Anteprima

Simcity

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a cura di Pregianza

Los Angeles – Da quando abbiamo visto il primo trailer d’annuncio del remake di Simcity perdiamo copiosamente bava dalla bocca con frequenza giornaliera. Fan dei gestionali o meno, tutti abbiamo giocato allo storico titolo di Maxis in gioventù, e affrontato le innumerevoli beghe di un sindaco virtuale, Godzilla e invasioni aliene compresi. Impossibile dunque non avere aspettative enormi per il titolo, specialmente dopo aver osservato le molteplici migliorie al sistema di gioco e il nuovo promettentissimo Glassbox Engine in azione. Ci mancavano solo due cose da scoprire per raggiungere il limite dell’hype: il multiplayer, e l’implementazione dei disastri naturali. Quindi, quando all’E3 abbiamo visitato lo stand EA per assistere all’ennesima presentazione di Simcity e abbiamo visto sullo schermo un’immagine con comete e un’invasione aliena, eravamo praticamente certi che l’argomento della demo sarebbero stati i disastri. Invece ci siamo trovati davanti il sorriso sornione di Jason Haber, che ha distrutto i nostri sogni negando la presenza di mostri e tornado nella prova del giorno. Il simpatico sviluppatore però ha visto i lacrimoni dei presenti, e ha deciso di ravvivare l’ambiente svelando che durante la dimostrazione avremmo finalmente potuto osservare il multiplayer del gioco!

Città globaleLa prova è partita con una serie di meccaniche già viste, ma che fa sempre piacere ricordare. Il sistema è in generale molto più flessibile, permette di costruire strade curve e persino di posizionare zone abitabili o industriali seguendone la linea, per una libertà assoluta nella costruzione della pianta cittadina (tanto che Haber ha affermato di aver costruito una metropoli a forma di chitarra). Uno dei principali miglioramenti di Simcity rispetto alle passate incarnazioni sono le visuali, che permettono di capire immediatamente in che stato si trovano la distribuzione energetica e idrica della città, quanto è elevata la felicità della popolazione, e fino a che punto si spinge la disoccupazione. Durante la partita, l’addetto al mouse ha attivato i dati dell’elettricità cittadina, mostrando una città con quasi tutte le linee elettriche in rosso. Da qui è partita la prima dimostrazione utile legata al multiplayer: il giocatore infatti non ha costruito nuove centrali, ma ha sfruttato l’offerta di energia extra proveniente dalla città di un utente vicino, trasferendola alla sua con una comoda serie di pali della luce. Per confermare la presenza di altri sindaci nelle vicinanze, Haber ha ordinato di allargare la visuale, così da mostrare i vicini. Improvvisamente sono comparse altri due centri a pochi chilometri da quello in cui era cominciata la demo, uno fortemente industrializzato e uno ricchissimo di attrazioni per il turismo. Al centro del cerchio immaginario formato dalle città un enorme aeroporto internazionale, completabile solo con gli sforzi congiunti dei tre primi cittadini. Prima di svelarci i segreti dell’aeroporto, gli sviluppatori hanno deciso di fare un piccolo passo indietro e di tornare a concentrarsi sulle città, in primis quella industriale, per mostrare la capacità del giocatore di personalizzare a piacere la propria creazione. Le statistiche del centro industrializzato mostravano guadagni, occupazione e energia alle stelle, ma anche un inquinamento terribile, e una altissima percentuale di criminalità dovuta agli scarsi investimenti nelle forze dell’ordine. In pochissimo tempo il legame tra le città che tanto era stato utile in precedenza si è trasformato in un problema, perché alcuni dei mariuoli della metropoli dedicata all’industria sono passati ai vicini, e hanno scatenato un putiferio con una rapina in banca. Gli altri giocatori potranno infatti rappresentare tanto un aiuto costante quanto un grave problema, dunque sarà necessario prendere provvedimenti per evitare che le loro “complicazioni” si diffondano rapidamente anche nella propria creatura di metallo e cemento. L’ultimo pezzettino di demo dedicato ai rapporti tra città vicine prima di tornare all’aeroporto ha riguardato lo sblocco di uno stadio nella prima metropoli mostrata. La costruzione dell’attrazione ha portato migliaia di turisti, ma anche grossi problemi di traffico, che sono stati in parte sistemati con un potenziamento dei mezzi pubblici. L’aeroporto è in seguito tornato sotto ai riflettori, ma la sua costruzione non era avanzata di un mattone. Il motivo? Mancanza di materiale metallico. La situazione si è risolta subito grazie alla donazione di materie prime da parte della città industrializzata, che ha potenziato una delle sue industrie produttrici di metallo con pezzi aggiuntivi per migliorare la produzione ed ha spedito camion ripieni del materiali nella zona di costruzione. Così come per gli edifici normali, anche l’aeroporto si è formato pezzo dopo pezzo, divenendo rapidamente una struttura enorme e d’impatto, in grado di portare un numero spropositato di turisti alle città di tutta la regione.Il sistema di gioco si è rivelato estremamente intuitivo, ma non per questo meno complesso di quanto avremmo desiderato. I fattori da tenere a mente durante la propria carriera da sindaco virtuale sono tantissimi, e il multiplayer aggiunge un gran numero di variabili al gameplay, in grado di prolungare e variare notevolmente l’esperienza. Degno di lode anche il comparto tecnico, il Glassbox è infatti un motore estremamente flessibile dall’ottima resa, che mostra le città in modo curato e dettagliatissimo, e non manca di strappare qualche risata con le sue brillanti animazioni dei piccoli cittadini in movimento. Nonostante l’aspetto cartoonesco i centri sembrano davvero “vivi”, ed è una grande conquista in un videogame di questo genere.

– Gameplay complesso e profondo, ma intuitivo e accessibile

– Il Glassbox è un engine notevole

– Il multiplayer ha grandi potenzialità

Lo abbiamo già detto e non finiremo di ripeterlo finchè non avremo il gioco per le mani: Simcity promette benissimo, e lo desideriamo ardentemente. Il gameplay elaborato da Maxis per questo grande ritorno mantiene la complessità richiesta dai titoli di questo genere, ma la rende accessibile con numerose meccaniche semplici da apprendere e intuitive. Davanti alle enormi potenzialità del multiplayer, poi, le nostre aspettative sono addirittura aumentate. Non vediamo l’ora di creare la nostra città e di affrontare la dura vita del sindaco in compagnia del resto del mondo.