Recensione

Red Steel 2

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a cura di AP

E’ molto difficile trovare un gioco rilasciato all’uscita di una console che riesca a conquistare i cuori dei videogiocatori. Il primo Red Steel non riuscì in questa impresa a causa di una storia ed un’ambientazione poco ispirate, un level design non particolarmente convincente e un comparto tecnico che svelava l’immaturità della macchina Nintendo. Quello che però il primo capitolo faceva, era introdurre un sistema di controllo che sarebbe poi diventato lo scheletro sul quale basare quello di Metroid Prime 3 (e del successivo Trilogy) e dei vari FPS trasportati con più o meno successo su Nintendo Wii. La bontà di tale idea andava decisamente affinata, soprattutto in previsione dei duelli di spada che il gioco proponeva in particolari frangenti, ma le basi per qualcosa di esplosivo erano state piantate. Ora, a distanza di circa tre anni, arriva finalmente sugli scaffali il sequel, quel Red Steel 2 che già dalle prime indiscrezioni sembrava essere un seguito spirituale piuttosto che un continuo di quanto narrato in passato. Dimenticate quindi i nostri tempi, dimenticate il level design poco curato, dimenticate la grafica scialba e anche le imprecisioni del sistema di controllo. L’unica cosa che il gioco Ubisoft vi chiede di ricordare è di inserire il Wii Motion Plus nel vostro controller e di inserire il disco nella console. Al resto ci penserà lui.

Un mondo di contrastiIl mondo in cui Red Steel 2 ci proietta è uno strano connubio tra il Far West e il Giappone medioevale di ninja e samurai, ambientato però in un futuro piuttosto tecnologico e dai connotati post apocalittici. Quello che idealmente potrebbe sembrare un mix poco riuscito e raffazzonato diventa invece uno dei punti forti della produzione Ubisoft, rendendo la storia che si sussegue un concentrato di idee originali che grazie al design di ambienti e nemici, rende davvero eccellente l’atmosfera che si va a respirare.Un’introduzione piuttosto insolita vi calerà nei panni di un solitario eroe facente parte del clan Kusaragi. Dei tredici rappresentanti vi scoprirete l’ultimo superstite e vi ritroverete a combattere inizialmente contro gli Sciacalli, banda di delinquenti e predoni che sta portando scompiglio a Caldera, città dalla quale siete stati esiliati cinque anni addietro. Inizierà così il vostro sentiero di vendetta, armati inizialmente del vostro fido revolver e, dopo pochi minuti di un gameplay piuttosto canonico, anche di una katana. Questa, molto più delle armi da fuoco, sarà la vera protagonista del titolo Ubisoft, grazie a diversi accorgimenti presenti nella trama e nel metodo di combattimento che vi verrà insegnato gradatamente. C’è da dire che dopo aver assistito all’introduzione, il ritmo rallenta abbassandosi parecchio, e vedendovi andare in giro in ambientazioni delimitate da muri e da porte che necessitano di alcuni secondi prima di aprirsi, potreste farvi un’idea sbagliata sulla qualità finale del prodotto. Per via di una certa lentezza che caratterizza la prima mezz’ora di gioco e a causa di nemici che passano a miglior vita con pochi colpi, si potrebbe essere portati a credere prematuramente che anche con questo sequel le cose non siano andate proprio per il verso giusto, visto che in questo lasso di tempo vi troverete a gironzolare per le prime ambientazioni, svolgendo missioni piuttosto canoniche e banali. Questo ritmo blando però fa sì che il giocatore cominci ad apprendere le basi del combattimento che caratterizza Red Steel 2, insegnando, man mano che si portano avanti queste prime prove, a sfruttare il revolver e la spada come se fossero già parte del bagaglio videoludico di chi siede davanti allo schermo. Poi per fortuna la profondità e la varietà cominceranno a prendere il sopravvento e si scateneranno i fuochi d’artificio.

Il piombo delle pallottole e l’acciaio della spadaUno dei vari difetti del primo capitolo era riscontrabile nella netta separazione tra fasi in cui usare la spada e altre in cui usare le armi da fuoco, con un netto sbilanciamento verso quest’ultime. In questo seguito invece avrete sempre a disposizione entrambi questi attacchi e il loro uso sarà sempre dipendente dalle vostre scelte. A ciò si aggiunge un sistema di controllo particolarmente raffinato che utilizza splendidamente il Wii Motion plus necessario per farci entrare in un Red West ancora più immersivo. Nonostante il supporto per questo accessorio, il rapporto 1:1 tra i movimenti che compirete a casa vostra e quelli che verranno visualizzati in game non è presente. Chi volesse vedere questa notizia come una limitazione apparentemente incomprensibile, comincerà a capire il motivo di tale scelta non appena verranno introdotte le mosse speciali e le tecniche che imparerete lungo l’avventura. Esse necessitano di veloci riconoscimenti degli input impartiti e, probabilmente, una maggiore concessione di movimenti liberi avrebbe creato problemi non tanto al controller e al Wii Motion Plus, quanto piuttosto all’utente, che si sarebbe dovuto dimostrare particolarmente preciso per mettere a segno le varie tecniche.Il controllo delle sputafuoco avviene come in un qualunque altro FPS già approdato su Wii, mentre il menar fendenti diventa naturale poiché basterà mimare un rapido colpo di spada (sia esso orizzontale, verticale o un affondo) per farlo automaticamente eseguire al vostro alter ego. Il gioco si suddivide in sette vaste aree che potremmo definire come i classici stage. All’interno di questi troverete quattro tipi di rifugi in cui ottenere potenziamenti differenti. Alcuni vi permetteranno di acquistare le quattro armi da fuoco disponibili e in seguito di potenziarle, altri di imparare tecniche segrete per nuovi e letali attacchi all’arma bianca, e altri ancora aumenteranno la vostra corazza e la vostra resistenza. Questi upgrade verranno acquistati con i soldi che potrete ottenere alla fine di un combattimento (meglio sarà svolto e più saranno i riconoscimenti elargiti), dopo aver svolto una delle tante missioni presenti o semplicemente sparsi in giro per le mappe. La loro utilità non sarà mai accessoria e grazie ad una sessione di tutorial che si presenta dopo ogni nuova acquisizione ci si può fare immediatamente un’idea del momento migliore per utilizzare il nuovo acquisto. Le missioni saranno di suddivise tra principali e secondarie e alcune potranno essere svolte in contemporanea con altre. Se poco dopo l’inizio dovrete semplicemente andare da un punto all’altro della mappa, con il tempo le cose si faranno più complesse ed appaganti, rendendo l’esperienza molto più varia ed interessante di quanto si possa pensare. Durante il vostro vagare ovviamente non sarete soli e vi troverete molto spesso davanti ad avversari dalle disparate caratteristiche che andranno eliminati per proseguire. I nemici potranno essere dotati di pistole, spade, mitragliatori ed in molti casi anche di corazze da distruggere eseguendo colpi potenti. Questi fendenti dovranno essere portati con maggiore vigore rispetto alla norma e nel casi si affronti un nemico non particolarmente coriaceo potrebbero riuscire anche a gettarlo a terra dandoci poi la possibilità di finirlo tramite una finisher suggerita da un’icona a schermo. Menzione d’onore per i boss capaci di impegnare veramente anche al livello di difficoltà intermedio. Ben caratterizzati e capaci di notevoli pattern d’attacco, sono una degna sfida che non mancherà di appassionare e far sudare le proverbiali sette camicie.

Un bel vedereQuando si parla di un gioco Wii capita di avere dei preconcetti inerenti il comparto tecnico. Essendo l’unica console non HD, si finisce per avere un colpo d’occhio inferiore a quanto visto su altre piattaforme. Red Steel 2, a modo suo, riesce a svincolarsi agilmente da queste idee diffuse grazie ad un comparto tecnico veramente ottimo, che fa uso di un particolare cell shading che rende i personaggi realistici tratteggiandoli però con linee più nette e facendoli assomigliare più ad un fumetto in movimento piuttosto che ad un cartone animato. Oltre alla notevole pulizia video, quello che convince davvero è lo stile che contraddistingue il mondo del Red West: l’ultimo Kusagari indossa un cappotto rosso che ricorda molto l’anime Trigun, i personaggi che si frapporranno tra lui e la sua vendetta ricorderanno sia i predoni di Ken il Guerriero che altri personaggi più tecnologici, mentre la fusione tra West e Giappone feudale risulta eccellente facendo convivere armonicamente canne di bambù e cactus, templi orientali e polverosi saloon.Il comparto audio fa leva anch’esso sulla fusione di note tipicamente western suonate con la chitarra ad altre tipicamente orientali create dalle percussioni dei taiko. Gli effetti sonori con pallottole che fischiano e fendenti che tagliano l’aria sono estremamente curati e ben riprodotti, mentre il doppiaggio in italiano risulta sottotono suonando in diverse occasioni un po’ distaccato.La giocabilità del titolo è ottima e soffre solo di alcuni casi di backtracking e di alcune soste di troppo davanti a porte che necessitano di qualche secondo per aprirsi, permettendo alla console di caricare la prossima zona da esplorare. I controlli sono perfetti e mai troppo complicati, la fisicità degli scontri è restituita egregiamente, i livelli di difficoltà sono ben calibrati e la varietà proposta è tanta. Manca purtroppo una qualunque modalità alternativa da affiancare a quella principale (una su tutte una modalità multi giocatore) ma nel complesso la durata dell’avventura vi porterà via una decina di ore capaci di aumentare un po’ nel caso di scelga di giocare subito al livello di difficoltà maggiore.

– Stilisticamente ineccepibile

– Ottimo sistema di combattimento

– Ottimo potenziamento del personaggio

– Combattimenti molto fisici

– Presenta un po’ di backtracking

– Parecchi caricamenti davanti a porte chiuse

– Doppiaggio un po’ sottotono

– Molti nemici uguali tra loro

8.7

Red Steel 2 riesce a cancellare con un netto colpo di spugna tutti i difetti dell’originale, inserendo le migliorie in un contesto credibile e ricco d’atmosfera. I duelli all’arma bianca sono profondi ma assimilabili perfettamente con un po’ di pratica, rendendoli sempre un’esperienza adrenalinica e fisica come nessun gioco è mai riuscito a fare, aggiungendo inoltre la possibilità di usare in libertà le armi da fuoco presenti. Nonostante la perfezione non sia proprio dietro l’angolo a causa di un gameplay che richiede un po’ di backtracking all’interno delle aree da esplorare, alcuni nemici “fotocopia” e caricamenti alle volte poco sopportabili nei quali si rimane immobili davanti a porte chiuse, la missione di Ubisoft Paris di aggiornare il vecchio Red Steel si può dire compiuta egregiamente. Ora non dovrete far altro che andare a comprare una copia dal vostro negoziante di fiducia ricordando di acquistare il bundle con il Wii Remote nel caso non ne abbiate già uno. Il Red West e le sue sfide vi attendono!

Voto Recensione di Red Steel 2 - Recensione


8.7