Anteprima

SimCity

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a cura di Naares

Nel 1987 un ancora sconosciuto Will Wright fondava insieme a Jeff Braun la Maxis, una piccola società che due anni più tardi avrebbe rilasciato un videogame destinato ad entrare nella storia. Parliamo ovviamente di Sim City, un prodotto per l’epoca estremamente innovativo che trova collocazione nel genere dei gestionali, portandoci a interpretare il ruolo di un sindaco alle prese con tutti i problemi e i bisogni della propria città.
Dopo aver annunciato un completo reboot del franchise, i ragazzi di una rinata Maxis si sono messi a disposizione dei fan durante una sessione di domande e risposte su Reddit. Ovviamente c’eravamo anche noi.
Discussioni roventi
Avere un confronto diretto con i propri giocatori deve essere in linea di massima un’esperienza costruttiva per qualsiasi sviluppatore. Tuttavia ciò che è accaduto durante la serata Reddit non è stato edificante, e per molti aspetti c’era da attenderselo. L’argomento principale è ruotato infatti intorno all’obbligo – imposto da Electronic Arts – di usare software DRM (Digital Rights Management) per tutti i giochi venduti su Origin. I fan non sono stati esattamente educatissimi nell’esprimere il proprio disappunto, ma gli sviluppatori hanno cercato di placare gli animi come possibile. 
Il problema fondamentale – se di problema si può effettivamente parlare – è quello comune a tutti i titoli online che richiedono una connessione costante, ovvero la necessità di restare collegati ad internet anche durante le sessioni di gioco, con tutto ciò che ne consegue riguardo cali di banda o temporanee perdite di connessione (in gergo DC). I salvataggi avverranno infatti direttamente lato server, esattamente come avviene su qualsiasi MMORPG. Il motivo è l’impostazione multiplayer decisa dai developer, che segna una svolta nettissima nel gameplay e promette di rinnovare una struttura che negli ultimi titoli aveva dimostrato una certa stanchezza. Il sistema proposto da Origin permetterà però il salvataggio solo in cloud, e anche se i server di Electronic Arts si sono ultimamente dimostrati piuttosto stabili è comunque snervante per molti giocatori pagare per un prodotto ed essere limitati dalla connessione ad internet. Sfortunatamente i DRM stanno diventando un po’ lo standard, un sistema anti pirateria ed anti hacking promosso in primis da Steam ed anche, appunto, da Origin. Un gran numero di giocatori ha quindi espresso prima su Reddit e poi su svariati forum di discussione come sia stata proprio la presenza dei DRM a spingerli verso la pirateria, che consente un uso molto più libero del software. Sborsare 60 euro per acquistare un prodotto in definitiva castrato non può effettivamente fare piacere, e sono in molti a proporre di non acquistare software protetto da DRM, così come sono in molti i potenziali clienti che durante la sessione di domande e risposte hanno dichiarato che non acquisteranno il gioco, proprio perché non desiderano finanziare un’ideologia volta al controllare e limitare un utente pagante. C’è poi chi ha richiesto a gran voce di sviluppare una versione priva di DRM, giurando di essere anche disposto a pagare di più rispetto al prezzo standard. E per quanto una cosa simile sia improponibile – essendo Maxis di Electronic Arts – questo è effettivamente un nodo importante in tutta la questione, che negli ultimi anni ha portato i network di GOG e Desura ad acquisire clienti e notorietà, offrendo prodotti a prezzi leggermente superiori rispetto a quanto proposto dal colosso di Valve Steam, ma garantendo la totale assenza di DRM. 
Insomma, sembra che alla fine la colpa non ricadrà sui developers, quanto piuttosto sul publisher, e che moltissimi fan di vecchia data non acquisteranno il prodotto. I rappresentanti di Maxis hanno garantito che qualora ci fossero cadute di connessione il gioco continuerà a registrare i progressi lato client per “qualche minuto”, per poi ricaricarli online appena possibile. Ovvio che una risposta di questo tipo non possa essere sufficiente o confortante per chi chiede di avere totale libertà di movimento all’interno di un prodotto che di fatto gli appartiene.
Novità piacevoli
Per il resto la discussione è andata avanti in maniera molto più rilassante, andando a svelare una serie di caratteristiche che hanno fatto indubbiamente piacere. Prima di tutto è bene chiarire che il nuovo prodotto di Maxis non sarà un prodotto pensato per il fiorente mercato dei casual gamer, perché alternative di questo tipo esistono già e sono più che note su social network quali Facebook. Arriva quindi la conferma che il nuovo Sim City si rivolge prima di tutto ai giocatori hardcore, e in particolare ai fan di vecchia data. Nello sviluppo del gioco si è infatti posta particolare enfasi nell’ascoltare le richieste e i suggerimenti da parte dei giocatori, sia attraverso sondaggi che anche andando a spulciare numerosi forum di discussione, o leggendo le passate recensioni da parte della stampa specializzata. Cose di questo genere sono sempre molto apprezzate dai giocatori, ma viene un po’ da chiedersi come mai ascoltando tutte queste richieste non si sia pensato al problema DRM di cui sopra.
Dallo staff di Sim City 4 sono stati recuperati alcuni ingegneri e programmatori che si occuperanno di sviluppare la struttura reticolare della grafica di gioco, che sarà il primo della serie ad essere realizzato in 3D e ad avere delle strade caratterizzate da poligoni curvi.
Si è inoltre lavorato parecchio nel cercare di evitare stacchi grafici troppo netti nel passaggio da edifici a bassa densità a quelli ad alta densità. Ad esempio le normali case o le villette saranno separate tra di loro da spazi generosi, mentre andando verso il centro città le strutture a media densità saranno parecchio diversificate. Potrà capitare quindi di vedere vicoli, cortili, piazzali, tutto mescolato insieme ad altri edifici più ravvicinati, andando a creare uno scenario credibile e visivamente coerente con se stesso. Da un punto di vista percettivo il risultato non sarà quindi troppo diverso da quanto potremmo vedere addentrandoci in una città, con una casualità e una gradualità del tutto verosimili.
Meno allegra la situazione sul fronte delle mod realizzate dagli utenti, che a quanto pare tarderanno un po’ ad arrivare. Gli sviluppatori hanno parlato di Sim City 4, e del fatto che anche in quel caso fosse stato necessario circa un anno a partire dalla release prima che la community riuscisse a dare il suo apporto al titolo con le proprie produzioni. Nel caso di questo reboot la situazione potrebbe essere analoga o addirittura peggiore, a causa principalmente della complessità dei nuovi modelli tridimensionali.

– Un ritorno molto atteso

– Sembra tecnicamente all’altezza

Il problema legato ai DRM affligge questo Sim City così come altre centinaia di prodotti legati in particolare al mercato PC. Nell’interesse del profitto e delle major è probabile che tale sistema di protezione continui a venire utilizzato, a scapito della libertà che ogni giocatore avrebbe il diritto di avere. Bisogna però guardare anche l’altro lato della medaglia, laddove un sistema di protezione di questo tipo sembrerebbe l’unico modo sicuro per gestire un titolo enormemente vasto come sim city, evitandone qualsivoglia abuso durante le sessioni di gioco online.