Recensione

Richard and Alice

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a cura di Francesco Ursino

E’ interessante notare come in più di un’occasione la neve sia stata utilizzata nei videogiochi per creare un’atmosfera sospesa, come se tutta la storia narrata fosse chiusa in un’ampolla di vetro in attesa che qualcuno, il protagonista o chi per lui, intervenga per risolvere la situazione e far risplendere nuovamente il sole. Come non ricordare, in questo senso, la tempesta di neve che imperversava su New York facendo piovere ”proiettili di ghiaccio come se il cielo volesse vendicarsi della terra” del primo (inimitabile) Max Payne? Come tacere, inoltre, della stessa New York impaurita e infreddolita con cui si ha subito a che fare all’inizio di Fahrenheit?Come si può vedere, dunque, la neve contribuisce nei videogiochi (ma non solo) a creare un’atmosfera unica: tutto questo, ovviamente, ci porta a discutere del titolo oggetto di questa recensione, ovvero Richard & Alice, sviluppato da Denby/Raze, e in vendita su GOG.com, Desura e IndieCity a € 4,99.

Tanti misteri, una sola storiaSintetizzando al massimo la natura del titolo, è possibile dire che Richard & Alice è un’avventura grafica indie che racconta di un ipotetico futuro dove il mondo è oppresso da una nevicata perenne.Le avverse condizioni atmosferiche hanno cambiato il modo di vivere delle persone: come spesso succede in situazioni del genere, la legge del più forte ha preso il sopravvento, con bande di criminali che imperversano saccheggiando e vendendo a caro prezzo medicinali e cibo; è proprio in questo background che il giocatore farà la conoscenza dei due protagonisti, ovvero Richard e Alice. I due si incontrano in una circostanza poco felice, entrambi infatti sono tenuti rinchiusi in una sorta di edificio bunker, in quella che potrebbe definirsi come una sorta di prigione di lusso. Rispetto alla situazione esterna i nostri sono si rinchiusi in celle con tanto di sbarre, ma possono godere del riscaldamento, di una doccia, di un computer e, nel caso di Richard, di una TV, tutte comodità ormai sconosciute al resto della popolazione. Dopo il primo incontro tra i due prigionieri, vicini di cella, le domande cominceranno a farsi strada nella mente del giocatore: perché i protagonisti sono finiti in quella situazione? Qual’è la storia personale della coppia, e perché si ha la sensazione che almeno uno dei due stia nascondendo qualcosa?Crediamo che tutte queste domande possano solleticare la curiosità del giocatore, anche perché il comparto narrativo è senza dubbio il punto forte di Richard & Alice. Sebbene il gioco non possa contare su un doppiaggio, e si affidi dunque alle sole linee scritte di dialogo, resta un prodotto molto verboso, spesso prolisso. In alcuni casi questa caratteristica contribuisce a far perdere il filo o la concentrazione e tutto ciò è un peccato, visto che la storia narrata presenta dei picchi di drammaticità notevoli e ben realizzati. Se ci si sforza di evitare la tentazione di premere compulsivamente il tasto sinistro del mouse per skippare lunghe linee di dialogo, e si cerca di leggere tutte le note con cui si verrà a contatto nel corso dell’avventura, si può ben capire come venga ben rappresentato, ad esempio, il cambiamento che la neve perenne ha apportato al modo di vivere delle persone; si comprenderà meglio, soprattutto, la storia personale di Alice, che riesce a far legare il giocatore alla protagonista in modo veramente convincente. La narrazione delle peripezie della protagonista femminile del gioco, anzi, rappresenta senza dubbio l’elemento vincente della produzione, causa primaria del discreto voto assegnato.

Enigmi ghiacciatiCi siamo soffermati in modo particolare sulla trama di Richard & Alice perché, come già detto, la narrazione rappresenta il fulcro della produzione, oltre che il suo elemento più positivo.La logica conseguenza di tutto ciò vede un gameplay funzionale alla narrazione stessa, il che si traduce, trattandosi di un’avventura grafica, in una sfida dalla difficoltà tale da non rappresentare un ostacolo in grado di fermare ripetutamente e per tanto tempo il flusso della storia.Andando con ordine, l’esperienza di gioco, totalmente bidimensionale, proporrà un livello di sfida medio, senza particolari enigmi di stampo logico. L’attività principale dei due personaggi controllabili dal giocatore consisterà infatti nel raccogliere e utilizzare i vari oggetti. Va detto che il più delle volte la strada da seguire sarà quella più intuitiva, andando cioè ad interagire con gli oggetti nel modo più verosimile possibile; altre volte, però, la sensazione è che si sia forzata un po’ la mano proponendo soluzioni ai problemi dei personaggi un po’ troppo “creative” e meno realistiche.In ogni caso, come detto, il livello di difficoltà non proprio elevatissimo aiuta a immedesimarsi nelle vicende dei due protagonisti, e rappresenta perciò un difetto meno pressante di quanto si possa pensare.Passando ad altri aspetti di gameplay, c’è da notare che la natura totalmente bidimensionale porta con sé alcuni piccoli contrattempi: si ha la costante sensazione che gli sviluppatori abbiano voluto “allungare il brodo”, arrivando alle circa 4 ore e mezza di longevità finali a forza di lunghe camminate per i vari ambienti. La scelta causa un discreto backtracking.Vero è che si tratta di difetti non così invalidanti, ma in ogni caso la loro manifestazione rallenta un po’ il ritmo e, come nel caso dei lunghi dialoghi descritti sopra, potrebbe contribuire a far perdere concentrazione e interesse.Per il resto, la fruizione del gioco quasi esclusivamente via mouse non regala particolari degni di nota, cosi come la gestione dell’inventario, elemento ridotto ai minimi termini, composto semplicemente da piccoli riquadri raffiguranti gli oggetti raccolti.

Precedenti illustriIl profilo grafico della produzione Denby/Raze segue l’impostazione stilistica che già altri giochi indie di successo hanno fatto propria. Sono gli stessi sviluppatori, infatti, a sottolineare che il titolo è stato realizzato grazie al tool Adventure Game Studio 3.2, lo stesso col quale sono stati realizzati To the Moon (difatti graficamente molto simile a Richard & Alice) e Resonance. La realizzazione tecnica, con un aspetto che suggerirebbe tematiche tutto sommato leggere e un po’ infantili, costringe quindi il giocatore a compiere una sorta di astrazione, dato che gli argomenti trattati sono tutt’altro che allegri.Sotto un profilo maggiormente pratico, invece, è giusto dire che la realizzazione grafica, poco definita e dalla bassa risoluzione, può essere fonte di confusione per il giocatore, il quale potrebbe non riconoscere immediatamente un oggetto presente a schermo e necessario alla prosecuzione dell’avventura. Pur senza arrivare al pixel hunting, vero è che dare più di una buona occhiata a tutti i particolari presenti nell’ambiente sembra essere una raccomandazione più che obbligata, se si vuole terminare la storia senza blocchi.Passando al profilo audio, è già stato detto che il gioco non può contare sul doppiaggio dei personaggi, ma solamente su un buon accompagnamento musicale, che sottolinea in modo positivo i diversi frangenti della vicenda (in special modo, ancora una volta, durante le peripezie di Alice).Il prodotto è totalmente in inglese ma, in effetti, dà il tempo ai giocatori un po’ meno avvezzi alla lingua di Albione (ma non completamente all’oscuro di essa) di comprendere bene di cosa si stia parlando, visto che per passare alla linea di dialogo successiva bisognerà sempre premere il tasto sinistro del mouse.Dal punto di vista tecnico e hardware, il titolo non presenta alcuna problematica: la configurazione richiesta, segnalata in calce all’articolo, permette al titolo di girare su una larghissima fetta di configurazioni, mentre durante le nostre prove non abbiamo avuto alcun rallentamento dovuto a di crash e blocchi.

HARDWARE

OS: Windows 2000 o successivoProcessore da 1GHz512MB di RAM (1GB raccomandato)135MB di spazio su HDDAudio e Video DirectX-compatibleMouse e tastiera

– Storia drammatica e profonda

– Narrazione a buoni livelli…

– …ma a volte forse un po’ prolissa

– Piccole mancanze nel gameplay

7.0

Un racconto breve che parla di solitudine, disperazione, e di un mondo alla deriva e in balia di due nemici inesorabili: la natura e l’uomo. Questo, in sintesi, quello che Richard & Alice ha da offrire all’appassionato di avventure grafiche, il quale d’altra parte nel titolo Denby/Raze non troverà una grandissima sfida in termini di gameplay, ma bensì una storia drammatica e assai profonda, a dispetto anche della breve longevità e di qualche linea di dialogo forse di troppo.

Il prezzo proposto sembra essere più che onesto per chi in un videogioco cerca gli elementi appena citati: per tutti questi giocatori, in ultima analisi,consigliamo l’acquisto, magari anche solo in versione dimostrativa, disponibile sul sito ufficiale del titolo.

Voto Recensione di Richard and Alice - Recensione


7