Recensione

Rio

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a cura di rspecial1

Dai celebri autori della trilogia de L’era glaciale è uscito nelle sale cinematografiche un altro cartone animato che ha l’ambizione di entrare nei cuori dei più giovani, proprio come fecero i simpatici protagonisti delle precedenti opere dei ragazzi di Blue Sky Studios. Come d’abitudine non poteva mancare una trasposizione videoludica del suddetto film, ed ecco che Rio arriva anche sulle console casalinghe a cercare il suo spazio in un mercato sempre più affollato. Di norma un cartone spensierato e simpatico, con personaggi buffi ed allegri porta sempre ad un platform o un gioco d’avventura che ricalca la storia del film. Non l’hanno pensata cosi i programmatori THQ, che invece hanno volto stupire tutti portando nelle case dei futuri acquirenti del gioco un party game completo di tutto.

Un uccello che non sa volareUn Ara Macao, un uccello tipico brasiliano, con le penne tutte colorate di blu, vive insieme ad una ragazzina nei pressi di un lago del Minnesota. La fantasia degli autori ha voluto che questo pennuto si chiamasse Blu, ma sta di fatto che tutte le vicende narrate in Rio ruotano attorno ad esso. Un uccello addomesticato, mansueto e perfettamente a suo agio nella vita quotidiana che trascorre in casa con Linda, con un unico piccolo problema: il pennuto non sa volare. Nessun problema, almeno finché la famiglia non decide di fare un viaggio nella calda e movimentata Rio, dove il nostro eroe Blu dovrà cercare di conquistare l’unico esemplare femmina della sua specie, Gioiel. Appena giunti in città i due volatili vengono rapiti e qui inizia la storia del film, con il protagonista che cercherà di far uscire la sua vera natura di Ara Macao ed imparare a volare. Non mancheranno ovviamente una serie di compagni ed amici che gli faranno compagnia, come Nico e Pedro, due con la musica nel sangue e che vedono in Blu, almeno inizialmente, una sorta di turista saputello, il cane Luiz ed il tucano Rafael. Incredibile a dirsi, visto il mondo colorato e la musica che accompagna tutte le vicende, sarà presente anche un nemico, tale Miguel. Logico attendersi da una trama simile un gioco corposo pieno di livelli da esplorare od almeno un bel platform di quelli più classici, con magari delle piume sparse per i livelli da raccogliere. Andiamo invece ad analizzare questo party game per 4 giocatori e tutti i mini giochi da esso contento.

Un party al ritmo di sambaNegli studi della THQ non devono aver visionato il film, questa è la prima impressione che si avrà iniziando a giocare a Rio, cosa comunque abbastanza normale, ma che indubbiamente va a discapito della personalizzazione dei personaggi che sono, aspetto a parte, identici. Le modalità di gioco presenti sono ben cinque, tra cui non poteva mancare la Storia, quella che di solito ci fa ripercorrere le vicende del film. Ebbene intanto ci verrà chiesto di selezionare un pennuto da controllare tra i quattro presenti, scelta che non influirà sulla narrazione delle vicende ne tanto meno sui giochi in se, poiché come detto oltre ad essere privi di personalità anche nella giocabilità non cambia nulla tra essi. Nella modalità Storia dovremo affrontare alcuni mini giochi divisi in aree, il tutto spezzato da sequenze d’intermezzo prese direttamente dal film, alcune persino senza audio, che dovrebbero dare un filo logico a ciò che succede su schermo. Purtroppo non è cosi, quindi ci ritroveremo a giocare ed affrontare tutti i giochi per cercare di arrivare alla fine con il punteggio più alto per passare l’area ed andare alla successiva. Altra modalità presente è Ruota del Carnevale, dove i programmatori per cercare di dare un pizzico di varietà al titolo hanno introdotto un meccanismo che permette di selezionare a caso un mini gioco, di selezionare sempre a caso il punteggio che otterrà il vincitore ed anche la possibilità di puntare un jolly, fino ad un massimo di tre, che in caso di vincita moltiplicherà il nostro punteggio. Un’altra modalità è Galà dei Festoni, nella quale dovremo decide quante collane raccogliere prima di vincere selezionandone il numero, dopodiché si tratterà di giocare tutti i minigiochi che ci verranno proposti finché uno dei quattro giocatori non raggiungerà l’obbiettivo prestabilito. Leggendo sul monitor Ballo di Carnevale ci si può confondere, attendendosi giochi musicali o quant’altro ed invece nulla di tutto ciò, tralasciando la selezione iniziale tra ballo normale e ballo folle anche qui dovremo semplicemente sfidare altri giocatori nei mini giochi presenti. Infine c’è la modalità Party, nella quale potremo scegliere quanti minigiochi affrontare, quali ed anche se aggiungere alla fine la modalità Quiz nella quale ci verranno poste delle domande e se la risposta sarà corretta guadagneremo punti bonus.

A cosa giochiamo?Un party game ha nella presenza di mini giochi diversi e numerosi la propria ossatura: non fa eccezione Rio che ci propone diverse varianti di classici da giocare in quattro. Si va dalla semplice arrampicata, nella quale dovremo evitare delle palle di neve, dove vincerà chi arriverà per primo, a semi sparatutto nel quale con il mirino dovremo colpire svariati oggetti, a seconda del mini gioco. Non mancheranno ovviamente quelli dedicati alla musica, dove colpire i tasti direzionali nel momento esatto od invece dove dovremo premere i pulsanti a ritmo di musica. In totale avremo una quarantina di giochini che dovrebbero tenerci impegnati a lungo. Purtroppo però arrivano i problemi del gioco esattamente sulle basi dei party game. Infatti sebbene l’elevato numero di mini games presenti nel gioco possa far pensare il contrario, in realtà si tratta di meno di una decina, poiché il resto sono versioni rivedute e corrette dello stesso. Infatti lanciare palle di neve o un pallone da calcio non sono pratiche troppo dissimili dal lanciare cocomeri. Ci troveremo presto a dover eseguire questi giochini ripetitivi e poco divertenti, anche in quattro, senza contare che le modalità di gioco presenti sono solo facciate poiché anche qui non cambierà nulla nella sostanza, senza contare che la classifica serve a poco e che l’online non è supportato. Sembra quindi che il gioco sia disegnato per soddisfare coloro che hanno un età poco superiore ai 6 anni e 4 amici con i quali giocare, visto anche che l’Intelligenza Artificiale degli avversari è davvero poco competitiva e stimolante. Non parliamo di facilità del gioco, il livello di difficoltà è selezionabile, ma proprio del fatto che la CPU quasi sempre farà di tutto per farvi vincere mentre altre volte, tipo quando dovrebbero colpirci, ci ignorerà totalmente.

Un mondo staticoSfortunatamente anche il comparto tecnico lascia molto a desiderare, soprattutto considerando che si tratta pur sempre di un titolo sviluppato per le console casalinghe. I personaggi hanno animazioni molto limitate, sembrano dei blocchi unici quando si muovono su schermo e sono privi di qualunque caratterizzazione che sappia cogliere le caratteristiche peculiari emerse nel film. Detto questo, gli effetti utilizzati sono scialbi e poco curati, si salvano giusto i fuochi d’artificio che fanno tanto Fantavision, ma per lo più siamo sul mediocre e comunque un livello inferiore a molte altre produzioni realizzate per un determinato pubblico. Le musiche sono decisamente belle, allegre e ritmiche. Non poteva essere da meno, peccato che siano poche, per il resto si tratta dell’aspetto più riuscito del gioco, che infatti fanno stonare gli effetti sonori decisamente fuori luogo o semplicemente brutti…basterà ascoltare il rumore del disco che si stacca virtualmente dal jukebox per dare fastidio a tutti coloro che proveranno quel mini gioco.

– Ottime musiche

– Giochi ripetitivi

– Giochi noiosi

– IA da riscrivere

5.0

Rio è un prodotto sotto la media, sebbene sia indirizzato ad un pubblico di giovanissimi l’estrema semplicità, l’IA con troppi problemi e la ripetitività dei mini giochi ne minano drasticamente il punteggio. L’aspetto grafico mediocre è bilanciato dalle ottime musiche, che però sono accompagnate da pessimi effetti sonori, portando ad un risultato generale mediocre, anche sotto il punto di vista della realizzazione tecnica. In un party game è molto importante la varietà dei giochi presenti ed il divertimento che riescono ad offrire sopratutto nelle partite multigiocatore. Rio riesce ad offrire quaranta mini giochi, ma sono realizzati decisamente male e visto che il mercato offre di meglio, anche per le fasce d’età più basse, non ci resta che sconsigliarvene l’acquisto.

Voto Recensione di Rio - Recensione


5