Recensione

Sine Mora

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a cura di jewel

A circa nove mesi di distanza dall’uscita su Xbox Live, torniamo oggi a parlarvi di Sine Mora, shoot ’em up di Grasshopper Manufacture e Digital Reality che, passato un bel periodo in esclusiva in casa Microsoft, si è finalmente deciso a sbarcare anche sulle macchine della concorrenza. Il gioco, infatti, è da poco approdato sui mercati digitali di Playstation Vita, console che di titoli validi come quello di cui ci apprestiamo a parlarvi ne sentiva il bisogno ormai da un bel po’ di tempo. Senza ulteriori indugi procediamo quindi a raccontarvi qualcosa di questo porting che, esattamente come per le versioni precedenti, armandosi di un feeling prettamente nostalgico, si cimenta nella nobile missione di provare a far risplendere un genere ormai dimenticato dai più. Pronti a prendere il volo?

Pelliccia in guerraSebbene si presenti a tratti difficile da seguire e non sia poi un elemento fondamentale in un gioco del genere, la storyline di Sine Mora riesce in alcuni punti a risultare particolarmente accattivante e matura. Per quanto i personaggi coinvolti siano in realtà versioni antropomorfe di bisonti, felini, lucertole e via discorrendo, i temi trattati sono tra i più seri che la storia ricordi: guerra, schiavitù, ribellione, ma anche violenza sulle donne, malattie terminali e altro ancora. In uno scenario tanto bizzarro e disilluso, prendono forma due piccole grandi storie: quella di un padre che ha perso suo figlio in guerra e che ora reclama vendetta presso l’esercito che gli ha voltato le spalle, e quella degli ultimi sopravvissuti di un’intera razza impegnati nel disperato tentativo di ribaltare la situazione e sopraffare l’impero che ha sterminato i loro consanguinei. Per questo genere di cose, sebbene Sine Mora funzioni altrettanto bene anche ignorando del tutto la trama, riteniamo che la prima run sia da fare in Story Mode stando ad ascoltare almeno qualcuno dei tanti (forse troppi) dialoghi messi a punto da Digital Reality e Grasshopper Manufacture. Quantomeno non mancherete di apprezzare l’evidente impegno profuso dagli sviluppatori.

“No time to waste. Let’s go!”Dal punto di vista del nudo e crudo gameplay, Sine Mora è capace di accostare caratteristiche classiche degli shoot ’em up a scorrimento orizzontale, a feature implementate con un approccio fresco, che dobbiamo dire si sono dimostrate vincenti fin dall’inizio. Di base il giocatore sarà chiamato a pilotare un aeroplano attraverso i cieli di Seol, distruggendo le unità nemiche e facendo in modo tale che il conto alla rovescia (costantemente presente nella parte superiore dello schermo) non scenda fino allo zero. La particolarità del gioco è che è proprio questo countdown, in realtà, a rappresentare la “barra della vita” del giocatore. Questo perché essere colpiti dai proiettili, dai laser o dai missili nemici risulterà in una discesa più rapida di qualche secondo sul tempo, mentre fare a pezzi chi ci si para davanti incrementerà un pochetto il timer a nostra disposizione. Proprio per questo i boss di fine livello sono sì bestioni enormi, ma sempre composti da svariate parti più piccole in modo tale che distruggendole si possano guadagnare secondi essenziali per restare in vita. I nemici distrutti rilasceranno power-up di vario genere, che possono andare dal classico intensificatore della forza di fuoco a scudi protettivi o potenziamenti per la barra del potere speciale, quelle che qui vengono definita “capsule”. Queste sono di vario genere: ad esempio nella modalità Storia è presente una capsula chiamata “Velocizza”, in grado di rallentare il tempo per permettere al nostro veicoli di schivare la sempre abbondante quantità di colpi in arrivo. Nelle modalità Arcade, Addestramento Boss e Attacco a Punti abbiamo invece altri poteri chiamati “Riavvolgi” e “Riflesso”, il primo in grado di farci tornare indietro nel tempo di qualche secondo per cambiare le sorti avverse, e il secondo capace di avvolgere il nostro aeroplano con uno scudo in grado di respingere i proiettili degli avversari. Tutti questi poteri, nell’incedere del titolo, si dimostrano incredibilmente utili se non indispensabili, dal momento che il livello di difficoltà offerto Sine Mora è generalmente tarato verso l’alto. I ragazzi di Digital Reality ce l’hanno messa tutta per confezionare un prodotto che potesse portare sugli schermi delle console casalinghe, e in questo caso su Playstation Vita, una vera e propria sfida in vecchio stile, di quelle capaci di far sudare al giocatore ben più di sette camicie prima di arrivare ai titoli di coda. In molti troveranno questa caratteristica esclusivamente catalogabile come pregio, ma a parer nostro il titolo non avrebbe potuto far altro che beneficiare di una opzione più facile per “istruire” i giocatori meno esperti. Soprattutto dal momento che in questa specifica occasione abbiamo tra le mani una console handheld, che per molti è sinonimo di gaming on-the-go e senza impegno. Cosa che cozza brutalmente con ciò che è Sine Mora.Il piglio old school del gioco risalta poi anche nell’estrema importanza che viene data all’high score, tanto in single-player, quanto nelle classifiche online. L’anima del titolo è racchiusa infatti nella ricerca della perfetta accuratezza nel percorrere i vari livelli, nella continua sfida con gli amici che sono riusciti a battere un vostro record e, perché no, nel disperato tentativo di scalare le classifiche mondiali un po’ alla volta. A questo proposito risulta funzionale la presenza delle già citate modalità Attacco a Punti e Addestramento Boss, rispettivamente atte a permettere di ripercorrere ogni livello per cercare di raggiungere un rango più elevato e a sfidare ogni boss così da risultare impeccabili durante la sfida vera e propria.

Bello anche sul piccolo schermoPer quanto riguarda il comparto tecnico, il passaggio dalle console casalinghe alla portatile firmata Sony è stato praticamente indolore per Sine Mora. Il gioco fila liscio come l’olio: nessun calo di frame rate neanche quando vorticose spirali di proiettili luminosi ed esplosioni da capogiro riempiono lo schermo di Playstation Vita da un angolo all’altro. E come avevamo già puntualizzato per la versione Xbox 360, la cifra stilistica adottata da Digital Reality e Grasshopper Manufacture è veramente notevole: un mix di dieselpunk, comics e atmosfere da Seconda Guerra Mondiale che non dimenticherete tanto facilmente. Così come vi si inchioderanno in testa alcuni dei motivetti del maestro Akira Yamaoka, compositore noto per aver lavorato, tra le altre cose, a niente meno che la serie di Silent Hill.

– Meccaniche di gioco impeccabili

– Livello di sfida elevato anche per chi se ne intende

– Bello da vedere e da sentire

– Campagna breve

– Pochissimo da fare per i giocatori occasionali

8.5

Nonostante il tempo passi e le console cambino, Sine Mora continua a essere lo stesso bel gioco che era circa nove mesi fa su Xbox Live. Il gioco rappresenta una vera e propria ventata d’aria fresca, pur essendo l’ultimo rappresentante di un genere di videogame che in realtà è tutto meno che giovane. Se quindi siete amanti degli shoot ’em up, amate le sfide che fanno sudare freddo, non disprezzate le atmosfere steampunk e possedete una Playstation Vita, state certi che questo è il gioco che fa per voi. Certo, a patto che non vi dispiaccia farvi il mazzo prima di prenderci la mano e che siate disposti a digerire l’amaro boccone di una campagna più breve del dovuto.

Voto Recensione di Sine Mora - Recensione


8.5