Recensione

Quantum Rush Champions

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a cura di Mascalzone

Chi è figlio degli anni ’80 ricorderà i grandissimi successi della decade successiva per i racing game ambientati nel futuro. Dal primo, mitico F-Zero per Super NES sino a MegaRace e ai moltissimi sviluppati per la prima PlayStation: da Hi-Octane a Rollcage per arrivare alla serie Wipeout, il cui ultimo capitolo è datato 2008. Il canto del cigno, insieme a Voltage, per un genere purtroppo precipitato nel dimenticatoio.

Il ritorno delle bare volantiQuesto almeno sino alla scorsa estate, quando i tedeschi di GameArt Studio hanno dato alla luce Quantum Rush Online, nonostante la campagna Kickstarter non fosse andata in porto: un free to play per gare contro altri giocatori a bordo di potentissime navicelle dotate di tecnologia anti-gravitazionale in grado di catapultarle a velocità folli su tracciati appositamente progettati, dotati di rampe, gallerie, curve e quant’altro possa portare i piloti verso morte certa ogni centinaio di metri  ma mai quanto i dispositivi utili a dare ulteriore pepe alle corse con cui è possibile equipaggiare questi mostri a reazione, per non aspettare che gli altri concorrenti si uccidano da soli.Come ci ha abituato il genere sono infatti contemplate sia armi per l’offesa, come missili a ricerca e non, mine, bombe soniche, sia contromisure per la difesa come scudi o meccanismi di occultamento che rendono temporaneamente immuni ai colpi degli avversari. Naturalmente dovremo essere bravi a raccoglierle, essendo tutto questo sbloccabile in forma di power-up lungo il tracciato. In ogni caso sono comunque sempre a disposizione i cannoni montati anteriormente per cercare di fare esplodere chi ci sta davanti, specie quando è a corto di energia. Insomma gli elementi per competizioni all’ultimo sangue proprio non mancano. Contando che si può correre sino in venti contemporaneamente, non si può mai essere sicuri del risultato se non solo dopo aver tagliato il traguardo.Perché, nonostante tutto, vale sempre la regola che per vincere bisogna arrivare primi, quindi bisogna anche imparare a conoscere le piste studiando le giuste traiettorie: non solo per evitare di schiantarsi ma anche per sapere dove sono piazzate le pedane booster che soprattutto se prese in serie forniscono un notevole incremento di velocità per la nave in grado di fare la differenza in termini di tempi sul giro. Per fare questo viene molto utile la modalità time trial che permette di correre in solitudine esercitandosi a prendere le misure di ogni centimetro dei circuiti, non solo caratterizzati da diverse conformazioni ma anche da differenti location come una futuristica metropoli, un deserto con tanto di canyon o una costa baciata dal sole dei tropici.

Per vincere serve la granaNaturalmente oltre alla scelta in tema di circuiti c’è anche quella relativa ai modelli di navette, che offrono caratteristiche di base e anche abilità speciali che variano a seconda di ognuno dei tre costruttori che le producono: i mezzi Ion Energy Systems hanno una grande velocità di punta e un’ottima manovrabilità così come un vasto quantitativo di energia per scudi e afterburner, in grado dunque di funzionare più a lungo. Sbagliare con queste navi è letale, non solo per la scarsa accelerazione ma anche perché hanno scudi molto deboli rendedole di fatto ai giocatori più esperti in grado di sfruttare le loro eccellenti doti velocistiche.Del tutto antitetico quanto offerto da Nitroid Racing, che propone navi con una grandissima accelerazione e soprattutto con il vantaggio di far funzionare perfettamente i motori anche quando si surriscaldano, potendo utilizzare l’afterburner più di frequente e perciò recuperare più facilmente da errori di pilotaggio, il che non solo le rende ideali per chi è alle prime armi ma anche quelle più efficaci in generale. Come contraltare hanno scarsa velocità massima e scarsa manovrabilità che costringe a prendere più cautamente le curve.Infine ci sono le Nanofabric Motorworks, manovrabili e pesantemente corazzate, con doti prestazionali esattamente nella media rispetto alle due rivali, che dalla loro hanno una maggiore resistenza e anche un bonus di potenza nell’uso delle armi che le rendono la scelta giusta per coloro che per vincere prima di tutto pensano a far saltare in aria gli avversari.In buona sostanza ogni casa permette un diverso approccio alle competizioni cui ci si specializza grazie al laboratorio di ricerca.Gara dopo gara, in base alla bontà del risultato ottenuto, si accumulano infatti punti ricerca e crediti: i primi servono a progettare nuovi modelli e nuovi componenti (motori, scudi, armi), i secondi ad acquistarli. Essendo gli alberi di ricerca divisi per tier prestazionali dal costo crescente è dunque necessario decidere a quale dei tre produttori dedicarsi per sbloccarne le navi migliori. Si deve dunque stabilire quale di questi si adatti meglio al proprio stile di guida, e la via migliore è senz’altro quella di fare tanta gavetta con le navi tier 1 mentre ci si impratichisce col sistema dei comandi (buoni su tastiera, ottimi con un gamepad) prima di decidere a quale affidarsi. Perché non si potrà più tornare indietro!

Passaggio InversoQuesto quanto metteva a disposizione la versione F2P di Quantum Rush. Uso il passato poiché i berlinesi hanno pensato bene di tornare su Kickstarter con Champions, proposto a pagamento visto che in più propone la modalità per giocatore singolo (comunque sempre online). Probabilmente perché la software house aveva proposto un free to play forse troppo ben bilanciato, poiché i crediti comprati con moneta reale, i Qoin, garantiscono migliore caratterizzazione estetica delle navi, una maggiore velocità nella ricerca, ulteriori slot nel garage e gli immancabili boost dati da un maggior rateo d’acquisizione di esperienza e crediti nonché la possibilità di acquistare immediatamente navi di tier avanzato.Le entrate evidentemente non bastavano a garantire lo sviluppo del titolo o anche il solo mantenimento dei server perciò l’acquisto di questa nuova iterazione del gioco, precisato che seppure la seconda campagna crowdfunding non è andata a buon fine il gioco è stato approvato via Greenlight, è diventato obbligatorio anche per accedere alla modalità multigiocatore. Di fatto è stata cambiata la modalità d’accesso da gratuita a pagamento, in maniera esattamente contraria a quello cui siamo stati abituati dalle tendenze di mercato.La principale novità di Champions è dunque la carriera, diversificata per i tre costruttori con diversi obiettivi e differenti boss, appunto campioni da battere in sfide uno contro uno per l’avanzamento alle fasi successive. Conseguente elemento portante di questa nuova versione è l’introduzione dell’intelligenza artificiale, che offre sfide di difficoltà crescente, ferme restando come già detto la componente multiplayer, ora con server più potenti per garantire migliori prestazioni, e la presenza del cash shop che in definitiva garantisce gli stessi vantaggi di prima, ora anche attraverso l’acquisto di DLC.Altre aggiunte hanno poi compreso la possibilità di poter utilizzare più di un profilo e quindi portare avanti diverse carriere senza dover ricominciare da zero, nuovi circuiti, due ulteriori tier di progressione con relativo ampliamento degli alberi di ricerca per ogni costruttore e nuove modalità di gioco: deathmatch, last man standing, time challenge e una che consente di creare le gare come si vuole decidendo numero e livello di bravura degli avversari controllati dall’IA.

HARDWARE

Requisiti minimi – consigliati:OS: Windows 7Processore: Intel o AMD dual core – Intel o AMD quad coreRAM: 4 GB – 8 GBScheda grafica: ATI o Nvidia con 512 MB RAM – ATI o Nvidia con 1 GB RAMSpazio su HD: 2 GBDirectX: 9.0c

MULTIPLAYER

Always online

– Corse e combattimenti: 2 in 1

– Buona varietà di circuiti, navi e moduli

– Interfaccia, grafica, sonoro, matchmaking: funziona tutto

– Il modello free to play gli era più congeniale

– Mancano campionati e classifiche online

– Il bilanciamento deficita ai tier più avanzati

6.5

La massima parte della carne al fuoco che Quantum Rush Champions ha introdotto interessa solo chi voglia correre da solo, che non è un male in sé ma lo diventa considerando che questa ha cancellato la versione F2P che senza dubbio rappresentava la via più diretta a quella popolarità che meriterebbe un prodotto sì avvincente e curato (azzeccata la scelta del cel shading) ma anche perfettamente sconosciuto. Dieci euro non saranno molti ma resta da spiegare perché siano fatti spendere per correre contro un’intelligenza artificiale che, per quanto buona, certo non rende quanto il competere contro avversari umani, elemento che resta il fulcro dell’esperienza ludica offerta da questo titolo reso oltretutto originale dalla pressoché assoluta mancanza di concorrenza.

Voto Recensione di Quantum Rush Champions - Recensione


6.5