Recensione

The Secret World

Avatar

a cura di Pregianza

MMORPG e fantasy vanno a braccetto da tempo immemore, ed è difficile pensare a un esponente del genere che non presenti draghi, orchi, e razze umanoidi di altezza variabile con le orecchie appuntite. Le “pecore nere” che pascolano fuori dal gregge esistono, ma di solito si danno alla fantascienza o sfruttano marchi noti per far breccia su una schiera di fan già abbastanza nutrita. I ragazzi di Funcom hanno osservato attentamente questo ammasso di titoli dall’interno, gettando un occhio al cimitero di promettenti giochi online ormai allo scatafascio, e hanno deciso di distinguersi dalla massa con un’idea tanto semplice da aver quasi del paradossale: usare il mondo moderno come ambientazione. Ovviamente la loro ultima opera, The Secret World, non vi vedrà cercare disperatamente un lavoro dopo la laurea o imprecare contro i parlamentari italiani per salire di livello, siamo infatti davanti a un titolo ricco d’azione e creature mostruose provenienti da una fonte praticamente illimitata, i miti e le leggende dell’orrore. Nel mondo di The Secret World nulla è fittizio. Vampiri, licantropi, zombie, enormi divinità oscure addormentate negli abissi, e persino l’uomo nero esistono realmente, e hanno tutti la spiacevole tendenza a fare del male al prossimo.  Si tratta indubbiamente di un’ambientazione interessante, dotata di enorme potenziale e notevole atmosfera, ma basterà a giustificare l’esistenza dell’ennesimo MMO? Vediamo.

Non tutte le iniziazioni sono spiacevoliIn un mondo ricco di minacce come quello di The Secret World, l’umanità è controllata da tre enormi organizzazioni segrete: gli Illuminati, il Drago, e i Templari. Voi sarete un tizio normalissimo, che si ritroverà da un giorno all’altro ad avere dei super poteri, e verrà di conseguenza contattato da uno dei gruppi sopracitati (e per “contattato” intendiamo dire che verrete praticamente obbligati a prendere il tesserino di membro onorario). Le organizzazioni hanno punti di vista molto differenti e sono in conflitto da eoni, ma desiderano tutte il controllo assoluto della situazione, e le vostre abilità vi rendono una pedina importante per ottenerlo. Non fatevi ingannare dalla premessa scarna, il titolo di Funcom fa della narrativa una delle sue principali qualità. Forte di un background ispiratissimo, il gioco offre un quantitativo quasi opprimente di trame e sottotrame, tutte raccontate con dovizia di particolari tramite lunghi dialoghi. Gli sceneggiatori si sono in certi casi lasciati prendere la mano, e capita di trovarsi davanti a discussioni fin troppo lunghe ed elaborate correlate a missioni di importanza limitata, ma in generale le vicende riescono a rimanere sempre interessanti, e migliorano non poco l’immersione del giocatore in questo oscuro mondo virtuale.

 

Meritocrazia distruttivaIl gameplay di The Secret World si discosta parecchio dalle meccaniche classiche del genere. Cosa buona e giusta, visto il rischio di affondare nella melassa appiccicosa della concorrenza. Qualche elemento tipico però c’è, a partire dalla creazione del personaggio, che avviene tramite un comodo editor con cui avrete modo di cambiare il volto e il vestiario del vostro eroe. Le opzioni di personalizzazione sono piuttosto limitate, ma abbastanza da creare un avatar con una certa personalità.Appena messo piede fuori casa, il sistema di gioco vi verrà illustrato grazie a una breve fase di iniziazione, durante la quale rivivrete una pericolosa missione in metropolitana nei panni di un personaggio di medio livello. Si tratta di un trucco furbo per far assorbire rapidamente il combattimento ai nuovi utenti, ma di certo non basta a chiarire le innumerevoli unicità dell’opera creata da Funcom. Non è dopotutto semplice abituarsi a un sistema dove manca la base fondamentale di tutti i gdr, la crescita a livelli. Avete capito bene: in The Secret World ammazzare mostri immondi non porta a un evidente potenziamento del personaggio con numerino annesso, bensì all’acquisizione di punti necessari a potenziare le competenze nell’utilizzo di specifiche armi, o ad apprendere elaborate tecniche legate allo strumento scelto. Molto simile, direte voi, ma non è così. Senza crescita diretta delle statistiche i giocatori non possono affrontare zone di difficoltà maggiore seguendo la solita graduale curva di sfida, e il fatto di poter scegliere a piacimento una strada tra decine di rami abilità collegati all’arma utilizzata rende arduo capire come sviluppare il proprio alter ego. Per questo la potenza di un personaggio viene calcolata dalla community basandosi sul Quality Level, ovvero il livello di qualità degli oggetti equipaggiati, poiché da questi dipende principalmente la forza di un utente. Questa struttura rende il gioco più arduo da assorbire della norma, e forza i giocatori a gettarsi quasi subito a capofitto nella scelta oculata della build. La volontà dei ragazzi di Funcom di creare un titolo apprezzabile principalmente da chi è già un esperto del genere sono evidenti: non si può respeccare, dunque sbagliare build può costringere a ore e ore di grind per recuperare i punti necessari (è teoricamente possibile ottenere tutte le abilità del gioco, ma farlo richiede un quantitativo di tempo di cui un normale umano semplicemente non dispone). Il crafting non è opzionale ed è spaventosamente complesso, cosa che porta  a doversi studiare un sistema di creazione oggetti stratificato e ispirato non poco a quello di Minecraft. Infine le quest non premiano subito con dei miglioramenti netti, ma di solito donano token da utilizzare per recuperare qualche chicca utile da speciali venditori. Non che manchino i tutorial, sia chiaro, tuttavia sono ridotti all’osso, quasi a voler dire al giocatore “noi ti abbiamo dato la spintarella iniziale, ora finisci la corsa sulla pista nera da solo”. Sono scelte di sicuro coraggiose, ma potrebbero facilmente alienare gran parte dei giocatori. Non tutti coglieranno il fascino di un sistema senza classi che dona assoluta libertà di sviluppo del personaggio con centinaia di tecniche tra cui scegliere, e solo i theorycrafter più sfegatati apprezzeranno finezze quali la volontà di rendere alcune passive legate alle specializzazioni con le armi utili per ogni altra competenza, o il gran numero di sinergie basate sugli status inflitti. Noi abbiamo valutato positivamente la profondità di The Secret World, ma un po’ di accessibilità extra non ci sarebbe dispiaciuta.

Una miriade di segreti da affrontareIl gioco si distingue dalla massa persino nella configurazione delle quest. Non mancano le fin troppo abusate missioni ove si chiede al giocatore di sterminare X creature, recuperare X oggetti, e raggiungere X luoghi, ma queste vengono accompagnate da compiti estremamente diversificati, che spezzano la monotonia e risultano alquanto piacevoli. Le missioni “particolari” si distinguono principalmente in tre tipologie: le investigazioni, gli incarichi principali legati alla storia e i sabotaggi. Le story quest sono più curate e complesse del normale, contengono enigmi, sottoboss, e sono spesso istanziate. Le missioni di sabotaggio sono solitamente a tempo, pertanto gli obiettivi affidati vanno completati rapidamente per concluderle. Le quest investigative meritano invece di chiudere il pacchetto, se non altro perché sono tra le più difficili ed elaborate del gioco. In queste fasi il combattimento passa in secondo piano, e The Secret World diventa un rompicapo, presentando enigmi spesso così difficili da richiedere l’aiuto dell’onnisciente Google. Si va da semplici citazioni letterarie da cogliere per trovare una password, fino a conoscenze così oscure da obbligare a una ricerca online. Non per niente gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire un browser in-game, utilissimo per non rimanere crudelmente bloccati davanti a un enigma.  Una bella varietà, rovinata però in parte da alcuni difetti, tanti dei quali riguardano proprio le investigazioni. Questi compiti sono infatti alle volte davvero troppo difficili, al punto da essere convoluti e frustranti senza l’aiuto del browser sopracitato. Inoltre gran parte delle missioni di questo tipo vi porterà a maledire gli altri giocatori, poiché di frequente (specialmente in certe fasi che richiedono l’inserimento di una sequenza specifica) un intervento esterno riuscirà in un istante a mandare a quel paese tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. Alcuni bug legati a determinate azioni, e il posizionamento fin troppo nascosto di certi oggetti indispensabili vi porteranno poi a evitare alcuni di questi enigmi, ed è un peccato trattandosi di imperfezioni facilmente eliminabili. Non si salvano del tutto nemmeno le classiche missioni di combattimento, che risultano deboli a causa della giocabilità non propriamente eccezionale del prodotto Funcom

 Già, sono le battaglie il principale tallone d’achille del gameplay, poiché presentano una mobilità e delle collisioni poco precise, e armi dal feeling generalmente mediocre, nonostante il gran numero di abilità utilizzabili. Le poche occasioni ove il comando di schivata e lo spostarsi sembrano servire effettivamente a qualcosa sono le mosse ad area di certi nemici, chiaramente evidenziate da comodi segni sul terreno, ma non basta. Certo, c’è di peggio in giro, eppure il gioco avrebbe guadagnato  moltissimo da un solido sistema di combattimento, visto il gran numero degli scontri che si affrontano. Viceversa, non si può assolutamente criticare il quantitativo di compiti disponibili. Fin dalla prima zona, Kingsmouth, avrete a che fare con decine di npc pronti ad affidarvi le loro vite, e una lista lunghissima di cose da fare. Di quest se ne possono attivare solo 5 alla volta, 3 secondarie, una di sabotaggio/investigazione e una principale, ma sono così tante che ad ogni completamento vi ritroverete nelle vicinanze di un nuovo incarico da intraprendere, inoltre si “rigenerano” passato un po’ di tempo, quindi sono riaffrontabili all’infinito. Per quanto riguarda il PVE vanno elogiate anche le istanze. Difficili, dal grande impatto e ricche di buone idee, rendono le esperienze di gruppo un vero piacere, a patto di riuscire a trovare un team decente vista l’ingiustificata assenza di un menu “looking for group” (ormai quasi un must in questo genere di videogame).La vera nota dolente dei contenuti riguarda purtroppo il PVP, ed è equiparabile al suono delle unghie su una lavagna. Ve lo diciamo senza mezzi termini: se amate i MMORPG per il PVP, non prendete The Secret World nemmeno in considerazione. Funcom non è mai riuscita a creare un titolo con un competitivo ben bilanciato, ma in The Secret World gli sbilanciamenti rasentano il ridicolo, e il matchmaking è inesistente (cosa prevedibile, vista la mancanza di livelli). Le modalità e le mappe, che prevedono la conquista di zone o il completamento di specifici obiettivi, non sono nemmeno malvagie, ma l’impossibilità di prevalere contro giocatori che entrano in partita in gruppo, e i problemi di bilanciamento appena descritti hanno già portato il numero di utenti in coda a diminuire sostanzialmente.

Non vedo, non sento, non parlo?The Secret World sfrutta lo stesso engine di Age of Conan, il Dreamworld, motore grafico più che decente ed aggiornato a dovere per l’occasione. I modelli tridimensionali non sono il massimo del dettaglio, e le animazioni sono abbastanza legnose, ma non mancano le viste mozzafiato, ed è stato fatto un lavoro eccellente sull’atmosfera delle varie zone. Affronterete spesso missioni al buio che fanno ottimo uso dell’illuminazione dinamica, e vi ritroverete in locazioni in grado di angosciare anche a un personaggio dotato di poteri sovrumani. Ottimo il lavoro degli artisti di Funcom, che hanno dato vita alla grande a vampiri, demoni, mummie, ed ogni genere di amenità. Il sonoro rappresenta la colonna portante del comparto tecnico, grazie a musiche azzeccatissime e a doppiaggi costantemente di alto livello. Ci sono pochi MMO in grado di tenere testa a The Secret World da questo punto di vista.Male invece i ritocchi finali, visto che il gioco presenta moltissimi bug. Attivare DirectX 11 può rendere le scritte assolutamente illeggibili con certe configurazioni, alcune quest non funzionano come dovrebbero e possono rimanere bloccate a lungo prima di venire magicamente “recuperate” da un gm, e persino il browser in-game può crashare o provocare freeze. I videogame di questa tipologia non sono mai esenti da problemi, ma qui le disattenzioni spuntano di frequente, e danno un certo fastidio. In conclusione, non abbiamo apprezzato molto l’inserimento di uno store che permette di acquistare vari capi di vestiario, quando il gioco prevede un canone mensile. Si possono acquistare moltissimi abiti normalmente girando per Londra, ma gran parte dei capi migliori costano moneta sonante. Forse gli sviluppatori si sono già portati avanti in previsione di rendere il titolo free to play? Plausibile visto l’andazzo del settore.

– Grande libertà nello sviluppo del personaggio

– Sistema di gioco di complessità e profondità notevole

– Mondo esteso ed estremamente evocativo

– Sonoro di altissimo livello

– PVP sbilanciatissimo

– Scarsa accessibilità

– Combattimento e controlli mediocri

– Parecchi bug

7.5

Funcom è andata davvero controcorrente: ha creato un MMO estremamente profondo e stratificato, che non prende per mano il giocatore, ma lo sfida, e necessita di tempo e fatica per essere apprezzato al massimo. Di certo questa peculiare natura non rende The Secret World un titolo apprezzabile da tutti, eppure secondo noi si tratta di un prodotto che non mancherà di soddisfare gli utenti più smaliziati, superiore alle aspettative. Se cercate un MMORPG impegnativo e tutto da sviscerare, questo è il gioco che fa per voi.

Voto Recensione di The Secret World - Recensione


7.5