Anteprima

Operation Flashpoint: Dragon Rising

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a cura di Zlatan

Nel 2001 Bohemia Interactive rilascia sul mercato Operation Flashpoint (d’ora in avanti OF), riuscitissimo sparatutto in soggettiva che, distaccandosi dalla quasi totalità delle produzioni contemporanee, proponeva all’utenza un’esperienza ludica nettamente orientata alla simulazione. Realistico come pochi, l’atipico FPS di Codemasters è riuscito, col passare degli anni, a divenire una vera e propria pietra miliare del genere, merito di un eccezionale multiplayer online, ma soprattutto grazie ad un gameplay di stampo prettamente tattico, in cui ogni ordine impartito ai commilitoni risultava fondamentale per la buona riuscita della missione.Attualmente, invece, dopo oltre sette anni passati nel silenzio e con un seguito non ufficiale con cui fare i conti (l’interessante ArmA, nato anch’esso dalle sapienti menti dei Bohemia), è tempo per OF di tornare ai fasti di un tempo, il tutto grazie a Dragon Rising, nuovo capitolo della saga in arrivo su PC, PS3 e Xbox 360 per l’inizio dell’estate. Riuscirà Codemasters a confermare il successo del predecessore senza l’apporto dei talentuosi sviluppatori di Bohemia Interactive?

Teatro dello scontroMalgrado una struttura di gioco realistica, la vicenda narrata in Dragon Rising, oltre che svilupparsi in un futuro decisamente prossimo, racconta dell’aspra contesa che vede coinvolte Cina e Russia per il possesso dell’enorme isola di Sakhalin, territorio realmente esistente e situato strategicamente nella parte settentrionale dell’Oceano Pacifico. Logorati dalle perdite ed esasperati dal conflitto, i sovietici saranno quindi costretti a richiedere supporto militare all’eterna rivale America che, ovviamente, non esiterà a scendere in campo per ottenere il proprio tornaconto.I complessi intrecci di fantapolitica che faranno da sfondo alle spettacolari azioni joypad (o tastiera) alla mano, appaiono sì affascinanti, ma esageratamente lontani dalla situazione politica attuale, andando, almeno a nostro avviso, a minare l’accentuato realismo che da sempre ha caratterizzato il titolo Codemasters.Indiscussa protagonista della produzione britannica, l’isola di Sakhalin rappresenta, senz’ombra di dubbio, il teatro ideale per lo scontro fra le tre superpotenze, presentando un’estensione notevole (si vocifera di circa duecentoventi chiometri quadrati), ma anche e soprattutto un’elevata varietà d’ambientazioni: rigogliose foreste e terreni brulli si alterneranno a piccoli insediamenti urbani e scenari costieri, il tutto senza soluzione di continuità o caricamenti di sorta, in pieno stile Far Cry 2.

Guerra interattivaParticolarmente interessante sarà la possibilità di modificare radicalmente la morfologia dello scenario circostante, poiché, distruggendo una determinata istallazione, viadotto, o qualsiasi altro elemento interattivo, esso rimarrà inaccessibile non solo per quanto concerne il lasso di tempo relativo alla missione in corso, ma per l’intera durata della campagna. Inoltre, la libera esplorazione dell’enorme location, coadiuvata per l’occasione dalla presenza di oltre cinquanta tipologie di veicoli, tutti pilotabili dal giocatore, riprodotti fedelmente sulla falsariga delle controparti reali e spazianti dalle classiche jeep fino a tank corazzati, agili imbarcazioni, o letali elicotteri, consentirà tutta una serie di approcci diversificati alle missioni proposte, ampliando sensibilmente la varietà di gameplay offerta dal titolo.In merito alle gestione delle truppe alleate, gli sviluppatori hanno confermato che l’intelligenza artificiale da cui saranno governate, oltre che risultare decisamente più raffinata di quanto visto in passato, renderà possibile l’esecuzione dell’azione contestuale più adatta alla situazione, scongiurando, fortunatamente, routine comportamentali senza né capo né coda. La suddivisione in piccole unità, così come la selezione della strategia da utilizzare, sarà resa possibile da un semplice quanto funzionale menù, richiamabile tramite la pressione di un singolo tasto e caratterizzato da un’interfaccia decisamente user friendly.Le schermaglie online invece, vero fiore all’occhiello del predecessore, potranno essere giocate da un massimo di trentadue utenti su PC (solo sedici su console) mentre, la confermata presenza di un corposo editor, lascia sperare in ampi margini di miglioramento per quanto rigurda le funzionalità online del prodotto.Tecnicamente, frame rate ballerino a parte, Dragon Rising si difende abbastanza bene, proponendo una modellazione poligonale di strutture, veicoli e soldati decisamente curata, merito soprattutto del versatilissimo motore grafico Ego, già visto in azione nell’eccelso Race Driver: Grid. A quanto é emerso nel recente periodo, pare inoltre che il comportamento fisico di proiettili ed oggetti dovrebbe seguire routine particolarmente realistiche permettedo quindi una gestione interessante anche dal punto di vista balistico. Se il tutto sarà accompagnato da una trama in grado di sostenere, come sembra, un gameplay profondo e ricco di funzionalità aggiuntive, il gioco potrebbe rivelarsi sicuramente una piacevole sorpresa per il prossimo futuro.

Dopo più di sette anni passati nell’ombra, Operation Flashpoint ritorna in auge grazie a questo nuovo Dragon Rising, atipico FPS di stampo prettamente tattico, che mira a divenire il nuovo punto di riferimento per quanto concerne i simulatori di guerra, tanto su PC, quanto su console. Se gli sviluppatori riusciranno a sistemare alcuni problemi tecnici presenti e ad arricchire il gameplay, senza tuttavia snaturare il concept dell’opera originale, presto ci ritroveremo d’innanzi ad un prodotto sicuramente godibile e interessante. Restate sintonizzati su Spaziogames per i prossimi aggiornamenti.