Recensione

Pac Man World 2

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a cura di Upe

Molti di voi, all’epoca, non erano ancora nati. Sto parlando dell’anno 1980, la bellezza di ventitré stagioni, ottomilatrecentonovantacinque giorni, duecentounomilaquattrocentoottanta ore…praticamente una vita! Ventitré anni sono tanti, troppi, ed io all’epoca spendevo gran parte della paghetta nelle famigerate sale giochi. In questi luoghi affollati da giovani urlanti, spiccava in bella mostra un nero cabinato su cui ammiccava, tonda e gialla, la simpatica faccia di Pac Man. Quanti ricordi affiorano alla memoria, quante ore passate all’insegna dell’ipnotico suono dei pallini mangiati. Un concetto di gioco molto semplice: un ‘omino’ mangia tutto, tanti oggetti da mangiare (i pallini) e uno sparuto gruppo di nemici, tanto per complicare la questione. Nasceva un mito!

Gli anni passano… almeno per noi!Abbandonati i vincoli strutturali della bidimensionalità, già con la precedente versione in ricorrenza del ventesimo anniversario, Pac Man World 2 si propone come l’ennesimo platform 3D. E nella più classica delle espressioni. Si tratta, ovviamente, di condurre la nostra amata sfera gialla, ora in possesso di gambe e braccia, tra le varie insidie proposte. Un breve filmato introduttivo ci porterà a conoscenza delle cause per le quali dovremo affrontare questa avventura trasportandoci, subito dopo, nel menù principale. Una volta operati tutti gli aggiustamenti del caso, dalla selezione della vibrazione, fino al formato televisivo (anche in 16:9), saremo pronti per partire. Si comincia dal Pac Villaggio, dove scambieremo alcune opinioni con il grande capo. Quest’ultimo ci metterà al corrente della situazione, istruendoci sui nostri doveri. All’esplorazione iniziale seguirà quale tutorial, dove si apprenderanno le mosse principali da poter effettuare, esplicate da alcuni cartelli posizionati strategicamente. L’obiettivo è trovare i cinque frutti dorati che sono stati rubati e che ci permetteranno di ripristinare l’ordine, nonché sconfiggere il cattivo di turno: Smooky. La ricerca si estenderà attraverso sei mondi principali, divisi a loro volta in livelli, per un totale di diciotto aree tematiche. Si affronteranno in ordine, uno dopo l’altro, fino al completamento di ogni stage, per il quale ci verrà assegnato un punteggio e la relativa percentuale di completamento. Naturalmente si potrà, in seguito, decidere di ripeterlo per migliorare le prestazioni o, se ne avete voglia, tentare di stabilire un record sul tempo. La grafica, se pur non ai massimi livelli, è comunque ben realizzata e adeguata al contesto. Le locazioni sono ben dettagliate e colorate, così come i vari personaggi. Si nota, però, l’esistenza di una leggera ‘nebbia’ all’orizzonte, sintomo di piccole lacune in fase di programmazione. Niente di grave, tutto sommato. Di ottima fattura le animazioni che accompagnano il nostro peregrinare, e quello dei vari scagnozzi incontrati strada facendo. Non si segnalano rallentamenti o cali di fluidità, pur in presenza di azioni caotiche o con schermo affollato. La vera nota dolente sta nella gestione della telecamera virtuale. Spesso in grado di ‘regalarci’ delle visuali veramente irritanti e ingiocabili, tali da rendere difficoltosi alcuni passaggi altrimenti facilissimi. La parte sonora non eccelle per particolari doti di spettacolarità, limitandosi ad essere appropriata alle situazioni ed ai suoni che abbiamo imparato ad associare a Pac Man. Merita comunque una menzione particolare il jingle originale, che è presente in vari momenti e che, nonostante l’età, risulta molto evocativo e ispirato. Chiudiamo con la localizzazione in italiano di tutto ciò che vediamo a video, con esclusione dei dialoghi sottotitolati.

Ma che omino robusto, come sei cresciuto bene!La robustezza a cui alludo risiede nella componente ‘giocabile’ del titolo. Fin dai primissimi minuti di gioco sarete in grado di fare praticamente tutto: saltare, schiacciare (con un divertente rimbalzo), correre a perdifiato e via dicendo. Tutto grazie all’immediatezza ed alla semplicità dei comandi, e alla sempre pronta risposta del personaggio su schermo. Questo è sicuramente il maggior pregio presente, che consente anche ai meno esperti di padroneggiare la situazione. Ogni locazione consente di mettere in pratica la nostra abilità, proponendo diversi tipi di nemici e ogni genere di ostacolo: massi, fiumi, crepacci, foreste, ghiaccio, piattaforme mobili. Insomma c’è veramente di tutto! L’avanzare sarà condizionato dalla raccolta di tutto ciò che è presente lungo il cammino, dai pallini gialli ai frutti, senza dimenticare i gettoni Namco. Quest’ultimi sono spendibili nella Sala giochi del villaggio, dove sono presenti le versioni originali di PacMan: PacMan 1980, Miss PacMan 1981, Pac Mania 1988, Pac-Attack 1993. La difficoltà è molto ben calibrata, anche i giocatori più smaliziati in alcune situazioni troveranno delle difficoltà, ed è unita ad una notevole lunghezza complessiva. Peccato per la scarsa intelligenza artificiale assegnata ai vari avversari.

– Pac Man è sempre Pac Man

– Grande immediatezza e semplicità

– Numerosi e graditi giochi extra

– Inferiore ad altre produzioni

– Alcuni problemi tecnici

– E’ sempre quello di sempre

6.5

E’ un pezzo di storia, senza ombra di dubbio. Riporta, con immutato candore, le vecchie e care situazioni che tanto abbiamo amato (almeno io che ho qualche ‘annetto’).

Ha dalla sua una grande coerenza, quella di essere rimasto uguale a sé stesso e, forse per questo, non verrà troppo apprezzato… almeno dalle nuove generazioni.

Di contro, però, è indiscutibilmente molto divertente, giocabile e duraturo. Qualche problemino affligge questo titolo, ma non per questo lo si può disprezzare.

Voto Recensione di Pac Man World 2 - Recensione


6.5