. Link, che ha raggiunto l’età di sedici anni, viene informato da Impa, la tutrice della principessa, della sua nuova missione. Nonostante la caduta di Ganon, infatti, il male è ancora all’opera. I seguaci dell’arcinemico di Link sembrano aver trovato un modo per riportare in vita il loro leader. L’eroe della situazione si trova così costretto a intraprendere una nuova avventura, durante la quale dovrà vedersela persino contro la sua parte oscura. Come in ogni fiaba, però, il lieto fine non manca: Link impedisce la resurrezione di Ganon e risveglia la Principessa Zelda.

Zelda II: The Adventure of Link, non è mai stato un mistero, è il seguito diretto di The Legend of Zelda. Link è quindi lo stesso e la vicenda si svolge qualche tempo dopo i fatti accaduti nel primo episodio della saga. Anche in questo caso l’intreccio risulta perlopiù l’ennesimo pretesto per gettare il giocatore nell’azione. Tra l’altro, The Adventure of Link detiene tuttora la fama di pecora nera della serie. Non nel senso che si tratti di un brutto gioco, ma più che altro per il fatto di essersi distaccato dalle meccaniche tipiche del capitolo originale, riprese poi da tutti i successivi videogame di The Legend of Zelda.

Chiudiamo qui il secondo appuntamento relativo alla cronologia della saga di The Legend of Zelda. Per alcuni, la scelta di Nintendo di considerare l’eventuale morte di Link in Ocarina of Time potrà sembrare azzardata e forzata. Ad ogni modo, nonostante alcune incongruenze, e soprattutto considerando la volontà dell’azienda di non farsi condizionare e limitare dalla trama durante il processo creativo, abbiamo visto che, tutto sommato, questa idea appare comunque intrigante e dona un senso alle vicende dei capitoli qui citati. Precisato questo, andremo presto a soffermarci sulla linea temporale che è cominciata con il ritorno di Link nella sua epoca natale, a seguito degli avvenimenti di The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

Restate con noi, la Leggenda continua…