Recensione

Pro Evolution Soccer 2011

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a cura di Darkzibo

L’annuale sfida calcistica tra la serie di Fifa e quella di Pro Evolution Soccer si ripropone ancora una volta anche su PSP, unico dispositivo portatile (oltre ad iPhone) in grado di ospitare al meglio i due giochi. Dopo la mezza delusione di Fifa 11, arriva tra le nostre mani Pro Evolution Soccer 2011. Vediamo come si è comportato il titolo curato dall’ormai famoso Seabass.

Licenze o non licenze ?Questo è il problema. Come di solito accade da molti anni a questa parte, anche PES 2011 si presenta con uno scarno database, arricchito qua e là di qualche licenza di campionati completi o solo di alcune squadre (per esempio, avrete a disposizione la Serie A completa, a parte il Palermo che cambia nome). Come se questo non bastasse, anche le rose non si presentano bene, senza gli aggiornamenti agli ultimi trasferimenti: Borriello è del Milan, Ibra del Barcellona, Trezeguet e Camoranesi sono ancora alla Juve. Questa incompletezza risulta inspiegabile, dato che PES 2011 è uscito a circa un mese e mezzo dalla chiusura del calciomercato estivo, a trasferimenti già effettuati. Certo, è possibile sistemare le rose, sia nazionali che di club, ma acquistando un titolo teoricamente “nuovo” ci si aspetterebbe sempre il top della completezza. Fortunatamente Konami non ha rinunciato alla licenza di Champions League e ogniqualvolta intraprenderete questa modalità esclusiva, sarete accompagnati dalla presentazione e dalla colonna sonora ufficiale della più importante Coppa Europea.

Come si può giocareSorvolando sul discorso database e rose, sul quale FIFA 11 vince nettamente per completezza, dirigiamo il nostro timone verso i lidi delle modalità presenti in PES 2011. Oltre alla classica amichevole veloce, saranno presenti molti campionati da giocare senza possibilità di calciomercato, Coppe (tra cui fa bella mostra di sé la già citata Champions League e la Coppa Libertadores), tornei personalizzabili, una modalità allenamento utile per imparare a giocare nel caso foste dei neofiti del genere, e le ormai immancabili Master League e Diventa Leggenda. Con la prima inizierete allenando una squadra che creerete dal nulla e, storia già vista, sarete chiamati a compiere movimenti di calciomercato ed a cercare di conquistare il maggior numero di obbiettivi, passando inizialmente dalla seconda divisione alla prima e poi centrare le zone per qualificarsi nelle coppe europee. Il tutto sarà sicuramente appagante, soprattutto se deciderete di cominciare la vostra esperienza con i giocatori di default e non inserendo da subito i campioni (anche se in questo caso, come è accaduto la scorsa stagione al Real Madrid, non è detto che si vinca obbligatoriamente, rischiando anche di far andare i conti in rosso). Purtroppo non si evincono novità all’orizzonte e, una volta intrapreso il cammino con una squadra, non la si potrà più abbandonare, a differenza di quanto avviene (ed è sempre avvenuto) con la serie FIFA, dove a fine stagione è possibile cambiare squadra. La modalità Diventa Leggenda prevede invece che un giocatore da voi creato (magari il vostro alter ego virtuale) intraprenda una carriera calcistica. Inizialmente sarete chiamati a impostare le caratteristiche fisiche, poi quelle tecniche e gli ruoli (escluso il portiere) che questo giovane calciatore dovrà assumere. Dopo una partita di esordio sarete chiamati da diversi club e, quando avrete fatto molta gavetta e prestazioni convincenti, potrete arrivare alle più grandi squadre del mondo. Si tratta di una modalità degna di essere giocata, ma solo se riuscirete a superare l’ostacolo della noia portata, come nella realtà, dalla permanenza in panchina.Altra modalità è il World Player, che vi consentirà di impersonare il vostro giocatore preferito e comandare solo lui durante le varie competizioni. E naturalmente molto simile al ‘Diventa Leggenda’, anche se la possibilità di indossare gli scarpini di un vostro mito del calcio è decisamente appagante. Il multiplayer non gode di un supporto online ma solo della connessione ad hoc, e permette a fino a quattro giocatori di sfidarsi. La mancanza dell’online, anche se è una tipica scelta della serie (a parte un’occasione), si fa sentire e, vista la fluidità del gioco, almeno un tentativo di inserimento da parte dei programmatori avrebbe fatto la sua buona figura, incrementando ulteriormente la già consistente longevità.

Evoluzione sul campo ?Appena scenderete sul verde manto, già vi sembrerà di scorgere un netto miglioramento delle proporzioni, con un campo da gioco decisamente più grande. Il livello di giocabilità risulta molto più simulativo di quanto ci si aspettasse. Il grado di difficoltà è stato incrementato, garantendo delle sfide memorabili e in grado di appagare il vostro desiderio di calcio. Noterete così difese molto più arcigne, centrocampisti più tecnici e giocatori avversari dall’intelligenza artificiale incrementata. La giocabilità risulterà immediata, con atleti virtuali che eseguiranno i vostri comandi in maniera egregia e fedele. La costruzione del gioco vi consentirà di sfoggiare una certa intelligenza tecnico – tattica con dribbling e passaggi che devono essere ragionati prima dell’esecuzione, ma vi è una parte più arcade, rappresentata sia dai cross a volte troppo citofonati che dai tiri in porta. Questi ultimi, in area, saranno decisamente devastanti e difficili da sbagliare. Fortunatamente i portieri riescono a porre rimedio alla situazione anche se, a volte, cadono vittime di uscite a dir poco scellerate. Il sistema di comando resta comunque ben calibrato e senza ombra di dubbio si pone su un piano superiore a quello di Fifa 11 per PSP. Nel caso foste amanti della tattica, PES 2011 propone diverse opportunità per personalizzare la propria squadra, modificandone lo schema e l’atteggiamento dei giocatori in campo. Una cosa che penalizza le squadre di medio basso livello è l’eccessiva forbice che distanzia i campioni dai giocatori mediocri.

Il mondo del calcio in piccoloDal punto di vista grafico non ci sono stati cambiamenti epocali, anche se qualche miglioria in termini di movenze è stata effettuata. I giocatori sono perlopiù riconoscibili, anche se i tratti somatici risultano attenuati mentre le texture, colorate a dovere, cercano di rendere realistici volti e divise. Gli stadi non sono all’altezza della controparte targata EA e non riescono ad immergere completamente il giocatore nello spirito della partita, a causa anche di un pubblico inesistente rappresentato da texture indefinite. Ottimo il motore grafico che, nonostante i tempi di caricamento nei pre e post partita, non lascia intravedere rallentamenti di sorta, consentendo un gioco fluido e veloce. La fisica della palla risulta ben calibrata anche se, come accennato precedentemente, nei lanci lunghi forse è un pò troppo ‘precisa’, ma niente di insormontabile. Il comparto audio si presenta con una tracklist veramente avvincente anche se non riesce a raggiungere riuscendo a minare dignitosamente i fasti dell’eterno rivale FIFA 11. All’interno della playlist troverete anche alcune canzoni come “50mila” e “L’Inferno” di Nina Zilli. I nomi altisonanti presenti in questa versione 2011 sono quelli di Keane e K’Naan (cantante di “Wavin’Flag”, la canzone dei Mondiali di Calcio 2010) con la famosa “Stop For a Minute”. La telecronaca è affidata anche nella versione PSP a Pierluigi Pardo con gli interventi Josè Altafini. Tante digressioni sono decisamente inutili e fuori luogo ma la possibilità di sentire finalmente qualcuno commentare le partite in maniera professionale è comunque da elogiare.

– Il miglior calcio per PSP

– Tante modalità

– Divertente

– Molto giocabile

– Adatto a tutti gli appassionati di calcio

– Database non aggiornato

– Stadi non all’altezza

– Manca l’online

– Forbice tra campioni e giocatori comuni troppo ampia

8.0

Anche stavolta Konami dimostra di saperci ancora fare su PSP, proponendo un titolo simulativo che appassionerà gli amanti del calcio. La giocabilità è di indubbia immediatezza e vi consentirà di creare azioni complesse e strategie di squadra non disdegnando giocate fini. Le modalità presenti garantiscono ore di sano divertimento portatile, partendo dalla semplice amichevole e arrivando alla Champions League, alla Modalità Master e Diventa Leggenda. La cosa che tuttavia lascia l’amaro in bocca è rappresentata dallo scarno e non aggiornato database anche se è comunque aggiornabile manualmente. Anche il livello di abilità dei giocatori è forse troppo elevato, con i campioni che surclassano in maniera esagerata i giocatori mediocri. Questo Pro Evolution Soccer 2011 è altamente consigliato agli appassionati del bel calcio virtuale e ripropone le epiche sfide vissute nei titoli PS2 molti anni fa.

Voto Recensione di Pro Evolution Soccer 2011 - Recensione


8