Recensione

Spellforce 2: Shadow Wars

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a cura di Raiden

Spellforce 2: Shadow Wars è il seguito di Spellforce: The Order of Dawn, acclamato titolo di casa Phenomic che riusciva, nel 2004, a proporre al pubblico un gradevole mix di elementi tipici dei giochi di ruolo e di caratteristiche comuni agli strategici in tempo reale. Rispetto al primo, discreto episodio, dalla dinamica divertente e originale e dalla giocabilità elevata e mai frustrante, Spellforce 2 arricchisce la formula vincente sperimentata dalla software house tedesca con nuove caratteristiche che riescono nell’intento di rendere ancora più originale e coinvolgente un titolo indubbiamente già molto valido.

PrologoConcluso il tempo delle ostilità, ha inizio un periodo di pace e prosperità per la civiltà degli Elfi Oscuri. Tuttavia, la tranquillità non dura per molto tempo e negli ultimi anni inizia ad essere turbata da una nuova forza malefica: le misteriose ombre della malvagia alchimista Sorvina.Ormai quasi perdute le speranze, Craig Un’Shalack ricorre all’appoggio delle altre razze – anch’esse minacciate dall’incombente pericolo che grava su tutto il mondo – riuscendo ad avvisarle tramite sua figlia.

Atmosfera, grazie…Il gioco ci offre tre diverse modalità: è possibile iniziare una partita come semplice schermaglia, in multiplayer o nella campagna in single player. Ed è quest’ultima la modalità che ci permette di intraprendere il gioco vero e proprio, consentendoci di prendere parte alla storia e poter così apprezzare il titolo sia dal punto di vista tecnico che sotto l’aspetto della trama. Ci viene proposta la customizzazione del personaggio, il quale sarà la nostra controparte virtuale per tutta la durata dell’avventura. Purtroppo, a dirla tutta, la personalizzazione dell’eroe non lascia molto spazio alla fantasia, poichè, a differenza del primo episodio, gli sviluppatori di Phenomic hanno pensato bene di omettere alcuni parametri nella fase di realizzazione del nostro alter ego. Si è preferito insistere sull’aspetto fisico (avremo a nostra disposizione una serie di volti e di parti del corpo predefiniti tra cui scegliere) piuttosto che sulla formazione di un vero e proprio background di classe o sulla personalizzazione delle caratteristiche tecniche.Spellforce 2 ci immerge immediatamente al centro dell’azione subito dopo il breve prologo, facendoci utilizzare il personaggio da noi creato al fine di debellare la minaccia nemica. Il tutorial che ci si presenta dinanzi non consta della classica spiegazione sull’impiego dei tasti ma si presenta come parte integrante della trama stessa, come un espediente per introdurci agli altri elementi del nostro party iniziale. Essi saranno Nightsong, il potente Bor e la maga Lya, sorella dello stesso Bor. Durante la prima fase di gioco si rivelerà particolarmente importante localizzare tutti i punti chiave della mappa, compresi i campi nemici, esplorare a fondo il territorio al fine di fare esperienza ed arricchire il nostro equipaggiamento.Ovviamente anche durante i primi passi ci saranno dei nemici da affrontare, ma riusciremo agevolmente ad aver ragione di essi specie se avremo accumulato quanti più punti esperienza possibile sia per noi che per il nostro nuovo party. Non di rado capiterà di incontrare, nostro malgrado, mostri davvero potenti, contro i quali saremo capaci di fare ben poco per contrastarli, almeno inizialmente, per cui potrà essere più conveniente aggirarli o evitarli.Fin dalle prime battute appariranno piuttosto piacevoli anche le cosiddette “Side Quests” ovvero le quest (o missioni) facoltative, che ci verranno di volta in volta affidate da personaggi secondari. Tali missioni raramente si riveleranno noiose e avremo spesso voglia di affrontarle, consapevoli di ottenere in cambio oggetti preziosi, punti esperienza o, ancora, sollazzi vari.Le abilità sono divise in due grandi classi (combattimento e magia) e la loro evoluzione seguirà uno schema ad albero che favorisce lo sviluppo dei personaggi ibridi, ovvero coloro i quali abbiano scelto di utilizzare la giusta dose di magia accompagnata da una relativa forza fisica, utilissima nei combattimenti. Proseguendo nel gioco sarà possibile ottenere altre competenze che si affiancheranno a quella che noi abbiamo impostato come principale. Al fine di rendere il nostro party irresistibile, sarà nostro dovere prendere il controllo di un insediamento per provvedere al sostentamento degli elementi del nostro gruppo e accaparrare le risorse necessarie per la creazione di un esercito personale.

L’evoluzione della specie…Spellforce 2 è da ritenersi un genere a parte, un connubio tra RPG (Role Playing Game) “party oriented”, con il party di almeno tre personaggi in cui dobbiamo prenderci cura delle caratteristiche di tutti i membri della squadra e farli evolvere nel modo che a noi può tornare maggiormente utile, ed RTS (Real Time Strategy) in cui, oltre alla gestione degli accampamenti saremo sempre noi a doverci occupare dell’esercito, procurandoci il necessario per il sostentamento e l’evoluzione di quest’ultimo.Da sottolineare è la particolare originalità della formula di gioco, davvero vincente, ed enormemente progredita rispetto al primo Spellforce. Parecchi problemi in sede di giocabilità sono stati risolti brillantemente rispetto al predecessore; innanzitutto le telecamere sono gestite molto meglio, poichè si evita adesso ciò che veniva considerato, dai più, un difetto piuttosto scomodo, ovvero lo zoom che portava non di rado il giocatore a perdere l’orientamento. Esso infatti concentrava l’attenzione del giocatore sul personaggio principale ma poco si addiceva ad un titolo che pretendeva di gestire un intero party. Ragion per cui quest’ultimo veniva spesso trascurato dalle riprese e si finiva con una totale disfatta in battaglia.Spellforce risulta adesso estremamente giocabile e dotato di un sistema di telecamere che evita qualsiasi ripresa “spettacolare” a favore di una qualità tecnica indiscutibilmente migliorata.Trae giovamento anche il gameplay in generale: la gestione dei processi evolutivi dei personaggi (le relative magie e abilità fisiche di ognuno) nonché una migliore interfaccia grafica dei menù e dell’inventario. Davvero notevole è l’introduzione delle sopracitate “competenze secondarie” (e qui la Phenomic ha voluto prendere spunto da RPG più recenti come Guild Wars) che sarà possibile affiancare alle attitudini principali dei vari membri del party. L’IA risulta ulteriormente implementata nella misura in cui i vari “compagni” durante i combattimenti preferiranno schierarsi sul campo a seconda delle loro abilità specifiche e combattendo in maniera automatica. Tale opzione, tuttavia, non sminuirà le capacità del giocatore che, sempre attento e vigile dovrà cercare di evitare che i combattimenti siano automatizzati ed impersonali, controllando, seppur limitatamente, le azioni dei compagni, poichè se lasciati troppo in balìa di sé stessi potranno non dare i risultati sperati.

RPG o RTS?Spellforce si incarica di portare a termine un compito piuttosto ambizioso: fondere due generi totalmente diversi tra loro, non soltanto dal punto di vista del gioco in sé ma anche sotto l’aspetto della grafica. Il gioco di ruolo, infatti, sfrutta solitamente una grafica più “pompata” con un maggior numero di dettagli dei singoli personaggi ed ambientazioni varie che fanno più che altro da sfondo a battaglie e fasi dinamiche. Lo strategico in tempo reale si presenta di solito con visuale isometrica in maniera tale da favorire la gestione complessiva delle unità (truppe, legioni, accampamenti) curandosi poco della veste grafica, il cui obiettivo è più che altro quello di non sfigurare in relazione alla macchina da gioco sulla quale “gira”. Due modi di giocare differenti per diversi aspetti dunque e non sempre l’amante degli RPG “digerisce” gli RTS e viceversa.Spellforce 2 centra l’obiettivo: Il gioco di ruolo presenta i suoi tratti tipici, con la gestione dell’inventario e dell’avanzamento per livelli, e, a fasi alterne, lascia il posto al più classico degli RTS, con la raccolta delle risorse, la costruzione e la riparazione degli edifici, il reclutamento di truppe sempre più potenti e la gestione degli accampamenti.I tedeschi di Phenomic hanno cercato di curare i due aspetti senza approfondire l’uno a scapito dell’altro ma, allo stesso tempo, tenendo in considerazione le caratteristiche peculiari di ognuno. Si potrebbe dire “due lati della stessa medaglia”, e doverosa sarebbe la precisazione che tale medaglia presenta i due lati ugualmente splendenti.Da sottolineare alcune caratteristiche della modalità RTS: durante le fasi di combattimento in cui ci ritroveremo con le truppe in numero nettamente inferiore rispetto a quello raggiunto dalle unità nemiche, avremo a disposizione un sistema di controllo che ci permetterà di danneggiare i punti cardine dell’esercito avversario, consentendoci così di vincere le battaglie.

Caratteristiche tecnicheUna grafica indubbiamente gradevole, caratterizzata da un buon numero di poligoni e da una cura per i dettagli maniacale, specie nelle mappe, riesce a ipnotizzare il giocatore e a catapultarlo in una dimensione surreale, da favola, da cui difficilmente si cercherà di evadere.Tutto il gioco è permeato da questa sensazione di “sogno ad occhi aperti” e tanto le ambientazioni quanto i più svariati effetti grafici che fanno loro da contorno conferiscono al titolo quel tipico aspetto colorato e accattivante che riesce ad ammaliare persino il videogiocatore amante di titoli più “seri”.Grande pulizia e livello di dettaglio delle texture ed un’ottima gestione delle ombre e delle fonti di luce, aggiunte quali il movimento della vegetazione, una superba realizzazione delle superfici acquatiche, i ben realizzati modelli degli edifici e il passaggio dal giorno alla notte contribuiscono ad aumentare il voto alla voce “grafica”. Note dolenti: una certa ripetitività tra i vari personaggi che si incontrano durante il corso del gioco, una poco approfondita fase di creazione del proprio personaggio e una non eccellente creazione dei filmati di intermezzo. Si è già discusso della giocabilità in riferimento al migliorato sistema di gestione delle telecamere, anche se ancora non perfetto a causa di alcuni, passabili, problemi di inquadrature, e della possibilità di gestire le fasi RTS con pochi semplici tocchi di mouse oppure ricorrendo a tasti di scelta rapida sempre presenti sullo schermo e di indubbio valore funzionale.Il sonoro non spicca per qualità, anche se a più riprese possiamo assistere a brani di una colonna sonora piuttosto evocativa. Poco incalzanti risultano essere le musiche nelle fasi dinamiche del gioco e i dialoghi, in generale, non sono doppiati in maniera impeccabile. Buoni gli effetti sonori: i versi di ogni nemico sono ben riprodotti e le battaglie sono scandite da una serie di suoni e rumori particolarmente suggestivi.Discorso a parte merita la longevità. Un gioco del genere infatti può richiedere anche fino a 30, 40 ore se giocato in tutte le sue parti e completato al 100%.Il multiplayer comprende, oltre alla classica modalità di gioco tipica degli strategici in tempo reale online, una modalità cooperativa che ci permette di affrontare le missioni proposte dalle singole mappe rendendo partecipi i nostri amici collegati via internet. Infine, un plauso va alla localizzazione del titolo, ben curata per quanto riguarda i testi a video.

HARDWARE

Requisiti minimi:CPU 1.5 GHz, 512 Mb di RAM, VGA Geforce4 TI o equivalente.Requisiti consigliati:CPU 2.5 GHz, 1 GB di RAM, VGA Nvidia 6600GT o equivalente.

MULTIPLAYER

Il gioco dispone della modalità multiplayer via Internet.

– Grafica coloratissima

– Atmosfera da sogno

– Fonde due tipologie di gioco differenti!

– Sonoro non eccellente

– Customizzazione del personaggio principale non molto curata

8.0

Un titolo di indubbio valore dunque, che riesce a mescolare tra loro due generi fino ad ora considerati radicalmente diversi. Non possiamo parlare di un nuovo punto di svolta poichè, pur presentando al pubblico caratteristiche innovative e originali, Spellforce 2 Shadow Wars non può essere considerato come qualcosa di totalmente nuovo, ma senza dubbio un lavoro ben riuscito e un ottimo seguito per tutti coloro che si erano lasciati avvincere dal primo episodio.

L’ultima fatica della software house tedesca Phenomic riesce con successo a centrare un importante obiettivo: regalare ai videogiocatori due giochi in uno (o meglio due tipologe di gioco all’interno dello stesso titolo), per interminabili ore davanti agli schermi del proprio PC.

Voto Recensione di Spellforce 2: Shadow Wars - Recensione


8