Anteprima

Total War Warhammer

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a cura di Redazione SpazioGames

Total War: Warhammer è uno dei giochi più attesi di questo 2016 fiammeggiante e ogni volta che abbiamo modo di provare nuove funzionalità, il nostro hype sale esponenzialmente. Nonostante ciò, il gioco ormai si è praticamente svelato nella sua interezza e la nostra recente prova, svoltasi in un villaggio medievale nella periferia di Londra, non ha fatto emergere grossissime novità. Quello che ormai è chiaro è che il gameplay sarà mutuato con poche variazioni da Attila: Total War, con pesanti modifiche all’ambientazione e alla crescita del nostro esercito per adattarlo meglio alla struttura ludica di Warhammer Fantasy Battle. Non pensiate però che questo adattamento sia semplicemente un porting delle meccaniche in un nuovo setting, perché davvero stareste andando nella direzione sbagliata. Il lavoro svolto da Creative Assembly per l’occasione è stato davvero mastodontico, soprattutto dal punto di vista tecnico, tanto da fargli pianificare una trilogia in questo universo che porterà via via l’aggiunta di nuovi eserciti e nuove regioni al gioco originale. 
Sangue, la mia bevanda preferita 
È la prima volta che abbiamo avuto occasione di provare il gioco realmente. A questo evento per fortuna, niente video di presentazione o schermate statiche per annunciarci le presunte novità, ma un corposissimo hands-on di un paio di ore con le prime missioni della campagna dei Conti Vampiro. Questa nuova razza è stata ripensata rispetto al boardgame per fornire alla versione digitale strategie uniche e che potessero renderla davvero unica sul campo di battaglia. La novità più interessante è dunque la totale assenza di truppe con armi da tiro o macchine da assedio, una penalità che sulla carta sembrerebbe dare per spacciati i nostri cari amici bevitori di sangue. Fortunatamente, esercito alla mano, lo scalino per essere competitivi è stato bellamente superato mettendo in atto riti magici atti a portare sul campo di battaglia orde sterminate di non morti, pronti per essere sacrificati e permettere così alle truppe elite di arrivare in corpo a corpo. La tipologia di gioco che andiamo ad affrontare sarà quindi molto diversa da quella dei nani o dell’impero, che possono bersagliare i nemici da lontano per sfoltirne i ranghi prima dell’assalto finale, con cariche frontali e battaglie molto violente e dirette. A sostenere una tattica non propriamente sopraffina interviene ovviamente la magia, che mai come in questo caso sembra poter essere in grado di cambiare le sorti degli scontri. Il nostro vampiro Lord, con i suoi seguaci se arruolati, possono tranquillamente ripristinare salute alle unità ingaggiate risucchiando energia vitale dai nemici o addirittura richiamare dall’oltretomba i fedeli servitori cadaverici dai corpi smembrati dei loro contendenti. Vedere tutto questo a schermo si traduce in un ammasso di ossa, corazze e armi brutali che cozzano tra di loro, in uno spettacolo davvero macabro. Pipistrelli affamati danzano sui campi di battaglia, tagliando qualsiasi via di fuga del nemico o più semplicemente funzionando da splendide vedette della notte, scout indispensabili per non farsi sorprendere nelle retrovie. L’esercito dei conti vampiro potrà poi fare affidamento anche a segugi e altre bestie proveniente dalle cripte, inclusi enormi draghi zombie in grado da soli di portare il panico. 
Niente distanza ma tanta magia
In questa lunga prova abbiamo finalmente potuto vedere in azione la gestione delle cittadelle, così come il reclutamento dei soldati dai vari avamposti. Una volta che il nostro eroe conquisterà un villaggio o un forte, potremo da subito decidere se sterminare la popolazione e aggiungere i morti ai nostri ranghi o lasciar vivere i prigionieri così da poterli soggiogare alla nostra volontà e renderli schiavi per avere un maggior controllo sulla produzione di risorse della regione. Come in qualsiasi Total War, infatti, sono i turni di gioco a scandire ritmicamente la progressione della campagna, con la necessità di muoversi con intelligenza tattica e di espandere i propri possedimenti poco alla volta ma in maniera costante. Solo così si arriverà in breve tempo ad avere dalla nostra anche Terrorgheist e la cavalleria spettrale, pezzi da novanta in ogni scontro in campo aperto. Le schermaglie, seppur belle da vedere e divertenti da giocare, rappresentano solo la punta dell’iceberg, con una gestione dei rami talenti e delle abilità semplice ma in grado di cambiare profondamente il volto ai nostri personaggi speciali e ai generali dell’armata. Si potrà ad esempio scegliere se specializzarsi nella risurrezione o dare vita ad arti magiche sul campo di battaglia per scagliare dardi o tempeste oscure. Opzioni che andremo poi ad approfondire sicuramente nella recensione finale. Ad una gestione curata delle battaglie e dei territori si aggiungono infine gli assedi, con tanto di scale e trabucchi per abbattere le mura delle città, scontri particolarmente ostici che si concludono con l’eliminazione completa dei nemici o conquistando il centro dei villaggi, zone solitamente molto ben protette dalle forze d’elite degli avversari. Chiudiamo questa anteprima sottolineando nuovamente l’ottimo lavoro fatto sui personaggi e sulle animazioni, modelli costruiti completamente da zero e che hanno richiesto intere settimane per essere portati a termine. Tutto ciò è il motivo principale che ha spinto gli sviluppatori a creare una trilogia, non limitandosi per l’appunto a un solo titolo su licenza, dato che per rientrare dell’investimento questo primo Total War Warhammer molto probabilmente non sarà sufficiente. Pensate che solo pochissimi elementi di Total War, dal punto di vista tecnico sono stati riciclati, mettendo lo studio per la prima volta in assoluto di fronte a sfide ardue, come la creazione di mostri e la necessità di dover adattare le animazioni dei combattimenti tra modelli di taglia completamente differente, un elemento che mai era stato preso in esame prima di Total War Warhammer.

– Ottima cura nei dettagli

– Virtualmente infinito

– Tante razze giocabili

Total War Warhammer è il titolo che i fan di Warhammer aspettavano da tempo. L’ultimo strategico soddisfacente a memoria risale ai tempi di Shadow of the horned Rat, dopodiché il fantasy è caduto in un tunnel buio dove solo oggi torna a risplendere la luce. Il titolo Creative Assembly insomma sembra essere sulla strada giusta per fare bene, nel giro di qualche settimana la recensione finale: I nostri orchi sono già pronti per una Waaagh infinita.