Recensione

PokePark 2: Il mondo dei Desideri

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a cura di Dr. Frank N Furter

L’anno in corso è ricco di appuntamenti per gli amanti dei mostri tascabili Nintendo. Il primo è rappresentato dal titolo odierno PokéPark 2: Il Mondo dei Desideri cui speriamo faranno compagnia i due titoli su DS, stiamo parlando di Pokémon+ Nobunaga’s Ambition e di Pokémon Bianco e Nero 2. Tanta attenzione dunque per le creature di Gamefreaks nel 2012, ma andiamo a vedere subito come si sono comportati i fedeli pokémon con la loro seconda avventura nel Poképark.

Di nuovo ospiti di PikachuEssendo il sequel diretto del primo Poképark vi ritroverete immersi nello stesso pokémondo visto in passato, ne consegue che le meccaniche di gioco non abbiano subito sostanziali variazioni, difatti sarete chiamati ad affrontare semplici minigiochi, fare amicizia con i pokémon che incontrerete e sfidare i cattivi di turno per aiutare gli amici in pericolo. Se c’è un aspetto ben riuscito nell’intera produzione è proprio la realizzazione del mondo circostante capace di trasportare il giocatore nel mondo pokémon, il punto però è un altro: capire il target del gioco. Una produzione per famiglie o qualcosa di adatto anche ai giocatori più navigati nel single player?La risposta non è facile da trovare, certo, la trama non aiuta da questo punto di vista, va detto anche che solo dalle ultime iterazioni su portatile si è cercato di sviluppare l’aspetto narrativo. Per dovere di cronaca nell’episodio attuale alcuni pokémon sono stati rapiti e a quanto pare il nemico sta usando delle fameliche torte ipnotiche. Mettendo da parte ogni casuale citazione di Portaliana memoria, capirete subito che solo un pubblico di giovanissimi giocatori potrà rimanere incantato da un simil “intreccio” narrativo, vi avevamo avvertito, la trama non aiuta. Forse allora il gameplay può stimolare il palato di qualche giocatore più maturo ma probabilmente anche in questo caso, per lacune prettamente tecniche, verrete delusi.Il punto debole del sistema di gioco è rappresentato dalla scarsa varietà di situazioni e personaggi utilizzabili. I protagonisti saranno il solito e immancabile topo giallo e i tre starter della quinta generazione (Oshawott, Tepig e Snivy), un errore piuttosto banale vista la mole di creature disponibili con a disposizione tante abilità e mosse diverse tra loro. Il gameplay, purtroppo, si ripete ciclicamente, un po’ come accadeva nel predecessore o nel recente Super Pokémon Rumble. Fare amicizia con gli altri pokémon è la base di tutto, esistono modalità differenti per ottenere la fiducia delle altre creature: affrontare minigiochi oppure sfidarli in basilari battaglie. Progredendo sbloccherete diversi minigame, giocabili anche in locale assieme ad altri tre amici. Il problema di fondo è che queste poche azioni sono riproposte di continuo lasciando presto spazio alla noia più profonda, d’altra parte le battaglie sono fin troppo semplici per non parlare dei minigiochi, alla prima partita possono risultare interessanti ma una volta scoperte le meccaniche vi stancherete presto. Gli scontri tra pokémon si ridurranno a una mera schermaglia di pochi secondi dove la creatura gestita dall’intelligenza artificiale cadrà sotto i vostri colpi, senza troppo badare al complesso sistema di elementi tramandato dalla serie principale.

Noioso ma carinoSe da un lato abbiamo un gameplay piuttosto ripetitivo e senza grandi spunti d’originalità, dall’altra parte il lavoro dei grafici è uno dei punti più alti del gioco. Non parliamo di pure potenza o definizione maniacale dei modelli poligonali, bensì della cura riposta nelle animazioni delle creature, la scelta dei colori, le ambientazioni, tutto richiama perfettamente l’universo pokémon e non ne tradisce lo spirito allegro, colorato e adorabile.Per quanto concerne il sistema di controllo la linea della semplicità è quella che va per la maggiore, difatti, impugnando il solo Wiiremote in orizzontale, dovrete utilizzare semplicemente il d-pad e i tasti per saltare e scattare. La mancanza del nunchuk si fa sentire notevolmente vista la tridimensionalità del mondo di gioco, l’analogico e qualche pulsante extra da sfruttare avrebbero reso il gameplay leggermente più complesso.

– Perfetto per i più piccini

– Atmosfera pokémon ben realizzata

– Longevità scarsa

– Troppo semplice

– Gameplay piuttosto ripetitivo

5.5

Poképark 2: Il Mondo dei Desideri è dunque un titolo destinato ai giocatori in erba, un pubblico giovanissimo che troverà nell’avventure di Pikachu e soci un titolo divertente e interessante, difficile il giusto per non cominciare la carriera videoludica con severe frustrazioni. Gli amanti del mondo pokémon che hanno superato la soglia delle elementari farebbero bene a evitarne l’acquisto per i motivi elencati durante la recensione: eccessivamente facile, ripetitivo e con scarso appeal. Purtroppo non è neanche uno spin off graziato da pokémon evento reperibili solo attraverso il software, ergo, neanche gli allenatori delle versioni portatili avranno motivo alcuno per far loro il gioco.

Voto Recensione di PokePark 2: Il mondo dei Desideri - Recensione


5.5