Recensione

Swords and Sorcery - Underworld

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a cura di Francesco Ursino

L’esperienza proposta da Swords and Sorcery – Underworld, rinnovata versione del titolo PC sviluppato da OlderBytes, potrebbe disorientare i giocatori abituati a titoli più moderni: una volta avviato il gioco si avrà a che fare con schermate fisse, un sacco di testi da leggere, e quest impegnative. Vediamo se l’avventura in questione è, allora, un degno omaggio ai titoli del passato.

Un party da manualeAppena avviato il gioco, ci si renderà subito conto dell’atmosfera decisamente retro, ma non per questo di bassa qualità, del titolo OlderBytes (il nome dello studio, d’altra parte, sembra essere tutto un programma). Si tratta di un gioco di ruolo a turni in prima persona, nel quale si dovrà guidare un party di sei eroi in un’avventura longeva, e che porterà via qualche decina di ore.L’inizio del gioco illustra, in poche schermate, perché il nostro intervento sia necessario: il periodo di pace e prosperità dei reami conosciuti, infatti, viene sconvolto nel momento in cui orde di mostri dall’origine misteriosa sconvolgono l’esistenza di tranquilli villaggi e cittadine. Con la popolazione che si concentra in castelli e fortezze, e l’intera campagna che viene lasciata alla mercé dei mostri, le uniche zone parzialmente sicure sono le taverne; in una di queste, un gruppo di eroi alza la testa e pianifica la distruzione dell’oscura minaccia che incombe. Parte così, allora, l’avventura proposta da Swords and Sorcery – Underworld, che subito dopo la breve introduzione ci chiederà di formare il nostro party; a questo proposito, è possibile utilizzare i sei modelli già disponibili, oppure sbizzarrirsi nella creazione dei propri eroi personalizzati. Le variabili chiamate in causa sono molte, e divisibili in tre macro categorie, ovvero il sesso, la razza (elfo, umano, nano, gnomo), e la classe (cavaliere, paladino, arciere, stregone, sacerdote e ladro). Le combinazioni di queste tre categorie portano a una varietà veramente notevole, che consente di creare un party strutturato; si potrebbe pensare, ad esempio, di creare una buona base partendo con arcieri e stregoni che possano attaccare anche da lontano, accompagnando il tutto con un ladro furtivo che possa nascondersi alla vista dei nemici, e con la forza d’urto di cavalieri e paladini. Le statistiche individuali dei propri eroi, d’altra parte, consentono di rifinire ancora più nel dettaglio la composizione del proprio team, potendo scegliere come spendere i propri punti abilità nelle categorie forza, resistenza, precisione, velocità, spirito (decisivo per stregoni e sacerdoti), intelligenza e fortuna.Dopo aver passato un buon numero di minuti a scegliere i membri del proprio party, inizierà l’avventura vera e propria; il primo impatto col gioco, lo ripetiamo, potrebbe essere un po’ disorientante, perché ci si dovrà muovere in uno scarno mondo tridimensionale attraverso una visuale in prima persona che, complice una notevole rigidità di movimento, potrebbe rendere necessario un certo periodo di ambientamento. La struttura portante del gioco, in ogni caso, prevede periodi di esplorazione dell’ambiente, intervallati da scontri: di questi, alcuni sono generati in maniera casuale, mentre altri seguono la main quest.

Astratto è belloGli sviluppatori definiscono l’esperienza di gioco come “astratta, ma profondamente tattica”, e possiamo dire che questa affermazione ci è sembrata assai corretta fin dai primi istanti di gioco. Non si può pensare, in Swords and Sorcery – Underworld, di gironzolare col proprio party, incontrare dei nemici, e farne un sol boccone senza un minimo di strategia. Il titolo, infatti, sarà abbastanza impegnativo fin dai primi scontri, e il carattere astratto cui si accennava poco fa non fa che aumentare il senso di possibile disorientamento. Ci spieghiamo meglio: una volta che si incontreranno dei nemici, infatti, partirà uno scontro in cui l’ordine dei turni è determinato non dal valore della fortuna, ma bensì da quello della velocità. Una prima, possibile difficoltà risiede nel fatto che la schermata di gioco, sempre in prima persona, non illustrerà la posizione dei nostri eroi, ma solo quella dei nemici. Per rendersi conto se un nostro personaggio può compiere determinate azioni (ad esempio l’attacco corpo a corpo, o incantesimi vari), si dovrà fare affidamento sulle icone poste nella parte bassa dello schermo, che indicheranno quali opzioni saranno disponibili. In questa stessa sezione, saranno disponibili le azioni speciali, uniche per classi e livelli di esperienza, che sarà possibile effettuare; saranno le icone di questa porzione di schermo, peraltro, che potranno farci avanzare nello scontro, rendendo possibile l’attacco corpo a corpo, oppure farci retrocedere. Si può persino cercare di scappare dalla battaglia, salvando il party da una sconfitta certa. E’ un peccato che tutte queste scelte, che restituiscono combattimenti spesso molto gradevoli e veramente molto tattici, non restituiscano altro che un feedback in forma testuale, che ci informerà sull’esito dei nostri attacchi, e su quelli dei nostri nemici. E’ pur vero che il gioco ci informa della posizione dei nostri eroi grazie a differenti posizioni e colorazioni dei rispettivi avatar, ma è anche vero che il non avere sott’occhi la propria posizione potrebbe essere un problema, specie durante le prime schermaglie che, d’altra parte, non saranno così facili da vincere. Lo dobbiamo ripetere: attaccare senza un minimo di criterio ci farà fare delle brutte figure, e magari anche perdere la partita, considerato che nel momento in cui tre eroi vengono uccisi il gioco finirà.In ogni caso, non di sole schermaglie vive l’eroe di Swords and Sorcery – Underworld: nel momento in cui non si è in battaglia, si dovrà girovagare per varie cittadine, e stare attenti alle esigenze del proprio party in termini di cibo e acqua. Riposare, ad esempio, è cosa buona e giusta, perché rigenera il mana di sacerdoti e stregoni, e l’energia di tutti gli eroi non ancora morti, ma consuma proprio unità di acqua e cibo, e lascia i nostri in balia di possibili incontri con nemici; quando si è impegnati a setacciare le tre città disponibili, poi, si potrà anche investigare, di modo da scoprire segreti e tesori che potrebbero tornare utili per il proseguimento di alcune quest, nonché per arricchire le pagine del proprio bestiario, in cui annotare tutti i mostri in cui ci si è imbattuti. Non possiamo tacere, poi, della gestione dei propri eroi, che dopo ogni livello guadagneranno oro buono da investire nei mercati di oggetti e armi, nonché preziosi punti esperienza, che sbloccheranno nuove abilità speciali. Insomma, di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante, proprio perché il titolo OlderBytes, che difatti non propone un solo oggetto animato su schermo, è ricco di cose da fare e conoscere. Di sicuro non risulta attraente come altri titoli (anche appartenenti allo stesso sottogenere), ma verrà apprezzato dagli appassionati giochi di ruolo estremamente old school.

Un po’ di fantasia non guasta maiGiocare a Swords and Sorcery – Underworld è un po’ come lanciarsi in una partita di Dungeons & Dragons con tanto di carta, penna e dadi; per godere appieno della estrema profondità dell’esperienza di gioco, in altre parole, è necessaria quella fantasia che riesce ad animare le figure statiche che appaiono sullo schermo, oppure a creare le aure magiche degli incantesimi degli stregoni, e così via. Se si riesce nell’impresa, o semplicemente non si fa caso alla pochezza generale della grafica (ma non dell’estetica in sé, che comunque esibisce dei disegni niente male), ci si farà trasportare in ore piacevoli in compagnia di una sfida molto impegnativa.Dal punto di vista del comparto audio, come prevedibile, le riflessioni sono poche: oltre alle musiche di accompagnamento, che in ogni caso riescono a sottolineare il passaggio dall’esplorazione alla battaglia, non sembrano essere presenti altri spunti di riflessione degni di nota.

HARDWARE

Requisiti di sistema:OS: Windows XP o superioreProcessore: 2 Ghz Memoria RAM: 2048Storage: 500 MB

– Profondo e complesso

– Combattimenti molto tattici

– Longevo

– Non facile da gestire, specie durante i combattimenti

– L’impostazione old school di gameplay e grafica potrebbe non incontrare i favori di tutti

6.5

Swords and Sorcery – Underworld è un titolo che va compreso, prima di poter essere giocato: si tratta di un gioco di ruolo a turni difficile, complesso e molto profondo, che però saprà dare soddisfazioni agli avventurieri capaci di andare oltre la staticità dell’esperienza. D’altra parte, proprio il carattere astratto del titolo, specialmente durante le battaglie a turni, potrebbe risultare eccessivamente disorientante per alcuni; considerato che per venire a capo dei vari scontri bisognerà avere sempre ben chiara la situazione del proprio party, difatti, una mancata comprensione delle dinamiche di gioco potrebbe portare a numerose sconfitte e, di conseguenza, alla frustrazione. Insomma, si tratta di un prodotto non proprio semplice da gestire, ma che potrebbe incontrare il gradimento degli appassionati di RPG di lunga data.

Voto Recensione di Swords and Sorcery - Underworld - Recensione


6.5