Recensione

Pirates of the Caribbean

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a cura di Fabfab

L’ambientazione “piratesca”, nel mondo videoludico, rimane ancora oggi legata a quel capolavoro demenziale che è stata la serie di “Monkey Island”: riuscirà questo tie-in targato Bethesda Softworks a farci associare il nome di “pirata” con qualcos’altro che non sia un mozzo biondo e magrolino?

La storiaLa prima particolarità di questo gioco è che pur portando lo stesso titolo del film Disney di prossima uscita anche in Italia (settembre 2003), quello interpretato da Johnny Deep e Orlando Bloom (il Legolas de “Il Signore degli Anelli”), Pirates of the Caribbean (“La maledizione della prima luna” qui da noi), presenta in realtà una storia del tutto slegata dagli avvenimenti del film.La storia, infatti, ambientata nel XVII secolo, narra dell’invasione da parte francese di un’isoletta caraibica appartenente all’impero britannico: nei panni di Hawk, un capitano riuscito a sfuggire all’assalto e riparato presso il più vicino presidio inglese, verrete incaricati di scoprire le ragioni dell’attacco.Ben presto la storia assumerà contorni fantastici, con tanto di mappe del tesoro e gioielli magici in grado di assicurare il controllo del mondo.Una trama seria, dunque, e sufficientemente coinvolgente, anche se latitano un po’ quelle atmosfere picaresche e chiassose che solitamente si associano alla figura dei pirati.

Corsaro o pirata?Il gioco, in realtà, è il seguito di quel “Sea Dogs” uscito qualche tempo fa per i nostri pc, lanciato però in abbinamento e con la licenza del film per sfruttare l’hype da quest’ultimo generato.Il titolo, in sostanza, è un gioco di ruolo alla “Morrowind” (non a caso gli sviluppatori sono gli stessi) in cui potrete visitare cittadine caraibiche, parlare ed interagire con gli abitanti, duellare con soldati e pirati, comprare e vendere oggetti, chiedere prestiti per abbellire la vostra nave, assoldare la vostra ciurmaglia, scegliendo se tra provetti marinai e spietati predoni, accettare o rifiutare le quest che vi verranno proposte (fare da scorta alla nave di un mercante, eliminare un pericoloso pirata…) e così via: tutto quello, insomma, che ci si può aspettare da un gdr!Vi sarà concesso, naturalmente, di personalizzare il vostro personaggio come meglio preferite, caratterizzandone anche l’allineamento e la fama: potrete infatti scegliere se accettare di essere un agente del governo inglese, come vi viene proposto all’inizio, oppure se non appartenere a nessuna bandiera, se agire da comandante leale ed apprezzato oppure da spietato pirata.

Navigare e combattereIl gioco è orientato soprattutto verso l’esplorazione: visiterete innumerevoli località, navigando da isola a isola, approdando in vaste cittadine interamente esplorabili nelle quali dovrete interagire con tutto l’interagibile.Le vicende seguono, naturalmente, una trama principale, ma è molto facile perdersi nella marea di avvenimenti secondari in cui vi imbatterete: come e, forse, più di “Morrowind”, “Pirates of the Caribbean” è un gioco vasto e molto dispersivo!Naturalmente il vostro girovagare verrà interrotto più o meno frequentemente dalla necessità di scontrarsi con qualcuno, siano essi soldati, pirati o navi avversarie: le battaglie possono, pertanto, avvenire sia per terra che per mare. Ma mentre queste ultime sono piuttosto divertenti, gli scontri a terra, che avvengono sempre in tempo reale, soffrono di un sistema di comandi non impeccabile che rende le battaglie molto lente, spesso frustranti e quasi sempre noiose: tutto il sistema è basato sui riflessi e su parata e contrattacco, con l’aggiunta della possibilità di effettuare qualche colpo speciale che però non spezza la monotonia dell’insieme. Inizialmente gli avversari saranno in grado di opporre una qualche resistenza ma, una volta memorizzato il loro schema d’attacco, non rappresenteranno più un problema: vincere gli scontri vi farà guadagnare preziosi punti esperienza, essenziali per incrementare le abilità, offensive, diplomatiche e di comando, di Hawk.Decisamente più divertente sarà andarvene in giro con la vostra nave, i cui movimenti sono estremamente realistici ma, proprio per questo, lenti: la visuale è in terza persona ed all’inizio troverete molto difficile manovrare l’imbarcazione come si deve, il che renderà un’impresa riuscire ad abbordare un altro vascello o sfuggire ad inseguimento, ma indubbiamente quello della navigazione rimane uno dei comparti che danno maggiore soddisfazione.I combattimenti navali, più vari e divertenti rispetto a quelli terrestri, sono tuttavia molto semplici: dovrete semplicemente controllare la vostra imbarcazione mediante gli stick analogici, disponendola nella posizione ideale per far partire la vostra salva di cannone o per evitare quella avversaria. Avvicinandovi ai vascelli nemici potrete, inoltre, tentarne l’abbordaggio: in tal caso la visuale passerà dalla vostra nave a Hawk, che dovrete impersonare per combattere e guidare i vostri uomini fino a prevalere sull’equipaggio della nave nemica.Le dimensioni del vostro vascello ed il numero della ciurma dipenderanno dal vostro livello.E’ prevista la possibilità di improvvisarsi veri e propri mercanti. Ogni isola che visiterete, infatti, esporta determinati beni e ne importa altri: comprare i beni prodotti su un’isola e rivenderli in un’altra in cui sono specificatamente richiesti, vi farà guadagnare tanti bei dobloni. D’accordo, non si tratta sicuramente di un sistema molto vario, d’altronde non stiamo mica parlando di un simulatore di trading, no? Il commercio è solo un modo comodo e sicuro (sempre che qualcuno non vi abbordi) per arricchirvi…

Signori dell’oceanoIl gioco si avvale di un calendario che contempla l’avvicendarsi del giorno e della notte con relative conseguenze: navigare dopo il crepuscolo, al chiarore della luna piena, ad esempio, è bello e poetico ma rende decisamente difficili gli avvistamenti di altre navi e quindi anche gli abbordaggi o i tentativi di evasione.Molto belli e convincenti gli effetti di luce sia del sole che della luna, che riescono a riproporre in maniera convincente lo scorrere del tempo: trattandosi di un gioco in cui la componente marina è preponderante, i programmatori hanno speso parte del loro tempo per ottenere una resa convincente dell’acqua, obiettivo quasi raggiunto visto che il mare sembra tale e quale a quello reale, ed anche i vascelli che lo solcano sono magnifici.La grafica delle locazioni è davvero notevole, le cittadine sono incredibilmente dettagliate, l’erba ondeggia al vento e si piega sotto i vostri passi, le texture ambientali incredibilmente realistiche: peccato che a rovinare un po’ il tutto concorrano personaggi poco dettagliati, le incertezze nei caricamenti (il gioco si blocca per qualche secondo ogni volta che dovete dialogare con qualcuno) ed il bassissimo frame rate.Buona la colonna sonora e le musiche d’ambiente, puntuali e gradevoli gli effetti sonori.

– Ambientazione affascinante

– Grafica ambientale eccellente

– Sistema di controllo poco intuitivo

– Cali di frame rate

– I frequenti caricamenti spezzano l’azione di gioco

– Dispersivo

7.5

Pirates of the Caribbean è un gioco molto ambizioso, forse troppo per le (pur buone) capacità dei suoi programmatori: vi troverete a vivere una storia fantastica ma “credibile” in un mondo popolato da pirati, nazioni in guerra, città caraibiche e misteriosi, arcani poteri. Ancor più che in “Morrowind” disporrete di una libertà d’azione quasi totale ma, proprio per questo, il gioco risulterà molto dispersivo e spesso sarà dura tirare i fili della vicenda principale, persa nelle mille sotto-quest presenti; anche la magnificenza grafica degli ambienti paga lo scotto di un frame rate molto basso, personaggi non troppo dettagliati e di continui, brevi (ma fastidiosi) caricamenti. L’altro elemento tipico dei giochi di ruolo, oltre all’esplorazione di ambienti ed all’interazione con gli altri personaggi, sono i combattimenti: nel gioco questi avvengono in tempo reale, ma riescono ad essere così lenti, monotoni e frustranti da far rimpiangere i combattimenti casuali a turni.

In definitiva non un brutto gioco, ma un titolo in cui i molti pregi vengono in qualche modo bilanciati e annullati dai troppi difetti: da provare, prima di un eventuale acquisto. Se siete disposti a perdonare le mancanze a fronte di una resa grafica notevole, un gameplay collaudato ed un’ambientazione affascinante, potreste aver trovato il gioco che vi terrà occupati per i prossimi mesi.

Voto Recensione di Pirates of the Caribbean - Recensione


7.5