Recensione

Peter Pan: Legend of Never Land

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a cura di Upe

Il bambino che è dentro di noi non muore mai…..almeno quello dentro di me è sempre attivo e vigile. Le avventure di Peter Pan e dei ragazzi sperduti, classico lungometraggio della “dinastia” Disney, risalgono oramai a qualche decennio fa. Ora, come è accaduto anche per “Lilly e il vagabondo”, il sequel è pronto per la prova del fuoco. Immancabile, come è prassi ultimamente, ecco la trasposizione videoludica di ciò che potremo apprezzare comodamente seduti in una sala cinematografica. Peter Pan: Legend of Never Land per PlayStation 2, si pone in quella fascia di giochi per ragazzini che, ultimamente, affollano il parco titoli della PSone, cercando di rielaborare il genere dei platform e tentando di accaparrarsi una fetta di pubblico anche tra gli over 10. I ragazzi della Disney Interactive riusciranno in questo ambizioso intento o, come spesso accade, il prodotto risulterà non all’altezza e finirà nel limbo dei giochi dimenticati? Andiamo a vedere!

L’ISOLA CHE NON C’E’ (CHI CERCA TROVA!)La schermata di avvio presenta uno stile visivo di tutto rispetto, evidenziando una discreta cura per i dettagli, confermata anche dalla possibilità offerta nella scelta della lingua di gioco: inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco e…..anche italiano. Questo è sicuramente un dato importante (denota un’attenzione e un rispetto verso l’utente finale che non tutte le case di produzione offrono), in considerazione anche e soprattutto dell’utenza per il quale il titolo è pensato. Di contro l’introduzione, affidata allo stesso motore grafico del gioco, risulta abbastanza deludente sia sotto l’aspetto sonoro che in quello “visivo”, facendo dimenticare subito la bontà e l’accuratezza della fase precedente. Qui vengono narrati i fatti che saranno la colonna portante di tutta l’avventura Troviamo quindi il terribile (per modo di dire) Capitan Uncino e il suo fido scudiero Spugna impegnanti, come al solito, nella ricerca del modo migliore per sbarazzarsi dell’eterno rivale. Il prode Capitano (sempre per modo di dire), deciso a non fermarsi di fronte a nulla pur di riuscire nel suo intento, si impossessa della polvere magica di Campanellino, privando così Peter Pan della capacità di volare. Ed è così che inizia l’avventura in cui, nei panni dell’eroe vestito di verde, dovrete esplorare le diverse ambientazioni dell’Isola che non c’è nel tentativo di recuperare tutta la polvere magica e proteggere il tesoro della Roccia del Teschio, vero obiettivo di Uncino.

GRAFICA, GAMEPLAY E……VIA DICENDOStrutturalmente il gioco, pur vantando delle ambientazioni in 3D, presenta un movimento (spalle al personaggio) molto lineare, ovvero a percorso definito, senza cioè la possibilità di uscire dal “seminato”, un po’ come accadeva in Crash o in un altro titolo della stessa Disney: Tarzan. Le locazioni da esplorare sono suddivise in quattro aree principali: Cannibal Cove, Crocodile Creek, Neverland Plains e Skull Rock, che a loro volta presentano quattro stage ognuno, per un totale di 16 livelli. A segnare il “passo” da un’area all’altra c’è, chiamiamolo così, una specie di minigioco che ci vede impegnati in una prova di volo attraverso degli anelli arcobaleno, alla fine della quale, ed in base agli item raccolti, avremo una sorta di valutazione con l’assegnazione di un tot di vite extra. Il gameplay non è niente di particolarmente originale (ed uso un eufemismo), trattandosi principalmente di effettuare la raccolta di oggetti lungo il percorso, trovare delle casse del tesoro e combattere, di tanto in tanto, con l’avversario di turno. Unico diversivo, se lo volete classificare come tale, è dato dall’evitare alcune trappole disseminate qua e là. Originalissimo non c’è che dire!! Graficamente, a parte l’accenno in precedenza sull’introduzione, il gioco non è niente male. Presenta un discreto dettaglio, con texure discrete, colori azzeccati, buon livello in generale, e personaggi dotati di un sufficiente numero di poligoni. Purtroppo, in alcune situazioni, si rilevano fastidiosi ed inspiegabili rallentamenti che comunque non ne pregiudicano la giocabilità generale. Visto che siamo in tema, quest’ultima è molto buona, con comandi semplici e giustamente reattivi, perfettamente adatti per gli eventuali “giovanissimi” utenti. I comandi, con cui muovere il buon Peter, sono deputati a soli quattro tasti (ma non sempre): la X, nella più classica funzione, comanda il salto; il quadrato, per l’utilizzo dell’arma in dotazione, leggasi pugnale; il cerchio, per l’utilizzo dalla corsa veloce e, in combattimento, per effettuare un attacco speciale; e il tasto L1, per accovacciarsi. Poi se avete problemi o domande leggete il manuale…..è compreso nel prezzo! La parte migliore viene alle fine (dulcis in fundo, come direbbero i latini), relativamente al comparto sonoro. Le musiche e gli effetti speciali sono ottimi, confacenti alla migliore produzione Disneyana. L’ ho provato, e ve lo posso assicurare, con il mio impianto Dolby Digital e, pur non vantando tra le opzioni il settaggio per l’uscita in 5.1, la sonorità è avvolgente ed impegna discretamente anche i canali posteriori (surround per intenderci). Anche qui, però, una piccola rimostranza mi sento di farla: le musiche ho detto sono ben fatte ma, alla lunga, tendono ad essere troppo ripetitive ed invadenti. Peccato! Sul piano della longevità 16 livelli potrebbero sembrare molti ma completarli non richiede molto tempo, considerata la relativa semplicità dell’azione in generale. Il fattore di rigiocabilità, detto questo, è praticamente nullo anche perché per ottenere i bonus (i filmati tratti dalla versione in celluloide) non bisogna impegnarsi più di tanto, basta trovare i cinque tesori per ogni livello…….e non c’è niente di più facile!

– Grafica ben definita e sonoro di buon livello.

– Controlli semplici

– Per niente originale

– Longevità praticamente nulla

6

Per concludere, la prima incursione di Peter Pan nel mondo della PS2 è un’avventura graficamente colorata, dotata di simpatici personaggi e di un’azione di gioco certamente non impegnativa. I giocatori smaliziati se ne guarderanno bene dal provare questo titolo ma, sicuramente, i meno esperti e quelli più piccolini potrebbero farci sicuramente un pensierino. Per molti ma non per tutti!

Voto Recensione di Peter Pan: Legend of Never Land - Recensione


6