Recensione

Sudden Strike 4, la recensione di uno storico RTS

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Il 2017 è un anno particolare per il mondo della strategia in tempo reale, in modo specifico per quella ambientata durante il secondo conflitto mondiale. Non sto parlando però di Steel Division: Normandy ‘44, nuovo benchmark in questa categoria, ma mi riferisco soprattutto ai grandi ritorni di questi ultimi dodici mesi. Grandi si fa per dire, perché Blitzkrieg 3, dopo oltre una decade d’attesa, non è riuscito in alcun modo a riavvicinare i fan di vecchia data, un po’ persi per strada durante l’interminabile fase di accesso anticipato, mentre quelli che sono rimasti, dubito abbiano esultato vedendo il risultato finale. Sudden Strike 4 corre lo stesso rischio: una pesante eredità sulle spalle, un terzo capitolo che ha praticamente decretato la morte di Fireglow e un’assenza dai radar che dura dal 2007. I timori non sono però legati solo a questi fattori, ma il dubbio principale ruota attorno alla doppia natura di Sudden Strike 4, pubblicato in questi giorni per PC, ma che approderà in un futuro prossimo anche su PlayStation 4. La domanda è una sola: è in grado un RTS di accontentare i generali da tastiera più navigati e allo stesso tempo imporsi anche in un mercato console, dove l’utenza di solito è meno avvezza al genere?
C’è anche un fronte italiano
Il primo impatto è decisamente positivo: al contrario di quanto solitamente succede con questo genere di titoli, tutti i menù e le voci sono tradotte in un ottimo italiano in Sudden Strike 4, così come i briefing e gli obiettivi durante le missioni. Cosa ancor più sorprendente, l’RTS firmato dai ragazzi di Kite Games è anche interamente doppiato in italiano, con un voice acting di primissima fattura, senza strani accenti inutilmente forzati per simulare la cadenza dei russi, dei tedeschi o degli anglo-americani, le tre fazioni presenti nel gioco. Purtroppo, le buone notizie sono già quasi terminate e le avvisaglie che lasciano presagire sentori infelici già emergono nel tutorial, composto da un’unica missione, dove vengono spiegati i movimenti base delle truppe e le azioni basilari, cose che chi ha un minimo di dimestichezza con il mondo della strategia ha già visto almeno un centinaio di volte. Quando un tutorial si esaurisce in pochissimi istanti, le strade sono due: o l’introduzione viene lasciata volutamente fumosa per demandare al giocatore l’onere di imparare tutte le tattiche e l’utilizzo dei singoli mezzi e della fanteria, oppure la strategia si è già esaurita dopo pochi click. Entrambe le vie sono negative ma, mentre alla prima vi è un rimedio, la seconda è un percorso senza via di uscita e, sfortunatamente, Sudden Strike 4 abbraccia proprio questa seconda filosofia. I compromessi non sono affatto pochi e, quando si scende sul terreno di guerra, è facile accorgersi di come Sudden Strike 4 sia un titolo pensato prima di tutto per un’utenza console meno disposta a districarsi fra mosse e contromosse. Dimenticatevi il base building, il reclutamento e la gestione delle risorse: soprattutto nella campagna, non c’è spazio per la gestione economica, né per la selezione delle truppe più adatte ad un eventuale terreno di guerra o per fronteggiare una determinata minaccia. Steel Division: Normandy ‘44 ha insegnato come tali elementi possano in fin dei conti venire limitati, lasciando così il campo alla strategia più dura e pura, dove a farla da padrona sono le sole tattiche di accerchiamento, il fuoco di supporto, i fattori ambientali ma, purtroppo, in Sudden Strike 4 tutto ciò non è che uno sbiadito ricordo.
Tattiche di guerra
Le battaglie mancano di spessore e le variabili tattiche messe a disposizione del giocatore si contano sulle dita d’una mano. Qualche spunto positivo è presente, ma si limita ad uno sfruttamento superficiale dell’ambiente e del terreno: non esiste nessun sistema di copertura a differenza di quanto oramai ha imposto la serie di Company of Heroes, le truppe di fanteria godono di un bonus difensivo se disposte all’interno dei palazzi, oppure possono venire occultate sfruttando gli alti campi di mais, mentre subiscono un pesante rallentamento quando devono attraversare fiumi o distese di fango. Uno degli aspetti certamente più riusciti è poi la simulazione delle linee di rifornimento: i carri la fanno da padrona durante gli scontri, ma essi devono continuamente venire riforniti di proiettili e carburante. I pesanti mezzi richiedono inoltre un costante supporto di camion e ingegneri per essere riparati e così, gettarsi all’impazzata contro il nemico, anche se in superiorità numerica, non è in ogni momento la scelta migliore, perché c’è sempre il rischio di trovarsi sprovvisti di risorse nel bel mezzo dello scontro. Un po’ come per i Company of Heroes, i mezzi abbandonati dai nemici, così come gli obici e gli altri pezzi d’artiglieria senza tiratori possono essere occupati, creando una certa fluidità e dinamicità nel campo di guerra: attaccare una postazione fissa nemica non significa solo liberare il passaggio per le proprie fila, ma equivale anche ad assicurarsi una base da cui far fuoco contro il fronte nemico. Anche la disposizione delle truppe ha infine la sua importanza e così, attaccare frontalmente un Panzer IV si rivela un suicidio, mentre la scelta migliore rimane sempre quella di frenare la sua avanzata con il fuoco dei mortai, per poi aggirarlo alle spalle e infine colpirlo la parte più esposta. Le battaglie avvengono però in teatri piuttosto ristretti – anche per via di uno zoom praticamente inutile – e manca purtroppo quell’ampio respiro delle Grandi Manovre: l’azione rimane sempre concentrata attorno ad un manipolo esiguo di truppe, in duelli che difficilmente coinvolgono più di una decina di unità, su una mappa dai confini limitati. Sudden Strike 4 non ha dunque l’ambizione di voler rivoluzionare il genere e né vuole sommergere il giocatore con statistiche e numeri, ma propone una versione “arcade” della strategia, molto più semplice ed immediata
Piani errati
Sudden Strike 4 poteva essere il titolo adatto per chi si avvicinava con timidezza all’ermetico mondo della strategia ma, per una serie di evidenti errori a livello di design, non me la sento di suggerire il lavoro di Kite Games come step iniziale. Lo scetticismo non è circoscritto alla sola pochezza strategica – basti pensare che i rinforzi avvengono in automatico durante le missioni e che i supporti comprendono solo qualche bombardamento aereo o giri di ricognizione – tutto sommato una scelta anche comprensibile vista la doppia anima del titolo, ma tocca anche punti su cui è impossibile soprassedere. Sudden Strike 4 dichiara oltre un centinaio diverso di truppe, fra medici, granatieri, carri leggeri, mezzi pesanti e pezzi d’artiglieria, ma nella realtà dei fatti, tra le varie fazioni le unità, specie quelle di fanteria, si assomigliano tutte quante. Ma il vero problema, una volta scesi nel mezzo della battaglia, è l’impossibilità di distinguere rapidamente le varie truppe, visto che l’interfaccia grafica non prevede dei differenti indicatori sulla testa delle unità: così, il tempo di trovare il medico dalle mie file, che il mitragliere che dovevo soccorrere aveva già tirato le cuoia. Per rendere (involontariamente) ancora più complesse le manovre, Kite Games ha optato per una gestione singola delle unità, quindi più niente plotoni a là Company of Heroes, ma il festival della microgestione, a cui va poi aggiunto un pathfinding molto deficitario. Le truppe spesso e (mal)volentieri seguono percorsi sconsigliati – di certo non scelti da me – compiono balletti tragicomici e, cosa ancora più bizzarra, si incastrano tra di loro, oppure con i resti di qualche carro nemico fatto saltare prima in aria. Come se non bastasse, il field of view delle unità è quanto mai vago oltre che ristretto e non vi sono informazioni riguardanti il range dei fucili o dell’artiglieria: l’unico modo per capire se i nemici sono a portata è dunque la pressione del tasto A e la conseguente apparizione delle traiettorie. Il campo visivo corrisponde a quello dei colpi sparati? Non si sa. Dulcis in fundo, si fa per dire, l’AI dei compagni di squadra e dei nemici non brilla per acume e non è raro assistere alla triste fine delle truppe nemiche, immobili sotto il fuoco proveniente da lontano dei propri mortai. 
Guerra su tre fronti
Sudden Strike 4 non brilla nemmeno nelle modalità di gioco messe a disposizione. Le tre campagne in singleplayer mettono il giocatore alla guida degli eserciti nazisti, sovietici e degli alleati, complessivamente per oltre una ventina di missioni, le quali abbracciano alcuni degli scenari più celebri dei fronti occidentale ed orientale, dallo sbarco in Normandia alle battaglia delle Ardenne, dalla difesa di Stalingrado fino alla battaglia finale per Berlino. Nonostante gli scenari evocativi, a dispetto dell’epicità degli scontri, la trasposizione digitale di quei giorni drammatici è del tutto priva di mordente in Sudden Strike 4: ad accompagnare le missioni, vi è infatti un freddo e asettico briefing, niente filmati storici o video in CGI o, perlomeno, realizzati con il motore di gioco. Anche la serie di obiettivi che compongono le missioni non rendono giustizia agli avvenimenti storici, fatti salvi alcuni scontri più ispirati: non nego di aver provato parecchia soddisfazione mentre facevo affondare i cingolati nazisti sul lago ghiacciato di Ladoga ma, al contrario, sono rimasto del tutto indifferente davanti alla ricostruzione del D-Day o durante l’offensiva delle Ardenne. Il sistema di crescita previsto poi nelle campagne non è certo fra i più innovativi né fra i più profondi: alla fine di ogni missione, come ricompensa, vengono date da una a tre stelle, una sorta di valuta di spendere nell’albero delle tecnologie – molto ristretto – dei tre generali messi a disposizione per ciascuna fazione, come Patton, Zhukov o Von Bock. Ogni generale è poi specializzato in una propria strategia, utile per ottenere dei bonus per la fanteria, per i veicoli corazzati e per le truppe di supporto: ancora una volta, purtroppo, le abilità si assomigliano in tutte e tre le categorie, lasciando ben poco spazio alla personalizzazione. Infine, come già accennato, le singole missioni avanzano per obiettivi che ne scandiscono le fasi: una volta portato a termine un compito, in modo molto scriptato, la mappa si allarga con una nuova area e vengono messi a disposizione dei rinforzi predefiniti, senza possibilità di scelta alcuna. Le ancora di salvezza risiedono nel buon level design, che valorizza ogni singolo scenario, ricreato in modo storicamente accurato: durante le missioni nella Francia del nord, i veri protagonisti sono i filari che tagliano la campagna, così come in Russia i ghiacci e la neve giocano un ruolo fondamentale. Accanto alle tre campagne, sono inoltre presenti le classiche battaglie contro la CPU e il multiplayer, dove per ora esistono solo cinque mappe, oltretutto con una sola modalità di gioco
La guerra è uno spettacolo affascinante
Sudden Strike 4 non brilla per innovazione, si arrocca su posizione piuttosto retrò in fatto di RTS e non è esente da difetti in materia di IA e design. Dove il lavoro di Kite Games risulta inattaccabile è sotto l’aspetto grafico: i modelli dei carri armati e di tutti gli altri veicoli sono impreziositi da innumerevoli dettagli e solamente la fanteria semplice appare piuttosto anonima. Ciò che colpisce di più sono però gli effetti, come i particellari prodotti dalla fragorosa esplosione di un camion carico di polvere da sparo o i frammenti di ghiaccio che accompagnano il lento incedere di un pesante Panzer lungo la frontiera russa. Anche le mappe di gioco colpiscono per la loro cura e bellezza, con le casupole oramai quasi ridotte in maceria, accanto ai gialli campi di grano maturi, su cui le ruote dei veicoli lasciano le loro visibili tracce. Ad un eccellente impatto visivo, si affianca poi l’ottima stabilità: con un Intel i7-4770k, 16 Gb di Ram e una Nvidia 1070 8Gb, Sudden Strike 4 non ha mai perso un frame, anche impostando le opzioni grafiche al massimo livello. Molto buono infine anche il livello dell’audio, sia per i colpi che per il rumore sordo proveniente dai cilindri del motore dei mezzi, sia per il doppiaggio interamente in italiano. 
Hardware
Requisiti minimi:
– Sistema operativo: Windows 7, 8, 10
– Processore: AMD or Intel, 3 GHz Dual-Core or 2.6 GHz Quad-Core
– Memoria: 6 GB di RAM
– Scheda video: AMD Radeon HD 7850, NVIDIA GeForce 660 series
– Memoria: 12 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati:
– Sistema operativo: Windows 7, 8, 10
– Processore: AMD Quad-Core @ 3.8 GHz or Intel Quad-Core @ 3.2 GHz
– Memoria: 8 GB di RAM
– Scheda video: AMD Radeon RX 470 or NVIDIA GeForce 1050 Ti series and above
– Rete: Connessione Internet a banda larga
– Memoria: 12 GB di spazio disponibile     

– Graficamente si difende molto bene

– Completamente tradotto in italiano

– Le mappe godono di un buon level design

– Qualche buona trovata in fatto di strategia…

-… Che però rimane molto basilare

– Pathfinding oltre il limite del fastidioso

– Missioni piatte

– Multiplayer per ora povero

– Eccessiva microgestione delle truppe

5.5

Sudden Strike 4 può competere con Company of Heroes – il suo parente stretto – o riesce ad avvicinarsi alla complessità di Steel Division: Normandy ’44? No, in alcun modo. Sudden Strike 4 è allora indicato per quei giocatori desiderosi di cimentarsi in un RTS, ma senza sbattere violentemente contro una ripida curva d’apprendimento? Teoricamente sì: il lavoro svolto da Kite Games in fatto di gestione delle truppe, movimento, supporto e logistica è pensato proprio per questo target, non ci sono lunghe sfilze di numeri da imparare a memoria, le missioni non sono affatto punitive – anche se non brillano per obiettivi o particolari dinamiche – e il titolo non viene appesantito dalla componente economica. Purtroppo, Sudden Strike 4 è però viziato da alcune gravi pecche che ne compromettono il risultato finale, una su tutte la pessima gestione del pathfinding, a cui si somma l’infelice scelta di voler spezzettare l’esercito in ogni singola unità, meccanica oramai ampiamente superata.

Voto Recensione di Sudden Strike 4, la recensione di uno storico RTS - Recensione


5.5