Recensione

Resident Evil: Revelations HD, l'orrore ritorna ad altissima definizione

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Resident Evil: Revelations è uno di quei giochi che gli appassionati della serie ricordano con particolare affetto. Apparso originariamente su console portatile Nintendo 3DS, e successivamente rimasterizzato in alta definizione su PlayStation 3, Xbox 360, PC e sull’ormai vetusta Wii U, lo spin-off con protagonisti Jill e Chris riscosse un buon successo di critica e pubblico, complice anche “l’odio” che i fan riservavano ai capitoli regolari della serie in uscita in quegli anni, ossia quei Resident Evil 5 e 6 colpevoli di aver traghettato la serie in un’ottica troppo action. Ora, in preda a un’imprevista e irrefrenabile voglia di remastered, Capcom sta nuovamente rispolverando i suoi classici titoli horror da portare – nello splendore dell’alta definizione – anche su PlayStation 4 e Xbox One. Si parte proprio con l’avventura a bordo della Zenobia.

Love boatRiprendere in mano Resident Evil: Revelations dopo aver affrontato il recente settimo capitolo della serie, è un po’ come fare un salto indietro nel tempo di svariati anni, fuggendo da un’epoca in cui la saga non è più sotto le luci della ribalta, come invece era al calar degli anni 90, in piena era PSOne. Revelations, dal canto suo, si prefigge il delicato compito di accompagnare i giocatori affamati di zombie e armi biologiche all’interno di un’avventura che rimanda in più occasioni proprio ai primissimi episodi della serie, ma con una tipica e più “moderna” visuale in terza persona, da dietro le spalle del protagonista (dimenticate quindi la prima persona di Resident Evil 7). Il risulato, è un gioco dal ritmo sostenuto e piacevole, incapace però di andare oltre i confini tracciati in precedenza. Ciò è ravvisabile sin dall’incipit narrativo: a seguito della fondazione della Bioterrorism Security Assessment Alliance, un gruppo antiterrorismo desiderato intensamente da Chris Redfield e Jill Valentine – storici protagonisti del primo capitolo – nel Mar Mediterraneo Chris e Jessica Sherawat scompaiono in circostanze misteriose, proprio mentre eseguivano un’importante indagine al’interno della prestigiosa nave da crociera Queen Zenobia. Sarà proprio la coraggiosa Jill, accompagnata dal suo nuovo partner Parker Luciani, a cercare di sbrogliare la matassa, attraverso una storia che la porterà a esplorare proprio la lugubre imbarcazione abbandonata. Una classica trama da film di serie Z, una location principale al cui interno abitano le più inquietanti e ributtanti creature partorite da Capcom (in primis i letali Ooze) e, soprattutto, una struttura narrativa che ricalca quelle di una classica serie TV, con tanto di episodi e anticipazione della “prossima puntata”. L’inteccio tra i vari personaggi funziona oggi come ieri, nonostante una certa farraginosità di eventi e situazioni renderà il tutto meno scorrevole del previsto (dopotutto, parliamo pur sempre di Biohazard, non certo di un racconto dell’orrore a sfondo psicologico).

L’orrore non ha mai fineTra una fase sparatutto e la successiva, alternata al classico andirivieni e alla risoluzione di semplici enigmi ambientali – grazie anche allo scanner Genesis, che ci permetterà di trovare oggetti, erbette curative e munizioni sparsi all’interno delle ambientazioni), la campagna principale di Resident Evil: Revelations scorrerà in via in una decina di ore realmente piacevoli, capaci di saziare la nostra fame di non-morti senza grosse pretese. Purtroppo, però, Capcom è andata decisamente al risparmio per quanto riguarda le novità incluse in questa versione remastered di un gioco vecchio di oltre cinque anni. I caricamenti sono stati seriamente accelerati, con tempi di attesa pressoché inesistenti, mentre sia la risoluzione generale (fissa a 1080p) che la velocità di gioco (ancorata ai 60 fotogrammi al secondo) vengono incontro alle possibilità di due piattaforme performanti come PlayStation 4 e Xbox One. Peccato solo che al di fuori di questo non vi sia altro, così come a livello meramente tecnico Resident Evil: Revelations non lasci di certo a bocca aperta, tradendo la sua provenienza dalle passate generazioni di console (specie considerando che il titolo Capcom nasce in una veste rigorosamente portatile), se si esclude un totale restyling messo in atto per quanto riguarda il sistema di illuminazione dinamico. Al di fuori di questo, l’atmosfera generale che si respira è ancora marcata e consistente, specie se giocato con un buon impianto audio e video. Nota a parte per la modalità Raid, in cui il giocatore – accompagnato eventualmente anche da un partner umano – dovrà affrontare una serie di schemi man mano sempre più incalzanti, in cui l’upgrade di personaggi e armi avrà un senso e un’utilità ancora maggiori rispetto alla campagna per giocatore singolo. A ciò va ad aggiungersi la presenza di tutti i DLC apparsi sino ad ora, in grado di rendere questa versione HD di Resident Evil: Revelations la più completa di sempre.

Il ritorno di Jill e Chris ancora una volta

Ottimo mix tra vecchio e nuovo

Nessuna novità rilevante

Tecnicamente piuttosto arretrato

7.5

Pur tradendo ancora una volta la sua provenienza di titolo portatile, Resident Evil: Revelations è uno spin-off in grado di strizzare l’occhio ai capitoli classici, complice un ritmo più lento e una struttura survival che manderà in brodo di giuggiole tutti coloro che ancora bramano Villa Spencer. Questa edizione PS4 aggiunge purtroppo poco al pacchetto originale, salvo una risoluzione a 1080p e i consueti 60 fotogrammi al secondo. Se lo avete colpevolmente perso al tempo della sua uscita, recuperatelo senza indugi. Altrimenti, potete tranquillamente aspettare l’orrore che verrà.

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