Recensione

The Aquatic Adventure of the Last Human

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a cura di erik369

L’estinzione umana è ritenuta come inevitabile. La vera domanda da porsi sull’estinzione della nostra specie non sta dunque nel se, ma nel quando e nel come. La maggior parte delle ipotesi prevedono come l’uomo stesso sarà la causa della propria scomparsa, cosa tutt’altro che improbabile visti i nostri trascorsi. Lo sviluppatore YCJY ha voluto proporre la sua personale visione del tema tramite The Aquatic Adventure of the Last Human, un Metroidvania in pixel art dove impersoneremo l’ultimo superstite della nostra specie. Sarà un viaggio breve, ma non per questo meno intenso.

The end is nearIl livello dei mari è aumentato drasticamente in seguito ai cambiamenti climatici. La superficie della Terra è completamente congelata e l’umanità si è trovata costretta a prendere rifugio sott’acqua per sopravvivere. Le risorse però continuavano a diminuire, pertanto si è deciso di inviare diverse astronavi all’interno di un buco nero, nel disperato tentativo di trovare un nuovo pianeta abitabile. La nave Argo9 era fra queste, ma il suo viaggio si è rivelato essere molto diverso da come ci si aspettava. Il buco nero ha trasportato l’astronave migliaia di anni nel futuro, in un epoca in cui l’umanità si è del tutto estinta. Ed è così che l’ultimo essere umano vivente si prepara ad esplorare i fondali marini, in cerca dei resti e delle testimonianze della propria specie. Quello di The Aquatic Adventure of the Last Human è un viaggio molto atipico, dalle tinte malinconiche e sinistre. Lo sviluppatore ha deciso di inserire una narrazione indiretta, che ben si adatta al contesto sopra descritto. Saranno i resti e le testimonianze dell’uomo a farci comprendere realmente gli eventi che hanno portato alla sua definitiva scomparsa. Gli abissi sono gremiti dei resti della civiltà umana, finestre che danno su un passato glorioso, ma ridotte ormai a rovine spettrali. Brevi messaggi scampati all’incuria del tempo ci daranno un quadro più ampio della situazione, tramite il punto di vista dei nostri simili. Vedremo gli uomini continuare a combattersi fra loro, nonostante la disperata situazione in cui versano. Li vedremo fare di tutto per assicurarsi un futuro, ripetendo gli stessi errori del passato. Vedremo come l’umanità sia infine perita a causa di ciò che credevano la loro salvezza. Si tratta di un’esperienza particolarmente intensa, in grado di far riflettere il giocatore nonostante la semplicità con cui viene proposta.Conoscere il passato comporterà tuttavia grandi rischi. L’oceano è un luogo magico ed evocativo, ma incredibilmente pericoloso. Lo sviluppatore YCJY ha scelto di implementare la formula dei Metroidvania, combinandola con quella dell’osannato Shadow of the Colossus. Assumerete i comandi diretti dell’astronave-sottomarino, il quale potrà muoversi in ogni direzione con lo stick destro, mentre con il sinistro potrete scegliere la direzione in cui sparare. Esistono diverse armi nel gioco, ma la più importante si rivelerà essere una sorta di lancia arpioni che è inizialmente limitato a colpire entro un angolo di 180° verso il basso. Tenendo premuto il tasto di sparo si potrà caricare il colpo, aumentandone potenza è gittata. Quest’arma per quanto semplice sarà il vostro principale strumento di difesa, e il suo corretto utilizzo si rivelerà indispensabile. Il sottomarino possiede una barra vitale che andrà diminuendo ogni volta che si viene colpiti, ma che si ripristinerà col tempo. Nel corso del gioco potrete mettere le mani su vari potenziamenti, come l’aumento della salute, la velocità di carica e del ripristino dell’energia. Inoltre, come da tradizione per i Metroidvania, sono presenti particolari equipaggiamenti che non solo amplieranno le capacità del mezzo subacqueo, ma permetteranno di raggiungere nuove zone della mappa, circoscritte da ostacoli di varia natura. Anche in questo caso la lista dei potenziamenti non è enorme, ma sufficiente a diversificare tanto l’esplorazione quanto i combattimenti.

Alone in the darkSono proprio questi due aspetti a condividere il maggior numero di similitudini con l’opera del team Ico. Gli abissi marini sono infatti contraddistinti da una dualità molto particolare. Da una parte abbiamo un’esplorazione dai ritmi lenti e malinconici, dall’altra una serie di combattimenti all’ultimo sangue con i diversi boss che popolano il mondo di gioco. In The Aquatic Adventure of the Last Human i boss costituiranno gli unici nemici da affrontare, attraverso una serie di battaglie dalla difficoltà e delle modalità particolarmente eterogenee. Alcuni di essi saranno mobili, mentre altri statici. Alcuni utilizzeranno minion, mentre altri costituiranno delle vere e proprie gimmick, abbattibili solo tramite determinate azioni. Alcuni saranno estremamente impegnativi, mentre altri potrete sconfiggerli già al primo tentativo. Si tratta generalmente di combattimenti vecchia scuola, dove imparare il pattern dei nemici è estremamente importante per ottenere la vittoria. In caso si venga distrutti (cosa che accadrà spesso) si ripartirà dall’ultimo checkpoint raggiunto. Tuttavia la disposizione di essi non è sempre stata calcolata alla perfezione, e non mancheranno casi in cui sarete costretti a ripartire da punti decisamente lontani rispetto a quello della vostra morte.Come abbiamo già detto i combattimenti non saranno altro che dei brevi momenti all’interno dell’esperienza offerta dal titolo degli YCJY. Infatti la maggior parte del vostro tempo verrà spesa nell’esplorare le profondità marine. Queste sono state realizzate con grande cura, attraverso una pixel art dettagliata e godibile. Le ambientazioni di gioco sono molto varie e la maggior parte di esse sono ricche di fauna e flora. La contrapposizione tra il mondo marino e la decadenza delle rovine umane generano un’armonia stranamente funzionale, colma di una bellezza dal retrogusto agrodolce. Anche l’illuminazione gioca un ruolo molto importante, poiché gli abissi più profondi andranno ad essere sempre più bui, illuminati parzialmente soltanto dagli organismi bioluminescenti. Tracce musicali ed effetti sonori non fanno altro che avvalorare l’atmosfera creata dagli sviluppatori, rendendo l’esplorazione estremamente rilassante ma attraversata da una vena di malinconia, che occasionalmente si tramuta in una sinistra inquietudine. Volendo parlare più concretamente dell’esplorazione possiamo dirvi che la mappa di gioco è piuttosto ampia, in grado di contare una buona varietà di ambientazioni. E’ possibile utilizzare il viaggio rapido per spostarsi velocemente da un punto all’altro, per farlo però bisognerà raggiungere delle specifiche stazioni. Non esiste una mappa completa in gioco, ma dovrete fare affidamento solo sulla minimappa, che rivela in modo piuttosto grezzo il perimetro della zona in cui vi trovate. Fortunatamente non abbiamo trovato bug degni nota, ma il titolo soffre di frequenti rallentamenti estremamente fastidiosi, mitigabili se si gioca in finestra. Lo sviluppatore tuttavia è al corrente di ciò e sta già lavorando per risolvere il problema. Per quanto riguarda la longevità The Aquatic Adventure of the Last Human è particolarmente breve. Per arrivare ai titoli di coda impiegherete circa quattro ore, le quali possono aumentare in caso si voglia raccogliere tutti i potenziamenti nascosti e si affronti una seconda partita a difficoltà maggiore o la modalità boss rush. Quest’ultima vi permette di confrontarvi con tutti i boss l’uno dopo l’altro, registrando il vostro tempo. Anche senza queste aggiunte ci sentiamo di dire che longevità del titolo non è insufficiente, soprattutto se rapportata all’ottimo prezzo. Purtroppo non è presente la lingua italiana, cosa che potrebbe compromettere la godibilità del background narrativo.

– In grado di far riflettere e divertire

– Boss numerosi e vari

– Atmosfera riuscitissima

– Posizionamento dei checkpoint non sempre intelligente

– Rallentamenti vistosi

8.0

The Aquatic Adventure of the Last Human è un titolo interessante, in grado di far riflettere ma allo stesso tempo divertire. La sua struttura costituita dalla dualità esplorazione combattimento funziona bene, creando un’esperienza dal ritmo eterogeneo ma godibile. Un sistema di checkpoint non sempre riuscitissimo e i numerosi rallentamenti minano solo parzialmente la bontà del titolo, il quale potrà costituire un’attrattiva per molti. Ci sentiamo di consigliare senza troppe remore l’operato degli YCJY, grazie anche all’ottimo prezzo di vendita. Con meno di dieci euro potrete mettere le mani su questa piccola avventura dalla grande atmosfera.

Voto Recensione di The Aquatic Adventure of the Last Human - Recensione


8