Recensione

Sega 3D Classics Collection

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

La nostalgia, si sa, è un potente magnete, capace di attirare, anche mettendo da parte il senso critico, schiere di videogiocatori con qualche primavera sulle spalle, indissolubilmente legati a ricordi, luoghi, abitudini che riescono a rivivere anche solo per pochi minuti.
Il medium videoludico, senza dubbio, è uno di quelli che fa maggiormente leva su questo sentimento, delle volte con atroce cinismo, monetizzando in maniera becera, delle altre con amore e passione, proponendo pacchetti veramente ben fatti e riportando i “diversamente giovani” ai tempi d’oro che furono.
Pur con qualche riserva, la Sega 3D Classics Collection, appena pubblicata anche in Europa, appartiene, senza ombra di dubbio, a quest’ultima categoria, proponendo nove classici a prezzo ridotto a tutti gli appassionati di retrogame tra i possessori di Nintendo 3DS.
Selezioni cervellotiche
Per affrontare subito l’elefante nella stanza, è bene analizzare quali titoli sono compresi in questa collezione: parliamo di nove prodotti, sebbene di uno siano presenti due versioni differenti (Fantasy Zone II), ma solo quattro di questi risultano inediti, incluso quest’ultimo, visto che gli altri cinque hanno già goduto di una pubblicazione sullo shop virtuale di Nintendo 3DS.
Oltre al già citato sparatutto laterale, presente sia in versione arcade sia in versione Master System (quella alla prima pubblicazione), sono presenti Sonic the Hedgehog, Galaxy Force II, Altered Beast, e Thunder Blade tra i titoli già disponibili e Power Drift, Puyo Puyo 2 e Maze Walker tra quelli totalmente inediti.
Al di là delle tipologie di gioco e di come i titoli siano invecchiati, aspetti su cui ci concentreremo nel prossimo paragrafo, la selezione risulta quantomeno cervellotica, se è vero che ci sono due versioni dello stesso titolo, una delle quali palesemente inferiore all’altra, viste le limitazioni imposte dall’hardware del Master System, e una serie di titoli che portano in dote molto poco a parte la valenza storica (Altered Beast su tutti), scelti in luogo di altri che invece hanno veramente scritto la storia di Sega e dei videogiochi.
Anche tra i tre titoli completamente inediti ci sono alti e bassi: se ci siamo divertiti un mondo a riprendere in mano Puyo Puyo 2 e abbiamo apprezzato l’evidente sforzo tecnico per riproporre i fasti di Power Drift (giocato al tempo su PC Engine), dobbiamo anche constatare la debolezza di Maze Hunter (Maze Walker in patria), che già all’epoca della release originaria non riuscì a riscuotere consensi particolari né da parte della critica specializzata né, tantomeno, del pubblico.
L’intento del team di sviluppo, probabilmente, era quello di ridare lustro a titoli finiti un po’ nel dimenticatoio, difficili da recuperare sul mercato dell’usato ed assenti in tutte le collezioni affini a questa, ma se una scelta del genere poteva essere comprensibile a fronte di un’offerta più vasta (su trenta titoli, ad esempio, una decina di “riempitivi” sono quasi fisiologici), l’inclusione appare avventata con solamente otto giochi tra cui scegliere.
Fatta questa doverosa premessa, che spiega anche il perché il voto finale sia buono ma non esaltante, va detto che ognuno dei titoli proposti è stato trattato con i guanti, con riedizioni ad arte tanto dal punto di vista filologico quanto tecnico, pieno supporto alle capacità stereoscopiche di 3DS ed evidenti miglioramenti a frame rate e definizione, sebbene manchino extra particolarmente gustosi.
Uno per uno
Sebbene i potenziali acquirenti di Sega 3D Classics Collection conoscano più che bene ognuno dei titoli inclusi nel pacchetto, un’infarinatura generale non può guastare, soprattutto per chi volesse dedicarsi ad un po’ di sano retrogaming pur non avendo vissuto in prima persona l’epoca da cui i giochi provengono.
Sonic The Hedgehog è probabilmente l’unico a non avere bisogno di alcun tipo di presentazione: il capostipite della serie, un platform game dannatamente veloce e altrettanto divertente, che diede a Sega la mascotte che disperatamente cercava.
Potreste averlo già giocato in una delle sue numerose riedizioni, altrimenti vale assolutamente la pena recuperarlo.
Fantasy Zone II è, in entrambe le versioni comprese, un cosiddetto “cute’em up”, sparatutto a scrolling orizzontale pieno di colori psichedelici e nemici fuori dagli schemi, ma non privo di un livello di sfida anche molto alto, soprattutto negli ultimi stage: anch’esso ha goduto di numerose ripubblicazioni, ma il gameplay semplice ha retto più che bene al peso degli anni; l’inclusione della versione per Master System è però superflua, e potrebbe generare solamente languidi ricordi nei possessori di questa console, il cui porting era giocoforza limitato.
Galaxy Force II era un prodotto buono che il lavoro di M2 ha reso ottimo: la stereoscopia di 3DS rende i livelli un trip tridimensionale denso di esplosioni, nemici ed ostacoli difficili da evitare, sulla falsariga dei migliori momenti di prodotti come After Burner e Forgotten Worlds: l’aumento di risoluzione ed un framerate più stabile dell’originale rendono questa versione un piccolo gioiello.
Lo stesso non si può dire di Thunder Blade, che pure risulta uno sparatutto isometrico divertente, sebbene lontano dai fasti che la serie raggiungerà nei capitoli successivi, in particolare su MegaDrive: se vi piace il genere ha il suo perché, ma non si segnala tra i migliori giochi inclusi in questa compilation.
E, aldilà dell’effetto nostalgia, meno diciamo di Altered Beast e meglio è: uno dei prodotti più legnosi, ingessati e meno reattivi della storia di Sega, inspiegabilmente balzato agli onori delle cronache, probabilmente per la dimensione generosa degli sprite o il tentativo di offrire temi maturi in un periodo storico in cui il medium era vincolato a tratti cartooneschi.
Fin qui, però, nulla di veramente nuovo. Sono infatti i tre titoli che seguono quelli che potrebbero spingere all’acquisto di questa collezione, ovvero Puyo Puyo 2, Power Drift e Maze Hunter.
Il primo è uno dei prodotti migliori del pacchetto, manifesto di come un puzzle game bidimensionale competitivo possa divorare interni pomeriggi senza che il giocatore se ne renda conto: formare file da quattro “puyo” per farli esplodere, mettendo nel contempo il bastone tra le ruote al diretto concorrente, è divertente oggi come lo era nel ’94: il fatto che questa sia la prima release ufficiale al di fuori del Giappone non fa che aumentarne il pregio.
Power Drift è un titolo estremamente divertente e, ahinoi, altrettanto sottovalutato: impostazione a la Mario Kart, effetti di parallasse come se piovesse, selezione casuale del personaggio prima di ogni gara e un’intelligenza artificiale particolarmente aggressiva ne fecero un kart game atipico ma godibile, che oggi gode dell’effetto tridimensionale di 3DS per offrire uno spettacolo visivo a tratti anche eccessivo nella sua ipercineticità.
Maze Hunter, inizialmente concepito per l’utilizzo degli occhialini 3D commercializzati per il Master System, svolgeva molto meglio il ruolo di benchmark per mostrare gli strabilianti effetti della tridimensionalità che non come dungeon crawler in sé, vista la debolezza del level design, il numero limitato di nemici e armi e la clamorosa linearità dell’esperienza: seppure non ai livelli di Altered Beast, ci chiediamo il perché della sua inclusione.
Retro-eccellenza
Come per tutti i singoli prodotti rilasciati nella collana Sega 3D Classics su eShop, anche questa Collection può vantare un eccellente trattamento del materiale originale, così come un ampio ventaglio di scelte lasciate al giocatore su come fruire dei contenuti: di alcuni giochi è possibile selezionare la versione giapponese in luogo di quella occidentale, tutte le varianti della colona sonora (con differenze talvolta minime, talaltra consistenti tra gli arcade e le versioni casalinghe), la modalità di visualizzazione, lo sfondo, le dimensioni dello schermo, finanche la modalità che simula il movimento dei cabinati originali, che lascia il segno soprattutto su Galaxy Force II e Thunder Blade.
Il framerate e la risoluzione di tutti i giochi hanno goduto di evidenti miglioramenti, regalando all’utenza i prodotti come i rispettivi team di sviluppo li avrebbero voluti, senza dover scendere a patti con le limitazioni tecnologiche dell’epoca: per un trentacinquenne, oggi, poter stringere nel palmo della propria mano le versioni migliori mai concepite di titoli come Sonic, Puyo Puyo 2 e Galaxy Force II potrebbe rappresentare un motivo più che sufficiente per procedere all’acquisto.
L’unica nota stonata in questo comparto è rappresentata da una certa scarsità di extra, nella forma di artwork originali, interviste ai team di sviluppo o magari stage bonus: probabilmente stiamo spaccando il capello, ma gli appassionati della prima ora ne avrebbero sicuramente gradito l’inclusione.

Nove giochi a prezzo budget

Mille opzioni di personalizzazione

Puyo Puyo 2 e Power Drift finalmente in Europa

Qualità dei titoli inclusi altalenante

Pochissimi extra

7.5

Nonostante una serie di scelte quantomeno discutibili sui titoli inclusi, ci sentiamo di consigliare questa collezione a tutti gli appassionati di videogame abbastanza stagionati da ricordare i giochi inclusi a memoria: la Sega 3D Classics Collection è comunque latrice di tante emozioni sopite, e di un modo di riproporre vecchi classici che ci piacerebbe diventasse la norma per tutte le operazioni simili.

La sola inclusione di Puyo Puyo 2 e Power Drift, finora mai pubblicati ufficialmente in Europa, potrebbe bastare a motivare l’acquisto, anche al netto della mancanza di extra veramente succulenti.

E i più giovani? Ci sono raccolte migliori tanto dal punto di vista della qualità quanto da quello della quantità (come la Sega Megadrive Collection disponibile per PC e console di scorsa generazione), ma su 3DS difficilmente troverete di meglio in un solo pacchetto.

Voto Recensione di Sega 3D Classics Collection - Recensione


7.5