Anteprima

Pikmin 3

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a cura di Mugo

Los Angeles – Pikmin 3 è un titolo che arriva all’E3 senza fare troppo clamore, nonostante gli siano stati dedicati i primi, ottimi, minuti della conferenza Nintendo del 5 di giugno. Forse proprio il fatto che quei minuti avessero il sapore di un antipasto di altissimo livello, ma pure sempre un antipasto, gioca la sua parte nella nostra valutazione dell’ultimo capitolo della serie dedicata ai buffi alieni creati da Miyamoto. Se Pikmin 3 fosse stato accompagnato da qualche altro titolo Nintendo di spessore, infatti, avrebbe giocato senza dubbio il ruolo del gioco non per tutti, ma amato dalla critica. Invece, ora che si ritrova a ricoprire il ruolo di titolo di punta, non sembra avere il fisico per reggere le luci della ribalta, andando ad influenzare il giudizio dei giornalisti che non può limitarsi alla valutazione del prodotto in se, ma deve contestualizzarlo nella situazione particolare in cui si trova. 

Ma facciamo un passo indietro, rimandando ulteriori considerazioni in chiusura, e parliamo ora della nostra prova svoltasi nello showfloor della kermesse losangelina. 
Molto più di un colore 
Come dicevamo, l’arrivo della terza incarnazione delle piantine aliene non è stato un fulmine a ciel sereno, ma un evento ampiamente annunciato. E’ così che si sprecavano le congetture sulle novità che sarebbero state presentate da Nintendo, sulle quali campeggiava ovviamente l’aggiunta di nuovi pikmin di diverso colore da affiancare ai cinque già scoperti tra primo e secondo capitolo.
Miyamoto, si sa, da un lato è fedele alle sue tradizioni, ma dall’altro ama stupire e non fermarsi alla soluzione più facile: presentare un nuovo colore sarebbe stata forse la scelta più ovvia, ma il geniale game designer nipponico ha optato per un’altra decisione, concettualmente identica, ma visivamente spettacolare.I pikmin roccia, infatti, altro non sono che una nuova specie di esserini dotata delle sue particolari funzioni. Così come quelli blu possono andare sott’acqua e quelli rossi sono resistenti alle alte temperature, i pikmin roccia sono in grado di utilizzare la loro forza dirompente per danneggiare gravemente i nemici o per distruggere con facilità gli elementi della scenografia. 
Il colpo di genio risiede nella loro caratterizzazione, affidata non solo ad una scelta cromatica, ma addirittura ad una morfologia inedita tanto indovinata quanto d’effetto. Una scelta che potrebbe essere elevata a simbolo della schizofrenia di Nintendo, da un lato innovativa e sempre pronta a stupire, dall’altro ancorata ai suoi canoni storici al costo di passare per grottescamente allo scuro del mondo moderno. 
Ma… e il Wii U Gamepad? 
Dopo anni passati a parlare dell’innovazione dell’interfaccia, Nintendo torna sui suoi passi per rimettere nelle mani dei giocatori il pad più voluminoso della storia, puntando ora verso un’innovazione parallela. Non solo, con un doppio carpiato che veramente lascia sgomenti, ritorna sui suoi passi indicando come mezzo d’input principe per il titolo di punta del lancio del Wii U, l’accoppiata Wiimote – Nunchuk, relegando il nuovo controller ad un ruolo marginale (almeno per quanto riguarda la modalità provata). 
Il fatto è che non c’è un sistema di controllo universale buono per tutto, e questo è pienamente comprensibile, ma (di nuovo) la scelta di giocarsi il lancio della console con un titolo che torna al sistema precedente è inspiegabile.Ovviamente, però, Wiimote e Nunchuk fanno egregiamente il loro dovere mutuando quanto visto nella versione New Play Control dei precedenti, garantendo un sistema di controllo di altissimo livello nella sua intuitività e precisione. 
Misteriosi sviluppi 
I più attenti di voi se ne saranno già accorti, ma per i più diamo noi la folgorante notizia: niente più Capitan Olimar, o almeno niente più Olimar come protagonista. Per motivi ancora oscuri il nuovo ammaestratore di pikmin è un altro astronauta (al momento senza nome), apparentemente perfettamente in grado di gestire gli esserini alieni senza grossi problemi. 
Le fasi di raccolta e quelle di combattimento ci sono sembrate praticamente analoghe ai precedenti capitoli, se non fosse per l’aggiunta dei nuovi pikmin roccia che non si attaccano alla schiena dei nemici, forse trattenuti dal loro peso particolarmente importante. A dirla tutta, ci pare che l’aggiunta di un solo nuovo tipo di pikmin sia un po’ poco, pensiamo dunque sia realistico aspettarsi qualche nuovo annuncio nei prossimi mesi che ci separano dall’uscita del titolo. 
Nella demo provata, infatti, non è che la meccanica introdotta dai rocciosini sia particolarmente innovativa: li si usava per distruggere le placche ossee del boss, così da scoprirne le parti sensibili da aggredire con i sempre combattivi pikmin rossi. Dal punto di vista tecnico non possiamo che dare un giudizio positivo sulla produzione Nintendo, che beneficia dell’alta definizione garantendo una particolare pulizia delle immagini e fluidità dell’azione. Nuove animazioni ed effetti accompagnano la distruzione delle porte, per esempio, e rinnovate strutture poligonali garantiscono un impatto visivo al passo coi tempi. Inalterata, invece, la direzione artistica, che ripropone le stesse scelte vincenti degli scorsi capitoli grazie al contrasto tra fondali quasi fotorealistici e palette cromatiche molto saturate per oggetti e creature. 
Il mondo in cui andremo a spasso con i nostri piccoli amici ci è parso un ecosistema vivo e intrigante, grazie ad accortezze che potrebbero sembrare marginali (l’ondeggiare delle foglie, i rumori di sottofondo), ma che sono fondamentali per l’immersione del giocatore.  

– Molto divertente e giocabile

– Tecnicamente di ottimo livello

– Direzione artistica attenta e curata

Pikmin 3 è uno dei migliori titoli per Wii U che abbiamo visto all’E3 2012, forte di un gameplay solido e di una realizzazione tecnica convincente. Siamo curiosi di scoprire cosa stia nascondendo Nintendo sull’utilizzo del Wii U Gamepad, relegato a semplice schermo-mappa durante la nostra prova. Paradossalmente, il maggiore problema di Pikmin 3 è il ruolo che gli è stato affidato, quello di titolo di punta per rappresentare l’anima Nintendo di Wii U, un ruolo che non sembra perfetto per le avventure delle creaturine di Miyamoto.