Recensione

Rainbow Six 3

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a cura di -Maxan-

Rainbow Six 3, ennesima opera del grande scrittore fantapolitico Tom Clacy, approda finalmente su GameCube, anche se, in notevole ritardo rispetto alle versioni Ps2 e Xbox. Ritardo giustificato? Beh è giusto anticipare subito, per rispetto verso coloro che si apprestano a leggere questa recensione (probabilmente si tratta di persone che posseggono esclusivamente il cubo tra le console a 128 bit), che la versione per GameCube è quella meno riuscita rispetto alle altre per una serie di fattori che qui di seguito andremo ad elencare.

La lotta al terrorismo…L’anno è il 2007 e il mondo si trova sull’orlo di un “possibile” conflitto mondiale. Gli Stati Uniti sono colpiti da una grave crisi petrolifera e il Venezuela, l’unico paese dell’OPEC a rifornire ancora di petrolio lo stato Americano, è diventato il facile bersaglio da parte di una temibile organizzazione terroristica. La popolazione mondiale è in preda al panico e soltanto un piccolo gruppo di “eroi” può impedire il peggio…Stiamo parlando della task force internazione denominata Rainbow Six e composta dai migliori agenti che le Nazioni Unite possano offrire, l’arma più silenziosa ed efficace contro il terrorismo.Impersonerete Domingo “Ding” Chavez, agente di prima linea, e non vi muoverete da soli poiché sarete accompagnati da altri tre agenti (Louis Loiselle, Eddie Price e Dieter Weber), vostri subordinati. Il vostro capo, nonché unico collegamento con il mondo esterno, sarà John Clark, ex agente di prima linea passato poi al comando dei Rainbow. Sarà lui a darvi tutte le informazioni necessarie, prima di affrontare ognuna delle quindici missioni che dovrete completare per portare a termine l’opera.

GameplayLa modalità di gioco più significativa è la “Campagna” alla quale potrete accedere dal menu principale. Come già accennato in precedenza, consiste in quindici missioni dislocate in varie parti del globo terrestre (Svizzera, Venezuela, Stati Uniti, Italia…), che potrete affrontare secondo tre diversi livelli di difficoltà, (“Recluta”, “Veterano” o “Elite” ) in relazione al vostro livello di bravura. Prima di ogni missione ci sarà una sequenza di briefing, nella quale John Clark vi fornirà una panoramica della situazione nella quale state per immergervi assieme ai vostri uomini. Una volta che avrete memorizzato le parole del vostro capo potrete scegliere l’equipaggiamento per la vostra squadra. Avrete a disposizione una trentina di armi (fucili di precisione, mitragliatrici, pistole, vari tipi di granate etc…) principali e secondarie, tra cui potrete sceglierne al massimo due da portare con voi in ogni missione (vi consigliamo comunque di non modificare il tipo di armi che automaticamente il gioco vi assegna, perchè ritenute le più idonee al tipo di missione che dovrete affrontare).I comandi di gioco sono abbastanza semplici da utilizzare dal momento che sono stati adattati perfettamente al controller del NGC e vista la presenza di un “tutorial”, attraverso il quale imparerete gradualmente a muovervi nell’area di gioco e a impartire diversi ordini alla vostra squadra. I tre agenti sotto il vostro comando potranno muoversi nella direzione da voi indicata, raggrupparsi, mantenere la posizione, sfondare porte, disinnescare bombe, mettere al sicuro un ostaggio, lanciare una granata (fumogena, flash o a frammenti in base al tipo di danno che si vuole provocare) prima di fare irruzione in una stanza…il tutto attraverso alcuni comandi molto intuitivi.Potrete anche impartire un ordine con codice “Zulu”, grazie al quale i vostri uomini aspetteranno il vostro segnale prima di eseguire quanto stabilito (opzione utile da utilizzare se dovete fare contemporaneamente irruzione in una stanza da due entrate differenti). Bisogna ammettere che l’intelligenza artificiale dei vostri compagni è di buon livello. Essi eseguiranno correttamente tutti i vostri ordini, salvo in rari casi dove li vedrete bloccati in un determinato punto a causa, probabilmente, di un passaggio ristretto (elemento che vi farà perdere un po’ di tempo, ma che non pregiudica la giocabilità del titolo ). I loro movimenti sono realistici e quando fanno irruzione in una stanza, potrete ammirare con quale abilità e furtività perlustrino ogni angolo alla ricerca di possibili nemici nascosti.Anche l’I.A dei nemici è valida, ma rimane, comunque, inferiore a quella del vostro gruppo. La prima volta che affronterete una missione, vi troverete facilmente a doverla ricominciare dal salvataggio precedente a causa dell’inaspettata posizione strategica di qualche cecchino nemico pronto a centrarvi in piena fronte. Non preoccupatevi perché, una volta ricominciata la missione, ritroverete i vostri nemici nella stessa posizione della volta precedente e ora sarete voi a coglierli di sorpresa (elemento negativo per chi è alla ricerca di un titolo difficile e simulativo e positivo per chi predilige uno stampo arcade e semplicistico). Questo titolo scarseggia però nella varietà delle missioni che si limitano al “porta in salvo gli ostaggi”, “disattiva le bombe”, “elimina i terroristi”, salvo rare eccezioni. In alcuni tratti di una missione sarà bene procedere con prudenza, andando personalmente in avanscoperta per evitare che, per la fretta, i vostri compagni rimangano vittime del fuoco nemico (al contrario, se rimarrete feriti sarà bene lasciare avanzare i vostri uomini in modo da evitare di essere colpiti nuovamente). Altre volte, sarà l’azione a farla da padrone, visto che avremo a disposizione un tempo limitato per portare a termine un obbiettivo e, in quel frangente, dovremo essere veloci e micidiali. In Rainbow Six 3 non esistono medikit, per cui se verrete colpiti, il vostro livello di salute non potrà essere rigenerato, ma dovrete riuscire a terminare la missione in condizioni precarie. Altro elemento negativo è la linearità delle missioni (dovuta al fatto che stiamo parlando di un titolo apparso su Pc ormai da diverso tempo). Sarà difficile perdersi negli ambienti, perlopiù chiusi, di questo gioco visto il percorso obbligatorio da percorrere (solamente le porte che vi consentono di procedere nella missione sono apribili, le altre sono bloccate).Oltre alla modalità “Campagna”, sono poi presenti le seguenti tipologie e opzioni di gioco:

-Missione personalizzata: consente di giocare sulle mappe sbloccate durante la modalità “campagna” -Split Screen: permette di giocare assieme ad un amico (con schermo diviso) sulle mappe sbloccate. In questa modalità non avrete compagni “artificiali” poiché i due giocatori umani saranno soli e dovranno aiutarsi per portare a termine la missione.-Addestramento: dal nome potrete capire che si tratta di un trainer per imparare a muovere i primi passi nel gioco-Contenuti speciali: permette di visualizzare i vari filmati sbloccati durante il gioco.

L’elemento negativo che maggiormente influisce sul voto della recensione è però, senza dubbio, l’assenza del multiplayer online in questa versione per GameCube di Rainbow Six 3. Presente nelle versioni Xbox e Ps2, questa modalità multigiocatore in rete contribuiva ad incrementare notevolmente il livello di longevità del titolo rendendolo rigiocabile in qualunque istante. Nella versione GameCube, una volta terminata la modalità Campagna, saranno pochi gli elementi che vi spingeranno a riprendere in mano il gioco (probabilmente pochi di voi saranno interessati a terminare il gioco a tutti i livelli di difficoltà).

Tecnicamente parlando…Iniziamo subito col dire che la grafica della versione GameCube di Rainbow Six 3 è decisamente inferiore rispetto a quella per Xbox (piattaforma per la quale il titolo è stato progettato inizialmente, per poi essere convertito sulle altre console a 128 bit). I personaggi e gli ambienti denotano una scarsezza di poligoni che ci fanno etichettare il gioco come “graficamente datato”. Un elemento positivo è, invece, l’alta qualità dei vari effetti visivi quali i fumogeni e l’esplosione dei vari tipi di granate (da segnalare l’ottima riproduzione dell’effetto accecante e stordente della granata flash che potrete visualizzare se non vi metterete al riparo quando un vostro subordinato ne lancerà una). Altro aspetto che ha risentito della conversione non eccelsa di questo titolo è il tempo di caricamento dei vari livelli. Oltre al “classico” caricamento iniziale di una missione vi troverete di fronte ad altri momenti d’attesa inesistenti nella versione Xbox (ad esempio, dovrete attendere all’incirca una cinquantina di secondi a metà missione, affinché termini il caricamento della seconda parte e la cosa è parecchio snervante). Il frame rate si mantiene sempre su buoni livelli, anche nelle azioni più concitate di gioco (solamente con l’uso di fumogeni o granate si può notare qualche calo). In generale possiamo dire che la potenza del GameCube non è stata sfruttata a dovere, visto che gli sviluppatori avrebbero, senz’altro, potuto evitare alcuni degli elementi negativi sopraccitati, con lo sfruttamento di tutte le risorse che il Cubo può offrire.

SonoroIl comparto sonoro riveste, senza dubbio, un aspetto positivo di Rainbow Six 3. Le musiche che accompagnano le varie fasi di gioco sono di livello cinematografico e contribuiscono ad aumentare la tensione che si mantiene sempre ad alti livelli in tutte le missioni. Gli effetti sonori dei vari tipi di armi e dell’ambiente in generale sono stati fedelmente riprodotti, inoltre il gioco supporta il Dolby Pro Logic II. Infine, bisogna ricordare che il titolo è stato doppiato interamente in italiano (anche nei dialoghi) e questo elemento contribuisce fortemente all’immedesimazione nelle vicende di “Ding” e dei suoi uomini.

LongevitàIl titolo offre, come più volte detto, quindici missioni che aumentano gradualmente di difficoltà e che vi terranno incollati al televisore per circa 10-12 ore prima di poter visualizzare i titoli di coda. La presenza di tre livelli di difficoltà combinata con le altre modalità di gioco disponibili aumenta la longevità del titolo, anche se, la maggiore attrattiva, inutile negarlo, è rappresentata dalla modalità Campagna, terminata la quale molti di voi riporranno definitivamente il gioco nella sua custodia.Come già accennato in precedenza, l’elemento che fa calare drasticamente la rigiocabilità e quindi la longevità di questo titolo è l’assenza del multiplayer ondine presente su Xbox e Ps2.

– Comandi semplici ed intuitivi

– Sonoro di buon livello

– Livello di tensione alto e costante

– Assenza multiplayer online, presente nelle altre versioni

– Tempi di caricamento troppo elevati e numerosi

– Grafica datata che non sfrutta tutte le potenzialità del GameCube

– Scarsa longevità

7.0

Probabilmente, come pronosticato all’inizio dell’articolo, coloro che sono arrivati a leggere il commento finale su questo gioco sono i possessori del solo GameCube tra le console di ultima generazione. Questo titolo è uscito da tempo su Xbox e Ps2 e vi consigliamo di acquistare Rainbow Six 3 per una di queste due console se le avete in casa. L’assenza del multiplayer online, una grafica inferiore rispetto a quella vista sulle console rivali e i tempi di caricamente da “rivedere” rendono questo titolo interessante solo se sitete veri appassionati del genere. Non si può negare che il prodotto resta, comunque, valido per il livello di tensione, immedesimazione e, perchè no, anche divertimento che offre e ci permettiamo di consigliarlo ai nostalgici di Freedom Fighters (titolo, per diversi aspetti, superiore a Rainbow Six 3), in attesa di un nuovo e valido tactical-shooter con la presenza, questa volta, dell’online.

Voto Recensione di Rainbow Six 3 - Recensione


7