Recensione

WarHammer: Dark Crusade

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a cura di Mindead

Warhammer è tornato sui nostri PCDopo 2 ottimi capitoli, anzi, dopo un capitolo (Dawn of war) ed un’ espansione (Winter Assault), Warhammer 40.000 torna su piattaforma pc con un nuovo fantastico gioco ed io ne son entusiasta!Warhammer: Dark Crusades è il terzo capitolo di una fortunata saga ispirata al gioco di ruolo Warhammer:40.000 che ci vede proiettati sul lontano pianeta Kronus con l’intento di lottare per la supremazia di esso.E’ uno strategico in tempo reale che portò ricche novità e che oggi, a distanza di più di un anno, tenta di rinnovare il suo layout attraverso altrettante novità e ci riesce alla grande!

La Guerra nel 40.000Per chi non fosse mai stato coinvolto dai capitoli precedenti sappiate che Warhammer è uno strategico in tempo reale che vede diverse razze dalle svariate e personali caratteristiche scontrarsi su campi di battaglia in scala planetaria.Ci sono gli Space Marines, fedeli all’ impero; i numerosissimi Orchi, fedeli a se stessi; gli Eldar, razza aliena superiore e tecnologicamente avanzata; Il Chaos, un tempo Space Marines ora impazziti e votati alla causa della distruzione.In Winter Assault entrò in scena la guardia imperiale, una nuova “razza” ed alla fine di questo capitolo fecero la loro comparsa i misteriosi Necron.In Warhhammer: Dark Crusades ci sono due nuove razze selezionabili: I Necron, ossia un’ armata di cyborg non morti votati all’ epurazione dei viventi ed i Tau, una razza aliena originaria del pianeta da cui prendono il nome.Sul campo di battaglia il gioco è del tutto simile ai suoi predecessori.Spesso e volentieri le missioni coincidono con la distruzione dell’ avversario e delle sue basi, per far si che ciò avvenga bisogna sfruttare al meglio le proprie risorse ed i cicli evolutivi da esse derivate.Sui campi di battaglia infatti sono presenti dei punti strategici che vanno catturati e che forniscono risorse utili alla costruzione sia delle truppe che degli edifici presenti nel gioco.Tali punti strategici permettono anche di controllare una porzione circolare della zona circostante e di conseguenza di costruire entro i suoi confini.Inoltre una volta catturato uno dei suddetti, il giocatore ha la possibilità di costruire a protezione di esso delle torrette difensive che oltre a “sparare ai passanti” in caso ce ne fosse bisogno, incrementa il guadagno delle risorse derivato da essi.

Tau, Necron e Risiko…Ecco le novitàLe truppe a disposizione del giocatore, con le quali semineremo morte e distruzione, sono svariate e cambiano a seconda della razza che scegliamo.I Tau, nuovi protagonisti della saga, dispongono per esempio di generiche truppe di fanteria, completamente inutili nel corpo a corpo ma con fucili potentissimi e dotati di un’ ampia gittata. Le truppe sono incrementabili attraverso centri di ricerca che forniscono loro migliorie tecniche sugli armamenti, un caposquadra, scudi energetici e bombe a mano. Questa strana razza usufruisce dell’ aiuto dei Kroot, alleati animaleschi particolarmente efficaci nel corpo a corpo in grado di rigenerarsi cannibalizzando i corpi avversari. Potenziando il proprio campo base attraverso le strutture messe a disposizione dal gioco e dalla razza, si accede ad ulteriore edifici atti alla costruzione di navette per trasporto truppe, droni d’ assalto, navi da guerra armate di missili e quant’ altro. Si arriva ad un certo punto che bisogna fare una scelta: Scegliere verso quale direzione ci si vuole evolvere: ossia se evolversi nella costruzione di tecnologia Tau o se si vuole usufruire dei temibili Kroot e delle loro bestie. L’ una esclude l’altra: dando spazio ai Tau e alla loro tecnologia si accede alla costruzione di potentissime navi da guerra armate di cannoni al plasma; favorendo invece i Kroot veniamo a creare enormi bestioni simili ai T-REX, molto lenti ma resistenti e devastanti.Aldilà delle razze, la vera e propria caratteristica che contraddistingue Dark Crusades dai suoi due predecessori è lo svolgersi del gioco in un mondo fatto a mò di scacchiera del tutto simile a quel gioco da tavolo tanto amato e longevo che tutti conosciamo come “Risiko”.L’ inizio del gioco infatti è costituito da questa visione panoramica del pianeta Kronus divisa in territori. Ogni razza, a turno, compie i propri spostamenti od attacchi ed al turno successivo riceve dei punti in base a quanti territori possiede. Tali punti sono spendibili per spiegare delle truppe a difesa di questo o quel territorio in modo che se la nostra pedina, ossia il nostro comandante, magari sta combattendo a sud di Kronus mentre a nord qualuno tenta di invaderci, le truppe acquistate con tali punti saranno già presenti sul campo di battaglia quando l’invasore mette piede all’interno di casa nostra. Tale escamotage permette una rapida conclusione delle partite grazie al fatto che, se il territorio invaso è il nostro, la maggior parte delle strutture costruite nella battaglia per conquistare quella zona rimangono in piedi nella battaglia successiva e grazie allo spiegamento di forze sopra citato, possiamo attaccare subito l’avversario magari intento a costruire le strutture basilari e massacrarlo terminando il suo spirito conquistatore in men che non si dica. Ovviamente se gli invasori siamo noi l’ avversario fa lo stesso!Ma ritorniamo ai punti ed ai territori. Quasi tutti i territori offrono dei bonus: alcuni sono truppe di supporto al nostro capitano, altri abbassano il costo dei rinforzi, altre invece ci permettono di attaccare non solo i territori confinanti ma anche quelli molto distanti, altri ancora ci danno due turni d’attacco anziche uno e cosi via dicendo.Il nostro capitano, ossia la nostra pedina, man mano che conquistiamo, difendiamo ed ammazziamo ha l’opportunità di potenziare se stesso attraverso nuove armi, nuove armature, doni protettivi o d’attacco e scudi stealth; inoltre grazie ai territori conquistati in cui il bonus consiste in guardie del corpo del capitano, possiamo acquistare quest’ultime con i punti collezionati e quindi scaraventarci nei campi di battaglia con svariate unità già pronte a combattere al fianco del nostro guerriero principale.Quando si attacca o si difende il gioco rimane sostanzialmente lo stesso: si entra nel campo di battaglia e si fà la guerra. A fine turno tocca a gli avversari ed infine chi conquista tutto vince…Semplice a dirlo, più ostico è riuscirci…Quando un avversario ci attacca, a meno che non attacchi la nostra capitale, possiamo scegliere l’ “Autoresolve” ossia la conclusione rapida della partita che spesso però non volge a nostro favore a meno che quella zona non sia protetta molto pesantemente.L’elemento che contradistingue questo single player dal semplice skirmish è che quando si attacca il territorio che corrisponde a roccaforte di una determinata razza, un minimo di storia compare distogliendoci dall’ obiettivo di annichilire il nemico punto e basta attraverso obiettivi secondari ben arguiti. Per il resto posso orgogliosamente affermare che non è altro che una palestra per l’infranta frontiera del multiplayer dedicato a Warhammer 40.000 che si ritrova con due nuove razze, nuove mappe … insomma quasi piu chicche che migliorie.

Tecnica e RealizzazioneSotto l’aspetto tecnico, grafico, auditivo… Dark Crusades si limita a sfruttare le attuali tecnologie grafiche non distinguendosi dai suoi predecessori per alcunchè di eccessivamente rilevante…Ma d’altronde anche se ci troviamo alla frontiera di una nuova era tecnografica in ambito videoludico, l’ottimo livello poligonale e le gradevoli animazioni dei personaggi in gioco che hanno contraddistinto questa saga dalle altre in lizza fa in modo che il titolo si presenti fruibile e del tutto longevo nella forma e negli intenti. Anche l’audio fa il suo effetto (coinvolgente è a dir poco), direi vario e chiaro in ogni situazione.

A buon intenditor poche parole.

HARDWARE

Requisiti minimi:– Windows® 2000/XP * DirectX 9.0c (included on disc),– 2.0 GHz Intel Pentium 4 or equivalent AMD Athlon XP processor *– 512 MB RAM * 980 Mb free hard drive space– 32 MB DirectX 9.0b compatible AGP video card with Hardware Transform andLighting– DirectX 9.0b compatible sound card, 16-bit * Keyboard * Mouse.

Raccomandati:– 2.4 GHz Intel Pentium 4 or equivalent,– 512 MB System RAM (required for 8-player multiplayer games).– nVidia GeForce 3 or equivalent with 64 MB of Video RAM.

MULTIPLAYER

Multy o non multy? Questo è il problema…Come accennavo, anche nel multiplayer Dark Crusades non offre eccessive migliorie rispetto ai suoi fratelli di sangue, o almeno non ne offre a livello di gioco pratico e questo è un bene, dal momento in cui il gioco pratico è sempre stato una figata! Sul gestionale riporta la trovata del Risiko, che a mio parere molti gradiranno, se hanno tempo da spendere s’intende, altrimenti una battaglia rapida e via; si è proiettati un qualche landa desolata in cui solo un manipolo di pazzi andrebbe a stanziarsi…Ed infatti da una parte gli orchi fronteggiano la riva di un fiume dalla quale da un momento all’altro gli eldar, loro temibili avversari, potrebbero spuntare sputando plasma dai loro cannoni….

– Strategico senza esagerare.

– Gestionale al punto giusto.

– Violento a non finire!

– Potevano metterci un pò di narrazione più succosa

8.5

Un gioco splendido, rapido e divertente! Capace di soddisfare a breve ed a lungo termine le esigenze di chi dalla guerra non sa proprio stare lontano.

Forte dell’esperienza del magnifico COMPANY OF HEROES, WARHAMMER 40.000 Dark Crusades crea un gioco/forza fra attitudine alla gestionalità e strategia di guerra, presentandoci un gioco mai frustrante e ricco di soluzioni diverse. Ottimo.

Voto Recensione di WarHammer: Dark Crusade - Recensione


8.5