Recensione

Pikmin 2 (Jap)

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a cura di Mirai Trunks

The story so farNon c’è pace per il buon vecchio capitano Olimar. Come certo ricorderete la sua nave ebbe un’avaria e precipitò su un misterioso pianeta dall’atmosfera ostile (la Terra); la situazione sembrava disperata: la nave aveva subito gravi danni e l’autonomia della tuta spaziale era limitata a 30 giorni. Ma ecco che i Pikmin vennero in soccorso del naufrago spaziale e il peggio fu evitato. E ora via, tutti a casa, che chissà i parenti come stanno in pensiero! Ti piacerebbe, vero? Neanche il tempo di esclamare “Ora voglio una donna, un piatto di pasta e la videocassetta con la registrazione di Pressing Champions League” che il buon capitano viene a sapere che l’azienda per cui lavora, la Hokotate Intergalactic Delivery Company, è in piena crisi finanziaria: un debito di 10100 Poko aleggia come un avvoltoio sulle spalle del direttore che rischia di dover chiudere presto i battenti. Dove li troviamo tutti ‘sti soldi? Chiediamo a Tanzi? Beh, tanto per cominciare…la roba che Olimar ha portato da quel pianeta…ehi, vale 100 Poko! Ragazzi, qui la soluzione è drastica: c’è da tornar sul pianeta della quasi-morte e chiedere aiuto un’altra volta ai Pikmin! Riuscirà il nostro a raccogliere un mucchio cianfrusaglie tale da riempire il buco della Hokotate? Fossi in Tanzi, io una capatina su Marte l’avrei fatta…

Pikmin, unpluggedNintendo aveva costruito Pikmin su fondamenta di una solidità incredibile. Fosse così anche per le case di tutta Italia sarebbe solo un bene, alla faccia del sig. Mercalli. E per quanto mamma N in Pikmin 2 abbia (ovviamente) introdotto sostanziose novità, la struttura di gioco, il gameplay, l’essenza sono rimasti pressoché invariati (alcuni potranno reputarlo un male, ma a mio modesto avviso è cosa buona e giusta). Coloro che hanno avuto modo di godersi il primo episodio scopriranno presto che il sistema di controllo è sempre gloriosamente efficace: i Pikmin vengono richiamati tramite un fischietto, possono essere lanciati, allineati e divisi per colore. Come cos’è un Pikmin? E’ un esserino tenero e pacioccoso (un’immagine qui attorno dovrebbe rendere al meglio l’idea), alto un paio di centimetri, servizievole ma altrettanto stupido, frutto di uno strano incrocio tra il mondo animale e vegetale. Costoro faranno tutto ciò che gli direte: raccoglieranno oggetti, apriranno vie ostruite da ostacoli naturali e non, si getteranno come dei kamikaze nelle fauci del nemico. Perché, si sa, pianeta che vai, minaccia che trovi e la Terra non fa eccezione (pensavate mica di farvi una gitarella tranquilla?). Il vostro principale problema sarà infatti la fauna locale: coccinelle più o meno cattive, scarafoni, insetti mimetici, ragni (in quantità industriale), strane bestie volanti, bacherozzi di vario tipo, maiali e quant’altro sembrano avere una certa predilezione per i Pikmin (e per Olimar, alto non molto più di un Pikmin…). Chi se li mangia, chi li frigge, chi li brucia, chi li avvelena…ma che avranno fatto di male ‘ste povere bestiole? Ed in natura come è noto sopravvive solo chi meglio si adatta all’ambiente in cui vive ed ergo anche i Pikmin, per quanto insulsi, hanno sviluppato delle doti da picchiatore tali per cui le minacce animali di cui sopra possono essere debellate ed i loro cadaveri utilizzati per generare nuove vite. Ma questi animaletti hanno anche notevoli doti di resistenza alle condizioni più estreme che la natura possa offrire, argomento che mi porta alla presentazione di 3 tipi di Pikmin (che già in molti conoscono): quelli rossi, immuni al fuoco e abili combattenti; quelli gialli, immuni all’elettricità e più leggeri (possono essere lanciati più in alto, in sostanza); quelli blu, gli unici capaci di non morire quasi istantaneamente al contatto con l’acqua.Come nel primo episodio il vostro obiettivo sarà quello di raccogliere oggetti e di riportarli alla vostra navicella e come nel primo episodio il dì seguirà la notte: benché questa volta non vi sia un limite massimo di giorni in cui completare la missione sarà comunque necessario pianificare alla perfezione le vostre mosse per evitare di venire colti dal tramonto in piena fase di lavoro. Come potrete poi immaginare la vostra avventura vi vedrà di fronte a nemici di vario tipo e natura, taluni di cui è facile liberarsi, talaltri che possono essere accoppati solo da un certo tipo di Pikmin. Allo stesso modo l’ambiente vi porrà davanti a delle condizioni tali per cui sarà bene ponderare la scelta della squadra da utilizzare, rammentando che non è possibile avere più di 100 Pikmin in campo ma che chiaramente in questo gruppo non v’è limite al numero di belve d’egual colore.

Pikmin 2, il nuovo che avanzaElettricità…veleno…qualcosa di nuovo è già venuto a galla, ma andiamo con ordine. Partiamo dunque dai due nuovi tipi di Pikmin: abbiamo quelli bianchi, piccoli, veloci,immuni al veleno (new entry tra le minacce alla vita dei Pikmin) ed unici a poter scovare oggetti sotterrati; nonchè , grazie alle inusitate sostanze che scorrono nelle loro vene, ultimo pasto per qualsiasi insetto goloso ed affamato. Abbiamo poi i Pikmin viola, macchine da guerra nate per picchiare, privi di particolari immunità ma utili in ogni occasione. La riproduzione di questi due nuovi esseri avverrà tramite appositi fiori che potrete trovare solo nei dungeons. Oooooh! Dungeons? Eh sì siore e siori, dungeon! Ma ricostruiamo i fatti…non abbiamo più un limite di giorni entro cui completare l’avventura, no? Esatto; ma allora io posso far riprodurre i Pikmin all’infinito e diventare virtualmente invincibile. Qualcosa bisognava pur inventarsi e Nintendo ha pensato di introdurre dei dungeons. Nella fattispecie in Pikmin 2 saranno luoghi distribuiti su più piani siti nel sottosuolo; andiamo dai 3 piani del primo sino ai 15 degli ultimi. Su ogni piano avremo sfide di vario tipo: puzzle da risolvere con Pikmin dell’apposito colore, mostri da accoppare e ovviamente oggetti da recuperare. Ed alla fine un bel boss grande, grosso e cattivo. Ma la reale novità sta nel fatto che nei dungeons la riproduzione di Pikmin non può avvenire. Un Pikmin bianco o viola nasce dalla mutazione di un simile d’altro colore lanciato dentro l’apposito fiore. Giacchè poi questi fiori non abbondano e sfornano un massimo di 5 animaletti è bene evitare inutili massacri; dovrete infatti cavarvela solo con i Pikmin che deciderete di portare con voi (anche qui, 100 al massimo). E non è così semplice come sembra perché non è possibile risalire i piani (e quindi tornare in superficie quando si vuole per rinfoltire la schiera) e perché la morte di tutti i Pikmin annullerà i progressi sino a quel momento compiuti. Gestire le vostre bestiole con perizia non è mai stato tanto necessario (ma al contempo divertente). I dungeons sono sparsi in quattro vaste aree di gioco (che simboleggiano le quattro stagioni dell’anno) ed occuperanno gran parte del vostro tempo di gioco: tenete conto che su 201 oggetti totali da recuperare soltanto una trentina si trovano nel “mondo esterno”. Credo che codesta trovata sia particolarmente azzeccata: il limite di tempo non era certo un elemento a favore della longevità, dall’altro canto toglierlo senza cambiare qualcosa sarebbe stato un suicidio. L’unico appunto si potrebbe fare alla ripetitività dell’azione: gli enigmi sotterranei non sono molto differenti tra di loro, ma per fortuna la varietà dei nemici (e degli approcci che ognuno di essi richiede per evitare inutili perdite) è più che buona e soprattutto, fondamentale, per quanto ci si renda conto che le cose da fare son sempre quelle non ci si stanca mai. Potere del divertimento, potere di Pikmin 2.Ma non dimentichiamo che oltre a Olimar c’è anche un altro personaggio: si tratta di Louie, il maldestro collega del capitano. Il suo arrivo apre nuove frontiere nell’ambito del gameplay: ora, mentre un gruppo di Pikmin si occupa dell’abbattimento di un ostacolo, voi non dovrete star lì ad aspettare come dei baccalà o ancor peggio abbandonare la vostra truppa per poter far altro. Basterà cambiare personaggio. Peccato che siano davvero pochi i puzzle che prevedano un coordinato lavoro di coppia. Altre novità…vediamo, abbiamo oggetti che potenziano le capacità di Olimar & Louie (tute che lo rendono immune a elettricità, veleno e fuoco, upgrade al fischietto ed altro ancora) e l’introduzione di due tipi di bacche che raccolte in quantità pari a 10 consentono la creazione di due fluidi dagli effetti miracolosi: uno andrà a migliorare per circa 40 secondi la velocità e la forza dei Pikmin, l’altro (che si esternerà come un super-rutto) pietrificherà il nemico per una decina di secondi. Ancora, l’esistenza di una specie di enciclopedia che raccoglie filmati e descrizioni di flora e fauna da voi osservate (utile per studiare gli schemi d’attacco dei nemici) nonché gli oggetti recuperati con spiegazione a fianco (in japponese, of course).

Ma…vedo dei Pikmin che stanno massacrando Olimar…devo smetterla con certa robaccia!Eh no, non è un miraggio! E’ la modalità multiplayer!! Incredibile ma vero, in Pikmin 2 sarà possibile competere con un proprio amico in una sfida al cardiopalma : scopo del gioco sarà portare alla propria navicella 4 biglie gialle sparse per il campo, oppure la biglia del colore dell’avversario, custodita vicino alla sua astronave. E’ anche presente una specie di “Skirmish Mode” con missioni ambientate in dungeon, per 1 o 2 giocatori. Non di gran divertimento, questa modalità consente di sbloccare l’ultimo filmato che ci spiega il motivo della disgrazia della Hokotate. Un’aggiunta non certo molto profonda ma comunque ben accetta, tutto fa brodo. Manca la modalità multiplayer online. Dov’è la novità, direte voi. Non c’è in effetti, ma qualora vi fosse stata la già ottima longevità del gioco avrebbe raggiunto livelli tendenti ad infinito. Davvero un peccato.

Oltre i 10000 – quando il mini disc diventa buono per il tiro al piattello.Scopo del gioco è raccogliere 10000 crediti, giusto? E dopo? Gli oggetti sono più di 200 ed hanno un controvalore in Poko corrispondente ad un numero compreso nell’intervallo 30-150 (più una decina di eccezioni). Ad arrivare a 10000 si fa presto, troppo presto (15 giorni alla prima partita, facendo le cose ben con calma; riuscirci in 5 non è utopia). Sarebbe ancora peggio del primo Pikmin…meno male che il buon Louie è più maldestro di un mancino (e non so se capite il mio humour… triste humour, I know) e ci si accorgerà di come, a 10000 raccolti, non sia tornato con Olimar ma sia rimasto (non si sa come, dove né perché) sul pianeta dei Pikmin. E allora vuoi non andare a cercarlo? Ed oltre a quello già che ci siamo ricordiamoci di raccogliere i rimanenti oggetti, altrimenti niente filmato finale. Un appunto: la soglia dei 10000 è come detto troppo bassa, a 201 oggetti raccolti minimo minimo si chiude a 30000. Tanto valeva allargarla almeno a 20000 visto che dopo averla superata e salvato Louie si lavora senza uno scopo preciso e non a tutti può piacere. Nintendo ha scelto così, amen.

Il giapponese e le finezze di Nintendo: oltre il videogioco.Il giapponese non è così difficile da comprendere come si crede ma credo che nessuno di voi abbia interesse ad impararlo. Giocare a Pikmin 2 non capendo una beneamata fava di ciò che compare scritto sullo schermo non crea alcun problema, parola di giovane marmotta, ma può non essere gradito a tutti. Ed in effetti, amenochè non siate usi agli ideogrammi, non capirete la trama (ma ve l’ho spiegata io), i messaggi della vostra astronave, non vi renderete nemmeno conto d’aver acquisito nuove abilità ma non per questo non vi godrete un gioco fantastico. Ma, come sempre, c’è un però. Non ho dubbi che nei dialoghi tra Olimar e il direttore, in ciò che sta scritto nel diario di bordo, nella spiegazione della natura degli oggetti, in ciò che la navicella vi spiega vi siano, celati dietro incomprensibili ideogrammi, finezze linguistiche, sottili umorismi che ben si amalgamano col tono scanzonato ed allegro del gioco. Perdersele è un peccato. E si consideri poi che molti tra i 201 oggetti sono tipici della cultura nipponica e quindi difficilmente apprezzabili per chi non sia ad essa avvezzo. La decisione spetta solo a voi ed a quanto gradiate aspettare 3-4 mesi piuttosto che acquistare all’istante codesto immenso capolavoro, pur senza comprenderne gli elementi di contorno.

Due note tecnicheLa grafica è molto simile a quella del primo Pikmin: pulita, essenziale e carinamente gradevole trova il suo tallone d’Achille in textures non sempre all’altezza e nei fondali dei dungeon non molto dettagliati. Gli aggiornamenti effettuati in termini di livello del dettaglio e di numero di poligoni presenti sono decenti e portano Pikmin 2 ad avere un look ancora più definito del suo predecessore. Le capacità del cubo sono chiaramente sfruttate in maniera molto limitata e la simpatia ed i colori della grafica, pur nella loro grazia, non possono essere paragonati neanche lontanamente con prodotti, tanto per citarne uno, quali Metroid Prime. Musicalmente parlando dobbiamo innanzitutto citare la defezione di “Ai no uta”, tema del capitolo precedente. Peccato, succede. Le musiche rimangono comunque evocative e d’atmosfera pur non vantando una grande orecchiabilità: credo che Nintendo abbia volutamente fatto questa scelta, trasformando le tracce in un elemento poco più che di contorno. Gradevoli però quelle dei menu, di cui alcune riprese dal primo episodio. Ottimi invece gli effetti sonori: i Pikmin ora reagiranno con mugugni appropriati a situazioni di gioia (l’uccisione di un nemico), dolore / paura (il massacro dei compagni, l’abbandono da parte di Olimar), noia (dopo un po’ anche loro s’annoiano…). Si metteranno perfino a fischiettare proprio Ai no uta. Chapeau alle voci degli animali che si odono in lontananza in particolari situazioni (rammento delle papere ed augelli vari). Volendo essere pignoli si sarebbe potuto differenziare l’urlo che i Pikmin emettono quando vengono lanciati: udire lo stesso gridolino per 50 volte nello spazio di 30 secondi non è il massimo. Ma niente comunque, sarebbe stata proprio una finezza. Magari in Pikmin 3.

Tutto bello, ma in sostanza?Quanta carne al fuoco, me la faccia andare poco però che mi piace al sangue. Ed è pure ora di pranzo mentre scrivo ciò! Orpola! Contegno, contegno. Parlavamo di Pikmin 2. Nintendo ha fatto un gran lavoro. Ha introdotto molte novità ed ha saputo mantenere un ottimo equilibrio: togliere il limite dei giorni senza dungeons (e vice versa) sarebbe stato poco accorto. Ovvie aggiunte quelle di nuovi tipi di Pikmin, mi ha fatto invece molto piacere l’immunità all’elettricità aggiunta ai gialli e la conseguente abbondanza di nemici “personalizzati” (nel senso che possono essere accoppati solo da un determinato tipo di Pikmin): tutto ciò rende la fase di pianificazione della squadra nei dungeons una tra le più importanti. Peccato che il numero massimo di Pikmin sia sempre 100: avrei gradito dei dungeon magari più piccini ma più selettivi, ove il giocatore potesse essere messo in difficoltà avendo poche risorse a disposizione. Avrei anche voluto che l’insulso limite dei 10000 lievitasse almeno a 20000. Il gioco perfetto di certo non può esistere e allora io mi accontento di questo Pikmin 2. E me lo gioco fino in fondo. E mi diverto come un matto, fondamentale. Perché ciò che Nintendo riesce sempre e categoricamente a regalarti con i suoi giochi è il divertimento. Voce che tecnicamente non compare in pagella ma che ha un peso notevole sul voto globale. 201 oggetti possono sembrare perfino troppi, chiaramente non ci si possono aspettare 201 enigmi totalmente differenti. Ma neanche 100. Eppure quest’apparente (anzi, effettiva! Ma solo in potenza!) ripetitività dell’azione non si farà mai sentire, vuoi per la varietà dei nemici, vuoi perché recuperato un oggetto si brama immediatamente quello successivo, vuoi perché Nintendo ha fatto centro un’altra volta. C’è poco da fare (certo qualcuno, soprattutto chi non apprezzò Pikmin, magari si annoierà e stop ma si sa, de gustibus…). Mannaggia la pupazza, fosse stato supportato anche il gioco online il mio voto globale sarebbe stato 9.5 perché la longevità avrebbe raggiunto cime dove l’ossigeno è solo un sogno. Ma anche dove siamo ora è bene munirsi di comode bombole: da 10 a 15 ore per terminare la modalità principale più lo Skirmish Mode ed il multiplayer…il respiro si fa decisamente affannoso.Direi che allora Pikmin 2 è da avere a tutti i costi, che dite voi? E’ perfino difficile dire quali siano i veri difetti del gioco. Non ne esistono di sostanziali, esistono dei non-pregi, delle mancanze (ma la scelta è delle SH), delle finezze che l’avrebbero reso ancor più capolavoro di quello che è già. Ma soprattutto, ora che l’ho terminato, mi toccherà aspettare chissà quanto tempo prima di Pikmin 3.

– Nintendo ha creato l’ennesimo capolavoro. With compliments.

– Non è possibile giocare online

– Prima di Pikmin 3 di tempo ne deve passare…

9.1

Semplicemente da avere. Pikmin 2 è un gioco straordinario, degno seguito di quel Pikmin che tanto stupì ai bei tempi. Le innovazioni che mamma N ha introdotto sono davvero molte e soddisfano anche il palato più esigente. Su tutte sicuramente spicca la modalità multiplayer con la sola remora della mancanza del supporto per incontri online. Ma è il divertimento, la bramosia di recuperare cianfrusaglie dalle quale sarete colti, l’oggettiva difficoltà ad annoiarsi e a stancarsi di giocare che rendono Pikmin 2 un gioco stratosferico. E chissà come chissà perché, quando mamma N ci mette le mani va sempre a finire così. Non compaiono lacune gravi, ma alcune scelte opinabili nella struttura di gioco e una realizzazione tecnica non eccelsa allontanano il gioco dalla perfezione assoluta. Ma poco ci manca. C’è poco altro da dire signori, il mio consiglio è di comprare Pikmin 2 seduta stante: la lingua giapponese, checchè se ne pensi, non costituisce un ostacolo insormontabile (certo, non sperate di capire i dialoghi… e poi la versione Pal uscirà tra parecchi mesi). Se proprio non gradite gli ideogrammi consiglio, a chi non l’avesse ancora fatto, di provare il primo capitolo (ormai in vendita a un prezzo contenuto). E non mi venite a dire che non vi piacciono i giochi strategici perchè definire Pikmin 2 come tale è forse limitante. Provare per credere!

Voto Recensione di Pikmin 2 (Jap) - Recensione


9.1