Recensione

The Dwarves

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

La razze fantastiche sono quasi sempre un obbligo in opere di stampo fantasy: tra le più conosciute vi sono sicuramente quella elfica e quella nanica. Ma se gli elfi hanno avuto più di un’occasione per brillare, complice l’innamoramento dei fan verso questa razza, diversa sorte è toccata ai nani, spesso relegati al ruolo di aiutanti o addirittura comparse. Se siete tra i fan della razza barbuta amante delle birre, allora continuate a leggere, perché in The Dwarves i nani finalmente passano al centro dell’azione!
Dimenticate i vostri pregiudizi
Questo gioco è ispirato all’omonimo libro scritto dall’autore tedesco Markus Heitz, in cui i nani non solo sono i protagonisti della storia, ma l’intera razza responsabile della protezione del regno. Sviluppato da KING Art Games, team tedesco che ha lavorato precedentemente su The Book of Unwritten Tales, e finanziato attraverso una campagna Kickstarter, il gioco si presenta sotto forma di RPG tattico, che fa della storia il suo maggior punto di forza. Seguiremo le avventure di Tungdil Manodoro, un nano che non ha mai visto il mondo esterno, cresciuto ed istruito dal mago Lot-Ionan: grazie a questo, è uno dei pochi nani in grado di leggere e scrivere, ma conosce solo quanto è scritto nei libri; il mago lo incaricherà di una missione importante che lo porterà a poter finalmente esplorare il mondo, e prima che se ne renda conto si ritroverà ad essere una figura centrale per la salvezza della Terra Nascosta. La storia del gioco segue fedelmente quanto narrato nell’omonima novella, espandendola e dando la possibilità al giocatore di gestire alcune situazioni: a seconda di ciò che decideremo potremo ottenere dei benefici o degli svantaggi. Un esempio rapido: abbiamo bisogno di un posto al sicuro dagli orchi dove poter passare la notte, ma davanti a noi c’è solo un cancello sbarrato e delle guardie umane a difesa di essa? Se riusciremo a convincerle a farci entrare, non dovremo preoccuparci; in caso contrario, ci toccherà cercare un posto meno comodo ma altrettanto nascosto dove poter passare la notte.
Andiamo a lavorar…
Le nostre scelte non vanno a creare un forte impatto sulla storia né pretendono di farlo, ma servono solo ad approfondire una trama già ben costruita e a farci appassionare ancora di più ad essa: l’effetto è sicuramente ben riuscito, al punto che avremmo gradito poter avere ancora più personalizzazione. È bene sottolineare che comunque alcune persone potrebbero rimanere deluse dall’impatto quasi nullo che queste decisioni hanno sulla trama principale, già pre-costruita: sebbene avremmo gradito anche noi un maggior impatto, questo pensiero non è andato a condizionare il nostro giudizio sulla narrazione, eccezionale, della trama; più di una volta ci è sembrato di “sfogliare” un libro interattivo. Se coi sottotitoli in inglese non ci sono assolutamente problemi per la sua godibilità, qualche problema sorge non appena impostiamo la lingua italiana: alcune parti di dialogo e narrazione vengono inspiegabilmente semplificate sin troppo. Si trovano poche righe di testo scritte su schermo e si sentono, contemporaneamente, la narrazione (inglese o tedesca) che legge un testo non presente, confondendo per un attimo il giocatore. Vi sono anche alcuni  bug relativi al cambiamento della lingua: il più vistoso comprende alcune scritte sovrapposte nelle icone in alto a destra, in particolare quelle che indicano le nostre provviste. Un altro più raro, ma che ci è comunque capitato, è uno strano miscuglio di scritte in inglese ed altre rimaste in lingua italiana, e l’unico modo per risolvere è stato riavviare il gioco. Roba di poco conto, che indica però una ottimizzazione delle traduzioni non ancora ottimale e certamente da sottolineare.
Hai la mia ascia!
Passando al gameplay vero e proprio del gioco, si tratta di un RPG Tattico, con una particolarità dominante: saremo in pochi contro veri e propri eserciti di orchi e creature malvagie, pronti a farci fuori al nostro primo passo falso: a volte sarà necessario uccidere tutti quelli che ci si piazzano di fronte, altre volte basterà concentrare le nostre forze su un unico obiettivo (il boss), altre volte ancora non sarà nemmeno necessario combattere ma raggiungere un determinato punto della mappa, assicurandoci che nessun nemico ci stia intorno. Per portare a termine gli obiettivi è assolutamente indispensabile tenere d’occhio i nostri personaggi (potremo controllarne massimo 4, tra cui vi è l’obbligo di usare Tungdil), impartendo ordini singolarmente ed usando le abilità speciali il più possibile, ma attenzione quando prendete la mira, perché c’è anche il fuoco amico! 
Se i nostri personaggi hanno una buona affinità tra di loro, sarà più facile che guadagneranno punti azione durante la battaglia, che potremo spendere per le abilità già citate. Potremo anche sfruttare l’ambiente circostante a nostro vantaggio: per esempio, sfruttando una determinata abilità che scaraventa gli avversari potremo farli cadere da un burrone, o potremo usare uno dei nostri protagonisti come esca e lanciare attacchi a sorpresa in un punto a loro sfavorevole. La complessità delle battaglie va dunque sottolineata: da un lato il livello di sfida è altissimo, costringendo i giocatori a tenere sempre d’occhio il terreno di scontro e a non distrarsi mai per neanche un secondo, dall’altro perfino al livello di difficoltà facile diversi scontri non danno tregua, dunque bisogna constatare che la difficoltà poteva decisamente essere calibrata meglio, e sicuramente non si tratta di un gioco da consigliare a coloro che vogliono semplicemente godersi la storia. I giocatori che sceglieranno di addentrarsi in questa avventura devono avere calma e sangue freddo, e dovranno assicurarsi di avere sempre gli oggetti che servono nell’inventario, i quali possono davvero fare la differenza tra la vita e la morte. Purtroppo anche nel gameplay di combattimento ci sono alcuni bug che possono risultare fastidiosi: se i personaggi si trovano nelle vicinanze di un burrone, anche se gli indicheremo di dirigersi da un’altra parte potrebbero venirne “risucchiati”, finendo per cadere e perdere conseguentemente tutta la vita. Anche nelle cutscene in-game spesso vediamo i personaggi muoversi da soli, come attirati da una calamita, dunque sembra essere un problema della fisica del gioco.

– Gameplay molto impegnativo…

– Trama avvincente e ben narrata

– I nani sempre al centro dell’azione

– Stilisticamente azzeccato

– …Anche alla difficoltà più semplice

– Alcuni bug grafici

– Problemi con la localizzazione italiana

7.5

The Dwarves è il gioco che tutti i fan dei nani stavano aspettando. La trama è avvincente e narrata benissimo, e il gameplay è impegnativo ma incredibilmente soddisfacente. Prendete un bicchiere di birra e preparatevi all’avventura, la terra nascosta vi aspetta!

Voto Recensione di The Dwarves - Recensione


7.5