Recensione

Wargame: European Escalation

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a cura di Ctekcop

Eugen System è uno sviluppatore francese che nel corso degli anni ha dato alla luce strategici di alto livello come Act of War o il più recente e apprezzato R.U.S.E. Abbandonata la partnership con Ubisoft, così come lo sviluppo delle versioni console concentrandosi esclusivamente sullo sviluppo per PC, si sono accasati con il publisher Focus Home Interactive.

Wargame: Eruopean Escalation sceglie l’intrigante periodo storico della guerra fredda per catapultarci in un’ucronica serie di scontri tra i blocchi della Nato e del Patto di Varsavia. Il tutto con un comparto multiplayer importante e basato su un gameplay che abbandona le tradizioni degli RTS risultando a tutti gli effetti un vero e proprio RTT, real time tactics, nel quale non ci si deve preoccupare di creare basi o gestire economie.
La guerra fredda come non l’avete mai vista
È il 1975: la tensione tra occidente e oriente è palpabile. Il casus belli vede un impavido soldato della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca, scappare oltre il muro di Berlino uccidendo alcune guardie. La Repubblica Federale Tedesca gli garantisce asilo politico mentre dall’altra parte del muro viene chiesta a gran voce l’estradizione. Un buon motivo per scatenare un conflitto lampo che si esaurisce nel giro di pochi di mesi per lasciare spazio alle trattative di pace. Sono queste le prime avvisaglie di una vera e propria guerra che verrà ripresa durante gli anni 80′ e vedrà l’URSS invadere l’intera Germania cogliendo la NATO impreparata nonostante le continue esercitazioni, secondo casus belli, visto che l’opinione pubblica desidererebbe solo la pace. Nella ventina di missioni disponibili si assiste all’escalation di eventi che non può che avere un unico finale: la terza guerra mondiale e l’uso di armi di distruzione di massa.
Purtroppo il taglio documentaristico degli intermezzi filmati è privo di mordente: oltre che creati in palese economia risultano troppo asettici e poco stimolanti. Manca una storia galvanizzante o personale come quelle che si sono viste in titoli come Company of Heroes, World in Conflict o Starcraft II giusto per citare i capolavori del genere.
Unità da sbloccare
Le prime missioni ambientate nelle terre tedesche fungono da tutorial introducendo gradualmente ai molteplici elementi di gameplay da tenere in considerazione così da evitare brutte sorprese che in ogni caso non mancheranno. Difatti non è presente l’autosalvataggio ai checkpoint: è bene salvare manualmente sfruttando ossessivamente il salvataggio rapido ad ogni minimo progresso effettuato. In molte missioni, oltre a sudare le proverbiali sette camicie, si deve sputare il sangue per completarle negli obiettivi principali e sopratutto in quelli secondari. Viene quindi chiesto di raggiungere, catturare o difendere specifiche zone della mappa magari provvedendo contemporaneamente a eliminare le unità nemiche presenti da tutt’altra parte o completando l’obiettivo principale entro uno stretto tempo limite. 
Tutto questo per guadagnare le preziose stelle di comando: utili a sbloccare, e quindi poi utilizzare, nuove tipologie di unità. Sono infatti 361 in totale ma solo una manciata sono disponibili in partenza. Si ritrovano i mezzi principali, e non solo, di quasi tutte le nazioni che facevano parte del Patto di Varsavia o della NATO; ovviamente grande esclusa l’Italia. A dir poco fondamentale procurarsi nuove unità in continuazione visto che quelle perse durante una missione non sono più richiamabili in quelle successive mentre quelle sopravvissute guadagnano esperienza diventando molto più efficaci e pure ben più costose. Spesso bisogna fare di necessità virtù tenendo sempre in tasca qualche stella di riserva per spenderla al volo durante le partite per procurarsi il giusto counter da contrapporre a cosa l’IA ha in serbo per noi. L’armeria alla fine si rivela essere una vera e propria enciclopedia per quantità di dettagli da tenere ben presente durante i combattimenti.
Il gameplay della tattica
Come già anticipato in sede di anteprima qualche settimana fa Wargame: European Escalation presenta meccaniche di base piuttosto insolite che lo rendono molto più simile a World in Conflict che a R.U.S.E. del quale sono state perse le particolarità a livello di bluff.
Lo scopo delle partite multigiocatore, da 2 fino a un massimo di 8 ma sempre ripartiti nei due blocchi, è raggiungere per primi il punteggio richiesto per la vittoria o distruggere i veicoli di comando avversari. Essi sono infatti necessari per conquistare le zone della mappa in grado di regalarci un maggior flusso di crediti necessario a schierare truppe sul campo. Dopo una prima fase iniziale di disposizione delle proprie unità, la battaglia entra nel vivo. Numerose le tattiche applicabili ma non bisogna mai dimenticarsi che ogni unità ha una autonomia definita e un numero limitato di proiettili: bisogna far rifornimento presso apposite stazioni sparse per la mappa oppure portare il necessario con camion o elicotteri da trasporto. Ecco quindi che nel caso si decida di rushare si può anche coscienziosamente non preoccuparsi di tutto ciò, salvo poi ritrovarsi con i mezzi bloccati a pochi metri dalle linee nemiche con i serbatoi completamente asciutti, mentre se si prevede che la partita duri a lungo va impostata in maniera completamente diversa procurandosi i fondamentali magazzini. A mancare infatti, non solo è la fase di raccolta delle risorse, sostituita esclusivamente dai crediti, ma anche quella relativa alla costruzione di edifici e ricerca di tecnologie, queste ultime per così dire sostituite nella precedentemente descritta armeria.
Ogni unità ha le sue precise caratteristiche e vanno tenute bene a mente in quello che è un complesso ed estremamente delicato sistema di morra cinese dove ogni unità è particolarmente forte contro una qualche tipologia, o utile in particolari ambiti, e debole contro altre. Si può andare addirittura a selezionare quale arma far usare! Ecco quindi che gli elicotteri risultano in grado di spazzare via anche i carri dalle corazze più spesse ma cadranno inesorabilmente al suolo di fronte anche alla più debole antiaerea, la fanteria è tremendamente lenta se sprovvista di un qualche mezzo di trasporto quanto letale se posizionata tra gli alberi, senza unità di ricognizione non si va da nessuna parte e non si sfrutta l’ampia gittata dei carri corazzati, l’artiglieria è micidiale e fin troppo chirurgica nelle sue unità più avanzate oltre che fondamentale per procurarsi quel vantaggio psicologico in grado di mandare nel panico e danneggiare le unità colpite facendole spesso andare in rotta. 
Nelle partite multigiocatore le unità vanno scelte prima dell’inizio della partita in un apposito deck: rispetto  a un giocatore più esperto, un giocatore agli inizi per forza di cose può disporre sul campo un numero inferiore di unità di uno stesso tipo per giunta fisiologicamente più deboli.  Ciò vale sopratutto nel caso in cui ci si avventuri fin da subito nel multiplayer online senza aver prima superato qualche missione in singolo giocatore: le stelle, come le unità sbloccate, per fortuna sono condivise tra i due comparti così da mitigare fortemente questo aspetto potenzialmente negativo.
L’offerta ludica è tutto sommato ampia e convincente. Le undici mappe disponibili, che spesso rappresentano centinaia di chilometri quadrati, godono di un sostanziale passo in avanti rispetto a R.U.S.E. in termini di design abbandonando quella simmetria che le caratterizzava in maniera un po’ stucchevole. Le partite non risultano mai troppo lunghe e spesso, quando non incombe una fine prematura dovuta a una qualche mancata cautela o errore di valutazione, risultano avvincenti, stimolanti e dall’esito incerto anche se spesso dal ritmo un po’ troppo lento. Non manca la possiblità di aggiungere amici in-game, creare associazioni di giocatori, ammirare le proprie statistiche, prendere parte a match classificati in cui vi è però gran penuria di giocatori visto che a quanto pare
Non fosse abbastanza gli sviluppatori hanno promesso, visto il plebiscito generato da chi ha giocato la beta riservata ai pre-order, che entro un mese circa verrà implementata la possibilità di effettuare partite skirmish contro l’intelligenza artificiale, non solo in singolo, ma anche collaborando con qualche amico della grande rete.
Una grafica magnifica
La realizzazione tecnica è senza dubbio il fiore all’occhiello di Wargame: European Escalation; viene sfruttata infatti una versione potenziata del motore grafico proprietario Iris Zoom.
La grafica è semplicemente stupenda. I mezzi come i fanti sono ben modellati, le texture non sgranano nemmeno da vicino, la vegetazione è ricca e folta, le esplosioni e le scie dei proiettili si rivelano a dir poco spettacolari, i colori tremendamente realistici e spesso caratterizzati da effetti tipici delle riprese da videocamera. Il tutto con finalmente anche il giusto senso delle proporzioni.
L’interfaccia utente minimale è ottima: chi non è particolarmente appassionato del genere non sentirà la necessità di ricorrere alle scorciatoie da tastiera, utili per impartire ordini più velocemente. Peccato per qualche menù un po’ troppo confusionario che magari non sfrutta adeguatamente tutta la superficie disponibile dei nostri monitor. La telecamera è ruotabile liberamente senza alcuna incertezza e consente di zommare senza soluzione di continuità dalla visuale satellitare, dove le unità hanno ciascuna un simbolo per identificarle immediatamente, fino a pochi metri dal suolo dove ammirare dettagli, giochi di luce e ombre. Il tutto assume veramente i contorni del miracolo tecnico se si considera che è estremamente leggero e godibile anche su PC non propriamente da gaming.
Gli effetti audio dei colpi esplosi, dei motori, dei missili convincono mentre la parte musicale non si fa notare particolarmente. Simpatico il doppiaggio che vede le unità rivolgersi al giocatore nella propria lingua o magari intonare la cavalcata delle valchirie quando si stanno per gettare all’attacco.
Segnaliamo l’implementazione del servizio Steam Cloud e l’integrazione con gli achievements di Steam, disponibili anche in-game anche se non presentano alcuna idea di rilievo e incentivano esclusivamente a completare le missioni e sbloccare i mezzi da combattimento.
Concludiamo rivelando che anche a beta conclusa abbiamo incontrato qualche sporadico crash e problemi di connessione vari ma nulla che non possa essere sistemato con una patch in tempi rapidi.

HARDWARE

SO: Windows XP SP3/WindowsVISTA SP2/Windows 7Processore: AMD/INTEL dual-core 2.5 GHZMemoria RAM: 1024 MB (XP)/2048 MB (VISTA/7)Scheda Video: 256 MB 100% DirectX 9.0 e Shaders 3.0 compatibile – ATI Radeon x1800 GTO/Nvidia GeForce 7600 GT o superioreSpazio sul disco rigido: 10GbScheda Audio: DirectX 9 compatibile

– Grafica eccezionale

– Gameplay unico

– Tantissime unità, per lo più da sbloccare

– Multiplayer non proprio bilanciato

– Ritmo lento

– Campagna in singolo giocatore decisamente sottotono, sterile poco esaltante e mal sfruttata

8.0

Se avete apprezzato R.U.S.E. e World in Conflict allora Wargame: European Escalation è lo strategico giusto per voi.

Assieme a un comparto tecnico superlativo vi è un gameplay diverso dal solito ed estremamente piacevole che predilige il realismo ed esalta i guerrafondai con la grande varietà di mezzi a disposizione. Il titolo è minato però da una campagna in singolo giocatore non eccessivamente coinvolgente e un multiplayer, vero e proprio zoccolo duro su cui poggia l’intero titolo, valido sì, e pure molto ampio, ma non eccellente: non sarà certo questo titolo a farvi staccare da Starcraft II o Company of Heroes.

Complessivamente molto buono ma non quel capolavoro che sarebbe potuto essere con una maggior cura e rifinitura o qualche idea brillante in più.

Voto Recensione di Wargame: European Escalation - Recensione


8