Recensione

Rising Kingdoms

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a cura di Levin

Era da un po’ di tempo che cercavo di convincermi che gli RTS fantasy stessero perdendo colpi ed ecco che Rising Kingdoms ha cercato in tutti i modi di distinguersi. I giochi di questo genere ormai riescono ad introdurre raramente delle innovazioni particolari ma i ragazzi di Haenimont Games hanno dato vita ad un titolo che tutto sommato, contando anche il suo infimo prezzo, interesserà gli amanti del fantasy.

Una grafica totalmente superata…L’aspetto grafico è probabilmente quello che pecca di più in questo titolo. Oggi come oggi, con la nuova generazione di videogiochi alle porte, ci si sarebbe aspettata una veste grafica decisamente più accattivante: ma Rising Kingdoms appare solo ed esclusivamente come una copia stereotipata, un deja-vu di quanto già visto in titoli come WarCraft III e La Guerra dell’Anello.

Nonostante la presenza di numerose unità, i modelli di queste ultime sono poco curati e le animazioni davvero scarne. Non potremo inoltre, come in molti altri RTS, avvicinare o allontanare la telecamera che ci avrebbe permesso di gustarci le unità in primo piano.

…ma qualche piccola innovazione.Con una grafica così insoddisfacente ci si aspetta almeno un buon gameplay, ed è proprio qui che Rising Kingdoms dà il meglio di sé. Haemimont ha introdotto alcune chicche davvero particolari, che distinguono il titolo dalla classica ed unica miscela di RTS e GdR.Avremo a che fare con tre schiere differenti: gli umani, le creature della foresta (forester) e le creature dell’oscurità (darkling). Fin dall’inizio potremo intraprendere l’avventura con una qualsiasi delle tre potenze, ma è preferibile seguirne l’ordine, dato che la campagna degli umani, equilibrati e semplici da usare, funge quasi da tutorial mentre quella dei darkling è particolarmente ostica (anche data la complessità di questo schieramento).

Ognuno dei tre eserciti gode di alcune peculiarità che possono rivelarsi vincenti per l’esito di una battaglia: la capacità degli uomini di riparare le proprie strutture dà la possibilità di affrontare una battaglia e rimettersi in sesto in attesa della successiva; gli uomini delle foreste, sfruttando il potere concesso dalla natura, riescono a rigenerare automaticamente l’energia degli edifici, rendendoli più resistenti agli attacchi nemici; infine, grazie al potere dell’oscurità, i darkling riescono a rigenerare la loro salute, risultando così degli ossi duri (è il caso di dirlo) in battaglia.

In tutta Equiada (questo il nome del vasto mondo di Rising Kingdoms), sono presenti cinque nazioni indipendenti: la nazione dei troll, degli elfi, dei nomadi, dei dragoni e delle ombre. In queste terre sono sparse ben otto razze che noi, a capo del nostro esercito, potremo sottomettere affinché gli esiti della battaglia volgano a nostro favore. Ebbene si, questa è proprio una delle innovazioni principali introdotte da Rising Kingdoms: tra le nostre fila potremo contare anche sul potere di dragoni, elfi, non morti e tutte le creature che riusciremo a soggiogare occupandone i territori; una volta conquistata la nazione dei dragoni i nostri avversari se la vedranno davvero brutta, potete giurarci.

Al di là dell’aspetto grafico è interessante vedere la cura per le abilità delle varie unità: ciascuna unità gode infatti di abilità particolari che, se usate in battaglia, renderanno la vita dura ai nemici: infliggere ferite profonde ai nemici, azzopparli e stordirli…ci sono molti modi per cambiare l’esito di una battaglia. Interessante anche la cura per i movimenti delle unità che influenzerà parecchio le vostre avventure: gli agili elfi delle foreste potranno muoversi molto velocemente, soggiogando così i grossi e lenti, seppur potenti, troll delle montagne.

We are the Champions…Aria nuova si respira con i potenti Campioni: è vero che li abbiamo trovati anche in altri titoli, ma in Rising Kingdoms sono curati come non mai.

Quattro campioni per ogni schieramento, per un totale di dodici potenti eroi da aggiungere tra le proprie fila. La Regina dei lupi, le Fate, gli Angeli da combattimento, i Maestri d’Ascia: ognuno di loro avrà caratteristiche ed abilità diverse, potenziabili spendendo punti Gloria che acquisirete con battaglie e conquiste di nuovi territori. Alcune delle abilità saranno acquisibili solo dopo aver conquistato determinati territori ma vi assicuro che ne vale la pena: sbaragliare i nemici con un Angelo da Combattimento immortale o che fa uso della Furia del Dragone sarà davvero uno spasso.

Tutto il resto… è nooooiaaaPer il resto Rising Kingdoms si presenta come un qualcosa di già visto e che non colpisce più di tanto. Il sonoro è godibile, ma spesso risulta ripetitivo: mentre alcuni pezzi si fondono ottimamente con lo scenario epico, altri sono del tutto incongrui.

Il titolo Haemimont inoltre risulta molto limitato in ambito tattico: se da un lato le abilità della singola unità sono molto curate, dall’altro gestire una schiera di guerrieri è pressoché impossibile; tutti, nonostante ordiniamo loro di restare fermi, partiranno all’attacco del nemico in vista più vicino (impedendoci così di organizzare una strategia più pulita ed efficace).

Naturalmente potremo confrontarci con altri via LAN oppure tramite GameSpy o ancora tramite TCP/IP.Ciò che colpisce di più del gioco online è sicuramente il Ranking System, che ci permetterà di trovare immediatamente gli avversari al nostro livello.

HARDWARE

Requisiti Minimi: Pentium II 800 MHz, Windows 98/ME/2000/XP, 256 MB di RAM, scheda video 3D a 32 MB di RAM, 850 MB di spazio su disco fisso, scheda audio 16-bit compatibile con le DirectX, CD-ROM Drive 4x.

MULTIPLAYER

Potremo sfidare altri avversari via LAN oppure in internet con GameSpy o con la connessione diretta.

– Abilità molto curate

– La possibilità di conquistare nazioni

– Prezzo contenuto

– Grafica davvero superata

– Sonoro non sempre all’altezza

– Animazioni scarne

6.8

Rising Kingdoms si presenta come un titolo che non può non interessare gli appassionati fantasy, grazie all’introduzione di nuove creature e scenari accattivanti. Pecca però di alcune imperfezioni: la veste grafica è tutt’altro che recente (non facendo nemmeno invidia ai Flistones), le animazioni sono deludenti e il sonoro non colpisce più di tanto. L’introduzione di alcune chicche però lo allontanano da quelli che sono gli standard del genere e ne fanno un titolo piacevole.

Se vi mancano le verdi lande di Azeroth o della Terra di Mezzo allora vi consiglio di fare un salto ad Equiada.

Voto Recensione di Rising Kingdoms - Recensione


6.8