Recensione

Panzer Elite Action: Fields of Glory

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a cura di Darkzibo

La serie di Panzer Elite, resa famosa dal forte apparato simulativo, cambia orientamento, intraprendendo la strada dell’arcade. Panzer Elite Action: Field of Glory privilegia infatti l’azione al realismo, mettendo il giocatore ai comandi di un carro armato della seconda guerra mondiale il cui fine è molto semplice: disintegrare tutto ciò che sta intorno a lui.

Voglio andare a vivere in campagnaIl menù principale di Panzer Elite si presenta con tre campagne disponibili impersonando i tedeschi, i russi o gli alleati. La prima cosa che vi balzerà all’occhio è che il gioco non si basa su nessun fatto storico realmente accaduto. Potrebbe essere una scelta azzeccata, se almeno si inserisse in un contesto storico preciso del Secondo conflitto. Ovviamente i combinati cambiano a seconda della fazione che intenderete impersonare: si ha diritto al KV1 se selezionerete la Russia, al Panzer 38 se privilegerete la Germania o lo Sherman se volete combattere con gli alleati. In totale ci sono 9 mezzi selezionabili, suddivisi in leggeri medi e pesanti. Una volta sul campo, però, difficilmente vi accorgerete della differenza, visto che ogni blindato sarà identico agli altri, a parte l’estetica interna. La giocabilità resta sempre la medesima, senza alcuna possibilità di variazione in base al mezzo che si utilizza. Il vero difetto del gioco è che è troppo ripetitivo. Le missioni si svolgono nello stesso modo: si ha un obiettivo che compare sulla carta e si deve annientare ogni presenza ostile che appare sul cammino. Un altro problema di Panzer Elite: Field of Glory è che le battaglie sono troppo facili: i blindati si muovono lentamente (logico, dato il loro peso), ma l’unica cosa che dovrete fare è muovervi, sparare e proseguire. Durante i combattimenti il gameplay risulta noioso: si dispone soltanto di 2 armi di base (cannone e mitragliatrice) e durante gli spostamenti è quasi impossibile evitare un carro armato nemico che vi punta. Si può chiamare la contraerea in diverse occasioni, ma ciò non è in grado di risollevare le sorti di una giocabilità di pessima fattura.

Guidare cingolatiIn Panzer Elite guiderete non un solo carro armato ma una serie di mezzi ai quali potrete impartire alcuni ordini come avanzare o mantenere la posizione e attaccare. Tuttavia, vista la completa assenza di intelligenza artificiale dei nostri alleati, sarà meglio proseguire e sbrigare le cose da soli. Sarebbe superfluo dire che la tattica, a causa dell’assenza dell’IA, svanisce nel nulla. Durante il percorso dovrete riparare i blindati e ricaricarli di munizioni appostandovi vicino ai depositi. Inutile dire quanto sia scocciante e ripetitiva la cosa, visto che sarà un’azione da fare ripetutamente e potrebbe spezzare il già blando ritmo di gioco. La giocabilità si rivela distrutta dalla scelta propria del gioco di adottare, per un titolo arcade, un veicolo lento come può essere un carro armato. Troverete quindi azioni semplici e di scarso interesse che andranno a danneggiare la pazienza del giocatore.La longevità si gambizza soprattutto a causa delle missioni troppo ripetitive e senza uno scopo sostanziale da raggiungere se non il lento proseguo delle stesse. Rispetto alle versione PC in quella per PS2 manca una sezione multiplayer della quale non si sente un’effettiva mancanza, per il semplice motivo che anch’essa soffre di tutte le pecche del gioco prima elencate.

Strade di guerraPer quanto riguarda la veste grafica, alcune buone scelte ci sono, come le texture piuttosto curate e i livelli ben fatti, ma questo lavoro dei programmatori è vanificato dai rallentamenti che danneggiano la struttura complessiva, per la maggior parte delle volte quando ci sono diverse unità sullo schermo o esplosioni. I rallentamenti sopracitati non avrebbero neanche ragione d’esistere se si pensa che gli scenari non sono profondi e la visibilità in lontananza è limitata. Neanche il comparto sonoro rappresenta un esempio da imitare nel futuro, dato che le musiche, lungi dall’epicità che dovrebbero suggerire titoli del genere, sono ripetitive e gli accenti tedeschi e russi sono quasi ridicoli. Almeno in questo caso un briciolo d’impegno non avrebbe guastato di certo, portando magari quell’epicità che un titolo del genere dotrebbe avere.

– Dunque…

– Qualcosa c’era…

– Ecco: il dvd è perfettamente piatto

– Costa poco

– Tutto

4.2

Il gioco di JoWood si candida sicuramente nella lista dei giochi più brutti realizzati dall’inizio dell’anno: noioso, ripetitivo e con un’azione degna dei peggiori sparatutto, Panzer Elite Action: Field of Glory vede il suo nome legato a quel rango di giochi da lasciare in negozio. Non può piacere agli appassionati di giochi bellici: sostanzialmente non lo è; non può interessare ai fans degli sparattutto: è un titolo lento e con un’azione ridicola; farà rabbrividire i tattici, dato che la IA dei nostri commilitoni è pari al doppio di nulla. La considerazione finale è chiara: è inaccettabile che in periodi come questi compaiano ancora titoli del genere che non hanno alcuna ragion d’esistere, in grado di vendere solo per il nome che compare sulla custodia.

Voto Recensione di Panzer Elite Action: Fields of Glory - Recensione


4.2