Recensione

Rally Championship

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a cura di Tyo

Sono sempre stato un appassionato di simulazioni rallistiche e il proliferare di titoli appartenenti a questo genere non può che farmi piacere, purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco e sotto certi aspetti questa definizione si adatta a Rally Championship, ma cerchiamo di capire il perché……….Una volta inserito il DVD nella PS2 e dopo aver assistito ad una presentazione non troppo bella, ci troveremo di fronte al menù del gioco vero e proprio, all’interno del quale potremo selezionare la modalità per uno o più giocatori e il sotto menù carica/salva, oltre ad accedere naturalmente alle opzioni.Una volta selezionata la modalità single player e scelto il livello di difficoltà, ci toccherà dimostrare di cosa siamo fatti e per farlo basterà scegliere una delle quattro opzioni di gioco che Rally Championship ci mette a disposizione, due delle quali secondarie come la Corsa Veloce o Sfida la Pace Car (la Ghost Car tanto per intenderci), mentre le restanti due, Arcade e Simulazione, sono il vero cuore di questo gioco.Selezionando la prima delle due modalità, ci troveremo ad affrontare alcune piste in cui il tempo sarà il nemico da battere, sarà infatti nostro principale obiettivo quello di tagliare il traguardo di ogni tracciato e per farlo dovremo raggiungere e superare i vari checkpoint che ci separano dall’arrivo tutto nel più classico stile arcade (leggi vettura indistruttibile).Nella modalità Simulazione dovremo invece seguire una specie di carriera che ci vedrà impegnati inizialmente a fare qualche soldo nelle competizioni locali fino a permetterci l’acquisto di una vettura con cilindrata 1600, cosa che ci consentirà l’accesso al primo dei tre Campionati suddivisi per cilindrata (1600, 2000 e Pro….. ma Pro non è una cilindrata!!).I rally in tutto saranno 6 e si andrà dalla Scozia agli Stati Uniti fino ad arrivare al Kenya e alle immancabili piste ghiacciate della Finlandia. Ogni rally sarà chiaramente suddiviso in varie tappe variabili in lunghezza e tipologia e andranno tutte studiate e pianificate con attenzione per essere sicuri di averla vinta.Nella pianificazione un aspetto essenziale sarà rappresentato dai settaggi all’auto; alla nostra vettura potrà essere modificata l’altezza da terra (utile per non subire danni), il tipo di gomme che si adatta meglio alle condizioni ambientali (asciutto, bagnato, neve etc.), il rapporto del cambio (corto, medio etc.). Ognuno di questi aspetti andrà modificato prima di ogni tracciato, modifiche che necessiteranno di un certo tempo per essere eseguite e come succedeva in Colin McRae Rally il tempo a nostra disposizione per effettuare i vari accorgimenti, sarà limitato.Visto che parliamo di vetture va detto che ci sarà davvero l’imbarazzo della scelta dato che Rally Championship ci metterà a disposizione ben 24 vetture tra le quali: Peugeot 206, Honda Civic, Hyundai Coupè, Ford Puma, Seat Ibiza, Subaru Impreza 2001 e tante altre, oltre naturalmente ad alcune vetture segrete sbloccabili nel corso del gioco, quali Mini Cooper, Audi Quattro e Lancia Stratos.Per giocare al titolo della Warthog disporremo di una decina di visuali diverse tra le quali un paio interne (un po’ bruttine), un paio da sopra il cofano e altrettante alle spalle della vettura che sono in definitiva le migliori per giocare a Rally Championship.

Grafica e sonoroDevo dire che per quanto riguarda il lato tecnico Rally Championship alterna aspetti convincenti ad altri deludenti e questo vale per la grafica dove ai modelli poco curati delle auto, si contrappongono paesaggi particolarmente dettagliati. Tornando sui modelli va detto che per rendere più credibile la fisica di questi ultimi è previsto un sistema di deformazione dinamica delle superfici, sistema che a dire il vero non mi è sembrato funzionare bene. Basti pensare a cosa succede quando un auto a 150 Km/h prende di faccia un albero, nel gioco della Warthog si ottiene al massimo un ammaccatura o la distruzione di un faro, nella realtà “qualcosa di più”.In teoria sono previsti anche danni al motore o la perdita dei paraurti, ma non mi è mai capitato nulla di tutto questo. Vorrei citare inoltre un fatto che mi è successo spesso durante il gioco: non di rado è accaduto che i fari anteriori si danneggiassero e la cosa sarebbe stata anche problematica per me, se non fosse che i fari in questione non mi sono serviti mai per il semplice motivo che, non vengono accessi mai!! Ho gareggiato su tracciati con una luminosità davvero bassa (al tramonto per dirne una) e mi è toccato farlo a fari spenti perché chissà per quale arcano motivo questi non vengono accesi e non esiste nemmeno un tasto per scegliere di farlo.La poca cura con cui sono stati realizzati i modelli viene evidenziato anche dalle visuali interne della vettura in cui i cruscotti sono fatti davvero male, così come le braccia del pilota i cui guanti sembrano adatti più per andare sulla neve, che per pilotare un’auto. Dalle stesse visuali si nota come alcuni particolari siano stati completamente tralasciati, così non vedremo mai i tergi cristalli in funzione durante le gare sotto la pioggia o la neve, e addirittura non vedremo nemmeno il parabrezza dato che dalle visuali interne il vetro sembra non esserci!!Agli aspetti negativi si contrappongono anche quelli positivi e che come ho detto coinvolgono soprattutto gli scenari dei vari tracciati e alcuni effetti grafici di contorno. Per quanto riguarda i primi si denota come siano ben caratterizzati e come non risultino mai monotoni ne vuoti, ma anzi divertenti e originali, questo grazie anche alle textures che rendono le varie superfici visivamente molto credibili.Altrettanti elogi vanno fatti agli effetti grafici di contorno: le vetture si sporcano dinamicamente e producono, al loro passaggio, una scia di polvere tra le migliori che abbia mai visto (l’effetto voluminoso è bellissimo!).Un altro punto debole del gioco invece è costituito dall’audio che mostra i suoi difetti già dal suono che producono i motori delle varie auto e che, pur diversificandosi tra loro, finiscono per sembrare più simili a dei ronzii che non a dei rombi, particolare che si nota maggiormente quando si utilizza la visuale interna dove l’audio varia leggermente nel tentativo di dare una differente percezione al giocatore (potete averne un assaggio andando sul sito ufficiale del gioco nella sezione media!).Le cose migliorano sensibilmente se si analizzano i rumori ambientali, come il contatto dei copertoni sulle varie superfici, asfalto, fango, pozzanghere etc; lo stesso dicasi per le collisioni come il suono dei fari che si infrangono o i colpi subiti dalla carrozzeria, oltre al doppiaggio del copilota che sembra abbastanza credibile.Molto buone le tracce audio, sia quelle dei menù che nei tracciati e che svolgono egregiamente il loro compito.

GiocabilitàLa giocabilità del titolo targato Warthog è sicuramente uno dei punti favorevoli, dato che il sistema di controllo delle vetture risponde perfettamente ad ogni nostra sollecitazione e la disposizione dei tasti ci aiuta molto durante la guida. Le critiche mosse alla fisica dei modelli e alle collisioni minano senza dubbio questo aspetto e ci si mette anche qualche fasulla indicazione del copilota sulle curve (destra 2! sinistra 5! quando invece è il contrario!!) anche se quest’ultima è davvero rara. Per il resto il controller analogico sarà davvero la nostra arma in più, anche grazie al sistema di vibrazione capace di farci sentire fisicamente i vari tracciati, con vibrazioni in rapida successione quando si passa su ponti fatti di travi di legno o con piccoli sobbalzi durante le escursioni fuori pista.In linea di massima quindi la giocabilità sarà senza dubbio buona e sicuramente uno degli aspetti tecnici più curati di questo gioco.

LongevitàDa questo punto di vista Rally Championship non perde colpi e sono certo garantirà diverse ore di sano divertimento videoludico. Anche grazie alle diverse modalità di gioco ognuna delle quali spinge il giocatore ad intraprendere la sfida, motivandola ad esempio con la possibilità di sbloccare auto segrete. La difficoltà è un altro degli elementi che contribuisce a rendere il titolo ancora più longevo e quindi appetibile. Devo comunque dire che i primi due campionati sono davvero facili e le piste in questo aiutano molto non nascondendo quasi mai punti particolarmente insidiosi.Purtroppo però non è tutto oro quel che luccica e così non posso non sottolineare che alla lunga Rally Championship può diventare un tantino monotono, a causa del fatto che nei vari campionati ci troveremo ad intraprendere più volte gli stessi rally (infondo non sono poi così tanti) e con essi gli stessi tracciati, nei quali oltretutto le condizioni meteo non sono variabili ma fisse: ad esempio, il primo tracciato del rally di Scozia sarà sempre sotto la pioggia, così come il primo del Wales sarà sempre al tramonto e via discorrendo

– Longevità garantita.

– Giocabilità buona.

Tracciati ben caratterizzati.

– Fisica dei modelli poco curata.

– Alcuni aspetti grafici deludenti.

– Sonoro migliorabile.

6.8

Come avrete capito di carne al fuoco non ce n’è molta ma la cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la poca cura su certi aspetti, bastava fare un po’ più di attenzione ai particolari, che anche se possono sembrare marginali si rivelano il più delle volte il punto di forza di una simulazione.

Va inoltre sottolineato che il gioco anche nella modalità Simulazione sembra comunque inquinato da elementi arcade, soprattutto per quanto riguarda il comportamento della vettura nei vari tracciati.

In definitiva un titolo da prendere in considerazione se desiderate un gioco con un’impostazione arcade, veloce e semplice da padroneggiare ma non aspettatevi meraviglie tecniche.

Voto Recensione di Rally Championship - Recensione


6.8