Recensione

Real World Racing

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a cura di Ctekcop

Vi siete mai chiesti come sarebbe correre alla guida di bolidi fiammanti attraverso le strade di alcune delle più belle città del mondo? 

Se lo sono chiesti anche gli sviluppatori milanesi di Playstos i quali hanno avuto la brillante idea di utilizzare scatti satellitari per creare i circuiti del loro racer top-down: Real World Racing. Già dal titolo si intuisce come il videogioco in questione cerchi di darsi un tono, nel tentativo di prendere le distanze da una concorrenza di giochi prettamente arcade, cercando di creare qualcosa di più profondo e poco banale, in una sorta di Gran Turismo con la visuale a volo d’uccello.
Dopo aver passato la trafila legata al processo di pubblicazione specifico per i titoli indipendenti quale quello di Steam Greenlight l’opera dello studio italiano è da poco disponibile per PC sui principali store di digital delivery, a un prezzo che si aggira intorno ai dodici euro.
Londra, Parigi, Berlino, Roma…
Il primo approccio con Real World Racing è tutt’altro che banale, dato che prendere dimestichezza con la sensibilità richiesta per impostare le giuste traiettorie e calcolare correttamente i sorpassi richiede almeno qualche gara, proprio a causa di quella visuale dall’alto e quell’engine fisico particolare che caratterizzano il titolo Playstos. Seppur originale e apparentemente azzeccata, questa meccanica di gameplay fallisce su ambo i lati finendo in un limbo tra arcade e simulazione che non riesce a soddisfare, come sempre capita in questi casi, nessuna delle due schiere di appassionati. Qualcosa insomma che può essere amato per la sua originalità ma anche odiato e/o non capito per la sua inconsistenza. 
Facciamo degli esempi pratici. Gli urti sono riprodotti con doverosa perizia e a tal riguardo non si può non notare come rotolano realisticamente per l’asfalto i copertoni delle barriere una volta che il proprio mezzo si è scontrato contro di essi. Sebbene in linea di massima convenga schivare sempre i guard-rail, le barriere o le automobili avversarie in alcuni frangenti ciò non si verifica. Le diverse automobili si comportano in maniera sin troppo simile tra loro in curva pur ricadendo nelle diverse tipologie di auto: quelle veloci sul dritto ma difficili da controllare, quelle veloci in curva ma che difettano di motore, e quelle che cercando di fare entrambe le cose in modo decente almeno sino a quando non si giunge nelle ultime due classi più prestazionali dove effettivamente si inizia a dover dosare il gas per stare in strada. Persino le diverse superfici non sono ben differenziate: solo una timida vibrazione segnala la variazione del nastro di asfalto mentre le superfici più scivolose come erba o sabbia, per non parlare della pioggia, non causano sostanziali variazioni una volta alla guida. La gestione di derapate e delle scie infine strizza l’occhio a quelli che sono i tratti salienti del mondo arcade; non basta a cambiarne drasticamente direzione la possibilità di scegliere il cambio manuale, evento più unico che raro in un gioco del genere.
La Carriera è lo snodo attorno al quale ruota la “ciccia” vera e propria di Real World Racing. Il quantitativo di eventi messo a disposizione così come la loro varietà che alterna gare, serie di gare, testa a testa, eventi a tempo, a eliminazione o slalom tra i birilli sono inopinabilmente buoni, il tutto affiancato da un garage tutto sommato ricco, con circa 80 veicoli a nostra disposizione da acquistare con i crediti guadagnati durante le competizioni. A patto di non impuntarsi su qualche gara in particolare o pretendere di ottenere tutti gli ori si può tranquillamente concludere la carriera in meno di sette/otto ore. 
L’online è una componente ben integrata nell’esperienza ludica di questo titolo considerando che solo qui si ha accesso ad alcune sfide, e relative carte, che consentono di sbloccare auto e livree altrimenti non disponibili. Il risultato? Ritrovarsi a correre da soli online pur di avanzare nella percentuale di progresso considerata la penuria, se non quasi totale assenza, di giocatori in rete. 
Il segreto è il satellite
Come già anticipato, Real World Racing sfrutta un set mappe satellitari proprietarie, editate appositamente dagli sviluppatori, per la realizzazione dei circuiti. La resa è altalenante. Talvolta si ha a che fare con inquadrature spettacolari e fotorealistiche, specialmente in notturna grazie alla buona resa delle luci. Talvolta sembra di avere a che fare con una versione sgranata delle mappe di google maps. Nel complesso, oltre al piacere di poter riconoscere luoghi noti come per esempio il Colosseo, non si può non ammettere la discreta varietà e differenziazione delle ambientazioni. Peccato solo che qualche volta si debba fare i conti con problemi di leggibilità del tracciato dovute a una sin troppo invadente vegetazione o fastidiose ombre esageratamente scure. Le automobili, palesi scopiazzature di modelli realmente esistenti e facilmente riconoscibili ma prive di licenze ufficiali, invece non colpiscono più di tanto anche a causa di un’inquadratura a volo di uccello che non necessita una cura particolare nella modellazione poligonale delle vetture.
L’IA si difende bene risultando molto dinamica tra una gara e l’altra, capace com’è di adattarsi alle diverse situazioni impreviste che si verificano in gara. Ci troveremmo di fronte a un gioco di un certo grado di sfida non fosse che si viene letteralmente ricoperti di soldi al punto che si può facilmente comprare quasi immediatamente la miglior auto di ciascuna categoria, ammazzando, o riducendo notevolmente, la difficoltà complessiva e facendo emergere lo spettro noia dopo pochissime ore di gioco..
Per quel che riguarda il sistema di controllo Real World Racing ben si adatta sia al joypad, nativamente supportato, sia alla tastiera, rendendolo in questo caso, grazie in aggiunta all’intrinseca leggerezza dell’engine e dei bassi requisiti, adatto ad essere fruito su portatili non recentissimi. Quale che sia il sistema di controllo scelto ci vuole un po’ di tempo prima di trovare la giusta confidenza: il primo richiede notevole sensibilità mentre il secondo una certa dimestichezza e precisione onde evitare di zigzagare sui rettilinei.
Il comparto audio è, come spesso accade nei titoli dal budget ristretto, un preoccupante tallone d’Achille. I rombi dei motori delle auto sono effettivamente diversi gli uni dagli altri ma assolutamente di scarsa qualità e privi di mordente. In particolari nelle fasi iniziali di gioco sono quasi fastidiose considerando i lunghi rettifili da percorrere a tavoletta in quinta marcia a fondoscala premendo costantemente al massimo il pedale dell’acceleratore.
Gli sviluppatori, fortunatamente, hanno proclamato di essere ancora al lavoro su questo titolo per supportarlo nella maniera più adeguat e non possiamo far altro che auspicare l’arrivo di qualche nuova feature come un editor di tracciati o lo split-screen, oltre che la risoluzione di qualche piccolo bug e il fix di crash saltuari che inficiano ulteriormente l’esperienza di gioco.

HARDWARE

SO: Windows XP o superioreProcessore: Dual Core RAM: 1 GBGraphica: DirectX 9, Shader Model 3.0 compatibile DirectX: Versione 9.0c Hard-disk: 2500 MB di spazio libero

– Concept originale

– Buon quantitativo di mezzi e circuiti

– Tecnicamente altalenante

– Non poi così tanto profondo

– Comparto audio sottotono

6.0

Purtroppo Real World Racing si è rivelato una parziale delusione nonostante gli interessanti presupposti.

Fresco e divertente sulle prime, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra gli estremi del genere, perdendo presa velocemente sul giocatore nonostante la buona quantità di contenuti.

Voto Recensione di Real World Racing - Recensione


6