Recensione

Syberia 2

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a cura di Freemark

Kate Walker è tornata, e questa volta il viaggio verso la misteriosa, lontana Syberia potrebbe davvero volgere al termine… siete pronti a sognare ancora una volta, alla ricerca dei perduti Mammuth?

L’avvocato e il fabbricante di giocattoliNon si può non cominciare la recensione di Syberia II senza ricordare che il precedente capitolo di questa serie, il primo mitico Syberia, è sceso come una manna dal cielo per il popolo ormai in estinzione dei giocatori di avventure grafiche. Quante volte mi è capitato di leggere sui forum: “Ormai i giochi come Monkey Island sono spariti, non vendono più”… Se è vero che titoli di quel tipo sono ormai rarissimi, è del tutto falso che il genere non attiri più la sua clientela. E la prova è stata proprio il primo Syberia, un gioco splendido, che ha mostrato al mondo videoludico l’impegno e la dedizione del suo creatore Benoit Sokal. Impegno e dedizione ampiamente ricompensati dai giocatori, che sono entrati a far parte con gioia della storia onirica e affascinante di Kate Walker. Ma i giocatori si sono trovati anche davanti a un’amara delusione: Syberia infatti non aveva una conclusione a sé stante, ma semplicemente si interrompeva lasciando in sospeso la vicenda. Senza voler rovinare il finale a nessuno (per cui non leggete se non avete ancora giocato al primo capitolo), l’avvocato Kate Walker, giovane e affascinante donna inviata dal suo boss a concludere il contratto per la vendita di una fabbrica di giocattoli, si trova nella frustrante situazione di dover cercare il fratello del vero proprietario, ormai deceduto, per poter portare a termine il suo compito. L’uomo in questione, Hans Voralberg, altri non è che un arzillo vecchietto dalla mente geniale, capace di costruire automi intelligenti per svolgere i più svariati compiti… il primo Syberia si concludeva proprio con il ritrovamento di Hans, grazie all’aiuto dell’automa Oscar, e la decisione di Kate Walker di aiutare il vecchietto a raggiungere il suo sogno, una sacra isola chiamata Syberia, sulla quale, secondo le leggende, ancora vivono i leggendari Mammuth…Potrebbe sembrare una storia ingenua, un po’ assurda. Ma la forza del primo Syberia è stata proprio la trama particolare, del tutto fuori dagli schemi… insieme, naturalmente, a una grafica eccezionale, a un’ambientazione da favola, e a personaggi assolutamente carismatici.E indovinate un po’? Sono tutti elementi che ritroverete nel seguito che Sokal ha concepito per voi. La storia ha inizio proprio dove l’avevamo lasciata: Kate, affascinata dai racconti di Hans, salta con lui sul treno che dovrà portare lei, il vecchietto e l’automa Oscar fino a Syberia. Ma quest’isola esiste veramente? Si tratta forse dei deliri di un vecchio un po’ matto, ormai prossimo a lasciare questa vita e preso dai suoi sogni? Scoprirete che la risposta, a Kate, non importa: quello che conta, per il nostro alter ego digitale, è aiutare un uomo dalla mente straordinaria a seguire il suo sogno… forse fino alla morte.

Kate e HansSyberia 2 si svolge interamente in un interminabile paesaggio innevato, tra cittadine poco abitate, strani templi frequentati da monaci con ancor più strane regole, stazioni ferroviarie chiuse per paura dei ladri e così via. Potrebbe sembrare che la scarsa varietà di ambientazioni sia un difetto del gioco. In realtà non rimpiangerete questa scelta da parte dei programmatori. Se in un Tomb Raider qualunque è certamente indispensabile variare un po’ la mappa di gioco, in un prodotto come Syberia questa necessità passa addirittura in secondo piano: la storia si evolve in modo da coinvolgere totalmente il giocatore nella magnifica atmosfera in cui Kate Walker è inserita, creando una vera e propria realtà alternativa resa quasi tangibile dalla splendida caratterizzazione dei personaggi. Avrete modo di conoscere varie persone, durante la vostra avventura, e l’aspetto più importante e bello della storia è che sarà proprio Kate il personaggio che più imparerete a comprendere e apprezzare. La sua evoluzione psicologica, sebbene molto progressiva e graduale, al termine dell’avventura vi sarà del tutto chiara, soprattutto se rapportata con la Kate protagonista del primo gioco. Per comprenderla, dovrete innanzitutto rendervi conto del fatto che in Syberia 2 la nostra eroina per certi versi diventa un personaggio nuovo, del tutto distaccato dalla Kate che era un tempo. La conseguenza più evidente è il suo deciso taglio di rapporti con il passato, quindi con la sua casa e il suo lavoro. Ricordate il cellulare che la ragazza si portava appresso nel primo gioco, e che squillava continuamente tenendola occupata? Bene… il cellulare è ancora presente nel gioco, e avrà naturalmente un ruolo importante in alcuni momenti della trama, ma vi accorgerete che nella maggior parte delle occasioni Kate si rifiuterà di rispondere alle chiamate, e soprattutto si rifiuterà di farle. Consci di questo cambiamento nell’avvocato, quelli del suo studio legale hanno deciso non a caso di assumere una persona che si occupi di riportare indietro la bella Kate… Ma come dicevamo, Kate è cambiata rispetto al passato: la vicinanza ad Hans la porterà sempre più a proccuparsi per i problemi del vecchio amico, sia problemi di salute, sia problemi di spirito… ovvero la ricerca di Syberia. Ed è proprio questa l’evoluzione psicologica a cui mi riferivo: per la prima volta in un videogioco vi troverete a giocare non già per ottenere qualcosa per voi stessi (nel senso del vostro personaggio), o un “bene più grande” in generale… tutti gli sforzi di Kate saranno diretti ad aiutare l’amico Hans Voralberg, e sebbene la cosa possa sembrare poco interessante a prima vista, dopo poche ore di gioco vi accorgerete che invece questa nuova luce darà una carica tutta nuova all’esperienza di gioco, aumentando di molto il coinvolgimento.Ricordate poi che Hans è molto malato, e in molte situazioni vi troverete a temere seriamente per la sua vita… fino a quando… beh, non preoccupatevi… non ho intenzione di rovinarvi i più bei colpi di scena!

Sotto la neveNiente tutorial per Syberia 2, del resto il sistema di gioco è tutt’altro che difficile o poco intuitivo. Kate si controlla semplicemente con il mouse, e le sue azioni sono quelle tipiche di un gioco d’avventura: cliccando sulle persone si potrà parlare, un menu a forma di taccuino permette infatti di porre domande specifiche su vari argomenti. Cliccando sugli oggetti, invece, Kate opererà nel modo più opportuno, a meno che naturalmente non dobbiate interagire usando cose presenti nell’inventario. Durante i primi minuti di gioco, il vostro scopo sarà quello di rimettere carbone nel treno, fermo in una stazione per fare rifornimento. L’aiuto di Oscar sarà prezioso in questa circostanza… ehm, in realtà c’è da dire che il buon automa non serve proprio a niente, ma pazienza. Naturalmente i puzzle sono il punto fondamentale di tutto il gioco: lo scopo di Kate, nel proseguire il viaggio, è quello di risolvere gli enigmi che si porranno davanti, naturalmente sempre per aiutare Hans, in un modo o nell’altro. C’è da dire che per molti versi, i puzzle di Syberia 2 rappresentano l’unico grande neo del gioco… non si tratta però di un vero e proprio difetto, dato che non a tutti potrebbe dispiacere la scelta fatta dai programmatori. Molti puzzle nel corso del gioco sono semplicemente illogici: non è questione di mera difficoltà, ma è proprio l’assurdità di alcune soluzioni a determinati enigmi. Non vi capiterà di rado di dover risolvere certi punti spinosi semplicemente usando tutti gli oggetti dell’inventario su tutti i punti sensibili delle varie schermate… in pratica tirando a caso. Inutile dire che si tratta di una cosa molto frustrante, ma c’è da pensare che lo staff autore di Syberia 2 abbia voluto dare anche agli enigmi del gioco lo stesso alone onirico e slegato dalla realtà che permea tutto il viaggio di Kate e Hans… insomma, non a tutti dispiacerà questo modo inusuale di concepire il gioco, anche perchè tutto sommato la maggior parte degli enigmi sono comunque abbastanza ovvi, in modo da non oberare il giocatore. Come già dicevamo prima, del resto, una delle parti migliori del gioco è la caratterizzazione dei personaggi, motivo per cui troverete semplicemente affascinante il dialogo con gli uomini e le donne che incontrerete nel viaggio verso Syberia. Sia chiaro comunque che non avrete a che fare con folle di persone: dopotutto il paesaggio in cui si aggira Kate Walker è, per ovvi motivi, scarsamente popolato… anche questo elemento, comunque, contribuisce a rendere unico e memorabile ogni incontro che avrete.

TecnicamenteChe dire dell’aspetto grafico che gli screenshot di questo gioco non spiegano già a sufficienza? Com’era per Syberia 1, anche questo secondo capitolo gode delle ambientazioni innevate e fredde più belle mai apparse in un videogioco. Ogni luogo che visiterete è costruito con attenzione e cura, fin nei minimi dettagli, a partire dal treno su cui Kate e Hans viaggiano, che richiama in modo quasi commovente i treni d’epoca, aggiungendo però quell’impalpabile sensazione di “futuribilità” che trasforma un treno ottecentesco in un ibrido a metà tra il passato e il futuro, come in un romanzo di Jules Verne. Ma lo stesso vale per tutti gli altri posti che visiterete: ciascuno disegnato splendidamente per dare l’idea di un posto al tempo stesso perfettamente realistico e credibile, ma con quegli elementi, quei piccoli dettagli che non si può fare a meno di notare, messi lì apposta per dare l’idea di qualcosa che non c’entra, qualcosa di strano, fuori luogo, onirico e misterioso.Se poi vogliamo scendere sul lato puramente tecnico, la grafica del gioco è un miscuglio di grafica pre-renderizzata e grafica renderizzata in tempo reale. Cosa significa? Basti dire che, oltre ai risultati decisamente e visibilmente eccezionali, il risultato più immediato è che Syberia 2 gira tranquillamente anche sui computer meno potenti, cosa naturalmente positiva e che ci sentiamo sempre di applaudire. Altro lato semplicemente ottimo del gioco è il sonoro: a dare il suo contributo è nientemeno che Inon Zur, già autore delle colonne sonore di Baldur’s Gate 2 e Icewind Dale, vincitore tra l’altro di numerosi premi per le sue opere. E avrete modo di accorgervi che anche in questo caso i risultati sono eccezionali: le tracce musicali si accompagnano magnificamente alle atmosfere del gioco, senza risultare in nessun caso invadenti, anche perchè i migliori momenti musicali sono riservati alle scene più importanti del gioco, in modo da non avere una singola, noiosa traccia che si ripeta continuamente, risultando alla fine noiosa. Anche i doppiatori del gioco sono decisamente all’altezza, cosa che naturalmente contribuisce al realismo e all’immedesimazione. Per concludere, poco da dire riguardo alla giocabilità: tutto si controlla con il mouse, i menu fondamentalmente non sono mai presenti, e questo particolare è senz’altro positivo perchè un menu fisso ostacolerebbe la vista della meravigliosa grafica che ci regala Benoit Sokal…

– Atmosfera da favola

– Personaggi splendidi

– Grafica meravigliosa

– Ottimo sonoro

– Alcuni enigmi possono risultare ostici

8.5

Se vi è piaciuto Syberia, correte a prendere Syberia 2… non potete fare a meno di farlo, se volete sapere come prosegue il viaggio di Hans e Kate. In compenso, se vi piacciono le avventure grafiche e questo gioco vi attira, ma non avete mai provato il primo capitolo, è meglio che prima vi cimentiate proprio con Syberia 1. I due giochi sono infatti strettamente collegati e se non avete vissuto la prima parte della storia, rischiate seriamente di compromettere l’esperienza di gioco di Syberia 2. Il secondo capitolo mostra comunque un breve riassunto animato dei precedenti avvenimenti, ma ripeto: è sicuramente meglio averci giocato in prima persona. Detto questo, Syberia 2 si conferma indubbiamente come un gioco splendido, che non può mancare nella collezione di ogni amante delle avventure grafiche, e che trova certamente posto anche sullo scaffale di tutti gli altri giocatori.

Voto Recensione di Syberia 2 - Recensione


8.5