Recensione

The Elder Scrolls IV: Shivering Isles

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a cura di Raiden

Tralasciando per qualche momento gli aspetti tecnici e puramente ludici del titolo in questione, già ampiamente collaudati e verificati, esaminiamo più da vicino ciò che l’espansione mira ad offrire ad un’utenza abituata, ormai da un anno, ad un titolo talmente bello e riuscito da risultare punto di riferimento per il gioco di ruolo occidentale.Shivering Isles riesce ad offrire una quest principale davvero apprezzabile, in grado di affascinare anche il giocatore più esigente (per intenderci, i giocatori che normalmente non vedono di buon occhio le espansioni perché considerate “troppo poco”). Dopo aver installato l’espansione noteremo, sin da subito, alcune novità sulla mappa delle terre di Cyrodill, prima fra tutte la comparsa di un’isoletta vicino a Bravil. Recandoci presso questo nuovo luogo, vi troveremo un portale, apparentemente comparso dal nulla, e una guardia davanti ad esso che ci scoraggerà dall’attraversarlo. Dopo aver giustamente ignorato i consigli del soldato ed esserci inoltrati dentro il nuovo portale, faremo la conoscenza del logorroico e petulante Lord Sheogorath, dio della pazzia (volevate ben dire, eh?), che ci affiderà il compito di salvare il regno dalle oscure forze di Jyggalag, Grigiamarcia e Cavalieri dell’Ordine.Nel caso in cui decidessimo di accettare un così oneroso incarico (e dovremo farlo per forza se vorremo dare la giusta ragion d’essere all’espansione), Sheogorath ci sottoporrà ad una prova, ovvero sconfiggere il guardiano di Passwall, una delle città poste al confine di Cyrodill. Una volta portata a termine questa breve ma intensa quest decideremo se inoltrarci nelle oscure ed angosciose terre di Demenza, luogo tutt’altro che ameno, tetro, cupo, dai colori smorti e pieno di inquietanti creature, oppure nelle ridenti zone di Mania, luogo dall’aspetto accattivante, pieno di gente sempre in festa e contornato da una fitta vegetazione multicolore.

Più personalità!A differenza di quanto accadeva nel gioco base, i personaggi delle nuove terre che l’espansione aggiunge sono qui dotati di maggiore personalità, di una più profonda caratterizzazione: oltre Sheogorath, spesso farneticante e non di rado preda del delirio totale, due bei personaggi sono anche il Duca di Mania, logorroico e socievole, e la Duchessa di Demenza, dall’aspetto freddo, per nulla amichevole, troppo spesso depressa, paranoica e ansiosa. Insomma, sembra che alla Bethesda si sia voluto tornare sui propri passi alla ricerca di qualche spunto in più per la caratterizzazione dei personaggi e, diciamolo, ad Oblivion mancava proprio questo. Spesso infatti, chi ha avuto l’occasione di giocare per bene ad Oblivion, non si è sottratto dal considerarlo privo di personalità, a differenza di altri GdR, nel complesso inferiori, ma forse capaci di rendere memorabili i personaggi in maniera più efficace di quanto non siano riusciti a fare gli sviluppatori del quarto capitolo della serie di Elder Scrolls. Persino i personaggi secondari (non esistono NPC in Oblivion, concedetemelo!), utili al fine di procurarci nuovi oggetti o armi mediante le side quest da loro proposte, sono un vero e proprio “specchio” della città in cui abitano. Gli abitanti di Demenza saranno infatti più seri, quasi inquietanti a tratti; quelli di Mania invece si dimostreranno fin troppo pieni di allegria, ma di quell’allegria insana, patetica addirittura, forse risultato degli strani festini serali a cui spesso danno vita o delle strane sostanze di cui sono soliti abusare.

Un’espansione per Oblivion o per Morrowind?Gli incarichi che ci verranno affidati di volta in volta ci porteranno ad esplorare i territori di Demenza e Mania. I compiti che dovremo portare a termine saranno vari e differenti tra loro, lungi dal rendere il gioco ridondante o noioso e, oltre alla quest principale, avremo a disposizione una serie di missioni secondarie che potremo sbloccare parlando di volta in volta con i cittadini delle due nuove zone.Il livello generale del gioco è tutto sommato rimasto invariato, difficoltà compresa, tuttavia ci sentiamo di affermare che Shivering Isles è un’ottima espansione e, di diritto, la prima vera espansione per Oblivion dopo la delusione di Knights of the Nine che poco o nulla apportava al capolavoro di Bethesda. In Shivering Isles avremo a disposizione nuove armi, nuove armature, nuove belle quest da portare a termine e nuovi suggestivi paesaggi con cui arricchire la già fitta mappa di Cyrodill. Questa nuova espansione ci offre un mondo piuttosto vasto e, considerando la main quest e le missioni secondarie, una trentina di ore di gioco (forse qualcosina meno a dir la verità), durante le quali sarà possibile portare a termine missioni di ogni tipo, mai ripetitive e talvolta persino strampalate (ricordate che abbiamo a che fare pur sempre con il dio/sovrano della pazzia), sarà opportuno trovare ed utilizzare armi del tutto nuove e molto ben studiate (avremo a disposizione persino una spada i cui poteri cambieranno con l’alternarsi del giorno e della notte). In generale l’atmosfera di entrambe le nuove locazioni è pregna di quel “fantasy” che a tratti in Oblivion si era perduto, lasciando spazio a un maggiore realismo. Possiamo invece adesso respirare un’aria simile a quella di Morrowind, piuttosto, con i colori vivaci e le ambientazioni suggestive che in Oblivion avevano lasciato il posto ad un approccio più realistico.

Le side quest, il punto di forzaShivering Isles non è certo povero in quanto a novità e aggiunge anche alcuni mostri nuovi al capolavoro Bethesda, come alcuni insetti giganti o altri esseri preistorici o, ancora, serpenti enormi e piuttosto pericolosi. L’IA dei nuovi nemici è particolarmente ben implementata: non di rado i mostri attaccheranno in gruppo sentendosi minacciati (o anche spontaneamente) e difficilmente riusciremo a farli fuori senza riportare neanche un graffio. Tra i nuovi nemici, spiccano i cavalieri dell’ordine, dotati di spade affilate e corazze di cristallo. Se le missioni affidateci da Sheogorath non saranno altro che dei banali espedienti (comunque interessanti) per salire di livello e condurre il giocatore fino alla fine dell’espansione, decisamente più stravaganti ed appassionanti saranno le missioni secondarie: avremo a che fare con un uomo claustrofobico a cui noi dovremo trovare un letto all’aperto in un posto abbastanza sicuro ed altre amenità del genere. Insomma, per quanto strampalate possano sembrare, la Bethesda ha fornito una serie di missioni secondarie davvero divertenti e avvincenti, probabilmente dopo aver realizzato che i giocatori di Oblivion, dopo aver finito piuttosto rapidamente la quest principale, si sono tutti fiondati a cercare di portare a compimento le “mille” quest secondarie disseminate nel gioco.

Oblivion 2.0? Non proprio ma…Tecnicamente parlando, il gioco non offre granché di nuovo rispetto alla versione base: grafica e sonoro sono pressappoco identici (migliora forse qualche texture ma rimangono certi difetti grafici come il pop up improvviso del paesaggio man mano che ci si avvicina). Ancora una volta ottimi gli effetti di illuminazione dinamica, di Bloom e migliorati i colori del gioco, molto più vivaci, sgargianti e sicuramente suggestivi e d’impatto. Tuttavia, pur avendo personalmente giocato circa 70/80 ore ad Oblivion, mi è sembrato piuttosto difficile staccarmi dallo schermo dinanzi a questi nuovi luoghi così ben realizzati.Ottima la colonna sonora, rimasta invariata rispetto al gioco base, eccellenti gli effetti sonori ma, ancora una volta, appena sufficienti i dialoghi, performati da poche persone per cui le voci risulteranno essere troppo simili l’una all’altra, e ancora qualche diffetto di traduzione (cosa costava far tradurre ad un madrelingua, dico io?!?).Oltre quella già descritta dei nemici, l’IA generale dei personaggi, sia quelli principali con i quali interagiremo al fine di portare a termine la main quest, sia quelli secondari, utili per affrontare le side quests, è buona e non si discosta quasi per nulla da quella utilizzata circa un anno fa per Oblivion. Inutile esprimere un commento sulla giocabilità, identica al gioco base in tutto e per tutto. Una bella novità è rappresentata dall’inventario, al quale sono stati aggiunti nuovi ingredienti, fra questi il minerale della follia e l’ambra da sfruttare per produrre nuove armi e corazze speciali.

HARDWARE

Requisiti Minimi: * Processore: Pentium 4 2.0 Ghz o AMD equivalente * RAM: 512 MB * Scheda Video: serie GeForce 6800 serie ATi X800 con 128 MB * DirectX 9.0c * Lettore DVD

Requisiti consigliati: * Processore: Pentium 4 3.0 Ghz o AMD equivalente * RAM: 1 GB * Scheda Video: Serie GeForce 7900, o serie Radeon X1950 con 256 MB * DirectX 9.0c * Lettore DVD

MULTIPLAYER

Assente

– E’ pur sempre Oblivion

– Ambientazioni suggestive e coloratissime

– Colonna sonora semplicemente perfetta (grazie di esistere, Jeremy!)

– Quasi trenta ore di gioco aggiuntive!

– Rispetto alla versione per 360, c’è il supporto ottico

– Doppiaggio buono ma voci troppo simili tra loro

– Traduzione in italiano, ancora una volta, disastrosa

8.7

Shivering Isles è sicuramente una buona espansione, interessante la trama, va ad aggiungere quel tocco di fascino in più ad uno dei migliori giochi di tutti i tempi.

Inutile aggiungere altro, dovete fiondarvi in negozio e procurarvi una copia dell’espansione, in vendita a 29,99 Euro con tanto di confezione (a differenza della versione per Xbox 360, solo scaricabile), cimelio per i collezionisti più accaniti.

Se avete amato Oblivion, apprezzerete questo add-on, se non lo avete mai provato, questa potrebbe essere una buona occasione per prendere tutto insieme ed installare nel proprio computer giga e giga di opera d’arte.

Voto Recensione di The Elder Scrolls IV: Shivering Isles - Recensione


8.7