Recensione

World Tour Soccer 2

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a cura di Darkzibo

Nel periodo dell’esordio di PSP in america, Sony lanciò sul mercato il suo calcio, World Tour Soccer, con la speranza di attirare l’utenza calciomane. Purtroppo, nonostante le buone vendite iniziali, il gioco si proponeva come una sorta di This is Football migliorato in alcune cose; purtroppo per il titolo Sony, dopo breve tempo è arrivato Winning Eleven che, insieme a Fifa, si è aggiudicato il primo posto nella lista dei giochi più voluti per PSP. Con un colpo di coda, in World Tour Soccer 2 Sony cambia tendenza, abbandonando la corsa al primo posto per una migliore simulazione e avvalorando uno stile più arcade. Vediamo come.

Virtua SoccerIl nuovo World Tour Soccer, nonostante presenti un gameplay invariato rispetto al precedente, si distacca completamente dalla serie per le modalità di gioco. Dimenticate i campionati, la Coppa del Mondo e quant’altro. Qui avrete la possibilità di fare un’amichevole, se proprio sentiste la nostalgia del calcio ‘classico’. Le modalità di gioco che andrete affrontando, però, si discostano completamente da ciò che offre la maggior parte dei titoli calcistici presenti sulle varie console: Tour mondiale, Modalità medaglia, Amichevole, Multigiocatore. Se conoscete Virtua Tennis, la prima modalità vi giungerà familiare: lo scopo principale del Tour intorno al mondo è risolvere diverse sfide che consistono in: Classic challenge, partita classica che prevede un incremento di punti tramite la qualità delle giocate; All Rounder, dove tutti i giocatori della squadra devono toccare il pallone prima di tirare in rete; Shot clock, nella quale sarà necessario giungere nei pressi dell’area prima che scada il tempo; The Zone prevede la suddivisione del campo di gioco in settori colorati in maniera differente che garantiscono la moltiplicazione dei punti guadagnati nelle giocate; in Totally Outnumbered non avrete un determinato numero di giocatori in squadra; Time Attack, dove bisogna raggiungere un determinato obiettivo (in senso di punti) in un lasso di tempo predefinito; poi Challenge plus in cui verranno stabilite delle regole per incrementare il punteggio; ancora, Pass Clock dove passare il prima possibile la sfera; Check point Challenge dove, chiaramente, bisognerà passare il check point per aumentare il computo del punteggio e per ultimo Player Tag in cui bisognerà passare il pallone a un determinato giocatore per garantirsi la possibilità di segnare. Tutte queste modalità saranno sparse per i cinque continenti, come in Burnout, e per ‘completarne’ ognuno dovrete affrontarne la selezione All Stars che diverrà selezionabile una volta battuta. La modalità medaglia prevede le stesse sfide, non mescolate come nel Tour mondiale, ma selezionate e di difficoltà graduale con il passare degli incontri.C’è da dire che, nonostante la massiccia presenza di rappresentative nazionali e continentali, World Tour Soccer 2 è orfano delle squadre di club che erano invece presenti nel primo episodio. Forse è stata una scelta mirata dato che il gioco cavalca ancora l’entusiasmo dei recenti Mondiali e le squadre di club non sono ancora ben definite in termini di calciomercato. Passando al gioco in campo, si può notare come lo spirito si trovi a metà tra Arcade e Simulazione: non è così semplice in temini di finte e formazione tattica come non è complicato e certosino come un Pro Evolution Soccer. E’ divertente creare azioni, e scordatevi di prendere un giocatore e fargli fare un gol alla Kakà correndo per 70 m lungo il campo: un avversario vi bloccherà in questo intento. Il consiglio è di creare ma anche di provare tiri da fuori area, considerato anche il fatto che a volte i portieri non sono impeccabili. Un errore rilevante è dovuto alla fisica della palla che, come nel precedente episodio, sembra scivolare sul verde manto come se fosse su una lastra di olio. A testimonianza di questo non avrete mai palloni fermi ma sempre rotolanti verso il bordo del campo. Una maggiore attenzione avrebbe sicuramente incrementato lo spessore simulativo.

Lo stadio come non si è mai vistoNel precedente World Tour Soccer gli stadi erano ricostruiti in maniera fedele agli originali: c’era San Siro, il Camp Nou, Higbury e tanti altri. Per questo secondo episodio tutto è cambiato: gli stadi rappresentano la cultura di ogni continente e sub-continente: si va da quello europeo ricostruito in stile colosseo con elementi di età classica, a quello Nord Americano in puro stile metropolitano (sul terreno di gioco troverete addirittura un richiamo al rugby con i numeri delle yards) a quello africano con tanto di zanne di elefante a bordo campo. Tutto lascia intuire come i programmatori abbiano deciso di discostarsi dal solito calcio, proponendo, anche sul lato visivo, qualcosa di originale, non dimenticando di riproporre la grandiosità degli impianti. I modelli poligonali dei giocatori sono ben fatti e ricoperti da buone texture anche se un po’ poco definite. I volti, pur assomigliando vagamente alle controparti reali, mantengono una sobrietà nei tratti a differenza di quanto visto in Fifa. I movimenti sono reali anche se a volte il portiere compie delle evoluzioni degne dei migliori bambolotti presenti sul mercato: mi è sembrato di notare una sorta di snodabilità alla Half Life. Il comparto visivo è pervaso da una sorta di ombra cartoon, a partire dalla scelta del colore delle maglie. Il sonoro è contornato da buone musiche come il famoso calcio EA insegna e da una telecronaca ben fatta mantenendo commenti sempre inerenti a quello che si sta facendo e i nomi dei giocatori sono sempre annunciati.

Multiplayer finalmenteLa modalità multiplayer è ben curata e riesce a far giocare contemporaneamente quattro giocatori sia in modalità infrastruttura sia ad hoc. Di rallentamenti di rilievo durante il gioco in rete non ce ne sono utilizzando una semplice connessione adsl da 4 mb, e la modalità infrastruttura permette ai giocatori di usare un solo umd per quattro giocatori. Troverete, quindi, un multiplayer ben strutturato come pochi per una console portatile. Questo incrementa anche la longevità globale che, considerate le sfide con i record da battere e una modalità Tour mondiale vasta, era già su livelli rilevanti.

– Multiplayer online

– Idea originale

– Molte modalità

– Tante nazionali

– Potrebbe non piacere a tutti

– Fisica del pallone

7.2

World Tour Soccer 2 è un gioco di calcio ambiguo che si discosta dai classici non tanto per la giocabilità quanto per la struttura delle varie modalità. Il significato di fondo è quello di fare più punti e guadagnare medaglie (possibilmente d’oro) per sbloccare nuove modalità e squadre e portare a termine il gioco. La giocabilità, a parte una fisica pressoché irreale della sfera, può divertire e trascinare il giocatore a provare continuamente a infrangere i propri record. Le partite non impegnano più di tanto, in termini temporali, quindi il gioco Sony si adatta bene allo spirito dei portatili. Un titolo interessante che riesce a portare una ventata di aria fresca nell’ambito calcistico ma non adatto agli appassionati dello sport che troveranno, a parte i nomi dei giocatori e le formazioni nazionali, ben poco da spartire con il vero mondo del calcio.

Voto Recensione di World Tour Soccer 2 - Recensione


7.2