Recensione

Sonic Classic Collection

Avatar

a cura di Dr. Frank N Furter

Il riccio blu di SEGA è stato l’unico vero “antagonista” del baffuto idraulico Nintendo per lo scettro di miglior platform 2D. Icona della casa giapponese, Sonic ha fatto breccia nel cuore di milioni di videogiocatori grazie alla sua faccia tosta, le mille corse sfrenate e un irresistibile gameplay, solido come una roccia. Purtroppo i guai finanziari di SEGA e l’avvento del 3D si sono rivelati ostacoli difficili da superare anche per l’inarrestabile mascotte. Infatti la qualità dei titoli ad essa dedicati hanno visto risultati altalenanti in qualità e successo di vendite. Grazie a Sonic Classic Collection potrete rivivere i quattro capitoli usciti su SEGA Megadrive, quattro perle, quattro giochi impressionanti per la freschezza di gameplay che conservano tutt’oggi, a ormai vent’anni dall’uscita del primo episodio.

Una leggenda senza tempo… I quattro capitoli di questa collection dal sapore nostalgico sono delle vere e proprie pietre miliari della storia videoludica. All’interno troverete: Sonic The Hedgehog, Sonic 2, Sonic 3 e Sonic & Knuckles. Quello che colpisce immediatamente il giocatore è l’immediatezza del gameplay che, nella sua semplicità, risulta essere divertente e profondo allo stesso tempo. Un traguardo raggiunto da pochissimi titoli, soprattutto se pensate a quanti anni sono trascorsi dal loro esordio sul mercato. Il primo Sonic rappresenta la base sui cui la saga ha costruito la sua fortuna grazie a meccaniche semplicissime e un’idea nuova: la velocità. Il riccio blu fu il primo a sfruttare questo elemento riuscendo così nell’ardua impresa di fuggire dall’ombra di Re Mario. La serie ha poi continuato la sua ascesa migliorandosi capitolo dopo capitolo: in Sonic 2 furono implementati il volpino Tales (la spalla ideale di ogni protagonista) e il potere di arrotolarsi da fermo in modo da accumulare potenza e partire con uno sprint fulmineo. Quest’abilità rese il gioco ancor più spettacolare, utile, in particolar modo, per sfruttare la nuova architettura dei livelli composta da un maggior numero di elementi utili a incrementare la velocità. Continuando il nostro viaggio nel tempo troviamo Sonic 3 e Sonic & Knuckles. Questi due titoli appaiono quasi complementari, come se in origine fossero stati una cosa sola. L’introduzione della rossa echidna portò a una nuova interazione a livello di gameplay. Knuckles non è veloce quanto Sonic, ma possiede due abilità molto particolari: è in grado di scalare le pareti e può planare se lanciata da un’altezza considerevole. Soffermandosi un momento sulle caratteristiche dei due personaggi appare chiara la loro diversità e, al contempo, la capacità di entrambi nel sopperire alle mancanze dell’altro. Questo si traduce in due esperienze di gameplay nello stesso gioco e permette agli utenti d’esplorare aree sempre nuove poiché inaccessibili con un singolo protagonista. Un altro aspetto che emerge prepotente dall’esperienza videoludica con Sonic e compagni è senz’altro l’estrema cura per il level design. Ogni livello è pensato, studiato e disegnato in maniera quasi perfetta, tutto è funzionale al gameplay che alterna fasi platform ad altre fatte di corse sfrenate e aree segrete da raggiungere. Le ambientazioni, i nemici e i boss di ogni stage sono frutto di un lavoro eccellente, un tesoro da cui trarre ispirazione per i platform del futuro.

Non è tutto oro quello che luccicaNonostante la raccolta possa contare su quattro titoli d’indubbio spessore ci sono alcuni aspetti che tendono a minare la qualità generale dell’operazione. In primo luogo la risoluzione dello schermo non è uguale all’originale per Megadrive, difatti l’immagine risulta leggermente schiacciata senza contare occasionali cali di frame rate nella fasi più concitate. Le pecche di questo porting non finiscono qui: in Sonic 2 è stata eliminata la componente multiplayer che prevedeva l’utilizzo del piccolo Tales, mentre, nel capitolo Sonic & Knuckles si potevano sbloccare alcuni extra interessanti che sono stati inspiegabilmente rimossi nella cartuccia per Nintendo DS. Non si possono sbloccare i mini giochi storici della saga (il flipper con Sonic come pallina o la macchina spara fagioli del Dr. Robotnik) e anche la modalità “trial”è stata eliminata durante il lavoro di porting su Nintendo DS. Gli unici extra sbloccabili sono dei piccoli artworks visionabili dal menù principale del gioco. La possibilità di salvare ovunque non funziona a dovere poiché il gioco vi rispedisce sempre all’inizio del livello o al check-point di metà stage.Il comparto sonoro resta il medesimo ascoltato e apprezzato (sarà presente il classico motivetto di Sonic, ormai entrato nella leggenda videoludica) su Mega Drive.

– Level design senza tempo

– Gameplay semplice ed immediato

– 4 grandi platform in una singola confezione

– Porting mal realizzato a livello tecnico

– Mancanza di extra sbloccabili originariamente previsti

7.0

Sonic Classic Collection è una raccolta adatta a tutti, anche se presenta alcune imperfezioni che potrebbero far storcere il naso agli amanti della saga. I quattro titoli conservano pienamente il loro valore video ludico, ma le diverse feature tagliate fuori e una conversione in generale non troppo curata potrebbero farvi cambiare idea. Questi giochi non sono di certo un’esclusiva per Nintendo DS, ormai si trovano su tutti i principali canali di download per le console casalinghe senza parlare dei sistemi “plug & play” studiati appositamente per ospitarli. Se andiamo a confrontare la Classic Collection con queste realtà già presenti sul mercato noterete che neanche il prezzo budget sarà tanto conveniente.

Voto Recensione di Sonic Classic Collection - Recensione


7