Xbox One, tra passato e futuro: i rumor su Perfect Dark, Fable 4 e nuove IP

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a cura di Paolo Sirio

Il 2018 si è aperto all’insegna dei rumor in casa Xbox One, e del resto, con una lineup tutta ancora da definire, non poteva essere altrimenti. Se la prima metà dell’anno andrà via con Sea of Thieves il 20 marzo, State of Decay 2 e Crackdown 3 in primavera, la stagione tra estate e inverno – quasi sicuramente priva di un Halo 6 e popolata finora dai soli, pur amabili, Ori and the Will of the Wisps, The Last Night e The Artful Escape of Francis Vendetti – si presenta come un grosso punto interrogativo, ed è chiaro che a Redmond sia arrivato il messaggio di una community desiderosa di forti esperienze story-driven.

Come questo messaggio sia stato interpretato, poi, è un altro paio di maniche: le indiscrezioni delle ultime ore puntano infatti ad una serie di revival di proprietà intellettuali storiche più che al lancio di nuove IP e questo, se nel caso di Fable può far piacere, non è prevalentemente una buona notizia per gli appassionati di un marchio come Xbox, che non ha una libreria di classici all’altezza della concorrenza sia Nintendo, sia PlayStation. 

Il trend, da un punto di vista produttivo, pare quello di affidarsi a studi esterni o al più “second-party” piccoli e medi per recuperare alcuni di questi classici, e non bissare le operazioni 343 Industries e The Coalition, quando nuove software house interne furono fondate appositamente per le serie Halo e Gears of War intorno alle figure carismatiche e fidate di Frank O’ Connor (ex Bungie) e Rod Fergusson (ex Epic Games).

È così che nel puzzle di Microsoft, che nell’ultimo triennio ha alleggerito notevolmente la sua struttura gaming liberandosi di first party europei come Press Play e Lionhead o americani quali Twisted Pixel, iniziano a spuntare tasselli inediti come StoryLab Productions e un nuovo troncone di Playground Games. Ma procediamo con ordine.

Nell’ultima tornata di indiscrezioni, fonte ResetEra, si parla prima di tutto di un Fable 4: nome in codice “Wisdom”, il gioco di ruolo sarebbe rientrato nelle grazie del platform holder a stelle e strisce, e sarebbe nuovamente in sviluppo presso un team inglese. 

Playground Games, tra Fable 4 e Forza Horizon in Giappone

Secondo un ex Lionhead, nell’ambiente sarebbe cosa nota da diverso tempo, così come il nome di questo team (cui comunque non fa riferimento). Se tanto ci dà tanto, ad occuparsene sarebbe Playground Games, developer dietro Forza Horizon, e in particolare la seconda squadra imbastita negli uffici di Leamington Spa, che ha ufficializzato mesi fa un open world con la firma dell’art director di Hitman, di un ex Metal Gear Solid V e un ex GTA V; manca un creative director per quello che viene definito un RPG “interamente nuovo”, ma questa è tutta gente che con le grandi ambientazioni aperte ci sa fare e servirà da zoccolo duro in un organico che a regime raggiungerà i 400 membri. Sarebbe un caso Guerrilla Games 2, con una software house completamente avulsa dal genere fiondata in una realtà del tutto nuova grazie ad innesti provenienti da franchise già di forte riconoscibilità (le missioni di Horizon: Zero Dawn, ad esempio, portano la firma del quest designer di The Witcher 3: Wild Hunt, ad esempio).

Sul Fable che ne uscirebbe, invece, non abbiamo alcun elemento: da fan punteremmo su un reboot, ed è probabile che – anche per svincolarsi da vincoli di coerenza rispetto ad un Fable III sottotono – sia questo ciò che avremo. In ottica di riavvio completo, le atmosfere dovrebbero ricordare quelle dell’originale Project Ego di Peter Molyneux: un’autentica fiaba, basata, certo, su una Albion dal respiro notevolmente più ampio e con una gamma di ambientazioni diverse, ma che non dovrebbe andare troppo in là coi tempi e non riprendere la piega industriale di cui lo stesso creatore ebbe modo di pentirsi anni dopo. A proposito di Molyneux: la pista Playground lo escluderebbe a prescindere, sebbene si fosse offerto a fine 2016 di resettare la saga a patto di avere a disposizione la sua cerchia originale di collaboratori. 

La buona notizia è che questo ampliamento del personale, che ha richiesto una nuova sede nella ridente cittadina britannica, non andrebbe a minare il futuro della sottoserie Forza Horizon, pronta – sempre secondo il rumor apparso su ResetEra – ad esplorare territori esotici per un’iterazione prevedibilmente in arrivo quest’anno. Forza Horizon 4 sarebbe ambientato addirittura in Giappone, una location che non ci sentiamo di scartare a priori visto il palmares di PG (Colorado, Costa Azzurra e Australia non sono esattamente posti in cui vengono ambientati i racing più canonici) e tenendo presente che alcuni dei tracciati più suggestivi di Forza Motorsport ci hanno portato negli anni alle pendici del Monte Fuji. 

The Coalition, tra Perfect Dark, una nuova IP e Gears of War 5

C’è poi la querelle legata a StoryLab Productions, che ha ripercussioni su The Coalition, Gears of War e Perfect Dark. Cominciando anche qui dall’inizio, è il caso di farvi notare che il rumor di ResetEra parlava di un Perfect Dark in sviluppo, probabilmente in terza persona e sotto forma di reboot, presso un team esterno e con la collaborazione proprio della compagnia di Vancouver. Nelle ultime ore, però, la cosa ha preso una piega inaspettata e molto interessante: StoryLab, un’azienda che ha partecipato alla realizzazione di Gears of War Ultimate Edition e Gears of War 4 con un curriculum nell’intrattenimento e nel performance capture, ha pubblicato sul proprio sito l’annuncio dell’avvio dei lavori su una nuova IP in collaborazione proprio con The Coalition. Trattandosi esplicitamente di una “nuova IP”, non è chiaro se questa dicitura potesse escludere Perfect Dark o meno dal discorso: il riferimento può essere a una proprietà intellettuale nuova per gli studi coinvolti, quindi solo relativamente tale, oppure a qualcosa di mai visto prima nel panorama videoludico. Nel primo caso, la signorina Dark potrebbe ancora stare per fare il suo ritorno su Xbox One e Windows 10; nel secondo, beh, la partita sarebbe tutta da giocare.

Curiosamente, però, l’annuncio è stato rimosso la mattinata seguente alla sua comparsa, forse per una richiesta di riservatezza dal “vendor partner” Microsoft, e al portale GamesRadar+ è stata recapitata una nota in cui si affermava che The Coalition sta lavorando “esclusivamente” alla serie Gears of War e dunque al suo quinto capitolo. L’avverbio sembra escludere la titolarità di un progetto estraneo all’epopea dei Fenix, così come ulteriori collaborazioni che non la riguardino, ma è possibile che un partner ormai di vecchia data e fidato si sia inventato di sana pianta questa nuova IP? Ne dubitiamo e, anzi, aspettando di capire chi ne capitanerà la realizzazione – se StoryLab o The Coalition, appunto – e chi vi collaborerà come consulenza o manodopera aggiuntiva, rimandiamo l’appuntamento al prossimo E3. 

Dulcis in fundo, ci sarebbe un titolo a base di mech nelle mire di Phil Spencer, probabilmente legato ai fasti di MechAssault per la prima Xbox. A questa ipotesi non crediamo molto e a dirla tutta ci sembra la più vaga, o complicata da realizzare, nel conteso delle suggestioni fornite su ResetEra. Del resto, i creatori FASA Studio e Day 1 Studios non esistono più, perlomeno nelle loro forme originali (quest’ultima ora fa parte della scuderia Wargaming). Va notato però che, riprendendo quella dichiarazione del dipendente della danese Flashbulb Games, potrebbe esserci stato un contatto con uno sviluppatore di piccole dimensioni per la realizzazione di qualche produzione digitale a tema o un team interno a Microsoft Studios per ripetere l’operazione “simpatia” del Phantom Dust gratuito con lievi microtransazioni nel multiplayer. In questo secondo caso non avremmo troppo da obiettare.

Rafforzata dall’ultima riorganizzazione societaria, che ha portato Spencer nel board di Microsoft, Xbox sembra stare iniziando a godere dei frutti di una programmazione futuribile all’infuori di Forza, Gears e Halo. Se nel 2018 con ogni probabilità avremo ancora una volta una lineup abbastanza sicura, rimpolpata da Forza Horizon 4 nella seconda metà, sarà l’E3 a giugno la chiave di volta del videogioco made in Redmond: ne risentirà non soltanto il 2019, ma anche l’umore non brillantissimo di una community che vuole una risposta al biennio di fuoco che aspetta PS4.