Recensione

Resident Evil: Deadly Silence

Avatar

a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Sono passati ormai 10 anni da quanto il primo Resident Evil approdò su PlayStation, affascinando (e terrorizzando) i giocatori di tutto il mondo con la sua ottima realizzazione tecnica e la sua incredibile atmosfera, definendo per primo il genere dei Survival Horror (se si esclude la saga di Alone In the Dark, uscita qualche anno prima). Resident Evil: Deadly Silence è essenzialmente un porting di tale titolo, con alcune aggiunte studiate per sfruttare maggiormente le capacità peculiari della console a due schermi Nintendo, vale a dire il touch screen e il microfono. Andiamo quindi a vedere il risultato ottenuto dai capaci programmatori della Capcom.

Welcome to the Survival HorrorPenso che ormai tutti conoscano la trama della saga, ma per quei pochi (spero) di voi che non ne abbiano mai sentito parlare, eccovi un riassunto. L’avventura comincia nel luglio del 1998, quando la squadra Alpha è costretta a recarsi nella foresta a nord di Raccoon City, dove la squadra Bravo è scomparsa. Nei giorni precedenti al fatto erano stati trovati una serie di corpi fatti a pezzi e sbranati nei dintorni del luogo e quindi era stata inviata una squadra della S.T.A.R.S (Special Tactics And Rescue Squad) ad investigare sull’accaduto. Da allora non si sono avute più notizie. A questo punto viene mandata la squadra Alpha, composta da Brad Vickers, pilota dell’elicottero, Barry Burton, Jill Valentine, Joseph Frost, Chris Redfield e il capitano Albert Wesker. Al loro atterraggio si accorgono subito che qualcosa non va: l’elicottero del Team Bravo è precipitato e non vi è alcuna traccia di sopravvissuti ma, cosa ancora più strana, l’equipaggiamento è ancora al proprio posto. Dopo alcune ricerche Joseph in mezzo all’erba riesce a trovare una mano mozzata ma viene attaccato all’istante da una specie di cane selvatico e letteralmente fatto a pezzi. A questo punto ai nostri eroi non resta altro che scappare, cercando di distanziare il branco di animali che li sta inseguendo. Fortunatamente riescono a trovare riparo in una gigantesca villa, ma i guai non sono ancora finiti, anzi, sono appena cominciati. Infatti scopriranno ben presto che questo edificio è infestato da zombie e creature mostruose di ogni tipo, che faranno di tutto per ucciderli e “assaporare” la loro carne saporita.

Zombie su due schermiIl titolo ci permette di impersonare 2 degli agenti S.T.A.R.S. sopravvissuti: Chris Redfield e Jill Valentine, quasi associabili a 2 livelli di difficoltà. Iniziare il gioco con Jill significherà avere un inventario più ampio e facilitazioni per quanto riguarda l’apertura di alcune porte, dall’altra parte invece Chris sarà un po’ più resistente agli attacchi del nemico. A coloro che non hanno mai giocato ad un capitolo della saga prima d’ora consiglio senza dubbio di selezionare Jill, per poi passare all’avventura di Chris, che, comunque, si differenzia dall’altra anche per alcune cut-scene.Il gameplay è quello tipico di un action adventure in terza persona. Controllerete il vostro personaggio attraverso vari scenari, raccogliendo oggetti, risolvendo enigmi e uccidendo qualsiasi creatura nemica che ostacolerà il vostro cammino. I fondali sono prerenderizzati a camera fissa, mentre i personaggi sono interamente in 3D. Lo schermo superiore della console visualizzerà la mappa dell’area, mentre quello inferiore l’azione di gioco vera e propria.Una volta raggiunta la schermata del titolo potremo scegliere se affrontare l’avventura nella modalità originale o quella Rebirth. La prima, come dice il nome stesso, ricalca alla perfezione la versione PlayStation, mentre la seconda è stata creata appositamente per l’occasione. Oltre al maggior numero di nemici, e conseguente maggior numero di munizioni, sono stati introdotti alcuni enigmi che, per essere risolti, avranno bisogno dell’utilizzo del touch screen e del microfono. Inoltre, in modo casuale, quando entreremo in una nuova stanza, potrà partire una sezione in prima persona dove dovremo uccidere alcune creature utilizzando il touch screen e disegnando il colpo da effettuare con il coltello. Dopo che avrete “sminuzzato” a dovere i vostri aggressori, potrete continuare con la vostra avventura. Questi eventi sono un divertente diversivo e necessitano anche di una certa pratica per essere apprezzati a pieno, per scoprire quali sono gli attacchi da prediligere in una certa situazione; inoltre, vi permetteranno di guadagnare munizioni e cure extra.Probabilmente l’aggiunta più interessante di questo Resident Evil: Deadly Silence è costituita dalla modalità multiplayer fino a 4 giocatori. Purtroppo non è stata implementata la funzionalità “Game Sharing”, costringendo ogni partecipante a possedere una copia del gioco oltre alla console. Le opzioni disponibili comprendono il Versus, una sfida contro il tempo dove vince colui che riesce a raggiungere la fine del percorso prima degli altri, e la cooperativa, dove dovrete collaborare con gli altri per uccidere i mostri sulla vostra strada per completare il percorso nel più breve tempo possibile. Purtroppo gli altri giocatori sono rappresentati come delle stelline colorate e non con il loro modello poligonale, cosa che vi farà sentire come se steste giocando da soli. A parte questa pecca, queste modalità sono un gradito extra, che vi potranno fornire qualche ora di divertimento in più.

Aspetto TecnicoQuando il primo Resident Evil apparse sulla PlayStation stupì anche per la sua realizzazione tecnica. Il Nintendo DS ha delle potenzialità maggiori della console Sony, ma, purtroppo, il porting è stato fatto non aggiungendo migliorie grafiche di rilievo, se si esclude qualche poligono in più sui personaggi e le creature. Fortunatamente sono stati riportati anche tutti i filmati originali, seppur soffrano di un livello di compressione piuttosto alto che ne mina in parte la qualità, ma riprodotti sul piccolo schermo della console Nintendo fanno la loro figura.L’audio ripropone con assoluta fedeltà gli effetti sonori e le musiche originali, inoltre l’eccellente separazione stereo degli altoparlanti del Nintendo DS, vi aiuterà in più di un’occasione a identificare la posizione di un nemico vicino a voi.

– Ottima conversione dell’originale per PlayStation

– Multiplayer fino a 4 giocatori

– Aggiunte nuove modalità che sfruttano il touch screen e il microfono

– La grafica è praticamente identica alla versione PlayStation

– I filmati mostrano un alto livello di compressione

– Niente Game Sharing

7.5

Resident Evil: Deadly Silence si conferma come un’ottima riproposizione del classico horror uscito su PlayStation dieci anni fa. Le aggiunte effettuate per sfruttare al meglio le caratteristiche uniche della console a doppio schermo Nintendo sono indubbiamente interessanti, multiplayer in primis. Purtroppo il porting è stato fatto fin troppo scrupolosamente, non apportando delle migliorie tecniche che avrebbero potuto aumentare la valutazione complessiva del prodotto. In ogni caso un titolo consigliato sia a tutti gli amanti della saga, sia a chi cerca un buon adventure game con cui passare ore di “terrore” sulla propria console.

Voto Recensione di Resident Evil: Deadly Silence - Recensione


7.5