Recensione

Rage of the Gladiator

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a cura di Mauro.Cat

I videogiochi moderni raramente nascono da un’idea che non sia preesistente, ma talvolta spuntano dal nulla riservando più di una sorpresa. Rage of the Gladiator rappresenta al meglio queste caratteristiche. Il picchiaduro firmato Ghostfire Games prende più di uno spunto dal celeberrimo Punch-Out. Questo “omaggio” al capolavoro musical-pugilistico firmato Nintendo (che paradossalmente nessuno aveva mai pensato di copiare) è talmente manifesto e appassionato, da non risultare sgradevole. Meno immediate sono invece le varie influenze di stampo fantasy e i lontani richiami, specie nel design dei personaggi, ad un vecchissimo coin-op firmato Data East ed intitolato Hippodrome.Il fatto che poi il titolo sia giunto un po’ a sorpresa sul Canale WiiWare non deve stupire più di tanto. L’indigesto digital delivery (non propriamente amato dai collezionisti) sta ormai proponendo su tutte le console svariate sorprese sia a livello di innovazione sia di qualità.Rage of the Gladiator, uno dei titoli disponibili esclusivamente online più interessanti dell’ultimo periodo, è disponibile al costo di 1000 Wii Points (circa dieci euro) e può essere goduto appieno grazie a tre differenti sistemi di controllo che descriveremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.

Tutti nell’arenaL’avventura si apre con una scena animata che descrive a grandi linee la solita vicenda trascurabile legata ad un trono da riconquistare. L’azione si svolge all’interno di una sorta di arena che unisce idealmente lo stile dell’antica Roma, la mitologia greca ed alcuni personaggi presi di peso dalla cultura orientale. Il nostro compito, siamo un anonimo e nerboruto lottatore dal sangue blu, è eliminare una serie di variegate creature in scontri uno contro uno che riservano più di una sorpresa.I primi momenti di gioco ci impongono di scegliere il sistema di controllo, tra tre disponibili, e di selezionare uno dei quattro slot di memoria. Presto ci si accorge di una certa mancanza di opzioni e dell’assenza di un livello di difficoltà selezionabile. Tutti i testi ed il parlato sono completamente in lingua inglese.I match si svolgono in maniera pressoché identica al già citato Punch-Out. Il nostro combattente, inquadrato di spalle, rimane in una posizione fissa ed osserva l’avversario di fronte. Gli scontri richiedono di schivare i colpi e contrattaccare a seconda dell’opportunità. Chiunque abbia già provato il titolo Nintendo si troverà immediatamente a proprio agio. Alcune piccole differenze legate prevalentemente all’uso dello scudo garantiscono qualche minima novità.Il primo metodo di controllo è incentrato sull’utilizzo del telecomando posizionato orizzontalmente (a imitare il joypad dell’ormai antico NES). La croce direzionale viene utilizzata per schivare ai lati e per effettuare un piccolo salto. I tasti 1 e 2 ci permettono di scagliare i colpi con il nostro martello da battaglia ed il tasto A (non comodissimo da raggiungere) aziona lo scudo. Lo scudo, con l’aiuto del tasto B, aziona anche una sorta di colpo speciale (legato ad una barra di magia che è regolata dalla quantità di colpi inferti all’avversario).Le altre due configurazioni, simili strutturalmente, si differenziano grazie alla presenza del Wii Motion Plus. Unendo telecomando e nunchuk ed impugnandoli uno per mano ci si immedesima maggiormente con il personaggio presente sullo schermo e si comincia a combattere sul serio.La risposta dei comandi è ottima ed il feedback fornito dall’azione è sempre puntuale. L’utilizzo del Motion Plus garantisce una maggiore precisione generale, ma anche la configurazione “semplice” risulta più che soddisfacente e precisa. Il titolo rimane godibile appieno anche da chi non possiede un WMP.Le due tipologie di controllo descritte (associamo la seconda e la terza che concettualmente risultano identiche) risultano entrambe molto curate. A seconda dello stile di gioco preferito ognuno può decidere per quale metodo optare. Il telecomando Wii in orizzontale garantisce ovviamente una maggiore precisione, i sensori di movimento sono ottimi per chi predilige l’immedesimazione. Ovviamente la seconda tipologia impone sessioni di gioco più brevi proprio a causa della fisicità richiesta nei combattimenti.Visto l’impatto differente dei due tipi di configurazione, consigliamo di dedicare ampio spazio ad entrambe le possibilità di gioco.

Di tutto un po’Il primo impatto con Rage of the Gladiator ci pone di fronte ad un curato (e neanche troppo prolisso) tutorial tenuto dal nostro maestro cinese. I combattimenti, su un unico round, terminano quando uno dei due contendenti ha toccato il suolo per tre volte (tutto è regolato da una barra di energia). Non ci sono mai sorprese o conti alla rovescia ed il protagonista si rialza in modo automatico. Una volta abbattuto, il rivale ritorna dopo una piccola scena animata carico di nuove mosse e più agguerrito che mai.I combattimenti si dimostrano piuttosto vari grazie all’utilizzo dello scudo e del salto, che di fatto vanno a sostituire la parata di Punch-Out, ed alle interessanti idee inserite dagli sviluppatori.I personaggi risultano ben studiati a livello di pura giocabilità. Trasformazioni, una discreta varietà di mosse ed aggiunte legate all’ambiente forniscono la necessaria adrenalina. Sfidare un nemico e fare attenzione alle fiamme presenti a bordo arena è un’esperienza furiosa ed appagante.Un aspetto certamente negativo è invece legato al design povero di alcuni dei nostri rivali. Se in certe occasioni una buona originalità stilistica ha giovato anche alle idee di gioco, in altri casi ci si rammarica per una caratterizzazione dei personaggi generalmente sottotono. Il combattente ninja, giusto per citare il meno ispirato, appare realmente anonimo. Questo aspetto stilistico stona con un comparto grafico che a livello tecnico risulta quantomeno gradevole. Alcune idee, come il floppy disk che ci indica le fasi di salvataggio, rappresentano piccoli tocchi di classe. In generale si ha la sensazione che siano stati inseriti troppi mondi idealmente lontani tra loro e soprattutto che si sia insistito su cliché ormai abusati. La meccanica di gioco si ripete in ogni incontro. Affrontare l’avversario, capire le contromisure ed in breve (a seconda dei riflessi) eliminarlo. La prima fase di incontri risulta impegnativa, ma complessivamente abbordabile. Un giocatore con buoni riflessi e discreta memoria potrebbe portare a termine il titolo in due o tre ore. Una ricca dose di allenamento è però necessaria, visto che gli ultimi scontri lasciano davvero poco al caso. Ad arricchire il tutto ci pensa una sorta di extra legato alla crescita del personaggio ed i classici rematch. Al termine dell’incontro possiamo investire dei punti esperienza allo scopo di ottenere poteri e abilità extra in attacco, difesa e magia. Questo aspetto, apparentemente secondario, svolge una funzione determinante negli scontri più impegnativi.Complessivamente ci troviamo perciò di fronte ad un titolo complessivamente più che positivo. Gli amanti del celebre Punch-Out troveranno pane per i loro denti, ed anche i giocatori desiderosi di sudare un po’ si divertiranno grazie alla configurazione più “fisica” del sistema di controllo. L’originalità è praticamente nulla, ma il divertimento è garantito. Rage of the Gladiator ha quindi dimostrato di meritarsi gli elogi ricevuti dalla stampa specializzata del Nord America ed è quindi degno di essere tenuto in seria considerazione dagli amanti di Punch-Out (al quale è comunque inferiore) e da chi vuole investire 1000 WP in un prodotto complessivamente meritevole.

– Sistemi di controllo ottimamente implementati

– Combattimenti piuttosto vari

– Molte sorprese

– Interessante sistema di crescita del personaggio

– Design dei personaggi poco ispirato

– Poco originale

– Trama trascurabile

8.2

Rage of the Gladiator è una sorta di clone

ivisitazione del classico Nintendo Punch-Out. Il contesto differente ha permesso però agli sviluppatori di spaziare in maniera più ispirata nell’utilizzo delle mosse e nella presenza di vari effetti ambientali. I combattimenti risultano pertanto apprezzabili a livello tecnico, sia con il controllo classico sia con il Wii Motion Plus, e contemporaneamente adrenalinici. I difetti sono da ricercarsi in una caratterizzazione dei personaggi realmente piatta. Sui dieci combattenti presenti, tutti piuttosto originali nello stile di lotta, pochi di essi risultano accattivanti a livello stilistico.

Per il resto non si può che apprezzare l’enorme sforza dei programmatori che con sapienza hanno saputo curare al meglio l’aspetto giocoso, mai banale, ed il livello di sfida perfettamente calibrato. Un prodotto interessante che necessita di circa tre ore per la prima tornata di combattimenti e che mette sapientemente alla prova riflessi, memoria e senso del ritmo.

Voto Recensione di Rage of the Gladiator - Recensione


8.2