Recensione

Panzer Dragoon Orta

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a cura di Gatsu

Anni fa nacque una Legacy destinata a dominare i cieli e le tribù di tutte le terre conosciute… ancora una volta il mondo fu avvolto dalle fiamme della guerra. Ma rimane sempre una speranza che alberga nel cuore degli uomini, una speranza di pace che vola sulle ali del leggendario dragone bianco cavalcato dalla giovane fanciulla destinata a contrastare le forze del male. E’ questa la storia di Panzer Dragon Orta (PDO), l’attesissimo sparatutto della Sega, uscito mesi fa in versione jappo, e adesso disponibile in versione Pal sul mercato europeo. Nel 95′ inizia l’avventura del nostro dragone leggendario grazie all’Andromeda Team che dopo mesi di sviluppo rilasciò il primo episodio dedicato a Panzer Dragoon, ai tempi esclusiva del Saturn. Un anno dopo, grazie all’enorme successo raggiunto, uscì un seguito, Panzer Dragoon Two Zwei che presentava diverse novità che furono molto apprezzate dai giocatori di tutto il mondo. Anche se la morte del Saturn era imminente (comunque una grande console), l’Andromeda Team rilasciò un nuovo ed ultimo capitolo di Panzer Dragoon che usciva totalmente dalla concezione di sparatutto su cui si basavano gli episodi precedenti. Panzer Dragoon Saga era un GDR basato sull’universo di Panzer Dragoon che ebbe molto successo e fece parlare di se per diverso tempo. Dopo cinque anni di attesa possiamo contare su prestazioni hardware inimmaginabili nei tempi in cui uscì il primo PD, quindi le aspettative crescono insieme alla voglia di tornare a cavalcare il drago della leggenda…

Un mondo di magia e di genetica…Ciò che ci colpisce in PDO è sicuramente l’ambientazione post-nucleare che è sempre presente nelle produzioni nipponiche, lo stampo “Anime” che caratterizza questo genere di titoli non manca mai. Non mancheranno ambienti tetri e tribali che, insieme alla presenza di armi da combattimento tecnologiche, fanno si che si crei quel genere di atmosfera che dovrebbe avere un gioco dallo stampo mitologico come questo. A condire il tutto saranno i deserti e le pianure sconfinate abitatate da strane creature che sino ad oggi potevamo solamente immaginare. Le truppe imperiali cavalcano animali da combattimento nati grazie alla bio-tecnologia, un’antica scienza ormai scomparsa da secoli e riscoperta per la conquista del mondo. Tutto il mondo di PDO ruota intorno ad Orta, la bellissima e misteriosa ragazza munita di un’antica pistola, che cavalca Dragon (il leggendario drago della distruzione) e destinata a liberare le tribù ormai stremate dalla forza dell’impero. La Sega è riuscita a creare un mondo a parte, una dimensione parallela capace di coinvolgere totalmente il giocatore che, con forte entusiasmo, accompagnerà la giovane protagonista nel suo travagliato viaggio.

GiocabilitàVi divertirete un mondo a cavalcare il drago che risponde immediatamente ai comandi del vostro pad senza risparmiarsi in pericolose acrobazie ed evoluzioni assurde dedite a schivare i pericolosi attacchi dei nemici. Dovrete affinare tutti e sette i sensi (anche otto…) per superare indenni le varie missioni. I comandi sono semplici ed accessibili a chiunque e userete le due leve analogiche e tutti i tasti che il grosso pad dell’Xbox mette a disposizione: con la leva analogica di sinistra avrete modo di controllare la mira del vostro sparo ed i movimenti del drago, premendo quella di destra invece, avrete modo di sfogare tutta la vostra rabbia grazie al Berserk attack che vi renderà immuni ai colpi dei nemici per qualche secondo (oltre a distruggere tutto quello che avrete davanti ^_^). Premendo ripetutamente A spararete con la pistola di Orta, mentre se terrete premuto lo spesso pulsante lokkerete i nemici che verranno colpiti dal laser del drago al rilascio del tasto. Con X potrete accellerare per schivare i colpi e sferrare i così detti Glide attack che infliggeranno ingenti danni ai nemici. Utilizzando B potrete decelerare e con i grilletti L ed R potrete roteare la vostra visuale di 90 gradi per colpire i nemici che vi attaccheranno lateralmente ed alle spalle (codardi!). Per passare automaticamente dalla visuale anteriore a quella posteriore basta premere L ed R insieme e Orta si volterà cambiando la visuale (comunque tenete sempre d’occhio il radar). Una delle particolarità di PDO è sicuramente il Morphing in grado di modificare l’aspetto e le capacità di Dragon; premendo il tasto Y potrete mutare il drago in tre forme principali:Base Wing, il nome dice tutto. E’ il drago iniziale decentemente veloce e discretamente forte, spara un buon numero di raffiche laser che infliggono diversi danni ai nemici (è sicuramente la forma che da più risultati una volta raggiunto il massimo livello).Heavy Wing è la Morph Form più forte e resistente… pagherete a duro prezzo queste qualità a causa della sua lentezza e della limitazione dei suoi Glide attack (indispensabile in molte occasioni e diventa una vera fortezza raggiunto l’ultimo livello).Glide Wing è il modello veloce e scattante capace di intercettare il fuoco nemico con facilità. Il nome deriva dal fatto che questa evoluzione di Dragon ci permette di effettuare diversi Glide attack per schivare i vari attacchi delle altre creature (utilissimo per certi mostri di fine livello).Ogni Morph Form ha un suo particolare Berserk attack che dovrete imparare ad usare nel posto giusto, al momento giusto. Come accennato sopra avrete modo di avanzare di livello ed evolvervi grazie a particolari oggetti che potrete trovare durante le vostre scorribande nei vari stage. PDO è immediato e divertente ma avrei preferito avere più libertà di azione e non essere limitato ai percorsi prestabiliti dettati dallo schema di gioco (si, ci sono i percorsi alternativi che sceglierete “al volo” durante lo stage, ma forse non bastano…). Comunque non vi annoierete mai e tenterete di fare sempre meglio senza stancarvi della giocabilità.

GraficaLa grafica è sicuramente la colonna portante di questo PDO. Grazie all’hardware che l’Xbox mette a disposizione, la Sega è riuscita a concepire un capolavoro tecnologico che difficilmente può essere confrontato ad altri giochi. Finalmente posso affermare che un titolo Xbox non è graficamente raggiungibile da un Game Cube, ne teantomeno da una Playstation 2 (senza nulla togliere alle console della Nintendo e della Sony). Accesa la console potrete subito ammirare il bellissimo filmato introduttivo (probabilmente il più bello visto su Xbox) che vi introdurrà nell’universo di Panzer Dragoon. Il gioco inizia con il salvataggio di Orta, rinchiusa in una torre, da parte di Dragon che la protegge e la fa salire sul suo dorso per portarla lontana dal pericolo. Da subito noterete una miriade di esplosioni, effetti luce e soprattutto un mostruoso numero di poligoni che vengono utilizzati per la costruzione delle strutture e la realizzazione dei mostri che dovrete affrontare. Il dettaglio delle creature, delle macchine e soprattutto dei personaggi principali è assurdo!!! Avrete modo di ammirare i numerosi dettagli utilizzati per la realizzazione di Dragon e della bella Orta in svariate occasioni. Le animazioni dei personaggi sono credibili e naturali, il drago volante è spaventosamente reale ed i suoi movimenti sono curati in modo quasi maniacale (basta osservarlo mentre muove le ali per rendersene conto). Il tutto è gustosamente condito dagli effetti di lucidità della pelle di alcuni nemici, dall’ormai immancabile “effetto acqua” magistralmente rappresentato e soprattutto dal bellissimo “bump mapping” che contribuisce a dare un certo spessore alle textures. Il vero spettacolo inizia al secondo stage: verrete colpiti dalla nitidezza di milioni di colori tropicali che, uniti ad alcune chicche, contribuiranno ad accentuare il vostro interesse (è bellissimo il fondale che si rispecchia in tempo reale sulla superficie del fiume sottostante). La ciliegina sulla torta è sicuramente la totale assenza di rallentamenti e la solidità del motore grafico che rimane costantemente ancorato ai 60fps senza contare l’effetto Morphing del drago durante le sue trasformazioni. Insomma avrete davanti un titolo degno di una casa prestigiosa come la Sega che sicuramente farà onore al tanto acclamato predecessore.

SonoroIl comparto sonoro di PDO mescola musiche eroiche e leggendarie a temi più tranquilli e sobri. Le musiche sono bellissime ed orchestrate alla perfezione, ogni stage ed ogni ambientazione avrà il suo tema musicale che si adatterà alla perfezione ad ogni tipo di occasione (ovviamente anche i Boss di fine livello avranno la loro musica). L’atmosfera Fantasy che caratterizzava gli episodi precedenti di PD è stata ricreata alla perfezione e migliorata ulteriormente grazie alla tecnologia di cui disponiamo attualmente. Stesso discorso vale per gli effetti sonori che svolgono egregiamente il loro dovere “simulando” alla perfezione il verso di tutte le creature ma soprattutto del vostro amico Dragon. Il parlato è in “PanzerDragonese” e non ci capirete un tubo ma saranno presenti i comodissimi sottotitoli in italiano per chi non mastica bene le “lingue straniere”… basta poch ca ce vò!

LongevitàL’avventura di Orta e del suo dragone alato si svolge attraverso sette missioni che si diversificano sostanzialmente per l’ambientazione (potrete librare le ali tra pianure sconfinate e tormente di sabbia…). I fondali si diversificano parecchio l’uno dall’altro regalando al giocatore una varietà di ambienti che difficilmente si raggiunge negli shoot’em up per console. Anche se alla fine il percorso da seguire è sempre lo stesso pur scegliendo le strade alternative (leggi sopra), PDO riesce ugualmente ad appagare il gocatore ragalando una varietà di situazioni davvero notevole. Gli innumerevoli Bonus e i segreti che avrete modo di sbloccare daranno un’ulteriore spinta alla vostra voglia di giocare (pensate che con un po d’impegno potrete sbloccare il primo Panzer Dragoon… e non è poco). C’è la possibilità di salvare al termine di ogni missione per poi spegnere e ricominciare in un secondo momento, non avrete modo di salvare nel mezzo degli stage e soprattutto inizierete i livelli con l’energia residua della missione precedente. Questo potrebbe aumentare il livello di sfida per alcuni e scoraggiare i non addetti ai lavori… dipende da voi, dato che il livello di difficoltà è molto alto suderete sette camicie per terminare il gioco anche a livello Normal.

– Finalmente un gioco che sfrutta l’hardware dell’Xbox

– Bellissimi i filmati

– Musiche epiche e nostalgiche

– Ottima la reazione del pad ai vostri comandi

– Tanti Bonus da sboccare.

– Un po troppo difficile anche a livello Normal

– Libertà di movimento un po limitata

9.0

Non ho altre parole per farvi capire che PDO è un gioco interessante dal punto di vista tecnico e soprattutto dal fattore “atmosfera” che si rivela indispensabile per la riuscita di un titolo con un ambientazione particolare come questa. La Sega ce l’ha messa davvero tutta per non deluderci e per innalzare il livello del Software disponibile per la scatola nera Microsoft. PDO è sicuramente un titolo che appagherà la vostra sete di distruzione e placherà la vostra voglia di azione e di coinvolgimento.

Si tratta di un titolo che posso consigliare a tutti, anche a chi non ama gli sparatutto e a chi non ha potuto apprezzare il primo capitolo che, grazie alla sua originalità, catturò l’attenzione dei videoplayer di tutto il mondo. Il carisma dei personaggi e l’atmosfera delle ambientazioni vi accompagneranno sempre in questa fantatica avventura e per diverso tempo non desidererete altro che cavalcare il vento sulle ali di Dragon, il leggendario dragone…

Voto Recensione di Panzer Dragoon Orta - Recensione


9