Recensione

Redux: Dark Matters

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a cura di Specialized

Forse non lo sapete, ma al giorno d’oggi c’è ancora qualcuno che produce e realizza giochi per Dreamcast. Già proprio la gloriosa e sfortunata console di Sega morta ufficialmente nel 2002 ha continuato ad attirare nel corso degli anni più di un team di coraggioso sviluppatori tra cui Hucast, a cui dobbiamo questo Redux: Dark Matters. Pubblicato a inizio 2014 proprio per Dreamcast, questo shoot ‘em up diretto discendente di R-Type è approdato a dicembre anche su Steam, dove potete scaricarlo a 12,99 euro in una versione finalmente stabile e priva di bug rispetto alla primissima uscita. Resta però da capire se valga la pena spendere questi soldi per un titolo che a prima vista pare molto derivativo, tecnicamente non eccelso e privo di elementi per alcuni importanti come gli achievement di Steam, le classifiche online e il multiplayer.
R-Type versione 2014
Redux: Dark Matters è davvero molto (ma molo) simile a R-Type, tanto che da quel 1987 a oggi paiono cambiati solo la grafica e un approccio più moderno in stile bullet hell. Il gioco si compone di sette livelli (ognuno con una diversa ambientazione) e di due livelli di difficoltà (Normal e Veteran), che oltre a offrire un diverso gameplay permettono di alternare le due navicelle offerte dal gioco. A Normal si ha a disposizione uno scudo assorbente, capace cioè di attrarre verso di sé i proiettili dei nemici ma anche di assorbirli e di proteggerci in questo inferno di proiettili, raggi laser, plasma e chi più ne ha più ne metta. Un aiuto non indifferente soprattutto in certi passaggi al limite dell’incomprensibile che invece non troviamo nella modalità Veteran, non a caso la più difficile tra le due e assolutamente hardcore per livello di difficoltà. Come in R-Type anche qui lo scopo del gioco è raccogliere tutti i potenziamenti per far diventare la nostra piccola navicella una vera e propria macchina da guerra tra bombe, raggi obliqui e verticali e proiettili sempre più grandi e potenti. Il gioco permette di tenere premuto il pulsante di attacco per avere il fuoco continuo, mentre con un altro pulsante si carica un colpo molto potente. Giocato con un pad di Xbox 360, Redux: Dark Matters risponde benissimo ai comandi e si lascia giocare fin dai primi istanti, senza alcun problema di sensibilità o micro-ritardi nei movimenti.
Un inferno di proiettili
Alla fine di ogni livello troviamo l’immancabile boss da sconfiggere in due tranche e, una volta morti, si respawna nello stesso identico punto. Quando però finiamo le 4 vite a disposizione, si riparte da zero senza alcun potenziamento raccolto in precedenza e, contando i tre crediti a disposizione, abbiamo in pratica un totale di 12 vite. Insomma, Redux: Dark Matters non è uno scherzo e portarlo a termine in modalità Veteran è davvero una sfida durissima, che richiede non solo grandi riflessi, ma soprattutto un’ottima memorizzazione dei nemici, delle torrette, dei proiettili che non si può che raggiungere con molto “trial & error”. Fin qui però nulla di strano considerando il genere e, per tutti i fan di R-Type e dei shoot ‘em up a scorrimento orizzontale, il gioco risulterà sicuramente gradevole e farà fare un tuffo nel passato non da poco. Scendendo però più in profondità, ci si accorge di come Hucast non abbia saputo infondere nella sua creazione elementi davvero unici o particolari. Anzi, l’oro che si raccoglie, oltre a confondere moltissimo viste le dimensioni enormi delle pepite, va ad aumentare il punteggio del giocatore, ma senza una classifica online il tutto ha poco senso. Anche l’assenza del multiplayer a due giocatori si fa sentire, sebbene inserire un’altra navicella in livelli già così “densi” e stracolmi di elementi in movimento avrebbe aumentato ancora di più la confusione. Lo stesso comparto grafico, gradevole e colorato finché si vuole, manca di veri e propri guizzi artistici e di level design, cosa che tra l’altro si riscontra anche nei boss e nei loro pattern di attacco. Ne esce insomma un titolo divertente, longevo il giusto e carino ma senza grande personalità e decisamente derivativo, anche se la notevole colonna sonora di Andre Neumann e la precisione dei comandi rimangono due pregi da non sottovalutare.

– Controlli impeccabili

– Grafica gradevole

– Ottima colonna sonora

– Impegnativo

– Manca di personalità

– Le classifiche online dove sono?

– Level design un po’ anonimo

6.5

Redux: Dark Matters è un titolo da prendere in considerazione se proprio siete innamorati di R-Type e se cercate uno shoot ‘em up vecchio stile ma con qualcosa di più al passo con i tempi. Il problema del gioco è che non eccelle in nessun comparto, proponendo meccaniche di gioco solide ma prive di spunti particolari e un level design senza grandi innovazioni. Verrebbe quasi da definirlo un gioco di routine, con tutte le sue cose al punto giusto (bella ad esempio la colonna sonora), ma anche con il sapore di una minestra un po’ riscaldata. Si mangia senza problemi, ma le cose buone sono altre.

Voto Recensione di Redux: Dark Matters - Recensione


6.5